LUNEDI 25 MARZO - cinema Alba Blobhouse -
via Biava 4 (Bergamo)
dopo "Patria Palestina" il nuovo video di Fulvio Grimaldi: "FINO ALL'ULTIMA KEFIAH"
a seguire il video della manifestazione di Roma del 9 marzo a fianco del popolo palestinese
a seguire dibattito con il regista

durante le due serate si raccoglieranno i fondi per la ricostruzione del Centro per lo scambio culturale internazionale del campo profughi di Deheishe che ha ospitato i 4 compagni del csa per alcuni giorni.

visita
http://www.tmcrew.org/int/palestina/progetti/ibda.htm per avere info sul campo

L'11 marzo il campo profughi è stato attaccato dall'esercito israeliano. Di seguito il resoconto dell'attacco:
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IL CAMPO PROFUGHI DI DHEISHEH ATTACCATO DALL'ESERCITO ISRAELIANO

Yifat Susskind, dell'organizzazione MADRE

New York, 11 marzo 2002

Il campo di Dheisheh è sotto attacco delle truppe israeliane. I soldati hanno ucciso almeno 4 bambini e diversi adulti. Hanno fatto saltare almeno 5 case e gravemente danneggiato molte altre. Centinaia di ragazzi e uomini sono stati rastrellati. L'esercito ha bloccato l'accesso ad acqua, a forniture alimentari e all'assistenza medica. I giornalisti e il personale delle Nazioni Unite non possono entrare. MADRE è in stretto contatto con gli amici di Dheisheh, che ci riportano quanto segue:

La mattina presto dell'11 marzo i soldati hanno rastrellato, bendato e legato 600 ragazzi e uomini, dai 15 ai 50 anni. Tra gli arrestati ci sono due fratelli, Motasem (17 anni) e Ahmad (16) al Ghrouz, del Centro per Bambini di Ibda'a. E' probabile che molti altri dei giovani di Ibda'a siano nelle stesse condizioni. Gli uomini sono stati tenuti bendati per più di 20 ore, senza cibo, acqua o possibilità di muoversi.

Nel frattempo i soldati si muovevano nel Campo, conducendo violente perquisizioni casa per casa, demolendo i muri delle sovraffollate case per creare passaggi e distruggendo mobili e oggetti personali. Le donne facevano il loro meglio per assistere i malati e gli anziani, per tenere calmi i bambini e per razionare pane, latte ed olio.

Il Centro Ibda'a, con tutti i suoi computers, il centro internet e la biblioteca, è stato saccheggiato e distrutto dall'esercito. L'ostello è stato requisito dai soldati e sono stati messi i cecchini sul tetto di questa organizzazione dedicata alla pace e ai diritti umani, aprendo il fuoco su qualunque cosa si muovesse.

Il 9 marzo i cecchini hanno sparato e ucciso 4 bambini dai 6 ai 10 anni. L'assistenza medica è stata negata dalle truppe che hanno bloccato il vicino ospedale di Al Yamama, a El Khader, mentre il direttore dell'ospedale era stato ucciso l'8 marzo.

Le ambulanze non hanno pototo raggiungere il Campo di Deheisheh e nessun malato o feriti ha potuto lasciare il Campo. La negazione delle cure mediche è una grave violazione della Quarta Convenzione di Ginevra (art.16 e 17).

Israele afferma che gli attacchi ai campi profughi erano tesi ad arrestare militanti ma la Convenzione di Ginevra stipula che i campi hanno uno status civile a loro protezione, anche se individui combattenti si trovano al loro interno (Protocollo I, art.50). Tra l'altro la maggioranza delle vittime non erano "militanti" ma gente disarmata, donne, uomini e bambini di fronte all'intero potenziale bellico israeliano (ad eccezione delle armi nucleari).

Israele afferma anche di agire in rappresaglia per gli attacchi palestinesi. La politica delle "punizioni collettive" dell'intera comunità per gli attacchi di alcuni individui viola l'art. 33 della Convenzione di Ginevra. Complice in queste violazioni dei diritti umani sono gli Stati Uniti, che fornisce armi, fondi e retroterra diplomatico all'occupazione israeliana.




ASSEMBLEA DEL PACI' PACIANA OGNI MARTEDI' ALLE 21.300
Il "BARETI' DEL PACIANA" apre alle 21.30 le sere di venerdì-sabato (giovedi e domenica il centro aprirà solo se previste iniziative)
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"o sventurati, torturano uno dei vostri fratelli ma chiudete gli occhi.
lui ruggisce dal dolore ma voi rimanete in silenzio.
il torturatore si guarda in giro e sceglie la prossima preda e voi dite: a noi non faranno niente, poichè siamo fermi.
SE L'INGIUSTIZIA GERMOGLIA IN CITTA', CHE SCOPPI LA RIVOLTA.
SE NON SCOPPIA, CHE LA CITTA' INTERA SIA CONSUMATA NEL FUOCO PRIMA CHE ARRIVI NOTTE."
[bertold brecht]