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venerdì 1 settembre 2000 |
Ambiente |
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Nel comune di Treviso Bresciano, tra le montagne che
circondano il lago d'Idro, sorge il forte di Valledrane.
Questo edificio militare, negli anni adibito a sanatorio
minorile e a colonia estiva, è abbandonato dal 1978,
ma sta per tornare a nuova vita. Un'ala della costruzione
infatti, oggi in via di ristrutturazione da parte del
comune, verrà trasformata in ostello, anzi in un
ostello stile militare dal momento che i vecchi arredi e la
struttura originaria del forte verranno mantenuti e
valorizzati. I giovani, sistemati nei 60 posti letto, oltre
a soggiornare in un luogo di interesse storico, avranno la
possibilità di apprezzare e studiare le bellezze
florifaunistiche della zona, un territorio montano di grande
interesse naturale. Ma da quando sarà possibile
essere ospitati nell'edificio ristrutturato? La fine dei
lavori, un primo passo verso il totale recupero del forte,
è prevista per la fine dell'anno. |
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sabato 2 settembre 2000 |
Letteratura |
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Uno scrittore e studioso bresciano ha vinto il
prestigioso premio Viareggio di letteratura, nella sezione
riservata alla Saggistica. Si tratta di Mimmo Franzinelli,
lo storico 46enne di Cedegolo che era entrato tra i
finalisti con il libro "I tentacoli dell'Ovra", un lavoro
sulla polizia segreta ai tempi del fascismo pubblicato da
Bollati-Boringhieri. Tra l'altro lo scrittore camuno ha
prevalso su un'altra bresciana (d'adozione), la presidente
della Fondazione Vittoriale, Anna Maria Andreoli, in lizza
con il volume "Il vivere inimitabile. Vita di Gabriele
D'Annunzio", edito da Mondadori. Il premio per la sezione
narrativa è stato assegnato ex equo a Sandro Veronesi
("La forza del passato") e Giorgio Van Straten (Il mio nome
a memoria"). Per la poesia il riconoscimento è andato
a Tiziano Rossi ("Gente di corsa"). |
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Sport |
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Principessa, guidata dallo skipper austriaco Joschi
Entner, ha fatto l'en pein. Dopo aver conquistato, la
settimana scorsa, il trofeo Gorla, ha vinto anche la
cinquantesima edizione della Centomiglia. Entner non
è nuovo all'impresa, avendo ottenuto lo stesso trofeo
una decina d'anni fa. Questa edizione della più
importante gara di vela in acque chiuse d'Europa è
stata caratterizzata dall'assenza di vento che ha messo a
dura prova gli equipaggi e l'organizzazione, avendo dilatato
i tempi di percorrenza delle tre classi. La gara, che le
velocissime barche della classe 1 hanno concluso una ventina
di minuti dopo le 17, è stata controllata nella prima
fase, quella nella parte bassa del lago, da ZetaLine di
Oscar Tonoli, mentre Principessa si è poi portata in
testa e ha guidato la gara fino a Bogliaco chiudendo davanti
a Raffi.ca di Luca Valerio con ZetaLine terza. La
Centomiglia ha preso il via sabato mattina alle 8,30: erano
350 le barche iscritte, divise in tre classi e in
rappresentanza di 20 nazioni tra cui perfino l'Algeria.
Dovevano compiere la rotta da Bogliaco verso sud per
Sirmione, Desenzano e ancora Bogliaco, risalendo poi il lago
verso Limone, passando Malcesine e Acquafresca prima di
chiudere tornando a Bogliaco. Gli spettatori si sono
accalcati fin dalla mattina sulle strade attorno al lago,
cercando di conquistare le posizioni migliori per ammirare
dall'alto lo spettacolo offerto dalle centinaia di vele
spiegate. |
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Truffe finanziarie |
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Lui è sparito con il malloppo, mentre chi si era
fidato della promessa di guadagni da capogiro adesso piange
il denaro scomparso. E' stata questa la prevedibile
conclusione dell'ultima truffa finanziaria, architettata nel
Principato di Monaco ma con un un risvolto bresciano. La
società in bancarotta aveva infatti una sede anche
nella nostra città, in via Musei 50. Il protagonista
della vicenda è un americano di 64 anni, William
Hobbs Fogwell, finanziere internazionale che cinque anni fa
aveva aperto a Montecarlo la Hobbs Melville Financial
Service, specializzata in investimenti sui mercati di tuto
il mondo. La sede legale della finanziaria, in
realtà, era Curacao, uno dei tanti paradisi fiscali
nelle Antille Olandesi. Ma da Montecarlo, città
prestigiosa e rifugio di molti ricchi, italiani e no,
Fogwell aveva cominciato a tessere la sua tela. In che modo?
Nel modo più semplice del mondo: prometteva ai suoi
clienti rendimenti annui miliardari, tra il 30 e il 40 per
cento del capitale che gli veniva affidato. In un periodo di
calo dei tassi d'interesse si trattava di una percentuale
enorme. Ma Fogwell aveva trovato un sistema semplicissimo
per non mancare mai, almeno all'inizio, alla promessa:
pagava gli interessi ai propri clienti con il denaro
raccolto presso altri clienti. Una specie di catena di
Sant'Antonio che richiedeva, per andare avanti, che il giro
della finanziaria si allargasse sempre di più.
Così l'americano ha cominciato ad aprire nuove sedi,
sempre in posti nei quali scorre il denaro: New York,
Amsterdam, Ginevra, Londra e anche Brescia. Qui, in un
prestigioso ex palazzo nobiliare al numero 50, aveva
l'ufficio la filiale locale della Hobbs Melwille Financial
Service. Quanti soldi abbia raccolto nella nostra
città non è dato sapere, e coperti da segreto
sono anche i nomi degli incauti che, per ansia di guadagno
facile, gli avevano affidato i propri risparmi. Si sa che il
finanziere è scomparso da Montecarlo ai primi di
settembre, quando le acque si sono intorbidite e alcuni
clienti, che avevano chiesto la restituzione dei soldi
investiti senza ottenerla, hanno cominciato a presentare
denunce. Fogwell ha lasciato l'appartamento miliardario, la
sede prestigiosa, le suite negli hotel di lusso, la macchina
con autista e un bel buco di almeno 80 miliardi di lire. Ora
è ricercato dalla polizia internazionale. |
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domenica 3 settembre 2000 |
Ambiente |
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Non si farà una fabbrica per la lavorazione
dell'ottone nell'ex stabilimento dell'acciaieria Ilfo, a
Odolo. Il Tar ha infatti dato ragione all'amministrazione
comunale che, con una variante al piano regolatore, aveva
vietato l'insediamento di lavorazioni potenzialmente
inquinanti, insalubri o pericolose per la salute dei
cittadini nelle vicinanze del centro abitato. Respingendo il
ricorso della lumezzanese Format, che aveva scelto i
capannoni dell'ex Ilfo per il proprio insediamento
produttivo, Il Tar ha sposato la tesi del Comune, secondo il
quale l'attività di stampaggio a caldo della lega
d'ottone, con i suoi contenuti di rame, zinco e piombo,
oltre che con i liquami oleosi e l'inquinamento acustico che
produce, non è compatibile con una zona troppo vicina
al centro del paese. Famosa in passato per le sue
acciaierie, ma anche con un triste primato nel campo dei
decessi da tumore, Odolo sta tentando a fatica, con la
giunta del sindaco Adriana Vitali, eletta anche grazie
all'attenzione per i problemi ambientali, di conciliare una
forte presenza industriale con il rispetto della salute e
del territorio. |
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Cronaca |
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E' segnata da due morti e numerosi feriti la cronaca
della prima domenica di settembre nella nostra provincia. Si
è ripetuto, come ogni fine settimana, il rito che
prevede un pesante sacrificio di vite umane, soprattutto
giovanissime, anche sulle strade del Bresciano. Ha sbandato,
e la sua Alfa 156 è finita prima contro alcuni
cartelli stradali, poi si è schiantata contro un
muretto. Così è morto, domenica notte poco
dopo l'1, un ragazzo di Esine di soli 19 anni, Federico
Galli. Stava percorrendo con la sua automobile la strada
statale 42 a Badetto di Ceto quando ha perso il controllo
della vettura. Inutile la corsa all'ospedale di Esine, dove
il giovane è arrivato già morto. Feriti, anche
se non in modo grave, i due amici e coetanei che viaggiavano
con lui. E' invece spirata un paio d'ore dopo il ricovero
all'ospedale di Desenzano Daniela Gabana, non ancora
sedicenne. La giovane, i cui genitori sono titolari di un
vivaio in paese, è stata investita da un'auto nella
tarda mattinata di ieri mentre stava attraversando la strada
a due passi da casa sua, a Padenghe sul Garda. Daniela era
con la sorellina di 13 anni che per fortuna è rimasta
illesa, anche se sotto shock. |
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lunedì 4 settembre 2000 |
Sport |
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Cominciano le trattative tra Roberto Baggio e il Brescia
per arrivare a un accordo che veda il numero 10 più
famoso d'Italia giocare con le Rondinelle di Carlo Mazzone.
Il giocatore ha già espresso il proprio gradimento.
Inoltre i conti dell'operazione, da entrambe le parti, sono
stati messi nero su bianco, valutandone i lati positivi.
Ecco quali sono. Prima di tutto a Baggio, al quale nessuna
grande società è interessata, serve giocare
con continuità in una squadra di provincia per
ritrovare posto tra i big del calcio e (perché no?)
magari rientrare nel giro della nazionale in vista dei
mondiali di Tokyo e Seul. Poi il campione non vuole
allontanarsi troppo dalla famiglia e dalla sua casa di
Caldogno, in provincia di Vicenza, altrimenti avrebbe
già accettato offerte come quella della Reggina o
starebbe giocando in un campionato all'estero. Terzo, un
allenatore come Mazzone è una garanzia per Roby: la
stima e il rispetto sono reciproci e il calciatore avrebbe
tutte le certezze di trovare professionalità. Per il
Brescia, invece, si tratta di un colpo prestigioso, e non
solo sul piano dell'immagine della società visto che
l'arrivo di Baggio alza il tasso tecnico della squadra,
mettendola un passo avanti rispetto a quasi tutte le
provinciali in lotta per la permanenza in serie A. L'unico
ostacolo sembrava essere rappresentato dai soldi, Baggio
chiede a Corioni 11 miliardi l'anno, ma grazie agli sponsor
del Brescia e alla Diadora, sponsor di Baggio che non ha
interessi a vederlo fermo per un anno, anche le ultime
reticenze sono state superate. Baggio è al Brescia
dal 14 settembre con un contratto biennale che, in caso di
retrocessione della squadra, potrà essere
rescisso. |
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mercoledì 6 settembre 2000 |
Cronaca |
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Solo tra gennaio '98 e settembre '99 hanno importato
illecitamente ben 566 mila chili di argento puro in grani,
per un valore di 170 miliardi di lire e con un'evasione
dell'Iva di 40 miliardi. Gli imprenditori bresciani
coinvolti in questo gigantesco giro di contrabbando di
minerale sono sette: cinque sono stati denunciati a piede
libero per aver utilizzato fatture false, mentre altri due
sono finiti in galera per associazione a delinquere e frode
fiscale. Uno di questi è Pietro Medeghini, 63enne di
Mazzano, già arrestato nel febbraio scorso per una
partita di mille chili d'argento, l'altro è un
lumezzanese con azienda a Bagnolo Mella. L'indagine è
stata effettuata dalla Guardia di Finanza di Bologna che ha
collaborato con quella bresciana. |
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Sport |
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Avrebbe compiuto 38 anni proprio il giorno dopo la gara.
Invece ha perso la vita lontano da casa, impegnato in quella
che era la sua passione sportiva: il rally. Giuseppe "Bum
Bum" Damioli, il noto pilota automobilistico bresciano (nato
a Salò, cresciuto a Vestone ma residente a Gardone
Riviera), è morto sull'isola Croata di Korcula,
mentre affrontava una prova speciale del quinto Rally della
Dalmazia. La sua auto, una Mitsubishi, ha sbandato urtando
violentemente dalla parte del conducente contro un pino
marittimo ai bordi di una strada costiera, poi è
finita in mare dopo un volo di 35 metri giù da una
scarpata. La navigatrice, Moira Terzi, compagna di Damioli
anche nella vita, dopo aver tentato di soccorrere il pilota
è riuscita a sganciarsi dalle cinture di sicurezza e
a lasciare l'abitacolo prima che fosse invaso dall'acqua, in
quel punto profonda un paio di metri. Per l'uomo,
probabilmente già in condizioni gravissime dopo il
primo urto, non c'è stato niente da fare. Subito
soccorso da commissari di gara e spettatori, quando è
stato estratto dalla vettura era già spirato. |
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giovedì 7 settembre 2000 |
Cronaca |
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E' stato travolto da una pesantissima putrella d'acciaio
ed è morto sul colpo. Così alle 8,30 di
mattina si è consumato l'ennesimo gravissimo
incidente sul lavoro nella nostra provincia. Il fatto
è avvenuto a Odolo, presso l'acciaieria Iro,
Industrie riunite odolesi, una delle più importanti
imprese siderurgiche della zona. Il morto è Ivan
Neva, 48 anni, un carpentiere residente a a Soprazzocco di
Gavardo. L'uomo non era un dipendente della Iro, ma di una
società che ha in appalto alcuni lavori all'interno
della fabbrica. Si tratta della tredicesima vittima sul
lavoro nella nostra provincia dall'inizio dell'anno. |
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venerdì 8 settembre 2000 |
Ambiente |
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E' un esempio da imitare quello del comune di Nuvolera
che, per promuovere il riciclaggio dei rifiuti, ha deciso di
riconoscere un premio concreto ai cittadini più
attenti all'ambiente. In che cosa consiste l'iniziativa?
Semplice, è stata creata una tessera ecologica: ogni
volta che un cittadino (ma anche un'azienda) si reca
all'oasi ecologica per scaricare materiale da riciclare (per
esempio carta, vetro o rottami) la sua tessera viene
timbrata e alla fine dell'anno il Comune fa il conteggio e
paga. Ogni timbro vale mille lire di sconto sulla tassa dei
rifiuti. Non si tratta di cifre astronomiche, ma di un
segnale preciso di un'amministrazione attenta a combattere
lo spreco, tanto che, per esempio, ai cittadini che usano il
composter (il contenitore che trasforma in terriccio fertile
i rifiuti organici di cucina e l'erba e le foglie del
giardino) vine riconosciuto un altro sconto di 20 mila lire
all'anno. |
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Doveva essere costruito in un campo in via Torricella di
Sotto, nella zona Ovest di Brescia a due passi dal colle di
Sant'Anna, ma l'intervento degli abitanti della zona
è riuscito a bloccarlo. Si tratta di un traliccio da
utilizzare come ripetitore per telefoni cellulari, uno di
quegli impianti che emettono potenti onde elettromagnetiche
i cui effetti sulla salute sono ancora tutti da studiare. Il
comune di Brescia, che sembra molto distratto sulle
problematiche ambientali nonostante abbia un Verde come
assessore, aveva naturalmente già dato il via libera
alla Siemens per la costruzione di questo traliccio, alto 26
metri e piazzato a poche decine di passi dalle prime case
del quartiere. Gli abitanti si sono accorti per caso che si
stava costruendo qualcosa e, scoperto il potenziale pericolo
per la loro salute, si sono messi in mano a due avvocati.
Immediato il ricorso al Tar e al ministero dei Beni
ambientali per far bloccare i lavori. Mentre il Tar deve
ancora esprimersi, il Ministero ha incaricato la
Soprintendenza di Brescia d'indagare e quest'ultima ha
scoperto che il comune di Brescia aveva rilasciato il nulla
osta paesaggistico senza una valutazione dell'impatto
ambientale e senza i disegni descrittivi dell'antenna che si
vuole costruire. Così, per ora, l'impianto non si
farà. |
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Droga |
Arrestati i due che avevano venduto l'ecstasy a Cristian Mesa |
Svolta nelle indagini per la morte di Cristian Mesa, il
giovane di Ghedi morto in una discoteca di San Mauro Mare,
in Romagna, dopo aver ingerito pastiglie di ecstasy. Gli
investigatori hanno arrestato nella Bassa bresciana due
spacciatori che, secondo l'accusa, sarebbero stati i
fornitori delle pastiglie assassine. Il primo, quello che ha
direttamente venduto la droga (25 pastiglie in tutto),
è un ex compagno di scuola di Cristian, Antonio
Abbondanza, 19 anni, ora agli arresti domiciliari nella sua
casa di Ghedi. Abbondanza si era rifornito invece presso un
altro giovane bresciano, Emanuele Ciceri, 18enne di Flero
soprannominato "Duce", che è stato arrestato in
Sardegna dove era in vacanza in un residence di Capo d'Orso,
presso Palau. |
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sabato 9 settembre 2000 |
Ambiente |
Prima di scavare la metro, vanno controllati gli antichi edifici |
La Sovrintendenza ai beni ambientali e architettonici di
Brescia chiede al comune un monitoraggio preventivo degli
edifici monumentali vincolati che sorgono lungo il futuro
tracciato della metropolitana. Questo per verificare se ci
sono già danni provocati dal tempo e provvedere a
eventuali lavori di rafforzamento e messa in sicurezza degli
antichi edifici prima che lo scavo della galleria
sotterranea nel centro storico possa provocare guai
irreparabili. Ma non solo, la richiesta presentata dalla
Sovrintendente Silvia Righini Ponticelli sarà utile
anche per controllare a posteriori gli effetti degli scavi e
del passaggio dei convogli della metropolitana leggera sui
delicati monumenti. |
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Sport |
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Il feeling non c'era più da tempo, nonostante il
calciatore si fosse impegnato a tornare in forma, dopo un
finale di carriera non degno degli esordi. A questo punto la
rescissione consensuale del contratto con il Brescia
è stata l'inevitabile conclusione di un ritorno tra
le Rondinelle che non è stato certo all'altezza delle
attese. Florin Raducioiu, non ha più lo scatto
bruciante dei bei tempi, ma può essere ancora utile a
una squadra. Per lui s'è parlato di un interessamento
della Reggiana di Gigi Maifredi e anche del Montichiari.
Offerte dalla serie C, che l'attaccante rumeno ha valutato
con la dovuta attenzione perché gli avrebbero
permesso di restare a Brescia, la sua città
d'adozione. Ma ieri è arrivata la notizia che "Radu"
è stato ingaggiato nella sua patria d'origine, quella
vera, dalla Dinamo di Bucarest. |
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domenica 10 settembre 2000 |
Ambiente |
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Il nostro lettore Mario Madei ci ha mandato la lettera
che segue con la quale smentisce, di fatto, le
tranquillizzanti dichiarazioni sulla situazione
dell'inquinamento elettromagnetico sul Monte Maddalena. Si
tratta di una testimonianza diretta che dimostra come il
problema delle emissioni delle antenne radio e dei
ripetitori televisivi (tra l'altro in gran parte abusivi)
sulla montagna dei bresciani sia stato, come minimo,
colpevolmente trascurato. Dopo che il ministero
dell'ambiente ha indicato nella Maddalena uno dei luoghi
più inquinati d'Italia, anche il comune di Brescia si
è deciso a intervenire e sta lavorando per ridurre il
numero dei ripetitori. Ma ecco il testo della lettera. |
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lunedì 11 settembre 2000 |
Ambiente |
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E' stata consegnata al sindaco di Brescia Paolo Corsini
la petizione firmata da centinaia di cittadini contro
l'ennesimo taglio di alberi previsto dal comune in
città. Dopo quelle di via Bazzini, via Camozzi, via
Carducci e Fossa Bagni, ora dovranno essere sacrificate
anche 20 delle 30 piante situate in via Dal Monte e via
Brognoli, proprio a fianco del Civile. Lo spazio verde,
l'unico a sud dell'ospedale, deve sparire per lasciare
spazio a un nuovo parcheggio. Gli abitanti della zona
però non ci stanno e, per salvare gli alberi, hanno
fondato un comitato spontaneo che ha raccolto centinaia di
firme. Se il comune non tornerà sui suoi passi,
promette il comitato, i cittadini sono disposti a ricorrere
ad azioni molto più incisive della raccolta di firme.
L'obiettivo è difendere a tutti i costi la
sopravvivenza degli ultime piante che, benché siano
su strade ingombre di macchine e già utilizzate come
parcheggi, rappresentano almeno un, sia pur minimo, spicchio
di verde. |
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Cronaca |
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Ufficialmente era un'associazione culturale, un club
privato con ben 8 mila soci. Ma in realtà la sua vera
attività era quella di night club. Quando però
i carabinieri vi hanno fatto irruzione, nel Papillon di
Flero c'erano circa 300 clienti, alcuni dei quali occupati
nei separé in intimità con le 27 ragazze,
quasi tutte originarie dell'Est europeo, che teoricamente
avrebbero dovuto svolgere l'attività di ballerine. La
presidentessa di questa anomala associazione culturale,
Pierina Ferraglio, una bresciana di 51 anni, è stata
arrestata con l'accusa di sfruttamento della prostituzione.
Il locale è stato sigillato. |
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martedì 12 settembre 2000 |
Cronaca |
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E' stata trovata all'alba, morta con la testa fracassata
nella sua automobile, una Golf bianca, finita in un fosso ai
bordi della strada Lenese, la statale 668, tra Ghedi e
Montichiari. Ma l'ipotesi di un tragico incidente stradale
è durata poco: la fine della giovane donna marocchina
di 34 anni, Lamiaa Maghfori, residente a Ghedi in via Tasso
con il marito, Mohammed Hoka, un connazionale 47enne,
presentava troppe anomalie. Prima di tutto la ferita, tipica
di un colpo inferto con forza da un oggetto lungo e pesante
come un bastone, non di uno scontro fortuito. Poi il fatto
che la donna fosse riversa sul sedile anteriore destro e che
la vettura fosse piegata nel fosso, ma senza vistose
ammaccature. Così è subito finito sotto
torchio il marito, che ha ben presto confessato il delitto.
Nella notte verso le quattro ha incrociato la moglie nel
parcheggio di via Tasso: l'uomo strava rientrando a casa, la
donna stava partendo per andare a lavorare a Castelgoffredo.
Subito è scoppiato un violento litigio, l'ennesino
dovuto alla gelosia dell'uomo, al termine del quale
l'operaio marocchino ha colpito più volte la moglie
alla testa con una mazza da baseball. Poi il goffo tentativo
di depistaggio che la polizia ha subito smascherato.
L'omicida ha anche additato un cassonetto nei dintorni, dove
sono stati trovati una tuta sporca di sangue e la mazza da
baseball. L'uomo è finito in carcere a Canton
Mombello: la coppia lascia due figli di 12 e 8 anni. |
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Paleontologia |
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La notizia è certa, le impronte lo dimostrano e i
protagonisti sono stati identificati. Sull'Alto Garda,
centinaia di milioni di anni fa, c'era una zona di passaggio
sulle rotte di trasferimento dei dinosauri. Qui, appena
fuori dal confine della provincia di Brescia, in Trentino,
poco dopo Riva del Garda in località Marocche di Dro,
sono state trovate orme appartenenti ad almeno due specie di
rettili e gli specialisti del Museo tridentino di storia
naturale stanno continuando a cercare altre impronte.
Intanto sono stati individuati i due protagonisti di una
lotta per la sopravvivenza dell'era giurassica. Uno è
un erbivoro, lungo sei o sette metri, pesante alcune
centinaia di chili, un lento e inoffensivo quadrupede. Sulle
sue tracce c'era un carnivoro, un ceratosauro bipede di
circa cinque metri di lunghezza, capace di muoversi in
velocità grazie alle lunghe zampe posteriori e dotato
di artigli arcuati con i quali dilaniare la preda. Non si sa
come sia finito questo inseguimento preistorico, se di un
inseguimento si trattava, avvenuto addirittura milioni di
anni prima che il lago di Garda esistesse e le cui tracce
sono miracolosamente arrivate fino a noi. |
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venerdì 15 settembre 2000 |
Cronaca |
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Gli hanno telefonato di sera in fabbrica, la Puliplac di
Nozza di Vestone, annunciando che nel giardino della sua
villetta avrebbe trovato "un pacco regalo". In effetti una
scatola c'era davvero e l'allarme è scattato subito
in casa del titolare, Pier Emilio Rossetti, che ha avvisato
i carabinieri. In via Fornaci a Nozza, dove capannone e
villetta sono adiacenti, sono arrivati i militari e gli
artificieri con un robot specializzato. Per fortuna la
scatola, aperta senza problemi, aveva all'interno solo
qualche filo e un orologio da polso. Falso allarme, dunque,
anche se sono iniziate le indagini per individuare i
responsabili del gesto. |
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Economia |
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Una delle più importanti e più antiche
famiglie imprenditoriali bresciane si è divisa i
gioielli di casa: i cinque cugini Folonari, contitolari di
un gruppo attivo nel vino e nell'agricoltura per un valore
stimato di circa 500 miliardi, hanno deciso di divorziare,
separando le proprie attività imprenditoriali.
L'hanno fatto senza clamorosi litigi, affidando a un noto
studio professionale milanese (Guatri, Gallo &
Associati) l'incarico di valutare i beni, proponendo la
soluzione migliore e meno onerosa sul piano fiscale.
Così il gioiello di famiglia, la Tenimenti Ruffino
(dieci aziende agricole in Toscana, uno stabilimento a
Pontassieve, un fatturato di 110 miliardi soprattutto nel
vino e un utile di 20 miliardi), resta in mano ai fratelli
Marco e Paolo. Agli altri due fratelli Ambrogio e Alberto
(che tra l'altro è vice presidente della Banca
Lombarda), riuniti nella holding "Tenute A&A Folonari",
sono andate due aziende agricole nel Chianti, a Nozzole e
Cabreo, e una a Gracciano, nella zona di Montepulciano.
Inoltre, sempre alla A&A sono finite le società
di import-export Previ e Premiovini, la partecipazione nella
Monterossa, in Franciacorta, oltre a una dotazione di
liquidi di circa 100 miliardi di lire. Si è ritirato,
ma le cifre della sua liquidazione non sono conosciute,
Italo Folonari. |
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sabato 16 settembre 2000 |
Cronaca |
Ondata di maltempo nel Bresciano, disperso un velista sul Garda |
Coltivazioni competamente distrutte soprattutto nel basso
Garda, edifici pubblici scoperchiati, attività
produttive bloccate, oltre ai guasti alle proprietà
di privati cittadini. Ammontano a decine di miliardi i danni
provocati nella nostra provincia dalla furia degli elementi.
Molti comuni hanno chiesto il riconoscimento dello stato di
calamità naturale. La tromba d'aria è piombata
nel Bresciano all'improvviso, intorno alle 18,30, annunciata
da tuoni e accompagnata da un forte vento. E' stata
particolarmente violenta e ha lasciato il segno dovunque
è passata. In Valtrompia chicchi di grandine grossi
come albicocche hanno spaccato i vetri (compreso quelli
della chiesa di Lumezzane San Sebastiano) e danneggiato le
auto e i tetti di molte case. Sul lago d'Iseo, a Sulzano, la
forza del vento ha sradicato alcuni alberi e divelto la
linea elettrica, bloccando per un paio d'ore il traffico
sulla statale. A Mompiano il maltempo ha costretto l'arbitro
Braschi a sospendere per un quarto d'ora la partita
Brescia-Juventus di coppa Italia. Su tutto il basso lago di
Garda la tromba d'aria ha prodotto disastri di ogni genere
scoperchiando case, edifici pubblici e danneggiando barche e
automobili. Tra Desenzano e Sirmione, il vento e le onde
hanno ribaltato una barca a vela con a bordo quattro turisti
milanesi, due sorelle con i rispettivi mariti. Tre dei
velisti sono stati salvati in tempo da una motonave di
linea: il quarto, Primo Fiazza, 47 anni, è ancora
ufficialmente disperso: sono arrivati anche i sommozzatori
con una telecamera, ma finora non si è trovata
traccia dell'uomo. |
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lunedì 18 settembre 2000 |
Ambiente |
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C'è molta preoccupazione tra gli abitanti per la
situazione dell'inquinamento nella zona di via villa
Glori-via Morosini-via Nullo, una fetta di città a
ridosso di via Milano, ma soprattutto a ridosso di diversi
insediamenti industriali tra cui spicca quello chimico della
Caffaro. L'anomalia della presenza di uno stabilimento
chimico di grandi dimensioni in quello che ormai è un
quartiere densamente popolato, è balzata
clamorosamente agli occhi di tutti quando la Asl ha
prelevato campioni di terreno nel giardino della sede della
IV Circoscrizione, al numero 13 di via Villa Glori, proprio
al confine con la Caffaro dalla quale, alcuni mesi fa, c'era
stata una fuoriuscita di acqua. Ebbene, il responso lascia a
bocca aperta per lo stupore: "Le analisi evidenziano",
scrive l'Asl, "la presenza di mercurio in concentrazione
superiore a quanto previsto per un sito a verde pubblico,
privato e residenziale". Il presidente della Circoscrizione,
Maurizio Margaroli, ha chiesto il "carotaggio" del terreno
(cioè un'analisi che vada più in
profondità), che l'Asl non ha ancora effettuato, e
poi ha trasmesso gli atti in suo possesso alla magistratura.
E mercoledì prossimo, 20 settembre, è indetta
per le ore 15 in via Villa Glori 13 una conferenza di
servizi, allargata a tutte le istituzioni locali, per
valutare lo stato di salute della zona. Che, aggiungiamo
noi, viste le premesse dev'essere pessimo. |
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Cronaca |
Schianto a Belluno tra un'autobotte e mezzi militari, grave un bresciano |
C'è anche un ragazzo di Polaveno ferito insieme
con altri soldati, tutti alpini, coinvolti nel pomeriggio in
un incidente nel bellunese, con la colonna di automezzi sui
quali viaggiavano. Enrico Pintossi, 20 anni, residente nella
frazione San Giovanni in via Tonetti 21, era partito
volontario per una ferma di 12 mesi con il fratello
Marcello, di un anno più giovane. E stato ricoverato
con prognosi riservata all'ospedale di Vicenza dov'è
giunto in elicottero dopo essere stato trasportato in un
primo tempo al nosocomio di Belluno, ma entro poche ore
dovrebbe uscire dalla terapia intensiva. Il gruppo di alpini
della Julia stava andando a Tai di Cadore per raggiungere il
poligono della Val d'Oten, sopra Calalzo, per un periodo
d'addestramento. L'incidente è avvenuto a Belluno, in
via Marisiga: la sbandata di un'autopompa ha coinvolti i
quattro mezzi militari che provenivano in senso opposto, un
furgone e alcune auto. Schiacciati dal ribaltamento del
camion sul quale viaggiavano sono morti due alpini, deceduto
anche il guidatore del furgone, 28 i feriti |
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La stavano costringendo a subire violenza in
città, in via Solferino, a due passi dalla stazione
ferroviaria. Questa è l'accusa lanciata da una
ragazza bresciana di 23 anni contro due extracomunitari
nordafricani, uno dei quali, un marocchino, è stato
arrestato mentre l'altro è riuscito a fuggire. Tutto
è accaduto poco dopo le 24, in via Solferino. Una
pattuglia di agenti della squadra volante della Questura in
perlustrazione è stata attirata dalle urla di una
donna che si trovava dietro un'edicola con due uomini.
Mentre uno dei due fuggiva, l'altro, armato di coltello,
è stato affrontato dai poliziotti che lo hanno
disarmato e catturato. I due, ha raccontato la giovane
donna, l'hanno bloccata mentre camminava per la strada e,
minacciandola con l'arma, l'hanno portata dietro l'edicola
strappandole la borsetta e poi obbligandola a spogliarsi. Il
marocchino catturato, che ha 25 anni e un regolare permesso
di soggiorno, è a Canton Mombello. |
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Statistiche |
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I dipendenti del comune di Brescia sono ai primi posti
per assenteismo in Italia. Sembra impossibile, ma questo
è il dato che emerge da uno studio della Corte dei
Conti che esamina le cifre delle presenze sul lavoro nei
comuni italiani nel 1998 e fa un confronto generale. La
notizia è che il dipendente medio della Loggia (nel
'98 erano 2.451: si tratta quindi di una delle maggiori
"aziende" di Brescia) oltre al periodo di ferie, se ne sta a
casa 15 giorni all'anno per malattia, più altri otto
di permesso retribuito. In tutto, 28 giorni di assenze, pari
all'11 per cento sul totale di 251 giorni di lavoro previsti
nell'anno. Una bella cifra, ma niente in confronto a quella
dei dipendenti del comune di Trento che passano a casa il 17
per cento dei giorni lavorativi, mentre Milano, Bergamo e
Monza si attestano sul 12 per cento. I migliori in
classifica sono i comuni del Centro-Sud: Latina con solo il
2 per cento, Messina, Siracusa e Firenze con il 6 per cento.
Comunque l'alto livello di assenteismo dei bresciani viene
attribuito dai responsabili della Loggia ai corsi di
formazione e aggiornamento dei dipendenti (per quanto
riguarda i permessi retribuiti) e alle maternità che,
nel '98, sono state ben 63 tra le impiegate del comune di
Brescia. |
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mercoledì 20 settembre 2000 |
Ambiente |
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La Telecom ha dieci giorni di tempo per smantellare
l'antenna parabolica installata a giugno, in via De Giuli, a
Leno. Questa la decisione del Tar, interpellato per
risolvere la diatriba in atto tra il colosso delle
telecomunicazioni e il comune bassaiolo: con un'ordinanza
del sindaco, lo scorso 3 giugno, era stato intimato alla
Telecom di sospendere i lavori di agganciamento della
parabolica, ma il ripetitore per cellulari era stato
comunque messo in funzione. Gli effetti sulla salute delle
emissioni elettromagnetiche non sono ancora stati studiati a
fondo, e si sospetta che siano all'origine di vari tipi di
tumore. La vicenda si trascina da molto tempo. Tutto
è iniziato alcuni anni fa quando gli amministratori
di Leno avevano chiesto alla Telecom di spostare da via De
Giuli il traliccio (su cui a giugno è stata montata
la parabolica della discordia), perchè troppo vicino
alle scuole del paese, concentrate in quella zona. La
società però non aveva accolto la domanda e
anzi, a ottobre dell'anno scorso, aveva deciso di installare
una nuova parabolica del diametro di tre metri. Ha preso
così il via un braccio di ferro tra Telecom e
amministrazione che, tra diffide, istanze e ordinanze
è arrivato fino al 3 giugno, giorno in cui l'antenna
è stata montata con una decisione di forza. La
sentenza del Tar dovrebbe ora mettere la parola fine alla
questione, ma resta una domanda: chi aveva dato alla Telecom
il permesso di installare il traliccio, proprio in una zona
così frequentata da bambini e adolescenti? |
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Attentati |
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La pista seguita dagli investigatori è quella del
messaggio trasversale, dell'avvertimento di stampo mafioso.
Le indagini sulla bomba che ha fatto saltare in aria il
centro estetico "Eclisse mania" di Nuvolento sono
indirizzate verso una traccia ben precisa: quella
dell'avvertimento rivolto dai suoi ex compagni a Luciano
Lazzari, il narcotrafficante bresciano che in carcere ha
deciso di vuotare il sacco diventando un pentito e
incastrando i suoi complici. Un segnale preciso dei clan
della droga quindi, visto che il centro, al quale la
magistratura aveva messo i sigilli dallo scorso novembre,
era gestito dalla moglie del Lazzari. Un'intimidazione
rivolta a tutti i pentiti in vista dei prossimi
interrogatori e del processo. Ieri i carabinieri hanno
interrogato numerose persone collegate in qualche modo alle
bande di trafficanti di droga decimate dalle cosiddette
operazioni Penelope, nelle quali finirono in menette decine
di persone tra boss e personaggi minori. Intanto si è
appurato che il rudimentale ordigno era formato solo da
polvere da cava ed è stato fatto esplodere con una
miccia. La palazzina di via Trento in cui ha sede il negozio
ha subito gravi lesioni e solo per caso la potenza della
bomba non ha fatto crollare il pavimento dell'appartamento
sovrastante il negozio, dove dormiva una famiglia di tre
persone: sarebbe stata una strage. |
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L'incendio si è sviluppato in concomitanza con un
fortissimo temporale, quindi all'inizio tutti hanno
attribuito le fiamme a un corto circuito provocato dal
maltempo o da un fulmine. Ma le indagini sul rogo alla
discoteca Vox di Bovegno hanno ben presto preso un'altra
strada. E' successo quando gli investigatori si sono accorti
che due porte del locale erano state forzate. I piromani
hanno anche sparso materiale infiammabile su divanetti e
poltrone e poi hanno appiccato l'incendio che ha provocato
alcune centinaia di milioni di danni. Vendetta o
estorsione? |
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Cronaca |
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L'hanno trovato morto, annegato in un canale accanto al
suo setter che aveva tentato di salvare. Così ha
perso la vita nelle campagne di Valeggio sul Mincio, in
provincia di Verona, un conosciuto edicolante di Desenzano
con la passione per la caccia, Egidio Papa, di 50 anni. Papa
si era recato con un amico in località Turchetti, al
confine tra le province di Verona e di Mantova, per una
battuta di caccia. All'improvviso il cane dell'edicolante
è finito dentro un canaletto d'irrigazione trovandosi
in difficoltà per risalire. L'uomo allora ha cercato
di afferrarlo dalla sponda, ma poi ha deciso di scendere nel
fosso per spingerne fuori l'animale. Probabilmente aveva
sottovalutato il fondo viscido e la profondità del
canale, gonfio d'acqua: Papa è scivolato finendo
risucchiato dalla corrente nel tratto in cui il fosso inizia
a scorrere nel sottosuolo per passare sotto a una strada di
campagna. Il suo corpo, insieme a quello del cane, è
stato trovato pochi minuti dopo, alcune decine di metri
più in là, dove il canaletto riemerge
all'aperto. Purtroppo non c'era più niente da fare.
Papa gestiva con la moglie Nerella Ferrari l'edicola di via
Garibaldi a Desenzano. |
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Urbanistica |
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Giuliano Amato ha inserito le caserme bresciane nel
cosiddetto Dcpm, il Decreto del presidente del consiglio dei
ministri che contiene i beni di proprietà dello Stato
che è possibile vendere. Il pacchetto riguarda
numerosi edifici posti nella nostra città: le caserme
Papa, Randaccio, Gnutti e Goito-San Gaetanino; la piazza
d'armi del Violino, il Campo Marte e l'ex Polveriera di
Mompiano. Un complesso di edifici e di terreni molto vasto,
per la destinazione dei quali c'è già un
accordo tra il comune di Brescia e lo Stato. Campo Marte e
la Polveriera diventeranno aree attrezzate per il verde
pubblico e passeranno tra le proprietà comunali; come
la Caserma Randaccio, dalla quale si ricaveranno un
parcheggio e una residenza universitaria oltre ad alcuni
spazi adibiti ad uso culturale. In cambio, per tutte le
altre proprietà Palazzo Loggia si è impegnato
a cambiare il piano regolatore in modo da farle diventare
interessanti per gli investitori privati ai quali lo Stato
vuole venderle. La centralissima caserma Gnutti di via
Crispi potrà così essere ristrutturata ad uso
residenziale. Stesso discorso, con in più l'aggiunta
di uffici e negozi, per l'altro immobile centrale, quello
della Goito-San Gaetanino (in pratica l'ex distretto
militare di corso Magenta-via Callegari). L'enorme caserma
Papa di via Oberdan, invece, verrà destinata ad
attività industriali leggere o artigianali. Ma il
cammino burocratico della vicenda non è certo ancora
concluso. Ora un'apposita commissione di funzionari dello
Stato dovrà valutare i beni e stabilire se qualcuno
dovrà versare dei soldi per compensare l'altra parte:
gli esperti decideranno se l'autorizzazione al cambiamento
di destinazione delle caserme che verranno trasformate in
case, negozi e magazzini, basterà a coprire il valore
di Campo Marte, della Polveriera e della Randaccio, oppure
se il comune di Brescia dovrà aggiungere una cifra in
denaro. Solo alla fine di questa valutazione, se non vi
saranno altri intoppi, si potrà procedere al
passaggio di proprietà. |
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giovedì 21 settembre 2000 |
Cronaca |
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Stava lavorando per un'impresa di costruzioni incaricata
di svolgere alcune manutenzioni alle strutture della Omav di
Rodengo Saiano, ma, mentre si trovava sul tetto
dell'edificio per un sopralluogo, una lastra ha ceduto
facendolo precipitare al suolo. Ha perso così la vita
un operaio marocchino di 30 anni: l'uomo, residente a
Palazzolo, è caduto da un'altezza di 12 metri
riportando gravi ferite che gli sono state fatali. Inutile
la corsa all'ospedale di Brescia. |
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venerdì 22 settembre 2000 |
Cronaca |
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Hanno alzato la saracinesca e forzato la serratura
penetrando all'interno del negozio. L'allarme è
regolarmente scattato, ma prima che le forze dell'ordine
arrivassero sul posto i malviventi se l'erano già
data a gambe con il bottino. Il furto avvenuto nella notte
alla gioielleria Spinelli, in via De Gasperi a Quinzano
d'Oglio, ha fruttato circa 80 milioni in preziosi. |
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Stragi |
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Il pentito Martino Siciliano, 56 anni, uno dei testimoni
chiave per ricostruire la strategia della tensione in
Lombardia e Veneto negli anni Settanta, è scomparso e
non si è presentato a un'udienza fondamentale
nell'ennesimo processo per la strage di Piazza Fontana a
Milano. L'uomo è anche un testimone chiave nella
faticosa ricostruzione della verità sulla strage di
Piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974. Siciliano,
originario di Padova, a quei tempi era un militante di
secondo piano dell'organizzazione terroristica di estrema
destra "Ordine Nuovo" e, insieme con un altro estremista e
uomo della Cia in Veneto, Carlo Digilio, ha ricostruito per
i pubblici ministeri bresciani Francesco Piantoni e Roberto
Di Martino il tragitto della bomba destinata a piazza
Loggia: in auto da Mestre a Milano, per poi giungere nella
nostra città. Indagati come presunti mandanti della
strage di Brescia sono i capi di allora di "Ordine nuovo"
nel Veneto: Carlo Maria Maggi e Delfo Zorzi, gli stessi
accusati per piazza Fontana. Zorzi, che a quei tempi si
rifugiò in Giappone, è oggi un ricco
imprenditore del Sol Levante. Il pentito Siciliano, che vive
con la famiglia in Sud America, è sparito mentre era
in Italia per alcune deposizioni su piazza Fontana. La
scomparsa di Siciliano, e quindi l'indisponibilità
della sua testimonianza per l'inchiesta, sarebbe un duro
colpo per le indagini. |
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sabato 23 settembre 2000 |
Cronaca |
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Si sono presentati di sera, armati e con il volto coperto
da un passamontagna, alla tabaccheria del distributore sulla
tangenziale, nel territorio del comune di Roncadelle, e si
sono fatti consegnare tutti i soldi in cassa. Poi sono
fuggiti con il bottino, circa 10 milioni di lire, facendo
perdere le tracce. La Fiat Uno rubata utilizzata dai due
banditi per allontanarsi è stata ritrovata
abbandonata poco distante. |
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Immigrazione |
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Erano 5.500 a chiedere il permesso di soggiorno: dopo la
sanatoria di luglio ne sono rimasti 3.300 con i documenti
non in regola. La protesta degli immigrati pakistani
è ripresa nella nostra città con la parola
d'ordine: "Regolarizzazione per tutti". L'iniziativa
è ripartita con un corteo che, sabato 23 settembre,
da piazza della Loggia si è snodato per le vie del
centro città. Con i pakistani, nei giorni successivi
hanno presidiato a turno piazza Loggia immigrati indiani e
africani, anche se non si è trattato di un'azione di
massa, ma di un'occupazione "soft", poco più che
simbolica per far capire alla gente che il problema rimaneva
e non è stato risolto quest'estate. Anche
perché il governo aveva promesso che avrebbe
affrontato la situazione entro la prima settimana di
settembre ma s'era dimenticato l'impegno. Martedì 26,
dopo un incontro a Roma con il sottosegretario agli Interni
Giannicola Sinisi di una delegazione d'immigrati,
accompagnati da funzionari sondacali e dal sindaco di
Brescia Paolo Corsini, sono emerse tre vie d'uscita per
risolvere la situazione dei 3.300 irregolari. 1) La
possibilità di consegnare in questura nuova
documentazione per sostituire quella carente o mancante. 2)
L'uso del cedolino di ricevuta rilasciato dalla questura
come una sorta di certificato temporaneo che possa
consentire di ottenere un lavoro regolare e non in nero. 3)
Valutare se si possano far rientrare anche questi 3 mila
extracomunitari nei flussi d'ingresso nel nostro paese
previsti dalla legge 40: se negli ultimi tre anni non
è stato raggiunto il tetto massimo, la
regolarizzazione si potrà fare al più presto,
altrimenti bisognerà aspettare. Dagli immigrati e dal
segretario della Cgil bresciana Dino Greco, che ne
appoggiava le richieste, è stata espressa
insoddisfazione sui risultati della giornata romana. Gli
immigrati, sotto la minaccia di uno sgombero forzato da
parte delle forze di polizia, hanno poi deciso di lasciare
il presidio alla Loggia, dandosi però due
appuntamenti quotidiani: alle 11 di ogni mattina davanti
alla questura di San Polo, e alle 18 di tutti i pomeriggi
nella piazza. |
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domenica 24 settembre 2000 |
Attentati |
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Un anonimo gruppo combattente si dev'essere costituito a
Darfo Boario per lottare contro i numerosissimi parcometri,
appena realizzati dal comune e che tante polemiche hanno
provocato tra i cittadini della località camuna che
non vogliono proprio saperne di pagare per la sosta. Verso
le 2 di notte una "bomba carta", realizzata con polvere
nera, è stata fatta esplodere in corso Italia,
all'interno di un parcheggio pubblico proprio sotto un
condominio. Da quelle parti non transitava nessuno: non ci
sono quindi testimoni dell'atto vandalico che ha
semidistrutto la colonnina del parcometro, installato da
poco da una ditta privata. C'è parecchia tensione a
Darfo, dove da qualche tempo si moltiplicano i gesti di
questo tipo: nel maggio scorso fu danneggiato l'Albergo
Terme, chiuso da nove anni; in luglio, ignoti diedero fuoco
al Rock Cafè di Corna; pochi giorni dopo una bomba
carta danneggiò la vetrina dell'Immobiliare Eden. La
notte tra sabato e domenica scorsi, infine, è stata
incendiata la sede dell'Unione sportiva nello stadio
comunale. |
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lunedì 25 settembre 2000 |
Statistiche |
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E' un dato che forniamo senza commenti, perché non
ne ha bisogno: da gennaio ad agosto di quest'anno sulle
strade della nostra provincia è morto un essere umano
ogni 42 ore. Sono infatti 132 le persone che hanno perso la
vita sull'asfalto nei primi otto mesi di qust'anno solo nel
Bresciano. Il dato nazionale è ancora più
impressionante: ogni giorno in Italia muoiono per strada in
media 18 persone, mentre 888 rimangono ferite: una strage
degna di una guerra. La cifra del 1999, fornita dall'Istat,
l'Istituto centrale di statistica, è di 6.633 vittime
nel corso dell'anno. Gli orari peggiori? Dopo le 18, quando
si fa sentire la stanchezza e la visibilità
diminuisce. Ma è durante il fine settimana che il
numero dei morti aumenta considerevolmente rispetto alla
media. |
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martedì 26 settembre 2000 |
Amministratori |
Intimidazioni e lettere anonime al sindaco di Adro e al suo vice |
Lettere anonime contenenti minacce di morte sono arrivate
nei mesi scorsi al sindaco di Adro, Paolo Parzani, e al suo
vice, Giambattista Belussi. I due amministratori sono stati
bersagliati in almeno un paio di occasioni ciascuno: al
primo cittadino le lettere sono arrivate in municipio,
mentre quelle a Belussi sono state spedite al suo indirizzo
di casa. Le missive, insieme ad alcune affermazioni che sono
state mantenute segrete perché potrebbero aiutare gli
investigatori ad individuare l'anonimo mittente, chiedono le
dimissioni dei due, promettendo, in caso contrario, la
morte. Sul fatto stanno indagando i carabinieri. |
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Cronaca |
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Il tratto della variante alla statale 11 Padana
superiore, tra Bargnana e Chiari, non è stato aperto
questa mattina. La strada è stata bloccata dalla
protesta di una quarantina di agricoltori che, espropriati
dei terreni necessari alla costruzione della nuova rotabile,
non sono ancora stati rimborsati dopo ben 10 anni di attesa.
Alla fine tuttavia, dopo una giornata di polemiche e
trattative, la sera è stato firmato un accordo tra
agricoltori e Anas: l'azienda pubblica delle strade ha
stabilito finalmente tempi e modi della liquidazione di
quanto dovuto ai coltivatori (parte sarà versato
entro dicembre di quest'anno, parte entro la prossima
Primavera) e gli agricoltori hanno tolto cartelli e
trattori. La contestata variante era stata occupata con
numerosi mezzi agricoli che avevano impedito il transito
agli altri veicoli. "Prima pagate e poi passate", era
l'eloquente cartello che, insieme con altri contro l'Anas,
era stato innalzato dai manifestanti. Quindi, dopo
l'annullamento della cerimonia di inaugurazione, deciso
dall'Amministrazione provinciale su richiesta dei sindaci di
Chiari e Rovato, la questione si è complicata
ulteriormente. Oltre al mancato rimborso dei proprietari
terrieri, il tratto di strada lungo otto chilometri, che
l'Anas ha impiegato 10 anni a costruire, è costato la
cifra stratosferica di 20 miliardi di lire e pare
addirittura essere pericoloso. Insomma, in questi otto
chilometri c'è un concentrato da manuale
d'inefficienza, incapacità burocratica e spreco di
denaro pubblico. |
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Droga |
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Brescia, supermercato dell'ecstasy. Almeno questo sembra
emergere dopo l'arresto, avvenuto la scorsa notte, di nove
giovani vicentini e due bresciani: Emilio De Bellis, 20 anni
e Giordano Chilovi, 22: incensurati, ufficialmente operai,
ma anche spacciatori di alto livello delle pastiglie killer
nel Vicentino. Il rifornimento di merce per questo traffico,
infatti, avveniva proprio nella nostra città. La
droga, venduta all'ingrosso dai bresciani per 8 mila lire a
pastiglia, subiva poi un altro passaggio a 24 mila lire, per
essere infine smerciata nelle discoteche e nelle piazze
della provincia veneta al costo di 50 mila lire a pastiglia.
Si calcola che, ogni settimana, da Brescia all'Alto
Vicentino viaggiassero circa un migliaio di pasticche. |
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mercoledì 27 settembre 2000 |
Droga |
Nel bresciano una partita di eroina tagliata male, muore un tossicodipendente |
E' caccia aperta nella nostra provincia allo spacciatore
che ha venduto dosi di una partita di eroina tagliata male,
causando malori a catena tra i tossicodipendenti bresciani.
Una di queste dosi ha ucciso S.T., 29 anni di Pozzolengo,
abbandonato agonizzante in una stradina di campagna nei
pressi di uno stabilimento, dove è stato trovato
morto. L'uomo però, se fosse stato portato in
ospedale, avrebbe potuto essere curato. Questo almeno
è il parere degli investigatori, che hanno fermato un
30enne bresciano accusato di aver lasciato senza assistenza
l'amico, credendolo spacciato. Un altro ragazzo della
città è stato salvato appena in tempo da un
malore: è stato causato dalla stessa partita di
eroina? |
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giovedì 28 settembre 2000 |
Edilizia |
Da residenziale a uso ufficio? No problem con le nuove norme |
E' stata modificata la normativa regionale per il
cambiamento di destinazione d'uso degli immobili. La nuova
legge, approvata dall'ultima assemblea del Pirellone,
è molto più permissiva: da oggi in poi chi
vuole cambiare la destinazione di un appartamento da
residenziale a uso ufficio (o viceversa), potrà
seguire procedure molto più snelle. Addirittura, se
non vengono effettuate opere edilizie e l'appartamento ha
un'estensione inferiore ai 150 metri quadri, non è
neppure necessario informare il comune del cambiamento di
destinazione. Se l'appartamento supera i 150 metri quadrati,
invece, basta una semplice comunicazione in municipio. Se
però sono necessarie opere edilizie, va seguita la
procedura normale delle autorizzazioni. |
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Urbanistica |
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I privati vi investiranno 6 miliardi e mezzo, e si
terranno in concessione lo splendido complesso dell'ex
Monastero di Sant'Eufemia, comprese le dipendenze, per 55
anni. Qui, e non da oggi, è destinato a vedere la
luce il Museo della Mille Miglia: un accordo che era
già stato messo a punto dalla giunta Martinazzoli e
alla cui fase edificativa il consiglio comunale di Brescia
ha dato via libera. I portici del loggiato verranno chiusi
da strutture di alluminio e vetro per ospitare i vecchi
modelli delle auto, mentre l'ingresso all'area
avverrà dal lato della piazza della chiesa, come una
volta. Vi saranno inoltre spazi di servizio e informazione,
zone per riunioni e convegni. Sul progetto ha votato a
favore tutto il consiglio comunale, con l'esclusione di
Rifondazione, che l'ha definito "scandaloso" e dei Verdi, il
cui rappresentante (che fa parte della maggioranza, ma la
cui base era fortemente contraria) ha preferito uscire
pudicamente dall'aula. |
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venerdì 29 settembre 2000 |
Ambiente |
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Sorgerà a Offlaga uno dei più grandi
impianti a metano per la produzione di energia elettrica di
tutta la Lombardia. Si tratta di una nuova centrale
dell'Ansaldo, destinata a vedere la luce al confine con i
comuni di Bagnolo Mella e Manerbio, nell'ex area industriale
Busseni. La giunta del paese della Bassa ha dato il via
libera all'investimento iniziale da 50 miliardi per
costruire il generatore "ecologico" a basso consumo di
combustibile che assorbirà circa 90 posti di lavoro.
Per il comune di Offlaga ci saranno grossi ritorni economici
dall'operazione: innanzi tutto l'energia elettrica
costerà il 50 per cento in meno delle tariffe
correnti, poi vi saranno i benefici di una piccola
percentuale sugli utili della centrale. In totale viene
calcolato che, tra risparmi e introiti, per i 3.200 abitanti
di Offlaga la nuova centrale possa valere circa 10 miliardi
all'anno. Abbastanza da mettere a tacere i problemi per
l'ambiente, soprattutto per la falda freatica di tutta la
zona visto che un impianto di quelle dimensioni ha bisogno
di enormi quantità di liquido per il raffreddamento.
E per gli abitanti dei comuni vicini, depauperati dell'acqua
e senza alcun ritorno economico, si profila una vera e
propria beffa. |
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Hanno dovuto farsi ricoverare all'ospedale in 23, uno dei
quali, il più grave, a Bergamo. Sono gli abitanti di
Credaro, un paese appena al di là dell'Oglio, al
confine con la nostra provincia, che hanno la sfortuna di
risiedere nei pressi di un'azienda che stava effettuando i
lavori per un piazzale da adibire a parcheggio per i propri
camion. Ebbene, nel terriccio di riporto utilizzato per
spianare il terrapieno era presente una percentuale di
naftalina talmente alta (addirittura l'83 per cento, secondo
le analisi dell'Asl) da provocare in tutta la zona
circostante nausee, dolori di testa, bruciori alla gola e ai
polmoni. Le esalazioni pericolose ed inquinanti hanno
causato una vera e propria ecatombe tra gli abitanti delle
case vicine, al punto che molti hanno dovuto essere
ricoverati. Il comune ha dovuto intervenire revocando la
concessione e mettendo sotto sequestro il cantiere in attesa
che la magistratura decida se prendere o meno provvedimenti.
Ma la domanda alla quale si dovrà rispondere è
questa: da dove proveniva il terriccio, più naftalina
che terra a dire la verità, finito nel piazzale del
paese bergamasco? |
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Amministratori |
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Quest'anno è il secondo aumento che si sono
concessi e, lo sottolineiamo, è stato votato
all'unanimità. I consiglieri della provincia hanno
deciso di assegnarsi un gettone di presenza di 350 mila lire
lorde per seduta: un bell'aumento rispetto alle 210 mila
precedenti. Vuol dire che ogni assemblea del consiglio
provinciale (in media una al mese) e ogni riunione di
commissione (una media di quattro riunioni per consigliere
al mese) frutta 350 mila lire. Non si tratta di
un'indennità, ma di un gettone legato all'effettiva
presenza in sala, anche se, volendo, basta farsi registrare
e poi restare lì circa un'oretta. In tutto,
considerando appunto le cinque sedute di media, si tratta di
1.750.000 lire lorde mensili intascate da ciascun eletto.
Diverso il discorso per i capigruppo che possono essere
presenti a tutte le commissioni, accumulando in totale una
ventina di partecipazioni al mese per un "valore" di circa 7
milioni lordi. Sono tanti? Sono pochi? Il dibattito è
aperto: i consiglieri comunali di Brescia, per fare un
esempio, incassano solo 79 mila lire per riunione. Ma, non
dubitiamo, presto si adegueranno ai cugini della
Provincia. |
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Sport |
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Tra le iniziative positive che si possono "copiare"
dall'America, finisce spesso che in Italia arrivino le
più inutili e sciocche. Anche il Brescia calcio si
è segnalato per fantasia e originalità
decidendo di importare addirittura le ragazze pon-pon.
Sì, avete capito bene, quelle giovanotte tutte
minigonne a pieghe e piume varie, destinate a fare da
contorno alle imprese sul campo dei maschietti. Le stesse
signorine immortalate da tanti filmetti made in Usa come
poveri esseri in adorazione per i campioni, sportivi e
virili. Bene, la società di Gino Corioni ha lanciato
un vero e proprio concorso per le ragazze bresciane "amanti
della danza e dello sport" che vogliano far parte di questo
gruppetto di sculettanti fanciulle, destinate a esibirsi
allo stadio prima, dopo la partita e nell'intervallo. Non
sappiamo chi abbia avuto la folgorante idea, ma dev'essere
piaciuta parecchio all'interno della società visto
che le selezioni sono aperte. Tremiano al pensiero di quale
possa essere la prossima trovata... |
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sabato 30 settembre 2000 |
Ambiente |
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Come sempre i responsabili comunali dell'Ambiente
(l'assessore è il Verde Ettore Brunelli) hanno fatto
la danza della pioggia. Pare infatti che non abbiano
strumenti diversi dalle precipitazioni atmosferiche per
combattere un pericolo oscuro che minaccia la nostra vita:
l'inquinamento dell'aria che respiriamo in città. A
lanciare quasi ogni giorno l'allarme per questo lento cancro
che divora i polmoni di tutti, ma è particolarmente
pericoloso per bambini e anziani, sono le centraline di
rilevamento della rete provinciale sparse per tutta Brescia.
Rilevanti "superi della soglia di attenzione" (che tradotto
significa allarme rosso) vengono stavolta evidenziati per le
polveri fini: si tratta di polveri sospese nell'aria con
diametro inferiore ai dieci micron, che penetrano nel
sistema respiratorio e sono dannose (secondo uno studio,
spesso anche letali) soprattutto d'inverno. Ebbene, per tre
giorni, dal 25 al 28 settembre, il tetto massimo di 50
microgrammi per metrocubo è stato superato un po'
dappertutto, con punte massime di oltre 100 microgrammi
rilevati nella zona di Bettole dove anche sabato 30, insieme
con quella del Broletto, sono stati segnalati livelli di
pericolo. L'inquinamento da polveri fini è provocato
dagli scarichi delle auto, da quelli industriali e di
riscaldamento. Che cosa può fare il povero Brunelli
se non pregare che piova per qualche giorno? |
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Cronaca |
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Armi alla mano hanno fatto irruzione nel negozio di
motociclette Lancini Moto di Cologne e, dopo aver legato e
imbavagliato il titolare, un cliente e un impiegato, hanno
caricato su un furgone una dozzina di motociclette enduro e
da cross e se ne sono andati indisturbati. Così
quattro uomini (secondo i testimoni parlavano con accento
meridionale) hanno messo a segno una rapina con sequestro di
persona, facendo perdere le tracce con un bottino del valore
di circa 150 milioni: oltre alle moto, nuove e usate, hanno
infatti portato via dalla cassa una ventina di milioni in
contanti e caschi e tute dagli scaffali del punto
vendita. |