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quiBresciaNotizie Dicembre 2000
In questa pagina riportiamo una selezione delle principali notizie del mese di novembre 2000. Sono ordinate sia per argomenti (nel sommario) sia per data. Cliccando sul titolo riportato dal sommario, si va direttamente a leggere la notizia. Se avete variazioni o integrazioni da suggerire, scrivete a quiBrescia.

Archivio

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Vai alle notizie di novembre 2000


Sommario

Ambiente
Il Tar dà ragione agli ambientalisti: basta rifiuti nell'inceneritore  01/12/00
Brescia è la penultima città della Lombardia  02/12/00
La Regione: faremo ricorso. Corsini: più raccolta differenziata  03/12/00
I vincitori: l'Asm ha sbagliato a inseguire soltanto il profitto  03/12/00
Maddalena, tutti in tribunale per le antenne radio-tivù  04/12/00
Bruciarifiuti anche a Rovato e Lonato?  06/12/00
La Regione a ranghi scomposti alla guerra dell'inceneritore  07/12/00
Niente cemento nel Parco del Mella  09/12/00
Inceneritore, secondo l'Asm il black-out costa 12 miliardi  12/12/00
Disastro a Odolo: rifiuti tossici scaricati nelle fogne  14/12/00
Parco delle Colline, non è nato ed è già costato 140 milioni  18/12/00
Sul termoutilizzatore convergenza sinistra-An  18/12/00
Ambientalisti in Regione contro l'inceneritore Cogeme  19/12/00
Per il Consiglio di Stato il termoutilizzatore può riaprire  19/12/00
C'è anche un militare bresciano tra le vittime dell'uranio-killer  21/12/00
Pisogne, si cerca l'origine di un inquinamento da Pcb  21/12/00
Inceneritore: verrà riacceso, ma senza fretta  26/12/00
E' ripartito il termoutilizzatore dell'Asm  27/12/00
Rifiuti, Cavalli decide di non decidere  27/12/00
Aria sempre più pesante. Si va verso il blocco delle auto?  29/12/00

Amministratori
Brescia, arriva la stangata-rifiuti  15/12/00
Cambio della guardia in prefettura  20/12/00
Loggia, votato il bilancio per il 2001  23/12/00
Vito Gnutti? Assente  29/12/00

Cronaca
Quattro condanne "leggere" per l'assassinio in carcere  01/02/00
In carcere un 18enne. E' un maniaco sessuale?  03/12/00
Bresciano accoltellato dopo la partita a Milano  03/12/00
Primi colpi alla banda di rapinatori delle ville  05/12/00
Iseo, scontro fra due treni sulla linea Brescia-Edolo  07/12/00
Terrore sulla Milano-Brescia. Guida 20 chilometri contromano  07/12/00
Soffiantini derubato due volte  10/12/00
Tragico week-end sulle strade: nove morti in pochi giorni  11/12/00
Aggredito e pestato per rubargli la borsa con 100 milioni  14/12/00
Sequestrati 37 chili di eroina  14/12/00
Bresciano vittima della Presolana  17/12/00
Impiegati quasi tutti assenteisti alla Sovrintendenza di Brescia  20/12/00
Auto sotto il treno sulla Iseo-Edolo: ferita una donna di Sulzano  22/12/00
Sequestra l'ex fidanzata fugge per mezza Italia e l'accoltella  23/12/00
Colpo grosso a Bione della banda delle Mercedes  24/12/00
Iseano nei guai per una telefonata  26/12/00
Tragedia in Kenya per un bresciano  26/12/00

Cultura
Dallo Stato all'Università: il Vittoriale diventa bresciano  29/12/00

Economia
Crack Coinvest: 20 anni a Maurizio Dusi  01/12/00
Fatture false per 2.100 miliardi nel Bresciano  15/12/00

Fortuna
Concesio, 13 miliardario  23/12/00

Grandi opere
Costerà 32 miliardi al chilometro l'autostrada della Valtrompia  05/12/00
Autostrada, Gussago in rivolta. Il sindaco minaccia l'ostruzione  08/12/00
Nuovo tunnel tra Riva e Limone  27/12/00
Montichiari, sì tra le polemiche al centro commerciale  29/12/00

Infortuni sul lavoro
Perde la vita tagliando la legna  28/12/00
Muratore di Pianico cade e muore  28/12/00

Metropolitana
Il Comitato ha raccolto le 10 mila firme  14/12/00
Referendum, depositate 10.800 firme  20/12/00
Primo passo verso la Valtrompia  22/12/00
Referendum, conto alla rovescia  29/12/00

Società
A Iseo una festa per Cristina  24/12/00
Boom di alunni stranieri nel Bresciano  29/12/00
Un disastro la festa in piazza Loggia  31/12/00

Trasporti
Sì ai 47 miliardi per le Lam  15/12/00

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martedì 1 febbraio 2000

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Cronaca

Quattro condanne "leggere" per l'assassinio in carcere 

II pubblico ministero Fabio Salamone aveva chiesto quattro ergastoli per i compagni di cella di Maurizio Bertoli, 40 anni, bresciano, ammazzato a calci e pugni dopo atroci torture (peperoncino e limone negli occhi) nella sua cella di Canton Mombello il 6 ottobre 1999. La Corte d'Assise di Brescia ha invece considerato il reato un omicidio preterintenzionale, ridimensionando quindi le richieste del Pm e comminando condanne tra i 14 e i 16 anni. Per il delitto sono stati condannati a 14 anni il tunisino Wahid Rezgui, reo confesso, e a 16 anni Maurizio Colalti, Ivano Gilberti e Rolando Masserdotti, tutti compagni di cella del morto che avevano minimizzato la propria partecipazione al pestaggio. Bertoli era in carcere per aver costretto la madre a prostituirsi per pagargli la droga. Un reato considerato infamante anche nel mondo della malavita e per il quale era scattata la "giustizia" del carcere.
 


 

venerdì 1 dicembre 2000

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Ambiente

Il Tar dà ragione agli ambientalisti: basta rifiuti nell'inceneritore 

Il Tar di Brescia ha accettato il ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste della nostra città e ha ordinato di bloccare l'utilizzo dei rifiuti solidi urbani nel termoutilizzatore Asm di Lamarmora. Primo round vittorioso quindi per le associazioni bresciane, che avevano evidenziato come l'impianto avesse ormai abbondantemente superato il limite massimo di 266 mila tonnellate all'anno di rifiuti per il quale era stato autorizzato. Da lunedì, quindi, non potranno essere più consegnati all'inceneritore dell'Asm i rifiuti solidi urbani provenienti dal comune di Brescia e da altri 150 comuni di tutta la provincia. Tutto verrà conferito nella discarica di Montichiari. L'Asm ha definito "dirompente" l'ordinanza. Dal prossimo primo gennaio l'impianto potrà ricominciare a funzionare, a patto che rispetti per l'anno 2001 il tetto di 266 mila tonnellate. Questo tetto potrà venire aumentato solo modificando il piano provinciale per i rifiuti. Il ricorso al Tar era stato presentato dalla Legambiente centro storico, dal gruppo Cittadini per il riciclaggio e da altri nove bresciani abitanti nei dintorni del termoutilizzatore. I tabulati ufficiali della Provincia mostravano chiaramente, infatti, che nel 1999 l'inceneritore aveva bruciato 371mila tonnellate di rifiuti e nei soli primi sette mesi del 2000 era già a quota 258mila. Per superare il tetto, l'Asm utilizzava due delibere regionali del 1998 che collegavano le famose 266 mila tonnellate di rifiuti al loro effettivo potere calorico, autorizzando, di fatto, uno sforamento. Proprio contro questo escamotage legale gli ambientalisti avevano fatto richiesta di sospensiva al Tar.
 

Economia

Crack Coinvest: 20 anni a Maurizio Dusi 

Negli anni Ottanta, giovanissimo, era stato una delle meteore del periodo ruggente della finanza. Ed era stato tra quelli finiti nei guai, trascinando con sè i soldi dei numerosi risparmiatori che si erano fidati della sua organizzazione. Oggi di Maurizio Dusi probabilmente si ricordano in pochi (a parte quelli che hanno perso il proprio denaro), ma un tempo era spesso citato nelle cronache economiche visto che era considerato l'erede di Orazio Bagnasco, il finanziare italo-svizzero inventore dei fondi immobiliari venduti porta a porta. Il suo piccolo impero, composto da un arcipelago di società alla testa delle quali c'era la finanziaria Coinvest, collocava presso il pubblico prodotti finanziari (allora venivano chiamati anche "titoli atipici") che promettevano rendimenti da capogiro ed erano collegati a proprietà immobiliari, a contratti di leasing oppure ad altre operazioni. Cresciuto notevolmente anche grazie all'iniziale appoggio di Bagnasco, il gruppo di Dusi aveva presto mostrato la corda fino al crollo, avvenuto nel 1989 con un clamoroso fallimento da circa 70 miliardi di lire. Il tribunale di Brescia ha definitivamente messo una pietra sulla breve ma movimentata storia di finanziare d'assalto dell'ex giovanotto di Bagnolo Mella (che oggi ha 43 anni). Una pietra piuttosto grossa visto che la prima sezione penale ha condannato Dusi a 20 anni e nove mesi di reclusione per il crack della Coinvest e di un'altra ventina di società collegate. Insieme con lui, la bancarotta fraudolenta è costata cara ad alcuni suoi collaboratori: cinque anni a Vittorio Clary, quattro a Fulvio Brambilla, cinque anni e nove mesi a Guido Coen, cinque anni e sei mesi a Mario Kumar. Assolti invece Valerio Francini, Gabriele Levratti, Ivo Bruno Spatti, Giovanni Tassi, Erminio Tonon. Il tribunale ha usato la mano pesantissima soprattutto con Dusi, per il quale il pubblico ministero Silvia Bonardi aveva chiesto nove anni.
 


 

sabato 2 dicembre 2000

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Ambiente

Brescia è la penultima città della Lombardia 

Brescia mediocre sotto il profio ambientale. Senza infamia e senza lode, la nostra città si merita una valutazione media nell'annuale graduatoria dei 103 capoluoghi di provincia italiani presentata ieri da Legambiente. Lo studio Ecosistema Urbano 2000, settima edizione del Rapporto sulla qualità ambientale delle città italiane, attribuisce infatti a Brescia una percentuale del 51,4 per cento che, se la colloca sopra la metà della classifica nazionale (al 36esimo posto), la mette invece in coda nella graduatoria delle città lombarde, davanti solo alla disastrosa Milano (voto: insufficiente, precentuale 40,2, posizione 85°). Alla classifica, Legambiente è arrivata analizzando tre grandi categorie di parametri ambientali: indicatori di qualità (smog, inquinamento idrico, malattie all'apparato respiratorio), indicatori di risposta (raccolta differenziata, trasporto pubblico, depurazione, verde urbano, isole pedonali, monitoraggi, rilevamenti della qualità dell'ambiente, gestione ambientale nelle imprese) e indicatori di pressione (consumi di acqua potabile, carburante e elettricità, rifiuti, densità di motorizzazione). La somma di tutti questi elementi ha prodotto la graduatoria nazionale e le valutazioni da ottimo a insufficiente. Ecco la situazione completa delle città lombarde: Pavia, vincitrice nazionale (1° posto assoluto), ottiene il 66,4% e la valutazione di ottimo. Bergamo, terza assoluta, ottiene con il 60,7% il voto buono; al 5° posto c'è Sondrio 59,8%; al 7° Cremona 58,9%; all'8° Mantova 58,8%; al 10° Como 57,4%; al 13° Lodi 55,9% (tutte con buono). Con valutazione media, invece, vediamo al ventesimo posto Lecco con un 53,9%, al 28° Varese con il 52,2% e al 36° Brescia con il 51,4%. Milano, 85° posto e 40,2%, è l'unica lombarda insufficiente.
 


 

domenica 3 dicembre 2000

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Ambiente

La Regione: faremo ricorso. Corsini: più raccolta differenziata 

L'unico ente locale a mostrarsi colpito dalla decisione del Tar sfavorevole all'Asm è stata la Regione Lombardia. Per bocca dell'assessore Nicoli Cristiani, delegato dal presidente Formigoni, il Pirellone ha fatto sapere che da lunedì mattina sarebbe stata studiata la situazione individuando la strada da intraprendere per far ripartire al più presto il termoutilizzatore dell'Asm di via Codignole, prospettando inoltre come sicuro anche un ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar di Brescia. Più defilata la posizione della Provincia, che ha detto di aver fatto tutto quanto di sua spettanza per il controllo delle quantità di rifiuti utilizzati dall'impianto e poi di aver messo i dati a disposizione. Il sindaco di Brescia Corsini invece ha ricordato una lettera, risalente a una ventina di giorni fa (e già anticipata da "quiBrescia"), in cui il comune invitava l'Asm a non utilizzare per l'inceneritore rifiuti provenienti da altri comuni. Corsini ha anche alzato la posta in palio e rilanciato: bisogna incentivare e aumentare la raccolta differenziata in città e provincia e per far questo è necessario che tutte le parti in causa si mettano insieme al lavoro.
 

I vincitori: l'Asm ha sbagliato a inseguire soltanto il profitto 

Entusiasmo tra gli ambientalisti bresciani dopo l'ordinanza del Tar che ha spento per un mese l'inceneritore. In una conferenza stampa è stato sottolineato che "la motivazione dell'ordinanza pone al primo posto la tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente come diritto inviolabile al quale condizionare l'interesse economico". Gli ambientalisti hanno anche invitato l'Asm "invece di lamentarsi per il danno economico subito e di piangere per il latte versato, a rimediare a una politica industriale che ha privilegiato, in ossequio alle ansie per la quotazione in Borsa, esclusivamente la ricerca del massimo profitto e ha messo in secondo piano le esigenze primarie dei cittadini e dell'ambiente". (Per le reazioni di Verdi e Legambiente si veda la rubrica delle lettere).
 

Cronaca

In carcere un 18enne. E' un maniaco sessuale? 

Un fatto oscuro e dai contorni ancora misteriosi, accaduto domenica pomeriggio, sta scuotendo e facendo discutere la comunità di Villa Carcina. I protagonisti del delicato episodio restano - per motivi di privacy e riservatezza - coperti dall'anonimato, mentre su tutta la vicenda stanno ancora indagando i carabinieri. Verso le 18 di domenica pomeriggio un ragazzino di 10 anni del paese sarebbe stato avvicinato da un conoscente 18enne e convinto a recarsi con lui in un luogo un po' appartato. Qui il ragazzo più grande avrebbe spogliato il bambino, baciandolo e toccandolo nelle parti intime. Dopo pochi istanti il piccolo avrebbe però reagito, fuggendo seminudo e gridando. Accompagnato a casa da due amici incontrati per caso, ha raccontato piangendo tutto ai genitori, i quali l'hanno condotto dai carabinieri. Immediato l'arresto del presunto pedofilo, un ragazzo del paese assolutamente insospettabile, per il quale, nonostante abbia negato ogni addebito, si è spalancata una cella d'isolamento a Canton Mombello.
 

Bresciano accoltellato dopo la partita a Milano 

Un juventino accoltellato dai tifosi della sua stessa squadra. L'imbecillità di certi teppisti che frequentano il mondo del calcio non ha proprio limiti e la ricerca della violenza fine a se stessa, spesso mascherata come battaglia contro il "nemico", a volte non ha bisogno nemmeno di questo alibi per scatenarsi. Lo ha scoperto a proprie spese domenica sera Raniero Gelfi, un odontotecnico di 26 anni residente a Breno, che, recatosi a San Siro per la partita Juventus-Inter con un paio di amici, ha lasciato Milano con i segni di alcune coltellate di striscio subìte da un gruppo di tifosi juventini. Il paradosso è che anche Gelfi è juventino, ma ha commesso l'errore di andare in giro con due amici che portavano al collo la sciarpa dell'Inter. I tre camuni, al termine della partita si erano fermati nei dintorni di San Siro per lasciare smaltire il traffico, bevendosi una birra in un bar. Poi, era passata circa un'ora dal fischio finale, si sono messi alla ricerca della macchina nel parcheggio. E' qui che un gruppetto di scalmanati li ha circondati iniziando un rapidissimo e micidiale pestaggio: pugni, calci al ventre, una bottigliata in testa e, per il povero Gelfi, anche una serie di coltellate. Mentre i due interisti sono riusciti a divincolarsi e fuggire, l'odontotecnico di Breno è rimasto a terra in balìa dei teppisti che si sono accaniti su di lui prima di sparire nella nebbia milanese. Un mordi e fuggi, un blitz contro tre persone qualunque e non preparate all'attacco di sorpresa, per il quale probabilmente i picchiatori a tradimento (appartenenti, secondo la denuncia, al gruppo "Fighter"), si stanno probabilmente vantando come di un'azione di guerra. Le ferite di Gelfi, per fortuna, erano superficiali: trasportato in ambulanza all'ospedale San Carlo, i sanitari lo hanno medicato e gli hanno riscontrato una frattura al gomito sinistro. Nella notte i tre amici se ne sono tornati a Breno con la propria auto. Ma sarà difficile che li rivedano in uno stadio.
 


 

lunedì 4 dicembre 2000

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Ambiente

Maddalena, tutti in tribunale per le antenne radio-tivù 

Alla fine, dopo anni di inerzia, tutti sono finiti in tribunale. Stanchi di proteste, richieste e diffide inascoltate, i cittadini riuniti nel Comitato Monte Maddalena si sono messi in mano a due avvocati e hanno trascinato davanti al giudice i responsabili - secondo loro - dell'inquinamento elettromagnetico che appesta la parte alta della montagna di Brescia. Qui infatti, in località Cavrelle, sono sorti negli anni ben 34 tralicci (molti sarebbero abusivi) sui quali sono stati collocati 102 sistemi radianti (in pratica potenti antenne) appartenenti a 90 emittenti radiofoniche e televisive. Questa selva di antenne radio e tivù scarica nei dintorni una quantità di emissioni elettromagnetiche di gran lunga superiori ai limiti di legge, stando alle rilevazioni effettuate da Ispesl e Asl, e potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini. Dopo una battaglia durata anni, che si è scontrata con un atteggiamento dilatorio da parte delle autorità, poco propense a intevenire con decisione, i cittadini hanno deciso di far parlare la carta bollata. In febbraio ci sarà quindi la prima udienza, davanti al giudice civile, nella quale il Comitato Monte Maddalena ha citato il Comune di Brescia, la Società Funivie di Brescia (proprietaria dell'area delle Cavrelle dove sorgono gli impianti) e la Smitt di Castelmella, che si occupa della gestione dei tralicci. Il Comitato chiede che vengano demoliti i tralicci, ripristinati a verde i luoghi dove sono sorti e rimborsati i danni ai proprietari di case della zona, che non possono viverci perché assediati dalle emissioni elettromagnetiche e non possono venderle perché il valore degli immobili è precipitato.
 


 

martedì 5 dicembre 2000

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Cronaca

Primi colpi alla banda di rapinatori delle ville 

Uno dei presunti componenti della banda delle Mercedes, che da mesi terrorizza il Bresciano con rapine nelle ville, è stato arrestato dalla polizia di Seriate dopo un lungo inseguimento sull'autostrada. Gli agenti hanno infatti visto l'auto, un'Audi A4 Avant, correre sulla terza corsia e hanno controllato la targa scoprendo che era stata rubata a Vicenza una settimana fa. Allora hanno inseguito la vettura, che aveva a bordo tre persone, intimando l'alt. A Grumello, dopo 18 chilometri di corsa a folle velocità, l'Audi è finita nel fossato accanto alla corsia d'emergenza e i tre occupanti se la son data a gambe scavalcando la rete di recinzione e dividendosi. I poliziotti ne hanno puntato uno e l'hanno raggiunto dopo un altro paio di chilometri d'inseguimento a piedi. Si tratta di un albanese di 34 anni, clandestino, che usa abitualmente una decina di diverse identità. La sua apartenenza alla banda è provata dal fatto che nell'Audi sono stati trovati gioielli rubati alcuni giorni fa in una villa di Lumezzane, cellulari e documenti provenienti da un altro colpo.
Altri quattro banditi sono stati presi nel frattempo dalla questura di Bergamo a Pioltello, in un appartamento-covo dove custodivano gioielli e telefoni cellulari frutto di colpi messi a segno negli ultimi tempi a Brescia e Bergamo. Avevano appena compiuto una rapina in una villa del Mantovano, il cui bottino è stato ritrovato nell'appartamento. Si tratta di altri quattro albanesi, tutti abituati a usare diverse identità, che sono finiti nel carcere di San Vittore.
 

Grandi opere

Costerà 32 miliardi al chilometro l'autostrada della Valtrompia 

Il consiglio d'amministrazione della Serenissima, presieduto da Giuseppe Barbieri, ha dato il via libera al progetto definitivo per l'Autostrada della Valtrompia nell'ultima versione, elaborata tenendo conto dei rilievi mossi dai comuni attraversati dalla nuova rotabile. Si tratta di un'opera della lunghezza di 31 chilometri (11 dei quali in galleria) con 5 ponti sul fiume Mella. Costerà circa un quarto in più del preventivo iniziale, cioè almeno mille miliardi di lire (poco più di 32 miliardi e 258 milioni al chilometro) e verrà terminata per il 2006. Ora, entro 270 giorni, verrà convocata la conferenza dei servizi che vedrà radunati i 25 soggetti coinvolti nell'opera e che dovrà definirne meglio i dettagli. Poi si passerà alla stesura del progetto esecutivo.
 


 

mercoledì 6 dicembre 2000

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Ambiente

Bruciarifiuti anche a Rovato e Lonato? 

Nell'ambito delle polemiche sul termoutilizzatore, si fa strada una nuova spinosa questione. Infatti, durante una conferenza stampa convocata dai Ds, il consigliere regionale Claudio Bragaglio ha mostrato un documento, oggetto di una delibera regionale proposta dall'assessore all'Ecologia Franco Nicoli Cristiani (Forza Italia), nel quale è previsto che, nel 2005, a Brescia funzionino tre inceneritori di rifiuti (16 in tutta la Lombardia). Quindi, oltre all'inceneritore cittadino elevato a 363 mila tonnellate l'anno, in base al documento ne dovrebbero sorgere altri due: uno, da 147 mila tonnellate, a Rovato; l'altro, da 396 mila tonnellate, a Lonato. Insomma, se il progetto si dovesse realizzare, la nostra provincia sarebbe ancora più sommersa dai rifiuti.
 


 

giovedì 7 dicembre 2000

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Ambiente

La Regione a ranghi scomposti alla guerra dell'inceneritore 

Ricorso sì. Ricorso no. E' stato presentato. Se ne sta ancora discutendo. Dichiarazioni e controdichiarazioni, su posizioni contrapposte, dividono in questi giorni la maggioranza della Regione Lombardia sulla questione del termoutilizzatore Asm di via Codignole, che il Tar di Brescia ha imposto di chiudere. All'interno della maggioranza di centro destra che governa la Regione il problema dell'impianto Asm è ormai un vero e proprio caso politico. Si litiga sulla presentazione del ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar. La Lega Nord, com'è noto, è infatti contraria alla riapertura e, pur facendo parte della coalizione che sostiene la giunta Formigoni, ha sempre dato battaglia contro il termoutilizzatore. E ora il consigliere leghista bresciano Giovanmaria Flocchini si sta battendo contro il ricorso. Sul fronte diametralmente opposto l'assessore all'Ecologia Franco Nicoli Cristiani, bresciano di Forza Italia, uno tra i più decisi sostenitori del ricorso al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar. L'impugnativa, con procedura d'urgenza, sarebbe centrata sul principio, sostenuto anche dal'Asm, che i rifiuti andrebbero calcolati a kilocalorie e non a peso. Ma in realtà fino a questo momento non si è riusciti a sapere con precisione se il ricorso è stato presentato oppure no. Pare che sia tutto pronto, ma manchi ancora il via libera finale. Lo darà l'assessore Maurizio Bernardo, di Forza Italia, che ha preso in mano tutta la faccenda? Vedremo. Nel frattempo sono iniziate lunedì mattina in via Codignole le procedure di spegnimento dell'inceneritore che non può più accettare rifiuti solidi urbani fino alla fine di quest'anno, avendo superato il tetto annuale di 266 mila tonnellate per il quale era stato autorizzato. Così a Montichiari, invasa da una valanga di immondizia, si guarda con una certa apprensione agli sviluppi della vicenda. La discarica dell'Asm in località Cava Verde, che già serve molte località della Bassa e dell'Alto Mantovano, ora deve infatti assorbire anche l'immondizia dei 155 comuni finora serviti dall'inceneritore, tra cui Brescia.
 

Cronaca

Iseo, scontro fra due treni sulla linea Brescia-Edolo 

Alle 12,50 di giovedì sulla linea ferroviaria Brescia-Edolo, qualche centinaio di metri a nord della stazione di Iseo, un treno con a bordo una ventina di passeggeri si è scontrato con un convoglio proveniente da Marone (su cui viaggiavano solo il macchinista e il capotreno) che era fermo al semaforo rosso. Fortunatamente, vista anche la scarsa velocità del mezzo in arrivo, il bilancio dello scontro non è stato grave: una quindicina di persone sono rimaste ferite, ma soltanto due, Gianbattista Volpi (49enne di Esine) e Marco Cristini (20enne di Pisogne), sono state ricoverate nell'ospedale di Iseo, in condizioni non preoccupanti. Il fatto, però, riporta l'attenzione su questa tratta ferroviaria (a binario unico), gestita dalla società Ferrovie Nord Milano, già teatro di numerosi incidenti (nel '96, in uno scontro tra due treni, avevano perso la vita cinque persone). La linea, che in molti punti è sprovvista persino di passaggi a livello, è infatti decisamente obsoleta e necessita di manutenzione e controlli accurati.
 

Terrore sulla Milano-Brescia. Guida 20 chilometri contromano 

Probabilmente anche qualche automobilista bresciano l'ha incrociato sulla A4 mentre viaggiava (a velocità moderata, per la verità) completamente contro mano. Ha infatti imboccato l'autostrada Milano-Brescia ad Agrate e ha percorso pericolosamente una ventina di chilometri nel senso contrario a quello di marcia prima che la polizia, avvertita da alcuni automobilisti terrorizzati per esserselo improvvisamente trovato avanti, lo bloccasse presso l'area di servizio Brembo. Si tratta di un uomo di 75 anni del quale non è stata rivelata l'identità e che, ha spiegato confuso agli agenti, non si era accorto dell'errore. Per fortuna non ha provocato incidenti.
 


 

venerdì 8 dicembre 2000

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Grandi opere

Autostrada, Gussago in rivolta. Il sindaco minaccia l'ostruzione 

E' già arrivato il primo no al progetto della nuova Autostrada della Valtrompia, approvato qualche giorno fa dal consiglio d'amministrazione della Serenissima presieduto da Giuseppe Barbieri, e che sta per entrare nella fase esecutiva. Il ribelle è il sindaco di Gussago, Bruno Marchina, che si lamenta per il fatto che la società non abbia tenuto in alcun conto i rilievi mossi dal comune della Franciacorta, con il sostegno di gran parte dei cittadini. A Gussago infatti dovrebbe passare una bretella di collegamento tra l'autostrada valtrumplina e la A4, da San Vigilio di Concesio al casello di Ospitaletto. Il percorso, stando al progetto approvato, si svilupperà con una corsia in galleria e con l'altra all'esterno, mentre è prevista la creazione di tre svincoli. Gussago che cosa chiede? Che l'autostrada passi completamente in galleria, per non deturpare le splendide colline dei dintorni, e che non vengano costruiti gli svincoli, per non dare il colpo finale alla già problematica viabilità locale che vede la provinciale 19 tra Gussago e Concesio spesso intasata (quando le frane non obbligano a chiuderla). Il sindaco di Gussago si chiede anche come mai tutte le richieste dei comuni della Val Trompia siano state accettate, facendo lievitare i costi dell'opera da 520 a 1.000 miliardi di lire, mentre le aspettative del suo comune non sono state neppure prese in considerazione. E, mettendo sotto accusa i due bresciani nel consiglio d'amministrazione della Serenissima (Mino Martinazzoli e Andrea Lepidi), promette che la sua amministrazione bloccherà con tutti i mezzi la costruzione della nuova strada, anche ricorrendo, quando possibile, all'ostruzionismo.
Ricordiamo che l'Autostrada della Valtrompia avrà una lunghezza di 31 chilometri (11 dei quali in galleria) con 5 ponti sul fiume Mella. Costerà almeno mille miliardi di lire (poco più di 32 miliardi e 258 milioni al chilometro) e si prevede che venga terminata nel 2006. Intanto, entro 270 giorni, verrà convocata la conferenza dei servizi che vedrà radunati i 25 soggetti coinvolti nell'opera e che dovrà definirne meglio i dettagli. Poi si passerà alla stesura del progetto esecutivo.
 


 

sabato 9 dicembre 2000

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Ambiente

Niente cemento nel Parco del Mella 

Sembra essere stato definitivamente accantonato il progetto di costruire nel Parco del Mella un centro per lo smistamento e la distribuzione della frutta e della verdura fresche per la rete di supermercati della Auchan, la società francese partner del gruppo italiano Rinascente. Il progetto prevedeva la costruzione di due capannoni in un'area di 5 mila metri quadrati, con l'abbattimento di alcune centinaia di alberi. Al suo fianco sarebbe sorta una strada che avrebbe attraversato il parco in direzione sud-est, sbucando nella zona di via Dalmazia. Bloccato in commissione Urbanistica, ora il progetto è stato messo da parte e Auchan sta valutando altre ipotesi alternative. Il Parco del Mella è una fetta di verde nella zona di via Orzinuovi, delimitata a Sud dal macello comunale, a Ovest dalla tangenziale, a Nord dalla ferrovia Milano-Brescia e a Est dal fiume Mella; è stato inaugurato quattro anni fa dal Comune di Brescia che ha speso 720 milioni per attrezzarlo. Contro i progetti dell'Auchan e della strada si erano espressi Legambiente, Coda, Amici dei parchi, Wwf e gli scout dell'Agesci.
 


 

domenica 10 dicembre 2000

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Cronaca

Soffiantini derubato due volte 

L'imprenditore tessile di Manerbio Giuseppe Soffiantini, conosciuto per essere stato rapito il 17 giugno 1997, sembra perseguitato dai malviventi. Domenica 10 dicembre, infatti, nelle ore centrali della mattina un gruppo di banditi è entrato nella sua villa di Manerbio, mettendo a soqquadro le stanze alla ricerca di preziosi o denaro. I ladri sono fuggiti qundo hanno sentito rientrare in casa il figlio Paolo. La notizia non è stata diffusa fino a quando, l'altra notte, l'imprenditore di Manerbio è rimasto vittima di un altro furto. Questa volta a colpirlo è stata la banda delle Mercedes che, a Bergamo, ha messo a segno un vecchio trucco della malavita. Un ladro ha seguito l'imprenditore dal parcheggio fino all'hotel dove avrebbe dovuto presentare un libro. Ha consegnato il cappotto in guardaroba subito dopo Soffiantini e poi ha fatto suonare un cellulare che aveva lasciato in tasca. La guardarobiera non si è insospettita quando lo sconosciuto si è avvicinato ai cappotti per rispondere al telefono e poi se n'è andato via dall'albergo in fretta. Nel frattempo, però, il malvivente aveva già frugato nelle tasche dei soprabiti dei clienti facendo sparire due mazzi di chiavi: quelle della Mercedes 500 di Soffiantini e quelle della Porsche di un'altra persona. Naturalmente alla fine della conferenza le auto non c'erano più.
 


 

lunedì 11 dicembre 2000

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Cronaca

Tragico week-end sulle strade: nove morti in pochi giorni 

Tragico week end sulle strade della nostra provincia. Tra sabato e domenica sono morti due coniugi di Brugherio sull'autostrada, una donna di 36 anni a Rovato, un giovane di Esine a Pisogne e un bimbo di nove anni a Ghedi.
Yue Yan Zhong, 9 anni, residente a Ghedi con la propria famiglia di immigrati cinesi, è stato travolto domenica da una vettura mentre, in sella alla sua bicicletta, stava percorrendo la statale 668 "Lenese" all'altezza del bivio con via Fogazzaro. Il piccolo era insieme con la sorella e un altro amico quando è stato investito da una vettura. Gli altri due bambini sono rimasti fortunatamente illesi, anche se si trovano in stato di shock. Per Yue Yan Zhong i soccorsi sono stati inutili.
Denis Fedriga, 20 anni, si è invece schiantato all'alba con la sua auto contro la cuspide della galleria dei Trenta passi, nel comune di Pisogne, sulla statale 510 del lago d'Iseo. Un incidente violentissimo, che ha fatto subito disperare per la vita del ragazzo, residente a Esine. Ricoverato d'urgenza all'ospedale di Sondalo, il giovane è spirato nel pomeriggio di domenica.
Sabato sera poco dopo le 21 a Rovato, nella frazione di San Giuseppe, lungo la provinciale 62 che conduce a Castrezzato la Fiat Punto guidata da Anna Galli, 36 anni, residente in via Carducci 5 a Castelcovati è uscita di strada forse per il fondo reso viscido dalla pioggia e si è schiantata violentemente contro un albero. La donna è stata trasportata urgentemente all'ospedale dove purtroppo i medici non sono riusciti a strapparla alla morte. E' spirata nella notte, circa un'ora dopo il ricovero.
Una donna originaria di Casto, ma residente con la famiglia a Brugherio, nel Milanese, ha perso la vita insieme con il marito in un incidente accaduto sabato nella tarda mattinata all'altezza del casello dell'autostrada di Ospitaletto. Samuella Freddi, 51 anni, si stava recando con il coniuge Aurelio Cereza, 60 anni, e la figlia Francesca di 18 anni, nel suo paese d'origine quando la Golf sulla quale viaggiava si è schiantata contro la cuspide del guard rail della rampa d'uscita della A4. La famiglia era attesa in Valsabbia dalla madre della donna. Inutili i soccorsi per Samuella Freddi, mentre il marito è deceduto nel pomeriggio avanzato all'ospedale Civile dove anche la figlia è ricoverata
Agli ultimi cinque morti vanno aggiunte le quattro vittime che hanno perso la vita tra giovedì e venerdì scorsi: Giovanni Goffi, il pensionato investito a Chiari mentre transitava a lato della statale; Giuseppe Mor, l'artigiano di Sale Marasino finito in una scarpata con la sua auto: e i coniugi Premoli di Manerbio, morti in un incidente a Provaglio d'Iseo mentre scendevano dalla Valcamonica.
 


 

martedì 12 dicembre 2000

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Ambiente

Inceneritore, secondo l'Asm il black-out costa 12 miliardi 

L'Azienda dei servizi municipalizzati di Brescia ha presentato al Consiglio di Stato (che ha sede a Roma) un ricorso contro l'ordinanza del Tar di Brescia che ha ordinato di fatto lo spegnimento del termoutilizzatore di via Codignole perché ha superato il tetto annuo di 266 mila tonnellate di rifiuti per il quale è autorizzato. L'Asm ha anche ottenuto la procedura d'urgenza, con conseguente dimezzamento dei tempi per giungere alla discussione. Probabilmente il Consiglio di Stato si occuperà della vicenda nella camera di consiglio in calendario per martedì 19 dicembre, oppure venerdì 22. Secondo indiscrezioni, l'impugnativa dell'Asm si fonda su due argomenti. Il primo è che più della quantità di rifiuti bruciata conta la loro "qualità", cioè il loro potere calorifico. Il secondo è che, stando ai dati in possesso dell'Asm, l'inceneritore non avrebbe provocato danni ambientali e anche le emissioni di fumi risulterebbero tutte nella norma. L'azienda ha fatto anche i conti del danno economico derivato dallo spegnimento dei forni dell'impianto per un mese fino alla fine dell'anno: circa 12 miliardi in tutto, 10 dei quali per il mancato guadagno derivante dalla produzione e dalla vendita di energia e calore, e 2 miliardi di maggiori costi per i comuni che devono smaltire i rifiuti in discarica. Anche la Regione Lombardia, nella riunione della giunta di lunedì scorso, ha intanto deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, visto che l'ordinanza del Tar contrasta con una sua delibera del '98.
 


 

giovedì 14 dicembre 2000

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Ambiente

Disastro a Odolo: rifiuti tossici scaricati nelle fogne 

Scaricavano direttamente nel vicino fiume Chiese e nella rete fognaria sostanze altamente tossiche come zinco, rame, nichel e cromo esavalente, tutte materie "biocumulabili", cioè che impiegano anche centinaia d'anni a essere assorbite e neutralizzate dalla natura. In più, nel magazzino dell'azienda (una società per la cromatura dei metalli di Odolo) erano in giacenza altre 27 tonnellate di rifiuti e fanghi tossici che pure stavano per essere smaltiti senza autorizzazione nè cautele. Le analisi effettuate dall'Arpa hanno rilevato il superamento di tutti i limiti d'inquinamento negli scarichi aziendali, ma la cosa è ancora più più grave perché tutto finiva nella rete fognaria di un paese, Odolo, sprovvisto di un sistema di depurazione. L'azienda era priva di ogni autorizzazione, sia quella per il trattamento e lo stoccaggio dei residui di lavorazione e di rifiuti tossici, sia quella comunale per l'esercizio dell'attività di cromatura. Una donna di 35 anni di Lumezzane della quale sono state fornite solo le iniziali D. C., che mandava avanti l'impresa inseme con il marito R. B. di 37 anni, è stata segnalata all'autorità giudiziaria per disastro ambientale. Ma gli avvelenatori di Odolo se ne infischiavano di ogni tipo di legge o normative. La Guardia di Finanza, che ha fatto irruzione in fabbrica, vi ha infatti trovato anche quattro lavoratori extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno e con il versamento dei contributi e che lavoravano in precarie condizioni di sicurezza. Inoltre sono state rilevate numerose irregolarità fiscali.
 

Cronaca

Aggredito e pestato per rubargli la borsa con 100 milioni 

Un imprenditore bresciano, Carlo Tomasoni, 32 anni. titolare di un'impresa di pulizie, è stato duramente pestato con un sbarra di ferro a tarda ora da due rapinatori albanesi che l'hanno aggredito e derubato. I banditi hanno atteso l'uomo poco dopo le 23 nel piazzale fuori dagli uffici della cooperativa La Rapida, in via Guzzetta. Picchiato con una spranga di ferro, l'imprenditore ha avuto solo il tempo di gridare e chiamare aiuto, ma ha dovuto lasciare ai due malviventi la valigetta che teneva in mano, contenente i soldi delle paghe, circa 100 milioni di lire in contanti. Forse i rapinatori volevano impossessarsi anche della Mercedes dell'uomo, parcheggiata nei pressi, ma sono stati messi in fuga da un vicino di casa che, armato di una pistola scacciacani, ha sparato due colpi in aria. Una pattuglia di carabinieri, arrivata sul posto in breve tempo, ha fermato poco distante uno dei malviventi, mentre un altro albanese, dipendente della ditta come custode e sospettato di essere il basista del colpo, è stato individuato e catturato più tardi in nottata. Tomasoni ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari. Caccia aperta al terzo uomo, coautore della rapina, fuggito con i soldi.
 

Sequestrati 37 chili di eroina 

Gli agenti della questura di Brescia, nell'ambito di un'operazione antidroga sviluppatasi a livello nazionale e partita dalla Puglia, hanno sequestrato 37 chilogrammi di eroina e fermato alcune persone nella nostra provincia. Il sequestro è avvenuto sull'Autostrada A 21, nei pressi del casello di Cremona, dove nascosti nel doppio fondo ricavato in una vettura guidata da un albanese (originario di Tirana ma residente in Belgio), sono stati trovati i 37 chili di eroina, del valore di alcuni miliardi. La droga, proveniente dalla Grecia via Albania e Puglia, era diretta a Brescia. Albanesi sono cinque dei sei arrestati, tra cui due donne e il capo della banda, residente in Puglia ma legato a un importante clan della malavita di Tirana. In manette anche un bresciano: Pierangelo Lombardi, 27 anni, di Gavardo, punto di riferimento della banda nella nostra provincia.
 

Metropolitana

Il Comitato ha raccolto le 10 mila firme 

Il primo risultato, il più importante, l'hanno raggiunto. Il Comitato per il referendum sulla metropolitana di Brescia ha toccato e superato la cifra cruciale di 10 mila firme raccolte. Quanto basta perché la consultazione popolare possa essere indetta. In pochi mesi, questo gruppo spontaneo di cittadini ha fatto quello che nessuno si sarebbe mai aspettato e ora potrebbe mettere i bastoni tra le ruote al megaprogetto voluto dal sindaco Paolo Corsini. Si tratta di una grande opera destinata a cambiare il volto alla città nei prossimi anni: 18 chilometri di linea, 23 stazioni previste, per un costo di circa 1.120 miliardi di lire. Il Comitato ha diffuso i dati in una conferenza stampa: 10.100 firme di cittadini raccolte anche grazie ai 150 banchetti organizzati in questo periodo dai volontari in tutta la città. Poiché per richiedere la consultazione servono almeno 10 mila sottoscrizioni valide, la raccolta continuerà ancora per qualche giorno in modo da avere un margine di sicurezza. Poi il malloppo verrà consegnato in Comune. Qui un'apposita commissione di valutazione dovrà convalidare il referendum, e qui cominceranno probabilmente anche i problemi. Quanto tempo impiegheranno le autorità comunali per dare il via libera? Se la prenderanno comoda oppure lavoreranno alacremente? Nel primo caso il rischio è che il referendum debba slittare addirittura al 2002, a giochi ormai fatti e a lavori già in corso, rivelandosi inutile. Per questo il Comitato chiede che la verifica delle firme venga effettuata entro un mese, in modo che la consultazione dei cittadini bresciani possa essere abbinata alle elezioni politiche della prossima primavera (consentendo di risparmiare anche sui costi). E in vista della campagna pro o contro il referendum, è sempre il Comitato a stigmatizzare il fatto che una società pubblica come l'Asm abbia già iniziato a influenzare l'opinione pubblica investendo centinaia di milioni in pubblicità su radio e televisioni locali. Una scelta inopportuna, è stato detto, fosse anche solo per questioni di stile. Per questo, se referendum sarà, il comitato chiederà una sorta di par condicio.
 


 

venerdì 15 dicembre 2000

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Amministratori

Brescia, arriva la stangata-rifiuti 

I cittadini di Brescia pagheranno nel 2001 circa 136 miliardi di lire di tasse, il che equivale a una pressione fiscale di 789 mila lire a testa, neonati compresi. Lo dicono le cifre del bilancio comunale di previsione che, alla voce entrate fiscali, segna - tra l'altro - la bella cifra di 83 miliardi per l' Ici e di 42 miliardi per la tassa per i rifiuti. Ma il grosso degli incassi che palazzo Loggia prevede per l'anno prossimo deriva dalle entrate extratributarie: 171 miliardi di lire, tra le quali spiccano i 50 miliardi di dividendi della controllata Asm e i ben 28 miliardi alla voce multe (ma di questi, 17 sono vecchie multe non pagate e iscritte a ruolo). Per la cronaca, il bilancio del comune di Brescia pareggia entrate e uscite sulla bella cifra di 577 miliardi e il personale costerà nel 2001 ben 125 miliardi di stipendi. I dipendenti sono in tutto 2.145: uno ogni 90 abitanti.
Ma una brutta notizia è in arrivo per le famiglie bresciane. L'imposta sui rifiuti aumenterà a causa del nuovo sistema di calcolo, che la trasforma da tassa a tariffa. Questo significa che, con i nuovi conteggi, un appartamento di 100 metri quadrati destinato a ufficio dovrà pagare di meno di uno analogo abitato da quattro persone, in base al principio che l'ufficio produce meno rifiuti. Alla fine, ci guadagneranno gli studi professionali e ci rimetteranno le famiglie, alcune delle quali si potranno trovare un aumento superiore al 5 per cento. Chi non ci rimetterà sarà sicuramente il comune di Brescia.
 

Economia

Fatture false per 2.100 miliardi nel Bresciano 

Il dato è clamoroso: fatture false per 2.100 miliardi sono state scoperte dalla Guardia di Finanza in provincia di Brescia solo nell'ultimo anno. I settori nei quali il fenomeno è apparso più accentuato sono stati l'edilizia e il commercio dei metalli ferrosi: più della metà sono state contestate a società del gruppo "Bagaglino" attivo nelle costruzioni e nel turismo. Gli accertamenti delle fiamme gialle hanno consentito di recuperare 1.000 miliardi di lire a tassazione e 315 miliardi di Iva. Sempre nel 2000 sono stati sequestrati immobili per un valore di 20 miliardi e conti correnti bancari per 7 miliardi.
 

Trasporti

Sì ai 47 miliardi per le Lam 

Il comune di Brescia si prepara a investire 46,7 miliardi di lire per far partire le prime due Lam, linee ad alta mobilità, destinate a snellire e rendere più scorrevole ed efficiente il sistema di trasporti urbani cittadino. Le Lam, che attraverseranno la città da Nord a Sud-Est e da Nord-Ovest a Sud-Ovest, sono in pratica due linee di autobus con corsia preferenziale molto più veloci ed efficienti delle attuali, che potrebbero dare una svolta al trasporto pubblico di Brescia. Con l'occasione verranno effettuati investimenti per modificare l'arredo urbano delle zone attraversate, mentre sono previsti collegamenti con la progettata metropolitana leggera automatica. Se tutto funzionerà come da programma e i cantieri verranno aperti nella prossima primavera, le prime due linee delle Lam saranno inaugurate appena prima delle elezioni amministrative nella primavera del 2003. Il progetto è approdato, per la seconda volta e per l'approvazione definitiva, nel consiglio comunale che ha detto di sì nella notte tra venerdì e sabato con 22 favorevoli, quattro contrari e sei astenuti.
 


 

domenica 17 dicembre 2000

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Cronaca

Bresciano vittima della Presolana 

C'è anche un cittadino bresciano tra le dieci persone morte questa domenica in diversi incidenti in montagna sulle Alpi. Si tratta di un 31enne residente a Passirano, in Franciacorta. L'uomo, Alessandro Inverardi, magazziniere in un'azienda di Provaglio d'Iseo, la Chicco, stava sciando fuori pista nella zona della Presolana quando è precipitato perdendo la vita. Il fatto è accaduto in un canalone sulla cresta del Visolo, tra Castione della Presolana e Colere, proprio sotto gli occhi di un amico di Inverardi, Oliviero Negri, che stava sciando con lui e di alcune decine di altre persone che si trovavano nella stessa zona per un "fuori pista". Inverardi, esperto sciatore e iscritto da anni al Cai, è scivolato per alcune centinaia di metri lungo un canalone ghiacciato dal quale stava scendendo con gli sci dopo aver raggiunto a piedi la cima della Presolana.
 


 

lunedì 18 dicembre 2000

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Ambiente

Parco delle Colline, non è nato ed è già costato 140 milioni 

Non è ancora nato, ed è già costato 140 milioni. A tanto ammonta la cifra già sborsata dagli enti locali per il futuro Parco delle Colline il cui iter sta procedendo, sia pure a passo di lumaca. Si tratta di un "parco locale d'interesse sovraccomunale" (questa la definizione ufficiale) che verrà costituito tra i comuni di Collebeato (l'unico ad averlo già deliberato), Brescia, Botticino, Cellatica e Rodengo. In città, il parco interessa il monte Maddalena, i colli di San Giuseppe e Sant'Anna, la valle di Mompiano, il parco Castelli, il corso del fiume Garza fino al Civile e ancora la zona di Costalunga, della Bornata e l'area verde che da via Turati arriva sino a Canton Mombello. Per mettere a punto i primi studi, e siamo solo all'inizio, gli enti locali hanno già versato 140 milioni a quattro tecnici che hanno lavorato a diversi aspetti del progetto (per la cronaca: Lanciano, Crea, Vitale e Fasser). Al comune di Brescia è toccato il 60 per cento della spesa, alla Provincia il 25 per cento, il resto ai comuni minori. Ma a che punto è l'iter tormentato di questo parco del quale ormai si parla da anni? Dopo l'appprovazione in via definitiva del perimetro del parco da parte del consiglio comunale cittadino avvenuto nella notte tra venerdì e sabato (23 sì e 4 no), tocca alla definizione dell'ente gestore e delle linee d'indirizzo. Il tutto partendo da una convenzione con il comune di Collebeato che, essendo più avanti degli altri, ha una sorta di diritto di primogenitura. Poi tutta la documentazione dovrà finire in Regione per il via libera. Naturalmente si tratta di un parco con vincoli molto leggeri, all'interno dei quali ogni comune resta autonomo nelle decisioni riguardanti il proprio territorio.
 

Sul termoutilizzatore convergenza sinistra-An 

Il consiglio comunale straordinario di lunedì si è concluso alle 2 di notte con un'insolita convergenza tra la maggioranza di centro-sinistra e An sul termoutilizzatore dell'Asm di via Codignole. L'impianto, che produce energia elettrica e acqua calda bruciando rifiuti, è stato chiuso fino alla fine del mese da un'ordinanza del Tar di Brescia, poiché aveva superato il tetto di 266 mila tonnellate all'anno per il quale era stato autorizzato. La riunione del consiglio comunale era stata convocata su richiesta di Rifondazione, An e Forza Italia nel tentativo di mettere in difficoltà la giunta Corsini, stretta tra le pressioni dell'Asm (controllata-controllante del comune) e quelle della componente Verde della maggioranza. Ma i problemi, com'è emerso dal risultato della notte, sono anche all'interno dell'opposizione visto che alla fine sono state votate due analoghe "raccomandazioni" (per la verità entrambe piuttosto generiche nei contenuti), una della maggioranza e una di An, passate anche grazie all'astensione reciproca.
 


 

martedì 19 dicembre 2000

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Ambiente

Ambientalisti in Regione contro l'inceneritore Cogeme 

Partenza martedì mattina alle 7,50 dalla stazione di Rovato, con l'interregionale diretto a Milano. Obiettivo: il Pirellone, a pochi passi dalla stazione Centrale. Qui una cinquantina di ambientalisti bresciani della zona a Ovest della città hanno manifestato distribuendo volantini contro l'inceneritore progettato dalla Cogeme che la Regione Lombardia sembra orientata a riesaminare dopo un primo giudizio negativo (espresso nel gennaio scorso personalmente dal presidente della giunta Formigoni). Si tratta di un impianto simile a quello dell'Asm di via Codignole, che dovrebbe sorgere - se verrà autorizzato - a Bargnana di Rovato. Una delegazione di bresciani è stata ricevuta dalla commissione Ambiente del Pirellone alla presenza di consiglieri regionali di diverse sigle politiche eletti nella nostra provincia. Gli ambientalisti avevano con sè le oltre 15 mila firme di cittadini raccolte contro l'inceneritore che ha fatto registrare anche il no degli agricoltori e dei viticoltori della Franciacorta. Già attivissima nel business dei rifiuti con le discariche di Castrezzato, Rovato e Provaglio d'Iseo, ora la Cogeme vuole costruire un impianto per bruciare le immondizie e produrre energia, ma i comitati ambientalisti temono che questo possa aumentare la già rilevante importazione di rifiuti nella nostra provincia e peggiorare la qualità dell'aria nella zona.
 

Per il Consiglio di Stato il termoutilizzatore può riaprire 

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dell'Asm contro la chiusura del termoutilizzatore di via Codignole, ordinata dal Tar il 1° dicembre scorso su richiesta di alcune associazioni ambientaliste. L'azienda dei servizi municipalizzati potrà quindi riaprire subito l'impianto, anche se prima dovrà aspettare di disporre del testo dell'ordinanza. Naturalmente per il riavvio dei forni dell'inceneritore vi saranno anche da rispettare alcuni tempi tecnici. L'impianto, che produce energia elettrica e acqua calda bruciando rifiuti, era stato chiuso fino alla fine del mese da un'ordinanza del Tar di Brescia, poiché aveva superato il tetto di 266 mila tonnellate all'anno per il quale era stato autorizzato. Sulla questione è stato chiamato a esprimersi il Consiglio di Stato, presso il quale l'Asm - seguita dalla Regione Lombardia - aveva presentato ricorso contro la decisione del Tar. Si trattava di un ricorso dovuto a motivi di principio visto che ai primi di gennaio l'impianto di via Codignole era destinato comunque a riaprire. Ma all'Azienda premeva che venisse sancito il fatto che l'elemento più importante nel valutare la quantità di rifiuti bruciabili nell'inceneritore non dev'essere il loro peso, ma il loro potere calorico.
 


 

mercoledì 20 dicembre 2000

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Amministratori

Cambio della guardia in prefettura 

E' diventato operativo mercoledì il cambio della guardia al vertice della prefettura della nostra città. Alberto De Muro, dopo tre anni a Brescia, ha preso servizio come commissario di governo per la Provincia autonoma di Trento. Al suo posto si è insediata in palazzo Broletto Annamaria Cancellieri, dal 1996 prefetto di Bergamo, dov'era arrivata da Vicenza.
 

Cronaca

Impiegati quasi tutti assenteisti alla Sovrintendenza di Brescia 

Durante l'orario d'ufficio uscivano a fare la spesa, andavano in banca, facevano commissioni e addirittura qualcuno è stato sorpreso mentre si recava a messa anziché al lavoro. Altri, poi, non si presentavano per alcuni giorni, certi di non perdere nemmeno una lira di stipendio. Le indagini della Digos sui dipendenti della Sovrintendenza per i Beni ambientali e architettonici di Brescia, iniziate a settembre, hanno portato alla luce un caso clamoroso di assenteismo collettivo. Ben 42 dei 56 impiegati dell'ufficio di via Gezio Calini (che controlla anche le province di Mantova e Cremona) gestivano infatti comodamente il loro tempo, certi della copertura di colleghi complici che addirittura timbravano il cartellino per gli assenti ingiustificati. Sulle loro teste, però, ora pende l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.
 

Metropolitana

Referendum, depositate 10.800 firme 

Sono state depositate mercoledì presso la Segreteria del comune di Brescia le 10.800 firme raccolte tra i cittadini bresciani dal Comitato per referendum sulla metropolitana. La raccolta delle sottoscrizioni prosegue ancora per questa settimana, anche se i promotori del referendum contano di aver raggiunto una quota di sicurezza, al riparo da doppie sottoscrizioni, illeggibilità di alcuni dati, errori materiali di trascrizione, e altro. A questo punto si apre la questione della data del referendum: perché abbia qualche valore deve infatti essere indetto prima che le ruspe dei cantieri abbiano cominciato i lavori e quindi nella prossima primavera. Per poter andare al voto in una domenica fra aprile e giugno del 2001 - spiegano i promotori - il regolamento comunale prevede che il Comitato di valutazione si esprima positivamente entro il 31 dicembre prossimo. "Verificato il numero di firme da parte della segreteria generale", sostiene un comunicato, "il passaggio al Comitato di valutazione dovrebbe essere più formale che sostanziale, visto che il Comitato si è già espresso nello scorso maggio sull'ammissibilità del quesito numero 2 proposto dal Comitato promotore che recita: La cittadinanza di Brescia è favorevole alla realizzazione di una metropolitana leggera che attraversi il territorio del Comune di Brescia?. Il rinvio di un anno del referendum complicherebbe non poco, sotto il profilo della legittimità democratica, la prosecuzione della gara d'appalto già avviata dall'Asm".
 


 

giovedì 21 dicembre 2000

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Ambiente

C'è anche un militare bresciano tra le vittime dell'uranio-killer 

C'è anche un bresciano tra i militari italiani colpiti da tumore dopo essere stati assegnati in missione nell'ex Jugoslavia, e per i quali si sospetta un avvelenamento provocato dall'uranio impoverito contenuto nelle bombe, gettate a migliaia nella zona dai velivoli della Nato durante la guerra contro Milosevic. L'uomo sarebbe un sottufficiale che risiede in un comune dell'Ovest bresciano, la cui identità non è stata rivelata per motivi di privacy. Con il suo reggimento il militare bresciano si è recato in Bosnia e Kosovo. Qualche tempo dopo il ritorno gli è stato diagnosticato un tumore alle corde vocali: operato, è attualmente in convalescenza. La questione dell'uranio radioattivo sta comunque agitanto le acque in tutta Italia. Sono infatti più di 50 mila i militari, tutti volontari, che hanno fatto parte a rotazione della forza di pace inviata nella zona dopo la guerra, tra questi i bresciani sono diverse centinaia. E l'area affidata ai nostri soldati è stata una di quelle maggiormente tartassate dalle bombe della Nato. Come funziona il contagio? Un proiettile a uranio impoverito, dopo aver colpito il bersaglio, produce polvere radioattiva di uranio che si deposita nel raggio di circa 50 metri dal luogo dell'esplosione. Questa polvere, finissima e respirabile, viene rimessa in sospensione nell'aria dal passaggio di persone a piedi o di veicoli. L'uranio respirato si deposita nei polmoni oppure nei reni, ma viene assorbito anche durante tutto il percorso dell'inalazione e soprattutto attraverso le ferite. Produce un danno chimico e, più a medio termine, radiologico. Insomma, un vero killer.
 

Pisogne, si cerca l'origine di un inquinamento da Pcb 

A Pisogne, nell'alto Sebino, è scattato l'allarme per una forma di inquinamento da Pcb (policlorobifenile), che è stata rilevata controllando il latte prodotto da tre aziende di allevamento della zona. Le analisi di routine effettuate dall'Asl hanno segnalato un livello di Pcb, una sostanza chimica paragonabile alla diossina, superiore al massimo consentito dalla legge (anche se, pare, di poco). Immediato il blocco del latte conferito dai tre allevamenti alla Cissva, un caseificio di Capodiponte, che è stato immagazzinato in attesa di ulteriori accertamenti. Ma poiché il Pcb viene introdotto dai bovini con il cibo e, una volta metabilizzato, finisce nel latte, ora è necessario controllare l'inquinamento ambientale dei terreni nei quali è stato raccolto il foraggio dato in pasto agli animali. Si tratta probabilmente di una piana a cavallo tra le province di Brescia e Bergamo, nella zona compresa tra Pisogne e Costa Volpino. Qui sono già previsti controlli del terreno da parte dell'Arpa, l'agenzia regionale preposta a questo tipo di analisi.
 


 

venerdì 22 dicembre 2000

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Cronaca

Auto sotto il treno sulla Iseo-Edolo: ferita una donna di Sulzano 

Ennesimo grave incidente venerdì mattina verso le 11,30 sulla linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo. Questa volta a farne le spese è stata una donna di 35 anni, Rossella Gervasoni, residente in via Gazzane a Sulzano, travolta da un treno che viaggiava in direzione di Iseo mentre, a bordo della sua Lancia Y10, stava attraversando le rotaie prive di passaggio a livello in via Mazzini a Sulzano. La donna è stata estratta dalle lamiere della vettura e trasportata con l'eliambulanza all'ospedale, dove se la caverà in una quarantina di giorni. L'incidente, uno degli innumerevoli avvenuti su questa tratta ferroviaria, ripropone il problema della manutenzione della linea, che dovrebbe essere rimodernata e provvista almeno delle basilari misure di sicurezza.
 

Metropolitana

Primo passo verso la Valtrompia 

E' stato firmato venerdì pomeriggio da tutti gli enti locali interessati il primo atto burocratico per il prolungamento in Valtrompia della metropolitana leggera di Brescia. Comune, Provincia, Comunità montana più i sindaci dei quattro paesi interessati (Concesio, Villa Carcina, Sarezzo e Gardone Val Trompia) hanno sottoscritto il cosiddetto accordo di programma. Si tratta di un atto formale che viene ora inviato al ministero dei Trasporti ed è necessario per ottenere i finanziamenti statali, indispensabili perché l'opera, se e quando si farà, venga effettivamente costruita. Se vedrà la luce, questo tratto aggiungerà altri 14 chilometri di percorso e 15 stazioni ai 18 chilometri già previsti (con 23 stazioni) per la prima fase della metropolitana. Il tratto valtrumplino si dovrebbe collegare con il metrobus cittadino alla Stocchetta, per terminare a Inzino di Gardone Val Trompia. Dovrebbe costare circa 690 miliardi: il 60 per cento a carico dello Stato, il 15 per cento della Regione e il resto da reperire a livello locale.
 


 

sabato 23 dicembre 2000

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Amministratori

Loggia, votato il bilancio per il 2001 

Pareggia entrate e uscite a quota 577 miliardi di lire il bilancio di previsione per il 2001 del comune di Brescia approvato sabato a maggioranza (22 favorevoli e nove contrari) dopo sei ore di discussione da parte dell'assemblea di palazzo della Loggia sui 135 emendamenti presentati dall'opposizione (tutti respinti), che ha in pratica preparato un preventivo alternativo a quello del centro-sinistra. I conti del comune di Brescia alla voce entrate fiscali segnano la bella cifra di 136 miliardi di lire tra i quali spiccano gli 83 miliardi di incassi per l' Ici e i 42 miliardi per la tassa per i rifiuti. Ma il grosso delle entrate che palazzo Loggia prevede per l'anno prossimo deriva da fonti extratributarie: 171 miliardi di lire, tra le quali segnaliamo i 50 miliardi di dividendi della controllata Asm e i ben 28 miliardi alla voce multe (ma di questi, 17 sono vecchie multe non pagate e iscritte a ruolo). Per la cronaca, il personale costerà nel 2001 ben 125 miliardi di stipendi. I dipendenti sono in tutto 2.145: uno ogni 90 abitanti. Mentre la pressione fiscale per gli abitanti della città sarà di 789 mila lire a testa, neonati compresi.
 

Cronaca

Sequestra l'ex fidanzata fugge per mezza Italia e l'accoltella 

Sembrava una fuga d'amore, invece era un vero e proprio sequestro di persona. Vittima una ragazza bresciana di 16 anni residente a Molinetto di Mazzano. La giovane, che aveva avuto una storia d'amore con un operaio rumeno di 22 anni abitante a Ghedi, Marius Costantin Pavarace, era scomparsa da casa da venerdì scorso e i genitori avevano messo in allerta le forze dell'ordine. Le ricerche sono state estese a tutta Italia e i cellulari dei due ragazzi sono stati intercettati. L'automobile dell'operaio è stata avvistata domenica dai carabinieri sul lungomare di Marotta di Pesaro. Non si trattava di una fuga d'amore, ma di un vero e proprio sequestro di persona messo in atto dal giovane rumeno per convincere Emanuela a rimettersi con lui. Vistosi circondato e senza più una via d'uscita, il giovane ha ferito la ragazza alla gola con un taglierino e poi ha tentato di suicidarsi, ma è stato bloccato dai militari, cinque dei quali sono rimasti leggermente feriti nella colluttazione. Emanuela è stata operata all'ospedale di Fano e ora è fuori pericolo. Il ragazo rumeno è invece finito in carcere con l'accusa di sequestro di persona e tentato omicidio.
 

Fortuna

Concesio, 13 miliardario 

Quest'anno Babbo Natale ha bussato con due giorni d'anticipo a Concesio. Qui, al bar Alba di via Rodolfo 81, è stata giocata una delle tre schedine che in tutta Italia hanno azzeccato il 13 di sabato al Totocalcio. Il bottino dell'anonimo scommettitore ammonta a 2 miliardi 758 milioni e 72 mila lire. La ricevitoria è gestita dalla signora Alba Guerini e da suo fratello Giorgio.
 


 

domenica 24 dicembre 2000

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Cronaca

Colpo grosso a Bione della banda delle Mercedes 

Sono entrati in casa nella notte tra venerdì e sabato. Pronti a tutto e ben organizzati, hanno addormentato con uno spray soporifero tutti i componenti della famiglia di Mauro Cominotti, un imprenditore residente in via Paolo VI 4 a San Faustino di Bione (in Valsabbia). Così ha colpito ancora una volta la banda delle Mercedes, che evidentemente sapeva che cosa cercare. Per portar fuori dal garage la Clk Kompressor blu di Cominotti, i ladri hanno spostato l'auto della moglie dell'imprenditore e il furgone della ditta. Naturalmente hanno anche setacciato accuratamente l'appartamento delle vittime, prelevando denaro e gioielli d'oro, ma lasciando perdere l'argenteria e le collane di perle. Alla fine se ne sono andati con un bottino stimato intorno ai 120 milioni, Mercedes compresa. Nonostante il rumore che i banditi devono aver fatto, la famiglia Cominotti non s'è accorta di nulla fino alla mattina quando marito, moglie e i due bambini si sono svegliati con un gran cerchio alla testa.
 

Società

A Iseo una festa per Cristina 

A Iseo c'è grande fermento tra i fan di Cristina Plevani che hanno preparato una mega festa per questa mattina: la vincitrice del Grande Fratello farà il rientro ufficiale in paese. Per chi volesse partecipare ai festeggiamenti, l'appuntamento è fissato per stamattina alle 11, sul porto Gabriele Rosa. Più tardi, rigorosamente riservato a 150 invitati, è stato organizzato un party sull'acqua che si terrà su un battello appositamente noleggiato per l'occasione. Cristina, 28enne bagnina iseana, ha vinto il premio di 250 milioni messo in palio dalla trasmissione televisiva. La ragazza, votata dal 60% dei telespettatori, ha strabattuto gli ultimi due concorrenti rimasti in gara: il siciliano Salvo e il casertano Pietro, con i quali però ha dichiarato di voler dividere il premio.
 


 

martedì 26 dicembre 2000

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Ambiente

Inceneritore: verrà riacceso, ma senza fretta 

Saranno stabiliti nei prossimi giorni tempi e modi della riaccensione del termoutilizzatore di via Codignole. L'impianto, "spento" dal Tar di Brescia il 1° dicembre (su richiesta di un gruppo di ambientalisti) e "riacceso" dal Consiglio di Stato il 19 (dopo il ricorso dell'Asm), ha intanto ricominciato ad accoglieri i rifiuti provenienti dai circa 150 comuni bresciani che lo alimentano. La sensazione è che Asm e Comune, soddisfatti della vittoria di principio ottenuta con il ricorso, non abbiano ora nessuna fretta di riavviare i forni senza che prima siano state gettate le basi di quello che viene chiamato "patto per i rifiuti" e che dovrà coinvolgere naturalmente anche la Provincia, il cui consiglio ha approvato proprio venerdì all'unanimità un ordine del giorno in questo senso. Intanto si sono appresi i contenuti nell'ordinanza di riapertura dell'impianto da parte del Consiglio di Stato. La corte, senza entrare nel merito della questione (che dev'essere ancora oggetto di sentenza da parte del Tar di Brescia, come impone la procedura), sostiene che "allo stato degli atti non può ritenersi provato il pericolo di un danno grave ed irreparabile alla salute e all'ambiente, impregiudicata la decisione della causa nel merito, per questo motivo accoglie l'appello". Insomma, valutando la situazione in base agli atti presentati dalle parti, i giudici hanno dato via libera all'Asm.
 

Cronaca

Iseano nei guai per una telefonata 

Credevano di poter fare i furbi impunemente e ora richiano fino a sei mesi di carcere o una multa di 1 milione. Si tratta di un cittadino di Iseo di 38 anni, S.P., e di una milanese 43enne, R.R. La coppia era in ritardo per raggiungere lo scalo lombardo della Malpensa e allora ha pensato a un sistema, ingegnoso ma illegale, per bloccare il poprio aereo, che doveva partire da Roma. Il fatto è accaduto verso le 4 del mattino di martedì 26 gennaio: i due, per paura di perdere l'aereo, hanno fatto una telefonata da un cellulare, annunciando che all'aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma, settore arrivi nazionali, stava per essere messa una bomba. La voce era di una donna e l'incauta non sapeva che il centralino del 113 registra i numeri di tutte le chiamate in arrivo. Così è stato anche per il cellulare dal quale era stato lanciato il falso allarme: gli agenti romani, sospettando che la bomba fosse finta, hanno allertato i colleghi di Milano che hanno tenuto d'occhio un gruppetto di ritardatari. La polizia ha richiamato il numero di cellulare e quando l'iseano ha risposto la coppia è stata identificata e denunciata per procurato allarme.
 

Tragedia in Kenya per un bresciano 

Tragedia per un giovane ingegnere bresciano, Matteo Accampi, 27 anni, residente a Mompiano in via Trainini. L'uomo si trovava in Kenya, dove stava raggiungendo i genitori Mario e Roberta, che da alcuni anni possiedono una casa per le vacanze nella zona residenziale di Malindi, per passare insieme le feste di fine anno. Atterrato in piena notte all'aeroporto di Mombasa, Accampi stava viaggiando sulla strada che dallo scalo conduce a Malindi quando il pullmino sul quale si trovava con altri sei turisti italiani è stato violentemente tamponato da un camion. L'urto, e probabilmente la forte velocità dei mezzi, hanno provocato un incidente dalle gravissime conseguenze. Dalle lamiere contorte del pullmino i soccorritori hanno estratto i corpi senza vita dell'ingegnere bresciano e di un bambino kenyano. Feriti cinque degli altri sei turisti lombardi e l'autista del mezzo. Tra i primi ad accorrere sul luogo dell'incidente sono stati i genitori del giovane, preoccupati per il ritardo del proprio figlio. E sono stati loro a comunicare la tragica notizia all'altra figlia rimasta a Brescia, Cecilia.
 


 

mercoledì 27 dicembre 2000

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Ambiente

E' ripartito il termoutilizzatore dell'Asm 

Apertura in due fasi per il termoutilizzatore Asm di via Codignole, l'impianto bruciarifiuti (dai quali si produce acqua calda per il teleriscaldamento) "spento" dal Tar di Brescia il 1° dicembre su richiesta di un gruppo di ambientalisti e "riacceso" dal Consiglio di Stato il 19 dopo il ricorso dell'Asm. Mercoledì pomeriggio è arrivato all'ex municipalizzata l'atteso via libera alla riattivazione dei forni da parte della giunta del Comune di Brescia. In realtà le laboriose procedure per la riaccensione erano già iniziate nei giorni scorsi e i rifiuti da bruciare avevano già ricominciato a confluire nell'impianto. Nella notte tra mercoledì e giovedì è quindi stata riattivata la prima "linea", mentre la seconda ripartirà dal 1° gennaio, completando così la rimessa in funzione dell'impianto.
 

Rifiuti, Cavalli decide di non decidere 

L'Amministrazione provinciale si considera ancora impreparata a stabilire le nuove modalità per il conferimento dei rifiuti al termoutilizzatore Asm di via Codignole da parte dei comuni del Bresciano. Così la giunta guidata da Alberto Cavalli ha deciso di prorogare per i primi sei mesi del 2001 le regole in vigore per l'anno 2000. Le stesse che hanno portato al superamento del tetto di 266 mila tonnellate all'anno di rifiuti smaltiti nel maxibruciatore, provocandone l'ordinanza di chiusura del Tar del 1° dicembre scorso (poi annullata dal Consiglio di Stato). E' stata ancora una volta accantonata una vecchia delibera mai applicata dell'ex maggioranza in Provincia (la giunta Lepidi) che prevede una classificazione dei comuni in base alla percentuale di rifiuti riciclati: chi ricicla di più può mandare l'immondizia all'inceneritore (meno costoso) in percentuali maggiori rispetto a chi ricicla di meno, che deve spendere più soldi per smaltire i propri rifiuti in discarica. Ma questa delibera è considerata "superata" dalla giunta Cavalli, che peraltro s'è impegnata a dimezzare nel 2001 i rifiuti urbani extraprovinciali smaltiti nelle discariche bresciane. Tornando al termoutilizzatore, entro pochi giorni la Provincia convocherà le parti (comuni e Asm) intorno a un tavolo per gettare le basi per fissare le nuove regole di conferimento dei rifiuti nell'impianto.
 

Grandi opere

Nuovo tunnel tra Riva e Limone 

La Provincia di Trento ha deciso di costuire un tunnel lungo la statale Gardesana. Si tratta di una galleria che metterebbe in sicurezza il tratto tra Riva e Limone, attualmente chiuso per l'enensima frana caduta nei giorni scorsi. La situazione di equilibrio precario e di friabilità costante dello strato roccioso della zona della Rocchetta, ha convinto i trentini a mettere in cantiere un'opera che dovrebbe eliminare alla radice il problema delle frane in quel tratto della trafficatissima statale. Il tunnel, che inizierà a sud dell'abitato di Riva, sarà lungo 1,250 chilometri e costerà 75 miliardi di lire. I lavori, secondo i programmi, dovrebbero iniziare alla fine dell'anno prossimo e concludersi nell'estate del 2002, ma questo significherà che il tratto di statale a Nord di Limone, oggi bloccato da una grossa frana, non verrà riaperto prima di un anno e mezzo al traffico civile. Rischiano di essere pesanti le inevitabili conseguenze per il turismo nella zona, che vive soprattutto dei flussi provenienti dal Nord.
 


 

giovedì 28 dicembre 2000

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Infortuni sul lavoro

Perde la vita tagliando la legna 

Era impegnato nel taglio di alcuni alberi in un terreno montano di proprietà del comune di Pertica Bassa, quando è scivolato precipitando in un dirupo profondo una trentina di metri e battendo il capo contro alcune rocce. Così ha perso la vita Angelo Pirlo, un pensionato 65enne padre di cinque figli ed ex operaio in un'acciaieria di Odolo, residente in via Parrocchia nella frazione Ono Degno. L'uomo stava raccogliendo la legna insieme con il figlio Dario, operaio forestale, quando ha improvvisamente perso l'equilibrio ed è precipitato. Inutile il soccorso del figlio: per Angelo Pirlo non c'era più niente da fare.
 

Muratore di Pianico cade e muore 

Un grave infortunio sul lavoro ha ucciso giovedì un immigrato marocchino residente nella nostra provincia. L'uomo, Abbes Laanaam, un 41enne abitante a Pianico in Valcamonica, lavorava alle dipendenze di una ditta di costruzioni di Darfo-Boario. Ieri l'operaio era stano inviato con alcuni compagni a completare i lavori per il capannone di una fabbrica di piastrelle a San Paolo d'Argon, nella Bergamasca. Salito sul tetto, l'uomo ha messo un piede su una lastra di plexiglass che non ha retto al peso, sfondandosi e facendo precipitare il muratore da un'altezza di sei metri su un mucchio di sassi. Per Laanaam non c'è stato niente da fare: avrebbe compiuto 42 anni il giorno di Capodanno
 


 

venerdì 29 dicembre 2000

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Ambiente

Aria sempre più pesante. Si va verso il blocco delle auto? 

Si profila la possibilità di un blocco della circolazione automobilistica nel comune di Brescia, dopo che per una decina di giorni di seguito le centraline di rilevamento della rete della città hanno segnalato un supero dei livelli di attenzione (ma nella maggior parte dei casi anche di allarme) per alcuni elementi inquinanti come le polveri fini (Pm10) nell'aria che si respira. La situazione è tenuta sotto controllo da parte del Comitato permanente sulla qualità dell'aria, mentre palazzo Loggia invita i cittadini a fare un uso moderato dell'automobile. Un intervento drastico del comune non è escluso per i prossimi giorni, se la situazione non dovesse migliorare. Il livello si attenzione è stato fissato dalla Regione a 50 microgrammi di polveri fini per metro cubo d'aria, mentre il livello di allarme è di 75 microgrammi per metro cubo.
 

Amministratori

Vito Gnutti? Assente 

E' Vito Gnutti, senatore, imprenditore, ex leghista fondatore del movimento Lombardia Lombardia, il consigliere comunale di Brescia che ha partecipato a meno sedute dell'assemblea nella quale è stato eletto. Sulle 20 di quest'anno, si è fatto vedere solo a otto. Ma ha disertato anche tutte le riunioni della commissione Personale e Organizzazione, l'unica nella quale è inserito. Il caso di Gnutti (che ha promesso maggiore assiduità da quando, in primavera, lascerà il senato) è unico, ma nella speciale classifica dell'assenteismo in Loggia lo seguono, anche se non da vicino, un altro imprenditore, Giovanni Dalla Bona, indipendente eletto con il centro-destra, che è stato presente 13 volte su 20; ed Ettore Fermi, socialista nella maggioranza, che ha partecipato a 15 assemblee. Tra i due ex, dimessisi nel corso dell'anno, spicca Viviana Beccalossi, An, che ha presenziato a cinque sedute su nove prima di lasciare. L'altro ex consigliere, il diessino Paolo Ferliga, ha partecipato a 11 assemblee su 14. Nutrita e folta - naturalmente all'interno soprattutto della maggioranza, che ha più consiglieri, ma anche tra l'opposizione - la schiera di coloro che non si sono mai persi una seduta: sono ben 18 su 41, sindaco compreso. Va ricordato che ogni consigliere comunale incassa circa 75 mila lire lorde a seduta e 50 mila per ogni riunione di commissione: una miseria se si pensa che le assemblee durano parecchie ore.
 

Cultura

Dallo Stato all'Università: il Vittoriale diventa bresciano 

Si tratta di una notizia che a molti potrà apparire insignificante, ma che è importante per la cultura bresciana e probabilmente metterà fine ad anni di polemiche. All'interno del decreto sul "Riordinamento del sistema degli enti pubblici nazionali" c'è una novità significativa per la nostra città. La Fondazione del Vittoriale, titolare dell'archivio, del museo e della villa di Gabriele D'Annunzio a Gardone Riviera con tutti gli annessi, sta per passare dallo Stato (per la precisione dal ministero dei Beni culturali) all'Università statale di Brescia. Un trasferimento importante di responsabilità dopo che la gestione romana della prestigiosa fondazione è stata caratterizzata da pesanti polemiche e differenze di vedute tra addetti ai lavori, comprese quelle più recenti tra il gruppo legato alla presidente del Vittoriale, Anna Maria Andreoli, e quello vicino a Piero Gibellini, uno dei maggiori esperti di D'Annunzio in Italia. Ora è prevista un fase di studio, durante la quale un comitato di "saggi" preparerà il passaggio delle consegne, per il quale c'è tempo fino al prossimo giugno. Si tratta di un'occasione che l'Ateneo bresciano non vuole perdere: il rettore Augusto Preti ha dato l'incarico di studiare il problema a Sandro Fontana, uomo di cultura, già importante politico nell'ex Dc, titolare della cattedra di Storia contemporanea all'università. Una persona, si dice, al di sopra delle parti, che saprà muoversi con tatto e diplomazia. Ma allo stesso tempo uno studioso in grado di valutare come valorizzare l'enorme patrimonio storico e culturale contenuto negli archivi del Poeta, in buona parte ancora inesplorati e che potrebbero gettare una nuova luce su alcuni anni turbolenti di storia italiana, quelli a cavallo della presa di potere del fascismo.
 

Grandi opere

Montichiari, sì tra le polemiche al centro commerciale 

Ben 70 mila metri quadri coperti, di cui 8.300 adibiti a supermercato alimentare (il più grande del Bresciano) e il resto suddiviso tra 120 negozi, sale giochi, cinema. Sono queste le cifre da capogiro del mega centro commerciale che verrà costruito a breve termine nel comune di Montichiari, in località ex Valentini, vicino alla frazione di Vighizzolo. Infatti, in questi giorni, è passata la delibera comunale - votata favorevolmente da Lega, Ppm, Forza Italia e contrastata dai soli Ds - che dopo numerose polemiche e proteste ha dato il via definitivo al progetto, voluto dall'amministrazione precedente un mese prima delle elezioni. Il malcontento per la nuova realizzazione serpeggia ancora nel comune di Montichiari: i più preoccupati sono, ovviamente, i piccoli commercianti del centro storico che poco potranno contro il gigantesco centro commerciale. Secondo il comune invece l'ipermercato porterà grandi benefici: 350 nuovi posti di lavoro, la creazione di uno spazio per il divertimento, la riqualificazione di un'area oggi degradata e ovviamente gli introiti di circa 3 miliardi derivanti dagli oneri di urbanizzazione. E i piccoli negozianti? Nella convenzione c'è il diritto di prelazione per i commercianti locali che intendano ampliare la loro attività trasferendosi nel centro, sempre che abbiano i soldi per farlo.
 

Metropolitana

Referendum, conto alla rovescia 

Si farà, non si farà... Le voci corrono e si contraddicono negli ambienti vicini a palazzo Loggia sul referendum per la metropolitana leggera di Brescia. Il pomeriggio del 29 dicembre alle 18,30 si è riunito il Comitato comunale di valutazione, che doveva esprimersi dopo aver preso atto delle oltre 10 mila firme raccolte dal Comitato per il referendum e analizzate nei giorni scorsi una per una dagli uffici comunali. Secondo quanto risulta a quiBrescia, il quorum di 10 mila firme valide sembra sia stato raggiunto e quindi la consultazione popolare sulla metropolitana dovrà essere fatta. Ma i membri del Comitato di volontari che ha raccolto le firme, prima di brindare al successo aspettano una comunicazione ufficiale, attesa per i primi di gennaio. A questo punto si apre il dibattito sulla data. Quella più comoda e più logica sarebbe in primavera, in abbinamento con le elezioni politiche. Ma il regolamento comunale di Brescia permette di abbinare un referendum locale consultivo con le elezioni politiche o lo consente solo per il voto amministrativo? In questi giorni gli addetti ai lavori stanno proprio studiando questa ipotesi. E se così non fosse, i Verdi sono pronti a chiedere alla maggioranza di palazzo Loggia (della quale fan parte) una modifica in tempi stretti del regolamento. Se tutto andrà come il Comitato si augura, i 162 mila bresciani aventi diritto di voto saranno chiamati a rispondere a questo quesito: "La cittadinanza di Brescia è favorevole alla realizzazione di una metropolitana leggera che attraversi il territorio del Comune di Brescia?".
 

Società

Boom di alunni stranieri nel Bresciano 

La scuola bresciana cambia faccia. Nel 2000/2001 infatti il numero di studenti stranieri (iscritti agli istituti pubblici) è cresciuto del 20 per cento rispetto all'anno precedente: oggi gli alunni immigrati sono 5.738 su un totale di 124.568 e la nostra provincia, in Lombardia, è seconda solo a Milano. Dai dati forniti dal Provveditorato agli studi si desume che la maggior parte degli studenti extracomunitari frequentano le materne e le elementari (6,21 per cento) mentre il numero cala alle medie (5,80 per cento) e alle superiori (1,41 per cento). Inoltre, fra gli istituti superiori, i più gettonati sono i professionali, come l'Ipsia Moretto, l'Itc Abba-Ballini e l'Itis Castelli, scuole che permettono una qualificazione nel mondo del lavoro. Ma di che nazionalità sono questi ragazzi? Per lo più marocchini, albanesi e slavi, ma anche cinesi, pakistani, ghanesi e indiani.
 


 

domenica 31 dicembre 2000

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Società

Un disastro la festa in piazza Loggia 

Si è conclusa con un mezzo disastro per le carenze organizzative sul fronte della sicurezza la festa di fine anno in piazza Loggia allestita dall'organizzazione Sine Mora e dal Seconda Classe, con il congruo sostegno economico del comune di Brescia che ha stanziato ben 57 milioni più altri 18 per l'esibizione del gruppo macedone degli Agusevi. Iniziata con qualche tensione per il presidio da parte di un gruppo di alcune decine di immigrati pachistani e nordafricani delle migliori posizioni sotto il palco, mantenute con la forza nonostante le proteste di molti, con il procedere dello spettacolo e delle libagioni la serata si è trasformata in un vero e proprio fallimento, complice il mancato intervento di vigili urbani e polizia. Le continue invasioni del palco da parte degli immigrati più scalmanati hanno messo in difficoltà gli artisti e costretto, per esempio, la band di Charlie Cinelli a tagliare il proprio spettacolo dopo pochi minuti, mentre anche gli Agusevi hanno ridotto di molto la durata della loro performance. A mezzanotte poi, un energumeno è addirittura saltato sul palco per impossessarsi della bottiglia di spumante quasi prima che fosse stappata per salutare l'anno nuovo. Sotto il palco, nel frattempo, intimidazioni, minacce, insulti e anche qualche tafferuglio avevano reso impossibile gustarsi la serata ai molti che si erano recati in piazza per una pacifica festa. Troppo tardi la polizia ha isolato i cantanti dagli spettatori più turbolenti: ormai il disastro era stato fatto e molti se n'erano andati disgustati