|
La recensione. La
mostra è organizzata da una nuova e dinamica
società che opera nel campo della promozione
turistica e culturale. Si tratta di Centoterre che, con la
collaborazione di Co.Bre.Ma. e il patrocinio del comune di
Brescia e della fondazione Cab, ha messo in piedi "La
battaglia di Malamorte". La raccolta è composta da 25
vignette eseguite da alcuni tra i più quotati
professionisti della satira, che hanno rivisitato in maniera
ironica e dissacrante la battaglia che si combattè il
7 luglio del 1191 sulle rive del fiume Oglio, tra Rudiano e
Palazzolo. Poi ribattezzato Battaglia di Malamorte per la
particolare cruenza, il conflitto vide i bresciani,
sostenuti dai milanesi del podestà Rodolfo da
Concesio, contrapposti alla coalizione formata da
bergamaschi e cremonesi. Furono proprio questi ultimi a
invadere il territorio
bresciano con l'aiuto di un ponte di barche. Ma quando lo le
truppe bergamasche sembravano avere la meglio, entrò
in scena alle un piccolo e agguerrito esercito guidato da
Biatta da Palazzolo, che ribaltò la situazione. Gli
invasori furono presi d'assedio e spinti sull'onda della
rivincita verso il fiume dai bresciani. L'epilogo tragico,
che ispirò poi il nome dello scontro si
consumò sulle acque dell'Oglio, da sempre linea di
confine tra le due provincie, il ponte di barche cedette
sotto il peso degli eserciti di Bergamo e Cremona che si
ritrovarono spazzati via dalla corrente. Proprio questa
scena apocalittica sconvolse l'animo del guerriero Obizio,
poi santificato, che si ritirò nel monastero di Santa
Giulia dopo aver assistito al massacro. La sua vicenda
è stata affrescata dal Romanino ed è possibile
ammirarla nella basilica di San Salvatore all'interno del
vicino museo di Santa Giulia, accanto alla sede di
Centoterre. Questa mostra, quindi, si inserisce
perfettamente nel disegno espositivo scelto da Brescia che
quest'anno vuole rivalutare la propria immagine medioevale,
attraverso la promozione di eventi come "Il futuro dei
Longobardi", "M'illumino d'immenso e "Croati Bizzantini,
Carolingi", in programma per il prossimo autunno. "La
battaglia di malamorte", inoltre, è allestita in uno
spazio molto particolare, che custodisce, nei due piani
sotto il livello stradale, reperti archeologici di grande
valore, come una porta di età romana,
probabilmente l'ingresso orientale al teatro del vicino
Capitolium, e alcune vasche medioevali servite all'antico
aquedotto. Per illustrare la battiglia i fumettisti sono
partiti da un testo apocrifo di Johannes Carinus,
interpretato nei modi più diversi. Si passa dallo
stile sciolto di Giovanni Carino (art director
dell'iniziativa) e di Aldo Bortolotti al tratto rigoroso di
Leonardo Cremac (autore delle vignette di Linus e
collaboratore de La Repubblica e L'Unità). Ro
Marcenaro, fine illustratore che collabora con Panorama Rai
e La Repubblica, sfoggia invece un tratto più
gentile, in un trionfo di disegno e colori aquarellati. La
mostra si chiude con le battute di Emilio Isca,
collaboratore de La Stampa e di alcuni settimanali. Sono
soprattutto queste frasi a dare alla vicenda un'impronta
decisamente ironica e grottesca. Consigliamo quindi la
visita a quest'esposizione che approfondisce un fatto di
cronaca medioevale in maniera tutt'altro che noiosa,
permettendo a chiunque di avvicinarsi alla storia della
propria città attraverso le ispirate penne di alcuni
tra i migliori illustratori italiani.
Consulta l'archivio di mostre La galleria completa degli artisti bresciani |
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||