L'ECO DI BERGAMO 22 marzo 2002CittàPagina 13 l'indiscreto Nervi tesi sui Consigli straordinari Era previsto un Consiglio comunale straordinario ieri a Palazzo Frizzoni. Era previsto, ma non c'è stato. L'economista Marco Biagi, assassinato barbaramente dalle Brigate Rosse, verrà commemorato a Bergamo lunedì, nei consigli già programmati di Comune e Provincia. Una decisione presa ieri dal sindaco Cesare Veneziani e dal presidente Valerio Bettoni, i quali hanno accolto l'invito del prefetto Giuseppe Cono Federico a non creare occasioni di scontro politico in un momento di grande tensione in tutto il Paese. Che a Palazzo Frizzoni e in via Tasso i nervi siano però a fior di pelle – non solo per il dramma che l'Italia sta vivendo – è apparso evidente negli ultimi due giorni, che hanno registrato episodi di tensione. Mercoledì sera, al termine del presidio davanti alla Prefettura, il presidente Bettoni si è reso protagonista di una sgradevole piazzata nei confronti del consigliere provinciale di Forza Italia Mariangela Arnoldi, «colpevole» di aver richiesto un Consiglio straordinario a tambur battente, sull'assassinio del consulente del ministro Maroni a Bologna. Bettoni s'è lasciato andare a una serie di frasi «offensive e brutali – dice la consigliera azzurra, sorella dell'onorevole Gianantonio Arnoldi – aggiungendo di essere rimasta sconvolta. Non so ancora come reagirò, per ora mi sono rivolta al prefetto». Bettoni, dal canto suo, ammette i toni sopra le righe («Mi scuserò di persona»), ma difende la sua idea di non convocare un Consiglio straordinario. A Palazzo Frizzoni le scintille non si sono viste in pubblico, ma durante i lavori di Giunta. Ieri mattina, ad alzare la voce, minacciando addirittura le dimissioni, è stato il primo cittadino di Bergamo. Se si fosse tenuto il Consiglio straordinario, così come aveva annunciato il presidente del Consiglio comunale Gianfranco Ceci, Veneziani sarebbe stato pronto a rinunciare al suo incarico. All'origine di tutto pare ci sia stato un equivoco fra i due. Una volta chiarito, la questione si è risolta. Nel pomeriggio Comune e Provincia, di nuovo insieme, hanno diramato un comunicato congiunto nel quale manifestano l'unanime condanna al vile attentato e la solidarietà alla famiglia di Marco Biagi, dichiarandosi convinti che «la migliore risposta a chi mina le istituzioni sia la difesa dell'ordinata vita civile, a garanzia dei valori della libertà e della democrazia».