COMUNICATO STAMPA

 

Si sono incontrate oggi, nella sede della CGIL in via Garibaldi a Bergamo una delegazione del Partito della rifondazione Comunista (con il Segretario bergamasco Marco Sironi e Vittorio Armanni) e la Segreteria della Camera del Lavoro (con il Segretario Maurizio Laini e Pier Angelo Martinelli).

L’incontro si inserisce nel quadro dei confronti che la CGIL intende realizzare con le forze politiche, le associazioni, le articolazioni organizzate della società civile per illustrare la posizione del Sindacato nella delicata fase conseguente alle deleghe che il Governo ha in atto in materia di lavoro, pensioni, fisco e scuola nonché sul d.d.l. Bossi/Fini in materia di immigrazione.

L’incontro ha fatto registrare una convergenza piena nella valutazione del merito sindacale dei provvedimenti discussi, a partire dal giudizio sulla sospensione dell’articolo 18 fino alla valutazione della inutile vessazione del diritto per gli immigrati che lavorano nel nostro paese compiuta con l’ulteriore indebolimento delle loro prerogative di cittadinanza.

In particolare, dopo che il Segretario della CGIL ha ribadito "l’ineluttabilità della scelta della CGIL di compiere da sola un itinerario di mobilitazione e di lotta su questioni che riguardano diritti di civiltà per lavoratori e pensionati", il Segretario di Rifondazione ha sostenuto che "tutto il partito della Rifondazione Comunista è mobilitato per la massima partecipazione alla manifestazione e allo sciopero generale". Ha ricordato come "per consentire la partecipazione alla manifestazione del 23 Rifondazione ha anticipato di una settimana il proprio congresso provinciale (inizialmente previsto proprio per il prossimo 23 marzo) sollecitato in questo anche da una pressione dei propri militanti decisi a partecipare all’appuntamento nazionale sui diritti".

"Avremmo preferito – ha sostenuto Sironi – uno sciopero generale unitario, risposta necessaria ad un attacco durissimo ai lavoratori e al ruolo di rappresentanza del Sindacato: ma se l’alternativa della CGIL era quella di rompere con la parte più sensibile dei lavoratori e dei pensionati la scelta della CGIL si giustifica e va sostenuta pienamente".

Del resto il PRC sostiene con forza la necessità dell’estensione dei diritti e in particolare appoggia con convinzione la proposta della FIOM di estendere la validità dell’articolo 18 anche alle aziende artigiane al di sotto dei 15 dipendenti.

Vittorio Armanni ha aggiunto che "da tempo si sentiva nelle fabbriche la pressione per una risposta di movimento all’arroganza del Governo sui temi del lavoro: era necessario rispondere con la mobilitazione. Lo stesso Partito della Rifondazione Comunista è impegnato a volantinaggi fuori dalle aziende e alla massima promozione delle iniziative di lotta".

Secondo Armanni "il PRC sosterrà nella discussione politica che l’opposizione sta sviluppando nel paese le ragioni dell’allargamento dei diritti e dell’estensione delle tutele della quale il mondo del lavoro ha bisogno".

La Segreteria della CGIL ha infine illustrato le modalità di organizzazione della manifestazione informando la delegazione di PRC che sono previsti da Bergamo 40 pullman e un treno speciale che porteranno a Roma circa 3.000 persone, almeno 1.000 in più di quante, nel ’94, parteciparono alla manifestazione unitaria sulle pensioni.

 

Bergamo, 6 marzo 2002