|
La mostra.
"Antologica di Giovanni Piva" è, come dice il
titolo, una rassegna di opere dell'artista bresciano
recentemente scomparso. Dove, come, quando. Brescia, sala SS. Filippo e Giacomo, via delle Battaglie 61, per informazioni tel. 030 310206, aperta fino al 29 ottobre. Orari: tutti i giorni dalle 15,30 alle 19,30. Chiuso il lunedì. Ingresso libero.
La
recensione. Guardare un'antologica di Giovanni Piva
è come ripercorrere l'evoluzione della pittura
europea nell'ultimo secolo. Nell'opera dell'artista infatti
sono evidenti le influenze, varie e differenti: dagli
Impressionisti francesi, a Van Gogh, agli italiani Birolli,
Morlotti e Cassinari, attivi nel primo dopoguerra. Giovanni
Piva nacque nel 1912 in terra bresciana, ad Acquafredda, e
dopo l'esperienza della Grande Guerra, periodo in cui si
divise tra la Sicilia e Nizza in Francia, tornò nella
sua città, Brescia, trasferendovisi definitivamente e
scegliendo di dedicarsi esclusivamente alla sua grande
passione di sempre: la pittura. E lo ha sempre fatto con
generosità e calore, attingendo ai grandi maestri del
passato, ma respirando nel contempo l'aria degli eventi e
delle trasformazioni che, in campo artistico, continuavano a
verificarsi. Nato come poeta del figurativo - in lui i toni
si fanno sempre lirici e quasi nostalgici - si
avvicinò per un certo periodo anche all'esperienza
dell'Informale, liberandosi dagli elementi figurativi per
dare la precedenza al ritmo delle linee e delle superfici
colorate. E' a partire dagli anni Sessanta, invece, che
iniziò a farsi strada nella sua ricerca un nuovo
soggetto, che diventerà poi molto frequente nella sua
arte successiva: le marionette, sentite come "sagome vive" e
i cui occhi sbarrati e fissi sullo spettatore si fanno
portavoce dell'indagine meticolosa che l'artista stesso
svolgeva sulla realtà e sulla società che lo
circondavano. A proposito di questo, scrive Elio Marciano:
"Altri artisti si sono sbizzarriti con le maschere e i
clowns (...) ma nessun artista prima di Piva ha creato la
anonima umanità della popolare marionetta come essere
umano dell'eterno teatrino della vita". Molti anche i
paesaggi, che richiamano le atmosfere care al pittore:
scorci marini e lacustri, pieni di riflessi sull'acqua, di
capanni di pescatori, di quiete. Consulta l'archivio di mostre La galleria completa degli artisti bresciani |
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||