L'ECO DI BERGAMO 24 marzo 2002CittàPagina 15 Il sindaco Veneziani al convegno di Moena: «Gli utili di bilancio saranno reinvestiti» Bergamo Sport fa scuola a Firenze Dal 1° gennaio 2003 il capoluogo toscano varerà una società analoga Dall'inviato MOENA Firenze prende Bergamo come modello per la gestione dei servizi sportivi. Il 1° gennaio 2003 nel capoluogo toscano nascerà una società per azioni simile a Bergamo Sport, realtà alla quale la Giunta del sindaco Cesare Veneziani ha affidato i dodici principali impianti sportivi della città, dallo stadio alle piscine Italcementi. L'annuncio è stato dato ieri dall'assessore allo sport del Comune di Firenze, Eugenio Giani, a Moena, in Val di Fassa, dove si è concluso il convegno per presentare l'esperienza bergamasca. Giani ha spiegato che Firenze ha tenuto conto della strada percorsa da Bergamo Sport, oltre che da Livorno, dove però a operare non è una Spa ma una Srl. «Abbiamo riscontrato obiettivi simili a Bergamo - ha aggiunto - anche se in realtà geopolitiche diverse, noi una Giunta di centrosinistra e Bergamo di centrodestra». I contatti erano iniziati quando si stava definendo la questione della concessione dello stadio all'Atalanta e il presidente di Bergamo Sport, Gianluigi Federici, e l'assessore allo Sport, Gianfranco Baraldi, avevano chiesto consulenza al Comune di Firenze. «Poi mi sono reso conto - ha ricordato Giani - dell'esperienza positiva che Bergamo stava vivendo: aveva sì preso spunto da quanto era già stato fatto a Milano, ma ottenendo risultati di carattere economico molto interessanti». Sono stati rimarcati la struttura manageriale della società orobica, più flessibile rispetto a quella burocratica di un Comune, e la possibilità di reinvestire gli utili di bilancio nel sociale e nello sport, per la collettività. «Da tempo si parlava di una struttura come questa - ha concluso - e Bergamo ha avuto il coraggio di partire per prima». Una trentina gli amministratori di altri enti pubblici presenti al seminario, aperto dall'onorevole Gianantonio Arnoldi. Il sindaco Cesare Veneziani ha ricordato le ragioni che hanno spinto Bergamo a intraprendere questa strada «per arrivare a una gestione mirata degli impianti sportivi». «La situazione era carente, in alcuni casi drammatica - ha detto - ora si è arrivati a far funzionare queste strutture. Eventuali utili di bilancio (il 2001 dovrebbe chiudersi con un attivo di 200 milioni di lire, ma i conti saranno ufficializzati martedì, ndr) saranno comunque reinvestiti nello sport». Il sindaco è tornato anche sulla futura gestione degli impianti ora in mano alle Circoscrizioni: «Ci sono disparità nell'accesso da parte dei cittadini che non devono più esistere». E poi il ruolo di Bergamo Sport anche nella realizzazione di nuove strutture, inserite nel piano comunale delle opere pubbliche. Assente il vicesindaco Franco Tentorio (che in un primo tempo aveva annunciato la partecipazione al seminario), ieri hanno parlato l'assessore Baraldi, quello provinciale alla formazione e al lavoro Benedetto Bonomo, e Maurizio Bonassi, assessore comunale alle politiche sociali. «Abbiamo deciso di sostenere le proposte che vengono dai giovani - ha spiegato quest'ultimo - e la scelta è stata vincente. Basti pensare al progetto "Emergenti", che coinvolge le band musicali: è stato preso ad esempio da altre città». L'on. Arnoldi ha concluso: «Bergamo Sport ha una grande responsabilità: diventare il vero ente di promozione sportiva della città, investendo ciò che ricava o risparmia per far crescere tra i giovani la pratica dell'attività motoria». Paolo Confalonieri