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Com. Stampa/Volantini

Circolo di Arcidosso

PROGRAMMA UNITARIO PER IL GOVERNO DEL COMPRENSORIO?
IN ASSENZA DI GARANZIE E' MEGLIO RIPARLARNE A GIUGNO


Prima che il tramonto calasse, inesorabile, sui rapporti tra Ulivo e Rifondazione comunista in diversi comuni amiatini, i coordinamenti comprensoriali delle due compagini si sono incontrati - dopo 10 anni di guerra fredda - un paio di volte nel tentativo, da una parte di spingere per l'unità là dove questa sembrava improbabile, dall'altra di avviare una discussione di politica territoriale che andasse oltre le beghe municipali.
Mentre il primo obiettivo è stato perseguito solo in parte, lasciando cioè che le decisioni fossero prese in autonomia nelle singole realtà, sul secondo si sono spese fin qui parole importanti.
Si è convenuto, intanto, sulla necessità di puntare lo sguardo sul livello amiatino, magari prendendo esempio dal provinciale (dove l'unità è un dato acquisito) e, perché no, iniziando ad organizzarsi per il 2006 quando sarà necessario l'apporto di tutti per battere Berlusconi. Si è pensato anche di sottoscrivere una "carta d'intenti", ovvero un programma condiviso per governare insieme almeno quel comune dell'Amiata che virtualmente è la Comunità Montana, impegnandosi solennemente a non riproporre mai più l'obbrobrio politico della Giunta Istituzionale, dove cioè sinistra e destra vanno a braccetto e pretendono pure di mantenere inalterate le proprie impostazioni di fondo.
Difesa dei servizi sanitari, sociali e pubblici, sviluppo sostenibile e persino ridiscussione di partite come quelle dell'acqua e dei rifiuti - per scongiurare pericolose fughe in avanti sul terreno delle privatizzazioni -, sono stati individuati quali punti cardine di questo eventuale documento.
Per la verità nutriamo qualche "legittimo sospetto" che alle parole seguano poi fatti concreti. Ad esempio non si è mai parlato esplicitamente dell'ingresso nella prossima giunta della Comunità Montana di un rappresentante di Rifondazione comunista, né di creare, all'interno dei consigli comunali dove ci ritroveremo uniti e quasi sicuramente insieme in maggioranza (tipo Castel del Piano, dove ci viene offerto un solo consigliere), le condizioni perché ciò avvenga: è bene chiarire che questi sono presupposti per noi indispensabili prima di firmare qualsiasi documento unitario.
Tuttavia il motivo che oggi ci spinge a frenare sul "Programma per l'Amiata", non è riconducibile ad una questione di poltrone, di cui peraltro non ci piace mai parlare in termini mercantili (neppure a loro quando si tratta di quelle che devono cedere).
Semplicemente riteniamo che alla luce di quanto accaduto a Santa Fiora e Arcidosso, due comuni chiave dell'Amiata, sia più corretto rivedersi il 14 giugno, dopo le elezioni e soprattutto dopo una campagna elettorale che in questi due comuni sarà durissima. Perché, lo diciamo in tutta onestà, vorremmo evitare che un fatto significativo, quale sarebbe la firma di un documento unitario, venisse utilizzata da qualcuno per far apparire come "normali incidenti di percorso" i mancati accordi di Santa Fiora e Arcidosso, cercando di nascondere così le porcherie invece evidenti commesse dagli esponenti locali dell'Ulivo in fase di trattativa. È bene sapere, infatti, che ad Arcidosso, fermo restando divergenze nell'impostazione del programma, comunque non incolmabili, la rottura è avvenuta quando siamo stati posti di fronte al solito "prendere o lasciare" - rispetto a programmi, candidato sindaco e liste - in spregio alle tanto sbandierate pari dignità tra forze politiche. A Santa Fiora l'atteggiamento arrogante ha raggiunto il culmine allorché l'Ulivo, nonostante amplissime aperture operate da parte nostra su persone e programmi, ha addirittura rifiutato di sedersi al tavolo per discutere. Questo, più di qualsiasi altra cosa ci preme spiegare ora ai cittadini. Il 14 giugno vedremo poi dove sono andati a finire i buoni propositi "comprensoriali".
       

Partito della Rifondazione Comunista
     Coordinamento Amiata Grossetana