Rilessioni sul libro "a costo della libertà - la vicenda di un politico siciliano"

Guardare il mondo da sotto in su: può essere, anzi è, un modo per vedere gli uomini come realmente sono e come dovrebbero essere. Certo, non è facile e, tanto meno comodo. Per riuscirci bisognerebbe, al minimo, essere un santo. La testimonianza di Giovanni Barbagallo, deputato all'ARS e capogruppo del Ppi, riportata in un libro edito da "Città Nuova" scritto dal giornalista Giuseppe Vecchio del quotidiano "La Sicilia" di Catania, dal titolo "a costo della libertà - la vicenda di un politico siciliano" riassume la sua capacità di misurarsi con un'esperineza dolorosa, ma significativa, provata dall'ingiustizia, ma sempre vissuta alla luce della fede e della Provvidenza.
Nella sua "confessione" racconta gli anni di Tangentopoli, l'accusa mossa dalla Magistratura di avere ottenuto tangenti nella vicenda del centro fieristico di viale Africa di Catania, la carcerazione, tre mesi e mezzo di arresti domiciliari, l'assoluzione completa dopo sei anni di tribolazioni.
Dopo aver letto il libro, che in alcuni passi fa venire il nodo alla gola, ci si domanda: esiste un orizzonte etico comune nell'epoca del pluralismo? La risposta non è confortante: la mentalità collettiva contemporanea ha un profilo notevolmente antiumanistico, come dimostrano la crisi della famiglia fondata sul matrimonio e l'invivibilità d'intere aree urbane, la crisi dei processi educativi e la "diseducatività" della televisione, con la conseguente banalizzazione dell'amore, del sapere e del linguaggio. Alcuni passaggi nelle dichiarazioni di Barbagallo, confermano questa tesi, in particolare quando lamenta la scarsa sensibilità della psicologia che al suo ingresso in carcere, dove ripete la sua innocenza, si sente dichiarare "lì tutti dicevano così", o quando arrivato in cella d'isolamento e, avendo chiesto una mela all'agente di servizio, la sua richiesta rimane inevasa. Tuttavia - ed ecco il dato positivo - ad ogni momento di sconforto faceva seguito lo spirito di sottomissione alla volontà divina e l'esclamazione del passo evangelico: "Quando vi porteranno nelle Sinagoghe, davanti a Magistrati ed alle autorità, non preoccupatevi di quello che dovete dire per difendervi lo Spirito Santo v'insegnerà quello che dovete dire in quel momento". Inoltre vi è una forte comunione con la famiglia e nè è testimonianza le lettere che giornalmente la moglie gli invia durante il periodo di detenzione.
Leggendo questo libro si avvertono momenti d'incantata semplicità e di cronaca demistificante, di travolgente eccitazione e d'evangelice rivolta. Ecco la storia di un uomo che nella sofferenza si è forgiato invitando tutti alla serenità e alla pacificazione e che considera la sua esperienza un momento di confronto da trasmettere a tutti gli uomini di buona volontà.

Angelo Vecchio Ruggeri  

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