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Rassegna Stampa

Circolo di Arcidosso

Dal quotidiano "IL Tirreno" del 31 Marzo 2002

ALLA COMUNITA'
MONTANA
E' entrato in crisi
il governo istituzionale

Fiora Bonelli

ARCIDOSSO. La Comunità montana del Monte Amiata, guidata da una giunta istituzionale ha approvato giovedì scorso il bilancio di previsione in un clima surriscaldato, forse, anche dalle tensioni nazionali di questi giorni. Il governo, infatti, costituito dall'unione delle forze di centro-destra e di centro-sinistra, si è spaccato, con la conseguenza che, alla fine, dopo una lunga sospensione della seduta, il capogruppo dei Ds ha dichiarato che sarà necessaria, nelle prossime settimane, una verifica politica. Hanno votato contro il documento programmatico del bilancio, i consiglieri Giglioni, Giannone, Pastorelli e Naldi, i primi tre di Forza Italia e la quarta di Rifondazione comunista.
Dunque anche il centro-destra si è orientato in due direzioni: mentre Forza Italia votava contro la giunta guidata da Alessandri, davano il loro voto favorevole i consiglieri di Alleanza nazionale. Le motivazioni dell'atteggiamento di chiusura dei consiglieri forzisti sono sostanzialmente due, come riferisce Luciano Giglioni, che già nel corso del consiglio comunale di Casteldelpiano di cui fa parte, aveva preannunciato il successivo atteggiamento che avrebbe tenuto nell'assemblea dell'Ente montano.
«Non si può più sopportare - ha affermato Giglioni - che il consigliere singolo voti per fede. La documentazione che deve essere visionata dai consiglieri prima di ogni assemblea, ci viene sempre fornita all'ultimo momento, a spregio di ogni considerazione per i rappresentanti dei cittadini. Ma non solo, prosegue il consigliere di Forza Italia. Le forze politiche non sono mai state chiamate a una consultazione e a un confronto, neppure sui problemi più scottanti, nonostante sia stato a più riprese chiesto dall'assemblea. Quindi la prima motivazione del mio voto contro, si identifica con la critica di scarsa democraticità della gestione dell'Ente.
La seconda ragione parte dalla considerazione che oggi il ruolo della Comunità Montana dovrebbe essere quello di coordinamento delle scelte dei singoli comuni. Cosa che non accade, perché ognuno degli 8 enti locali marcia per proprio conto, facendo scelte davvero poco condivisibili. Una per tutte, che è stata anche oggetto di una interrogazione: il Comune di Cinigiano dovrà pur rendere conto di quello che sta succedendo a Santa Rita: 11 metri di capannone a fronte dei 7 precedenti stridono in un ambiente oggi votato al Montecucco e al Brunello. Poi vogliamo sapere notizie sull'impianto di depurazione e anche da dove sarà presa l'acqua. Peccato che il sindaco di Cinigiano se ne fosse andato dall'aula consiliare prima dell'interrogazione, ma arriverà il momento della chiarificazione».
A questo punto di chiarificazioni ce ne sono da fare, a partire da quella sul governo della Comunità che gestisce non pochi settori legati allo sviluppo e al sociale.