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Rassegna Stampa

Circolo di Arcidosso

Dal quotidiano "Il Tirreno" del 16 Maggio 2002

Comunità montana. Il centrosinistra ha deciso
Crisi e nuova giunta «politica»
I giochi sono ufficialmente fatti
Ok da Ds e Margherita L'Amiata dice addio al governo istituzionale

fiora bonelli

CASTELDELPIANO. Il dado è definitivamente tratto. Il governo istituzionale della Comunità montana area grossetana è sul punto di dare le dimissioni. Dopo la riunione tenuta martedì a Casteldelpiano dai rappresentanti dell'Ulivo locali e provinciali, quelli dei Ds, della Margherita e dello Sdi, si è deciso di punire il voto contrario che tre esponenti di centrodestra (Giglioni, Pastorelli, Giannone) e uno del Prc, avevano dato al bilancio di previsione. Vana è stata ogni strategia, da parte del centrodestra, di far rientrare la spaccatura: FI provinciale ha dichiarato che il voto dei tre consiglieri era stato personale, An ha ribadito, fino in fondo, anche con l'intervento dei più alti suoi vertici, il proprio sostegno all'istituzionale, nel tentativo di salvare il governo che da due anni alla guida della Comunità montana.
Non c'è stato nulla da fare: prima i Ds amiatini, poi la Margherita, hanno scelto la via di un governo politico, come già da tempo volevano e reclamavano alcuni esponenti dei Ds (per primo pubblicamente lo aveva chiesto a gran voce Riccardo Ciaffarafà, segretario della sezione di Santa Fiora). Fino, appunto, alla riunione di martedì sera, in cui pare che siano già stati fatti i nomi delle new entry nel pool del nuovo governo. Nuovo per modo di dire: infatti a essere sostituiti sembra che, alla fine, saranno solo gli assessori di centrodestra Gianni Bellini e Rosanna Savelli (i quali è bene ricordarlo, avevano dato al bilancio il loro voto favorevole e mai si sarebbero sognati di essere espulsi dal governo comunitario): il primo, in rappresentenza di Semproniano sarà sostituito da Luca Passalacqua (indipendente vicino ai Ds); e Rosanna Savelli per Seggiano, sarà rimpiazzata da Daniele Rossi della Margherita. Tutto il resto resterà immutato, almeno per ora: presidente, vicepresidente e gli altri assessori. I quali, però, per aprire ufficialmente la crisi, si presenteranno dimissionari in blocco. A questo punto il consiglio voterà di nuovo per permettere l'ingresso dei nuovi assessori e rieleggere i veterani. Sarà presentato anche il nuovo programma politico con cui la giunta della Comunità montana arriverà alla fine del suo mandato. E viene spontaneo osservare che se c'è bisogno di un nuovo programma, allora forse era giustificato il voto contrario dato dai «frondisti» e viene da interrogarsi, per lo stesso motivo, anche sull'opportunità di mantenere inalterato lo zoccolo duro della giunta. Di sicuro c'è che ora sono in molti a ritenere che sarà assai difficile in futuro lavorare con tranquillità, perché l'opposizione sarà assai dura e non agevolerà di certo l'effettuazione dei programmi