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quiBresciaMostrea cura di Anna Pedersini

Così lo spirito si fa immagine

La mostra. “Dello spirituale nell’arte. Dai miracoli all’opera come reliquia” è una collettiva dedicata allo stretto rapporto esistente tra l’arte e il trascendente e una riflessione sulla possibilità di legare la spiritualità all’immagine. Coordinata da Albano Morandi, la manifestazione chiama a rispondere a questa riflessione una precisa generazione di artisti, sia italiani sia stranieri: quella che, nata negli anni Cinquanta, si presenta oggi al culmine della propria attività creativa.
Dove, come, quando. A Lumezzane Pieve (Brescia), Galleria Civica di Torre Avogadro. Per informazioni: Comune di Lumezzane, Assessorato alla Cultura, tel. 030 8929250. Aperta fino al 20 agosto 2000. Orario: venerdì dalle 18 alle 21, sabato e domenica dalle 10 alle12 e dalle 18 alle 21, aperta su prenotazione dal lunedì al giovedì. Ingresso libero.
Chi espone. Arcangelo (Arcangelo Esposito, Avellino, 1956); Bizhan Bassiri (Teheran, Iran, 1954); Ricardo Brey (Avana, Cuba, 1955); Lawrence Carrol (Melbourne, Australia, 1954); Emil Lukas (Pittsburg, Usa, 1963); Albano Morandi (Brescia, 1958); Nunzio (Nunzio Di Stefano, L’Aquila, 1954); Josè Maria Sicilia (Madrid, Spagna, 1954).

Qui sopra: Emil Lukas, Short lines (1994), 56x250x6, pittura su legni, vetro, gesso, materiale organico, polistirolo, filo. In alto a destra: Nunzio, Senza titolo (1999), 242x43x52, combustione su legno. In alto a sinistra: Ricardo Brey, Helmet (1994), 174x30x25, casco da motociclista, bottoni, conchiglie, stoffa.


La recensione. Non è un tema facile quello dal quale partono gli otto artisti chiamati a definire con una loro opera il proprio percorso espressivo: il rapporto esistente tra arte e spiritualità. Non facile, ma non certo inesplorato nel corso della storia: ecco perché la mostra di Torre Avogadro presenta, quasi a introduzione, una prima “sezione storica” nella quale sono esposti lavori di Lucio Fontana, Marino Marini, Osvaldo Licini, Karl Prantl, Claudio Olivieri, Gianfranco Zappettino: artisti, questi, che della spiritualità hanno fatto il segno inequivocabile della propria arte. Con la “sezione contemporanea”, poi, si passa nel vivo della ricerca, dando voce ai giovani e alle loro opere, poste in modo da consentire al visitatore di scegliere autonomamente l'itinerario da seguire in base ai propri gusti e all’affinità di sentire. L’eterogeneità della proposta, è quasi superfluo dirlo, è infatti elemento di spicco: i lavori in mostra sono assai difformi fra loro sia nei materiali sia nello stile. Unico punto in comune, “il tentativo di esprimere l’ineffabile, di manipolare la materia per cercare di andare al di là della materia stessa”. Si passa così dalle possenti sculture di Nunzio alle raffinate miniature di Albano Morandi, dal rigore minimalista di Lawrence Carrol alle esplosioni di colore di Josè Maria Sicilia.

Sopra a sinistra: Arcangelo, Stanza della memoria (2000), 101x80, tecnica mista su tela. A destra: José Maria Sicilia. La luz que se apaga - Pequenas flores (1998), 102x77, cera e olio su legno.


Sicuramente non è sempre facile per il visitatore interpretare la direzione della ricerca di ciascun autore, ma è da sottolineare il desiderio (che, tra l’altro, ha mosso il coordinatore Albano Morandi a realizzare l’iniziativa) di avvicinare il pubblico all’arte contemporanea, quell’arte che, pur essendo cronologicamente la più vicina a noi, finisce spesso per esserne la più distante sul piano del gusto e dalla comprensione.
Dopo la tappa di Lumezzane, la mostra proseguirà per Gardone Riviera, Spazio mostre del Vittoriale (dal 15 settembre all'8 ottobre); Orzinuovi , Rocca di S. Giorgio (15-29 ottobre); Breno, Chiesa di S. Antonio (4 novembre-3 dicembre).


Sopra: Bizhan Bassiri, Immagine tratta dal video Il bisonte (1998), elaborazione digitale.
A sinistra in alto: Albano Morandi, Gesti quotidiani - Monte Calvo (1999), 70x50, legno, carta, stucco, ferro, grafite, piume.
A sinistra in basso: Lawrence Carrol, Senza titolo (1998-2000), 20x130x163, olio, cera, edera e tele su legno con plexiglass e luce



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