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Com. Stampa/Volantini

Circolo di Arcidosso

                  Comunicato stampa 04 Febbraio 2000

Le ultime vicende interne all'amministrazione comunale c'impongono delle spiegazioni, volte a fare chiarezza in merito al ruolo che il nostro partito andrà ad occupare in seno al consiglio comunale di Arcidosso. Doveroso è per noi spiegare i motivi che ci hanno indotto ad uscire dalla maggioranza ed a collocarci all'opposizione.

Potremo individuare anche come motivo fondamentale per questo, doloroso per noi, distacco dalla maggioranza il fatto che abbia dato l'assenso alla costituzione di una giunta istituzionale in Comunità montana. Sarebbe però semplicistico affermare che questo sia l'unico motivo. Interrogato su questo grave fatto in consiglio comunale, il Sindaco, rifugiandosi dietro alla scusa che l'argomento non era all'ordine del giorno (cosa secondo noi non vera dato che si stava trattando l'affidamento di un servizio alla stessa Comunità Montana) non ha dato risposta alla richiesta di chiarimento fatta dal consigliere di Rifondazione Comunista. La posizione della maggioranza non si conosce ufficialmente, è chiaro però che sia stata d'accordo sulla costituzione di una giunta istituzionale visto che il consigliere comunale Marini ne fa parte. E' impensabile da parte nostra immaginare che forze contrapposte come AN e DS abbiano trovato una piattaforma programmatica comune e possano affrontare i problemi senza che ci siano scontri ideologici, conseguenti al diverso approccio ai problemi che ci dovrebbe essere fra destra e sinistra (almeno sulla carta, ma forse la politica dei DS si sta allontanando troppo da quelli che sono gli ideali di un partito che ha radici a sinistra). E' fuori da ogni logica che i consiglieri comunali di maggioranza governino in Comunità Montana assieme a coloro (esempio Pastorelli) con i quali si scontrano, anche molto duramente, in consiglio comunale. Ed è anche difficile capire i motivi per cui si è giunti a questo inciucio, visto che al centro sinistra non mancavano i numeri per governare autonomamente l'ente, che è stato di fatto privato della funzione di controllo svolta dall'opposizione dato che all'opposizione e rimasto un unico consigliere quello di Rifondazione Comunista.

Ribadiamo che questo non è l'unico motivo che ci ha indotti ad uscire, bensì l'ultimo atto fatto da una maggioranza che si rivela sempre più apartitica, priva di ideali, idee e più che mai schiava degli indipendenti che la compongono e di un'opposizione che arriva fino a imporgli date e contenuti da discutere in consiglio comunale. Conseguentemente distante anni luce dallo spirito e dai connotatati che assieme ai DS c'eravamo imposti di darle in fase di costituzione.
Se facciamo un'analisi degli avvenimenti salienti che hanno contraddistinto i sette mesi trascorsi, vediamo che nei nostri confronti c'è stato da subito un tentativo di ridimensionamento. Contravvenendo agli accordi stipulati in fase pre elettorale, la nostra presenza numerica all'interno del consiglio comunale è stata da subito ridimensionata cosa per noi grave, perché così facendo siamo stati messi in condizione di netta inferiorità e privati di conseguenza della possibilità reale di far sì che il programma presentato agli elettori sia portato a compimento.
I nostri ex alleati hanno provveduto alla nomina del nuovo vice-sindaco (in seguito alle dimissioni del nostro compagno Bisconti) in maniera autonoma, senza metterci neppure al corrente di ciò che stava avvenendo, escludendoci di conseguenza dalla giunta. In seguito a questo siamo stati costretti a prendere le distanze dalla maggioranza, costituendo gruppo autonomo, perché non ci sentivamo più legati a coloro che, di fatto, ci avevano allontanato. E' bene sottolineare che nella fase interlocutoria fra la nostra presa di distanze e la nostra uscita, non c'è stato da parte dei DS, né da parte della maggioranza alcun tentativo di riallacciare rapporti con il nostro partito. Anche avendo la maggioranza in consiglio non dovevano permettersi di escluderci, perché senza il nostro determinante appoggio non rappresentano più la maggioranza dei cittadini. Moralmente sarebbe opportuno che rassegnassero le dimissioni.
A questo punto il ruolo che andremo ad occupare all'interno del consiglio sarà quello di controllo, cercando di far sì che i punti qualificanti che abbiamo voluto fossero inseriti nel programma (differenziazione tariffe in base al reddito, assunzione dove possibile di personale al posto della politica scellerata dell'appalto, attuazione in maniera consistente della raccolta differenziata dei rifiuti, politica ambientale volta alla salvaguardia del patrimonio ambientale, miglioramento dei servizi ecc.…) siano portati a compimento. In questo la maggioranza potrà trovare il nostro apporto. Precisiamo infine che la nostra collocazione è sì all'opposizione, ma è "un'opposizione di sinistra".