L'ECO DI BERGAMO 09 marzo 2002LetterePagina 33 La protesta I nostri sonni disturbati dagli aerei Spettabile redazione, nei giorni scorsi ho letto gli articoli riguardanti il nuovo piano di sviluppo ell'aeroporto di Orio, con la richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale. Dal testo dell'articolo si rileva che le modifiche che verranno introdotte rispetto al precedente piano riguardano alcuni interventi relativi ai comuni di Orio e Grassobbio (spostamento dell'area cargo, realizzazione di collinette antirumore ecc.). Ancora una volta però non si fa nessun riferimento al rumore prodotto dagli aerei in decollo sopra buona parte della città di Bergamo (Campagnola, Colognola, Malpensata, S. Tomaso ecc.), che disturba la quiete dei giorni e delle notti di almeno ventimila persone. Nonostante le segnalazioni di questi disagi, unanimamente presentate dalla sesta e dalla settima Circoscrizione (che pure sono di colore politico diverso), con la richiesta di intervento, nessuna risposta è mai stata fornita, nonostante alcuni studi effettuati dimostrino chiaramente che siamo ben al di sopra dei limiti di legge. In particolare stupisce l'assoluta ignavia del Comune di Bergamo (non dimentichiamoci che il sindaco, per legge, è responsabile della salute dei suoi concittadini) nel richiedere a Sacbo di assumere i relativi provvedimenti (divieto di volo nelle ore notturne, decolli e atterraggi in direzione est, proibizione assoluta di decollo per gli aerei più rumorosi ecc.). Ebbene, che cosa succederà con questo piano di sviluppo? Quanti saranno i voli in decollo sopra la città, visto che si ipotizza un raddoppio del numero dei voli merci e passeggeri? Per quale ragione l'aeroporto di Orio, così vicino alla città, continuerà ad essere l'unico ad avere l'autorizzazione per i voli notturni? O ci troveremo costretti tra breve a dover dire alle persone di cambiar casa (come alla Malpensa?). La mia nonna diceva che è meglio prevenire, che curare. O no? Lettera firmata Bergamo Pendolari/1 Un guasto a Porta Garibaldi Spettabile redazione, a causa di un guasto alla stazione di Porta Garibaldi, ieri mattina si sono verificati gravi ritardi sui treni dei pendolari diretti a questa stazione e provenienti dalle linee Milano-Carnate-Bergamo, Milano-Chiasso, Milano-Lecco-Sondrio, Milano-Monza-Molteno-Lecco. Coordinamento delle Associazioni dei Consumatori e dei Comitati dei pendolari ferroviari della Lombardia Pendolari/2 Scontato il risultato dell'indagine Egregio direttore, seguo con interesse gli articoli che L'Eco di Bergamo sta dedicando al «mese del pendolare» ed alle sconcertanti ma non sorprendenti condizioni delle nostre Ferrovie (ho fatto il pendolare anch'io per molti anni). Ora, ho sentito ad una televisione locale che la Regione Lombardia ha avviato una gigantesca indagine per conoscere tramite interviste ai cittadini (un milione di interviste!) quali sono i problemi della mobilità lombarda. Ora, sommessamente le chiedo, signor direttore: davvero chi sta a Milano ha bisogno di venire a chiedere a noi - cittadini, utenti, pagatori di tasse, elettori e chi più ne ha più ne metta - come si viaggia? Non se ne accorgono da soli? Non sono mai saliti su un treno? Non viaggiano in autostrada? Hanno mai atteso un pullman? Mi piacerebbe, direttore, che qualcuno mi rispondesse concretamente. Luigi Rota «San Giuseppe» L'umanità al ricovero di Dalmine Spettabile redazione, ringrazio la casa di riposo Fondazione San Giuseppe di Dalmine, per le doti umanitarie di tutto il personale impiegato, medici, infermieri, animatori, assistente sociale, in quanto dopo il ricovero di mia madre Maria Vegetti nella stessa struttura, con gravissimi problemi di salute, oltre a trovare assistenza medica, abbiamo trovato tanta dolcezza e umanità in tutte queste meravigliose persone, unito ad un grande spirito di sacrificio, così difficile da trovare ai giorni nostri. Grazie di tutto cuore. Vanda Ceriani Sulla procedura I disservizi per la terapia di ultrasuoni Spettabile redazione, leggo sul numero del 5 marzo, la lettera di un lettore che si lamenta per la procedura richiesta dagli Ospedali Riuniti al fine di ottenere una terapia di ultrasuoni e ionoforesi, e la relativa risposta della Direzione della struttura di largo Barozzi. Mi spiace di dover contraddire la suddetta Direzione, che imputa alla erronea interpretazione di un anonimo addetto circa la prassi da seguire, perché la stessa risposta è stata data a mia moglie per una analoga terapia, il che fa pensare che invece sia la regola che l'impiegato è tenuto ad osservare stante le disposizioni avute dalla Direzione. Forse è più facile attribuire ad un errore d'interpretazione, che riconoscere che la procedura era sbagliata. Eddo De Zordo Bergamo