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quiBresciaMostre
a
cura di Nino Lo Castro
Ottocentonovecento
la fotografia
Qui sopra a sinistra un'immagine di Robert Gligorov,
a destra uno scatto di Ansel Adams.
La mostra.
"Ottocentonovecento la fotografia". Sono esposte 340
opere fotografiche, appartenenti a collezionisti bresciani,
datate dalla fine del 1800 fino ai giorni nostri. Il
percorso è diviso in due sezioni: la prima dedicata
agli autori storici, dal 1850 al 1950, la seconda a quelli
contemporanei
Dove, come, quando. Brescia, palazzo Bonoris, via
Tosio, 8. Aperta dal 22 giugno al 9 settembre 2001. Gli
orari: 11-13 e 16-20, tutti i giorni tranne il
lunedì. Per informazioni: 030
3751883.
Qui sopra a sinistra un'opera di Andres Serrano, a
destra un'immagine prodotta dagli artisti
Aziz+Cucker. In basso, a destra, particolare di una
composizione di Luis Gonzales Palma, a sinistra, la
celebre immagine di Che Guevara scattata dal cubano
Korda.
La recensione. Palazzo Bonoris ospita fino al 9
settembre una grande mostra e un evento di respiro
internazionale. "Ottocentonovecento la fotografia",
organizzata dal museo Ken Damy in collaborazione con gli
assessorati alla cultura del Comune e della Provincia di
Brescia, ospita 340 opere fotografiche di diversi autori,
divise in due sezioni: una storica, dal 1850 al 1950, e una
contemporanea che raccoglie immagini scattate dal 1951 ai
giorni nostri.
Curata dallo stesso Ken Damy, noto collezionista e autore
bresciano, questa esposizione è stata messa in piedi
grazie alla collaborazione di numerosi altri collezionisti e
amanti della fotografia d'autore della nostra provincia, che
hanno dato prova di grande passione, nel metterle a
disposizione degli organizzatori e del pubblico. Sono
presenti in mostra nomi di spessore mondiale, in certi casi
personaggi e artisti che hanno fatto la storia della
fotografia. Si possono ammirare gli scatti sperimentali dei
futuristi fratelli Bragaglia, che studiavano il movimento
attraverso la fotografia, oppure i rayogrammi del dadaista
Man Ray, amico di Duchamps e vero avanguardista
dell'immagine. E ancora, le splendide foto di Ansel Adams,
gota della tecnica fotografica e indiscusso maestro del
paesaggio d'arte. Passando invece nelle sale dedicate agli
autori contemporanei ci si trova davanti a una raccolta dei
migliori fotografi degli ultimi 50 anni, nomi come Henry
Cartier Bresson, Andy Warhol o Helmut Newton si accostano a
diversi giovani artisti, molto quotati nel circo dell'arte
contemporanea e maestri delle nuove tecnologie digitali. Per
lo più americani, o attivi negli Stati Uniti, questi
sperimentatori della fotocomposizione e dell'installazione
scenica stanno delineando i contorni della fotografia nel
terzo millennio. Ecco alcuni nomi: Sandy Skoglund, artista
americana che produce installazioni surreali al limite con
il parossismo, oppure Aziz+Cucher, due professionisti del
fotoritocco applicato all'arte contemporanea. E ancora
Robert Gligorov, gettonatissimo artista macedone, operante a
Milano, famoso per le sue immagini dissacranti che in pochi
anni si sono imposte sulle maggiori scene dell'arte. Si
possono, poi, ammirare i grandi Cybacrome di Andres Serrano,
autore colombiano che fa della fotografia un palcoscenico di
provocazione e bellezza. Altri artisti come - per citarne
solo alcuni - il guatemalteco Luis Gonzales Palma, lo stesso
Ken Damy, Cindy Shermann, Robert Mapplethorpe, Jeff Dunas o
il cubano Alberto Diaz Korda (celebre per il suo ritratto di
Che Guevara), formano una platea di operatori dell'immagine
di tutto rispetto. Da visitare, quindi, la mostra ospitata a
palazzo Bonoris, non solo per gli appassionati, ma anche per
i curiosi e gli amanti dell'arte in genere che potranno
avere una visione generale dell'evoluzione della tecnica e
dei contenuti della fotografia nella storia.
In basso due immagini
della sezione "autori storici", a sinistra un'esperimento
fotografico dei futuristi Fratelli Bragaglia, a
destra un'immagine di Guglielmo
Pluschov.
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