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Rassegna Stampa

Circolo di Arcidosso

Gli Arcidossini disertano le urne e forse sfuma definitivamente quello che poteva essere valido progetto, il motivo della forte astensione va forse ricercato nel significato politico che maggioranza e parte dell'opposizione anno voluto a tutti i costi attribuire al referndum. Speriamo che comunque gli amministratori si adoperino per far si che almeno si giunga, svanita l'ipotesi dell'unione dei comuni, almeno all'unione dei servizi, che sicuramente porterà ad un miglioramento dei servizi stessi e ad un abbassamento dei costi.

Dal quotidiano "IL Tirreno" del 13 Novembre 2001

Sul referendum ora tutti cantano vittoria
E' MANCATO IL QUORUMEL 50% PIU' UNO. Il Comitato del Sì non si abbatte «Domenica dalle urne è uscita un'indicazione molto precisa»

Filippo Bardelli

ARCIDOSSO. Gli elettori di Arcidosso hanno fornito domenica scorsa la loro risposta al tanto discusso quesito circa la costituzione di un unico ente comprendente anche Santa Fiora, Casteldelpiano e Seggiano. Nonostante l'inequivocabilità dei numeri, il risultato è stato accolto come una vittoria sia dai promotori del referendum che da quelli che hanno manifestato la propria contrarietà. I votanti sono stati 531 su 3.474 aventi diritto, il 15,28%. Dei 520 voti validi sono stati 387 (74,42%) quelli favorevoli al Supercomune, mentre i No 133 (25,58%); 4 le bianche e 7 le nulle. Nelle sezioni del capoluogo e in quella di Stribugliano si sono registrate le massime affluenze, con percentuali fino al 21,68%, mentre nelle altre frazioni i votanti sono stati di meno, toccando il 7,12%.
Circa l'esito della consultazione, i promotori del referendum hanno espresso la propria soddisfazione, dato che «nonostante abbia votato il 15,28% degli aventi diritto, il test è stato particolarmente significativo: dalle urne è infatti uscita un'indiscutibile indicazione a procedere sulla strada che abbiamo intrapreso. Gli effetti pratici si avranno solo nel corso del tempo». Dall'altra parte, i componenti del comitato sorto contro l'ipotesi di fusione accolgono con soddisfazione la bassa percentuale di partecipanti: «ringraziamo gli arcidossini perché il nostro invito a non andare a votare è stato raccolto. Ci aspettavamo che, dopo tutta la campagna per il Sì, i consensi fossero stati molti di più; invece, dei pochi votanti, una buona percentuale ha respinto il quesito»". «I risultati - commentano i consiglieri di maggioranza - si commentano da soli. La gente ha capito che il referendum era fuori luogo ed ha risposto in questo modo. I soldi spesi dalla collettività per questa consultazione avrebbero potuto trovare certamente migliore destinazione».
Pareri totalmente opposi, quindi, anche in merito all'utilità della consultazione: se da una parte, infatti, è interpretata come un invito a proseguire su un percorso ormai tracciato, in cui anche gli altri Comuni interessati verranno trascinati, dall'altra ne viene sottolineata l'inutilità, con la sola conferma di come il problema non sia sentito ad Arcidosso come negli altri Comuni.
Quale sarà allora il futuro dei Comuni amiatini? Secondo i fusionisti, questo è chiaramente legato ad un nuovo concetto di Comune: non più i confini geografici tradizionali, ma un territorio più vasto, che coinciderà, inizialmente, con quello di Santa Fiora, Casteldelpiano e Seggiano, per poi arrivare all'intero comprensorio amiatino-grossetano. E' stata invece data la conferma, secondo il comitato contrario alla fusione, che c'è bisogno di andare nella direzione di una gestione associata dei servizi, delegando alla Comunità Montana il maggior numero di attività per garantire efficienza e permettere alle amministrazioni locali di concentrare le proprie energie nello sviluppo del territorio e nella riscoperta e valorizzazione delle tradizioni, fattori chiave per le sorti di paesi, come quelli amiatini, in cui il turismo recita un ruolo fondamentale.