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cura di Nino Lo Castro
Russi
1900-1920, le radici dell'avanguardia
Sopra: Donne,1920, olio
su tela cm 102x69 di Natlija Goncharova.
La mostra. "Russi 1900 -
1920. Le radici dell'avanguardia: Larionov, Goncharova,
Kandinsky e gli altri". Sono esposti 64 dipinti, dieci tra
acquarelli e opere grafiche, otto icone e numerosi pezzi
d'artigianato russo d'epoca, provenienti dal Museo russo di
Stato di San Pietroburgo. Ospitata a palazzo Martinengo da
Brescia Grandi Mostre e curata dal vice direttore e
responsabile scientifico del Museo di San Pietroburgo,
Evgenia Petrova.
Dove, come, quando. Brescia, Palazzo Martinengo, via
Musei 30. Aperta dal 20 dicembre al 6 aprile 2001 tutti i
giorni tranne il lunedì dalle 9,30 alle 19,30. I
biglietti costano 12 mila lire (8 mila i ridotti; 5 mila per
le comitive e le famiglie). Per prenotazioni e informazioni:
030 297551.
Sopra a sinistra:
Ritratto di ragazzo con camicia a fiori, 1909, olio
su tela, cm 119,5x80 di Il'ja Maskov. A destra:
Contadini, 1911, olio su tela cm 131x100,5 di
Natalija Goncharova. Sotto a destra: San Giorgio,
1911, olio su tela, cm 107x95 di Vasilij Kandinsky.
La recensione. Si tratta di uno degli eventi
espositivi più importanti della stagione bresciana:
questa mostra contiene opere pittoriche, acquarelli,
schizzi, e pezzi d'artigianato riferiti alla
Russia di inizio secolo. Proprio nei primi decenni del '900,
infatti, in questo paese si vivevano sconvolgenti
cambiamenti (la caduta dell'impero zarista, la nascita di
quello comunista) che avrebbero segnato un'epoca. In questo
scenario politico e sociale l'arte riscopriva la tradizione
popolare attraverso nuove forme espressive. La pittura, che
era sempre stata celebrativa e di tema sacro, cominciava a
trasformarsi in rappresentazione e denuncia delle condizioni
di vita del popolo con la riscoperta dei valori tradizionali
rivisti artisticamente in uno stile rappresentativo
più libero, saturo di colori forti e di
tonalità violente. L'intelligente allestimento di
palazzo Martinengo mette in evidenza come gli oggetti
d'artigianato, le splendide icone dorate e le finissime
decorazioni dei tessuti tradizionali abbiano ispirato le
forme, ma soprattutto i colori di questa rinascita
artistica. Rispetto alla maggior parte degli autori in
mostra - tra gli altri Natalija Goncharova, Michail
Larionov, Pavel Filonov, Ol'ga Rozanova, Vladimir Tatlin,
Nikolaj Rerich - i nomi di Vasilij Kandinsky e Kazimir
Malevic risuonano in maniera diversa: il loro pensiero
artistico si è evoluto in maniera straordinaria,
tanto da farli diventare due dei personaggi più
importanti della storia dell'arte moderna. Purtroppo le
opere firmate dai due artisti si limitano a pochi pezzi,
prodotti tra il 1900 e il 1920, non molto rappresentativi
della loro opera matura. All'interno di Palazzo Martinengo
è allestita inoltre una piccola sala, nella quale
vengono proiettate immagini tratte dall'archivio storico
della Rai e da quello degli studi cinematografici di San
Pietroburgo. Questo video, un'ottima didascalia alla mostra,
riassume i fatti salienti dell'epopea rivoluzionaria
attraverso immagini di repertorio (ovviamente di
qualità primordiale) riguardanti i primi moti
rivoluzionari a Mosca e aiuta lo spettatore a sentire le
tensioni che si vivevano e a comprendere le rivendicazioni
di un popolo. Un evento interessante non solo per gli amanti
dell'arte, ma anche per chi è appassionato di storia
e politica.
Sopra a sinistra: un
abito femminile di festa risalente ai primi anni del XX
secolo. A destra: Il venerdì della Parasceve,
scultura lignea della fine del XVII secolo. In alto a
sinistra: Natura morta con tovaglia gialla, 1910 ca.,
colore a colla su tela, cm 75x88,5 di I. Skol'nik
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