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quiBresciaMostre a cura di Nino Lo Castro

La battaglia di Malamorte



La mostra. "La battaglia di Malamorte" ospita 25 vignette di diversi illustratori che raccontano con ironia la battaglia di Malamorte combattuta tra bresciani, bergamaschi e cremonesi nel 1191. Gli autori sono: Gianni Carino, Emilio Isca, Ro Marcenaro, Aldo Bortolotti, Leonardo Cemac e Micaela Kiefer.

Dove, come, quando. Brescia, spazio cultura Centoterre, vicolo Deserto 3, angolo via Piamarta. Aperta dal 21 luglio al 21 agosto 2001. Gli orari: dal lunedì al sabato dalle 16 alle 22, domenica dalle 10 alle 22. L'ingresso è gratuito. Per informazioni: 030 3775207.

La recensione. La mostra è organizzata da una nuova e dinamica società che opera nel campo della promozione turistica e culturale. Si tratta di Centoterre che, con la collaborazione di Co.Bre.Ma. e il patrocinio del comune di Brescia e della fondazione Cab, ha messo in piedi "La battaglia di Malamorte". La raccolta è composta da 25 vignette eseguite da alcuni tra i più quotati professionisti della satira, che hanno rivisitato in maniera ironica e dissacrante la battaglia che si combattè il 7 luglio del 1191 sulle rive del fiume Oglio, tra Rudiano e Palazzolo. Poi ribattezzato Battaglia di Malamorte per la particolare cruenza, il conflitto vide i bresciani, sostenuti dai milanesi del podestà Rodolfo da Concesio, contrapposti alla coalizione formata da bergamaschi e cremonesi. Furono proprio questi ultimi a invadere il territorio bresciano con l'aiuto di un ponte di barche. Ma quando lo le truppe bergamasche sembravano avere la meglio, entrò in scena alle un piccolo e agguerrito esercito guidato da Biatta da Palazzolo, che ribaltò la situazione. Gli invasori furono presi d'assedio e spinti sull'onda della rivincita verso il fiume dai bresciani. L'epilogo tragico, che ispirò poi il nome dello scontro si consumò sulle acque dell'Oglio, da sempre linea di confine tra le due provincie, il ponte di barche cedette sotto il peso degli eserciti di Bergamo e Cremona che si ritrovarono spazzati via dalla corrente. Proprio questa scena apocalittica sconvolse l'animo del guerriero Obizio, poi santificato, che si ritirò nel monastero di Santa Giulia dopo aver assistito al massacro. La sua vicenda è stata affrescata dal Romanino ed è possibile ammirarla nella basilica di San Salvatore all'interno del vicino museo di Santa Giulia, accanto alla sede di Centoterre. Questa mostra, quindi, si inserisce perfettamente nel disegno espositivo scelto da Brescia che quest'anno vuole rivalutare la propria immagine medioevale, attraverso la promozione di eventi come "Il futuro dei Longobardi", "M'illumino d'immenso e "Croati Bizzantini, Carolingi", in programma per il prossimo autunno. "La battaglia di malamorte", inoltre, è allestita in uno spazio molto particolare, che custodisce, nei due piani sotto il livello stradale, reperti archeologici di grande valore, come una porta di età romana, probabilmente l'ingresso orientale al teatro del vicino Capitolium, e alcune vasche medioevali servite all'antico aquedotto. Per illustrare la battiglia i fumettisti sono partiti da un testo apocrifo di Johannes Carinus, interpretato nei modi più diversi. Si passa dallo stile sciolto di Giovanni Carino (art director dell'iniziativa) e di Aldo Bortolotti al tratto rigoroso di Leonardo Cremac (autore delle vignette di Linus e collaboratore de La Repubblica e L'Unità). Ro Marcenaro, fine illustratore che collabora con Panorama Rai e La Repubblica, sfoggia invece un tratto più gentile, in un trionfo di disegno e colori aquarellati. La mostra si chiude con le battute di Emilio Isca, collaboratore de La Stampa e di alcuni settimanali. Sono soprattutto queste frasi a dare alla vicenda un'impronta decisamente ironica e grottesca. Consigliamo quindi la visita a quest'esposizione che approfondisce un fatto di cronaca medioevale in maniera tutt'altro che noiosa, permettendo a chiunque di avvicinarsi alla storia della propria città attraverso le ispirate penne di alcuni tra i migliori illustratori italiani.



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