L'ECO DI BERGAMO 04 aprile 2002Città_e_provinciaPagina 27 Il Comitato antifascista, a cui aderisce via Tasso con il presidente Bettoni, organizza la commemorazione ufficiale. Palazzo Frizzoni partecipa anche a quella Comune e Provincia: il 25 Aprile si fa in due Due manifesti e due cerimonie: il giorno prima il sindaco Veneziani ricorderà tutti i Caduti Due cerimonie per il 25 Aprile. Una il giorno prima, il pomeriggio del 24: la organizza il Comune di Bergamo per celebrare «tutti i caduti della guerra. Senza distinzioni di parte», come spiega il sindaco Cesare Veneziani. L'altra il giorno giusto, secondo tradizione: la organizza il Comitato antifascista per celebrare chi è morto per liberare l'Italia. E vi parteciperanno ufficialmente la Provincia e il Comune di Bergamo. Oggi, al termine della riunione di giunta, il primo cittadino annuncerà nei dettagli le decisioni di Palafrizzoni. Intanto ieri si sono andate definendo le modalità. Già si parlava, e ora è una certezza, di due manifesti separati: quello del Comune e quello del Comitato antifascista. Infatti sarà così: il Comune di Bergamo mette a punto una sua dichiarazione e propone il programma delle celebrazioni, ma soltanto quello della giornata del 25 Aprile. Solo sul programma in calce i due manifesti sono identici. L'iniziativa del 24 aprile infatti non viene citata in nessuno dei due. Per quanto riguarda la posizione della Provincia, aderisce al manifesto del Comitato antifascista (del quale fa parte), ma non aderisce al documento di Palazzo Frizzoni. Doppia divisione, dunque: sia nella giornata che nei cartelloni. L'obiettivo del sindaco di Bergamo è di non creare ulteriori tensioni - dichiara - in un momento così delicato. Per questo, pur aderendo formalmente alla manifestazione del 25 Aprile, sceglie di portare avanti quello che da sempre è il suo pensiero, e cioè che si deve «superare una visione di parte per un vero discorso di pacificazione». Come concretizza queste sue intenzioni? Con una Messa in suffragio di tutti i caduti nel pomeriggio del 24 aprile e la successiva deposizione di un cuscino di fiori su tutti e tre i campi che al Cimitero cittadino ricordano i morti in guerra: quello dei partigiani, quello dei soldati bergamaschi caduti nella Seconda guerra mondiale e quello dei morti della Repubblica sociale italiana. Sarà una cerimonia tutta comunale, che però non verrà pubblicizzata nei cartelloni che ricordano il giorno della Liberazione, la Liberazione avvenuta 57 anni fa. Anche il manifesto del Comune, infatti, indicherà come iniziativa ufficiale soltanto quella del Comitato antifascista, cioè quella che si terrà il 25 Aprile. Nonostante ciò, non si è trovato l'accordo per un testo unico e le parole dei manifesti alla fine divergono. Divergono proprio sulla distinzione tra i Caduti, distinzione che porta a una diversità nel modo di affrontare la commemorazione. Segno di una differente concezione della giornata. Una contrapposizione che già da tempo segna i rapporti tra il primo cittadino e il Comitato antifascista, una contrapposizione che vede la Provincia e il suo presidente Valerio Bettoni in sintonia più col Comitato presieduto da Eugenio Bruni che con Veneziani. L'anno scorso la cerimonia, che aveva visto tutti uniti sul palco dopo una serie di riunioni tese e difficili, aveva registrato alcune contestazioni culminate in un tentativo di aggressione al sindaco da parte di un gruppetto di autonomi. Quest'anno le divergenze si sono fatte ancor più marcate, con due commemorazioni distinte. Rosella del Castello