L'ECO DI BERGAMO 20 marzo 2002CittàPagina 14 fitness&politica Quando lo sport fa bene, soprattutto agli amministratori Ha compiuto un anno Bergamo Sport, la società per azioni con capitale pubblico che gestisce gli impianti sportivi del Comune di Bergamo. Un anno «denso di oneri ma anche soddisfacente oltre le più rosee aspettative», come dice il presidente Gian Luigi Federici. Il Cda vuol festeggiare con un convegno alla presenza di una trentina di sindaci, assessori, e di illustri personalità in campo politico e sportivo. Tutti a vedere Bergamo com'è atletica, e come amministra bene. Dove si va? Al Centro Congressi «Giovanni XXIII»? Meglio di no, è poco sportivo. L'unica sudata lì si fa per cercare parcheggio. Al Palasport di Treviglio? Troppo grande. A San Pellegrino? A Castione della Presolana? No, grazie al gentile contributo degli sponsor, sono tutti invitati a Moena, in Val di Fassa (al Passo San Pellegrino ci sono 70-90 centimetri di neve naturale, previsto cielo sereno). Nessuna spesa per relatori e congressisti, e neppure per un «parente o collaboratore al seguito». Hotel Catinaccio Rosengarten: un nome che è un grido di battaglia. È un «tre stelle» superdotato: piscina riscaldata, sauna, idromassaggio, angolo del fitness... L'ideale per un meeting con a tema lo sport. Si potrebbero portare anche gli sci, non si sa mai... Periodo: da domani a lunedì 25, un long-weekend, leggermente extra-long a ben guardare. D'altra parte gli incontri di lavoro saranno molti. Sfogliamo il programma. Prevede il primo giorno «arrivo e sistemazione», camere disponibili dalle 11. Stop. Saluti e apertura dei lavori? Non se ne fa cenno. Relazioni? Nemmeno l'ombra. Facciamo due calcoli: guidando tranquilli, da Bergamo a Moena si può arrivare in tre ore. Se si butta la valigia in camera e si corre sulle piste, una sciatina ci starebbe; ormai le giornate si sono molto allungate. Così si arriva tonici al giorno dopo, che inizia il lavoro duro. Venerdì l'appuntamento è per le 16, quando le Dolomiti cominciano a indorarsi preparando spettacolari tramonti. Sono previste due relazioni. Anzi, una: apre il convegno Gianfranco Baraldi, assessore allo Sport di Bergamo («Ringrazio innanzitutto i presenti per essere intervenuti così numerosi...»), poi il presidente Federici illustra un anno di attività della Bergamo Sport Spa. Fine della seconda giornata. Che pacchia! Se domani sera non si fa troppo tardi (in programma non c'è nulla), se venerdì mattina ci si alza senza fretta alle 9 (è un giorno lavorativo), un'altra scodinzolata per la Val di Fassa non ce la toglie nessuno: Sassolungo, Gruppo Sella, Latemar… Doccia, e poi in giacca e cravatta nella meeting-room; ci stanno anche due chiacchiere con gli sponsor, noblesse oblige. Sabato è il giorno clou del convegno, sette relazioni in rapida sequenza: l'on. Gianantonio Arnoldi, il sindaco di Bergamo Cesare Veneziani, l'assessore allo Sport della Lombardia Domenico Pisani, di nuovo Baraldi, l'assessore al Bilancio Franco Tentorio, quello ai Servizi sociali Maurizio Bonassi, e infine un gentile ospite, Eugenio Giani, assessore allo Sport del Comune di Firenze (innevamento all'Amiata: cm. 0-30; impianti aperti: zero). Si inizia alle 16,30, mezz'ora più tardi del giorno prima (sabato c'è sempre un po' di coda). Non che sia indispensabile tornare sulle piste, ma avendo fatto il Dolomiti Superski per cinque giorni, che costa anche qualcosina, sprecarlo è un peccato. E domenica, finalmente, si può sciare. È prevista, è vero, una tavola rotonda, senza alcun tema, senza alcun moderatore, senza alcuna sede: «I Consiglieri di amministrazione della Bergamo Sport Spa saranno a completa disposizione dei congressisti per informazioni o delucidazioni». Volendo, ci si potrebbe anche delucidare all'arrivo della prima ovovia, in una calda baita, davanti a un piatto di canederli... Lunedì si torna in città. Neanche un incontrino di saluto. Se proprio volessimo fare i fanatici, qualche pista ci potrebbe ancora stare. Poi di corsa sull'autostrada, che l'indomani bisogna essere in ufficio a Palazzo Frizzoni o in aula a Montecitorio. Totale, a occhio e croce, cinque giorni di convegno con 7 ore (stiamo larghi) di «lavoro intellettuale», e 25-30 ore di «proposte applicative». È la new wave dello sport pubblico: basta fare tanti discorsi sul fitness passando le giornate con le gambe sotto la scrivania! L'amministrazione oggi «parla con i fatti». Carlo Dignola