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quiBresciaMostre a cura di Anna Pedersini

Lorenzo Mattotti, un bresciano internazionale


Qui sopra: Labirinti, fumetto, fra' Gelsomino, particolare tavola 1, 1985.

La mostra. "Segni e colori" è la prima grande mostra personale del bresciano Lorenzo Mattotti. Progettata da Gianni Miriantini, Luigi Pedrazzi e Marco Piccardi e curata da Giovanna Durì, ospita oltre 350 tavole originali del famoso illustratore, suddivisi nelle sezioni di Fumetto, Dipinti, Illustrazioni e Copertine di libri e riviste.

Dove, come, quando. Milano, Musei di Porta Romana, viale Sabotino 22, tel. 02 58303635, aperta fino al 26 novembre. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20. Chiuso il lunedì. Ingresso: lire 12.000, ridotto lire 8.000.

Sopra, a sinistra: Doctor Nefasto, fumetto, copertina, 1983. A destra: Grado, illustrazione, 2000. Qui sotto, a sinistra: Le Maire de Paris vous invite au cinema, illustrazione, manifesto, poster, 1998.

La recensione. E' una bella sorpresa questa mostra che, a dispetto della fama dell'autore conosciuto soprattutto nel mondo dell'illustrazione e del fumetto, si rivela ricchissima nel presentare a 360 gradi gli aspetti dell'espressione artistica dell'eclettico Mattotti, la cui popolarità ha varcato i confini nazionali raggiungendo nel suo campo una notorietà pari a quella di Hugo Pratt e Milo Manara. Nato nel 1954 a Brescia, Lorenzo Mattotti fu all'inizio fortemente influenzato dai disegni di Josè Munoz e Carlos Sampayo. L'incontro con questi due argentini, che per un certo periodo hanno vissuto nella nostra città, ha risvegliato in lui il desiderio di imitarne lo stile di vita che riusciva a conciliare lavoro ed esperienze personali. I suoi ricordi d'infanzia, così, sfociano nelle illustrazioni per il libro "Il Signor Spartaco" divenuto un film d'animazione; il suo amore per le letture di fantascienza si trasforma nel nutrimento per numerosi soggetti; i suoi continui spostamenti, che dopo varie città italiane lo faranno approdare a Parigi, si riflettono nelle inquietudini dei suoi primi personaggi. Oggi, con le storie, con le tele che ci parlano dell'amoroso rapporto con la pittura, con i lavori per la stampa di tutto il mondo, l'opera di Mattotti rappresenta l'anello di congiunzione tra strumenti considerati popolari: cinema, televisione, pubblicità, e il mondo più squisitamente artistico rappresentato dal fumetto e dall'illustrazione d'autore. "Segni e colori" si intitola la sua mostra, ed è quanto il visitatore può assorbire sin dalla prima occhiata ai numerosi lavori esposti: i disegni in bianco e nero dei primi fumetti si accendono quasi subito dei cromatismi più intensi, stesi e sfumati in campiture larghe e vivacemente contrastanti. "E' proprio il colore l'arma suggestiva e micidiale dell'artista", dicono i curatori della mostra: "Lo spirito violento dei rossi, dei gialli, dei blu che a fatica sono disciplinati in una forma, in una cornice razionale, rende qualsiasi lavoro di Mattotti una felice e irrisolta battaglia tra forme inquiete e colori incontenibili, dove la sintesi è lasciata alla sensibilità dell'osservatore". Dei lavori più importanti dell'artista, tra cui il pluripremiato libro "Fuochi", sono in mostra le tavole originali, insieme a un'anteprima video di "Pinocchio", film d'animazione la cui uscita è prevista per il 2002.

A sinistra: Pinocchio, illustrazione di un libro per l'infanzia, 1990. A destra: S''il vous plait... dessine moi la nuit, illustrazione, 1997.

A sinistra: La Maire de Paris vous invite au concert, manifesto, poster, 1998. A destra: Germogli, acrilico su tela, 1996.



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