L'ECO DI BERGAMO 23 marzo 2002CittàPagina 15 Mordilavita attacca Federici che replica: tutta invidia Nuovo attacco di Orio Zaffanella. Questa volta nel mirino del leader dell'Associazione Mordilavita è finita la Bergamo Sport, la società creata dal Comune per la gestione degli impianti sportivi. E, nello specifico, Zaffanella ieri è andato all'attacco del presidente della società per azioni, Gianluigi Federici. «È stato a capo di società che nel corso degli anni sono fallite - ha spiegato ieri Zaffanella in una conferenza stampa - e la sua società si sta comportando non come una società a capitale pubblico, ma come una società privata. Bergamo Sport finora ha affidato appalti e servizi senza fare una sola gara pubblica, mentre il contratto di servizio stipulato col Comune dice che la società dovrebbe sottoporsi alle regole della Pubblica amministrazione. Mi chiedo - ha concluso Zaffanella, che ha anche annunciato un esposto alla Guardia di Finanza - con quale criterio sia stata scelta questa persona per guidare una società che gestirà importanti patrimoni, quando è ben noto che alcune delle sue vecchie società hanno chiuso per fallimento. Si poteva scegliere invece tra manager ben più qualificati, o persone che conoscono da vicinissimo il mondo dello sport». Questa la replica del presidente Gianluigi Federici: «Credo che queste affermazioni siano frutto dell'invidia. Tutti dicevano che la Bergamo Sport avrebbe aumentato le tariffe degli impianti e ciò non è successo; inoltre, per la prima volta il Comune sta chiudendo in attivo la gestione degli impianti sportivi». Quanto al suo passato da imprenditore nel settore della gestione degli impianti, Federici ricorda che «le società da me gestite sono sempre andate benissimo. Una sola è fallita, ma a quella data io avevo già ceduto la proprietà da due anni. Se si è verificato questo significa che chi ha gestito la società negli anni precedenti sapeva fare bene il suo mestiere». E sulle gare pubbliche: «Seguiamo un regolamento stilato dall'ufficio legale del Comune. Lavoriamo nel completo rispetto della legge».