L'ECO DI BERGAMO 15 marzo 2002CittàPagina 17 Lo strappo Il sindaco: onoreremo tutti i Caduti. Il presidente del comitato antifascista: manifesti separati «Una corona anche per la Rsi» Veneziani: non più alla chetichella. Bruni: i morti non sono uguali Due anni fa si era arrivati a un manifesto comune dopo mille polemiche e altrettanti correzioni, ma al momento di intervenire sul palco la piazza aveva riservato una durissima contestazione al sindaco Cesare Veneziani, che aveva preso cappello e se n'era andato. L'anno scorso Palafrizzoni e Comitato antifascista si erano presentati con manifesti separati dopo settimane di polemiche incrociate, e un gruppo di autonomi aveva contestato pesantemente il sindaco in piazza Vittorio Veneto, tentando anche l'aggressione. Quest'anno sarà un 25 Aprile separato in partenza: Palazzo Frizzoni con un proprio manifesto, il Comitato antifascista pure. «Noi abbiamo chiesto al Comune la piazza e il palco, andiamo da soli, manifestazioni separate», commenta Eugenio Bruni, presidente del Comitato antifascista di Bergamo. «È inutile continuare a discutere: il Comune ci vuole proporre un manifesto sulla pacificazione sulla scorta di quelli degli anni passati? No, basta discutere, mi sono stancato di parlare sempre delle stesse cose. Dice il sindaco che i morti sono tutti uguali? Per noi no. Tra l'altro molto probabilmente il nostro sarà un manifesto redatto a livello nazionale. Ora aspettiamo la risposta per piazza Vittorio Veneto per la manifestazione che, non dimentichiamolo, è del Comitato antifascista. Se inviteremo il sindaco? Non ne abbiamo ancora parlato». Sul palco, per la festa della Liberazione, potrebbe invece esserci un oratore d'eccezione: Tina Anselmi. «Vero, le abbiamo chiesto di essere a Bergamo e speriamo in una sua risposta affermativa», conferma Bruni. Martedì, invece, c'è in agenda una riunione del Comitato antifascista: «Il Comune - spiega il sindaco Cesare Veneziani - manderà l'assessore Carlo Scotti Foglieni». Con al seguito una bozza del manifesto redatto a sei mani dagli assessori Valerio Marabini, Luigi Nappo e dal capo di gabinetto Ambrogio Amati. come deciso ieri in giunta. «Se sarà uguale a quello dell'anno scorso? Nella sostanza sì, siamo e continuiamo ad essere per la pacificazione nazionale. Sono passati quasi sessant'anni dalla guerra e riteniamo che i morti di entrambe le parti vadano onorati». Ed è quello che il sindaco vuole fare, deponendo corone di fiori per tutti: partigiani, caduti di guerra e della Rsi. L'anno scorso Veneziani l'aveva fatto in due tappe: la commemorazione ufficiale al cimitero, poi una visita alla chetichella per la corona ai caduti della Repubblica di Salò. «Ma quale chetichella? Volevo solo evitare problemi a qualcuno. Ma stavolta non ho intenzione di fare così: deporrò la corona ai morti in guerra e un'altra sul vialetto che separa i campi dei Caduti per la guerra di Liberazione del 1943 e della Rsi. Perché io l'anno scorso ho reso omaggio a entrambe le fazioni e lo farò pure questa volta. E se qualcuno non vorrà vedere sono problemi suoi, che giri la testa da un'altra parte». La replica di Eugenio Bruni è secca: «Che ci possiamo fare? Il sindaco è libero di fare quello che crede». Separati prima, durante e sicuramente anche dopo: questo il difficile rapporto tra Palafrizzoni e Comitato antifascista. Sullo sfondo la Provincia che, come l'anno scorso, cercherà la mediazione, ruolo che giocherà con molta probabilità anche il prefetto. Ma a prima vista si tratta di una battaglia persa quasi in partenza. Dino Nikpalj