L'ECO DI BERGAMO 09 aprile 2002 Oggi il testo ufficiale siglato da Palafrizzoni e via Tasso. Niente manifestazione il 24, appuntamento per il 2 giugno 25 Aprile, ora il sindaco riconcilia Veneziani fa un passo indietro e Bettoni firma il manifesto con il Comune Palafrizzoni fa un passo indietro, la Provincia uno avanti e sul 25 aprile il clima si rasserena. Il sindaco rinuncia alla celebrazione della Messa del 24 aprile in suffragio di tutti i Caduti con successiva deposizione di corone di fiori sui tre campi del cimiteri: quello che ricorda i soldati bergamaschi morti nel secondo conflitto mondiale, quello dei partigiani e quello della Repubblica sociale italiana. Dal canto suo, la Provincia firmerà il manifesto con il Comune e farà altrettanto con quello del Comitato antifascista, del quale fa parte insieme a Palafrizzoni, che però non lo firmerà, come ormai deciso da tempo e come già fatto lo scorso anno. «Ho sempre inteso celebrare il 25 aprile con le sue conquiste di libertà e democrazia - spiega Cesare Veneziani in un comunicato stampa -. In particolare la mia volontà è sempre stata quella di consolidare il significato più profondo di tale giornata, che è quello della riconciliazione fra tutti gli italiani. È mio intento utilizzare anche quest'anno la Festa per riaffermare e sottolineare questo spirito». Ma il sindaco rileva come «considerato che la mia iniziativa, anziché contribuire a stemperare le tensioni e riconciliare gli animi, pare purtroppo essere interpretata come un'occasione di ulteriore divisione, ho ritenuto opportuno, nell'interesse superiore della comunità bergamasca, modificare il programma che avevo annunciato affinché il 25 aprile sia vissuto solo come una giornata di serenità». «Ma poiché la conciliazione tra fratelli, un tempo su parti avverse, resta comunque un obiettivo da consolidare e che la cittadinanza attende, ho deciso, per senso di responsabilità, di celebrare comunque una cerimonia di riconciliazione, collocandola nella data del 2 giugno, Festa della Repubblica, anche nello spirito dell'intervento pronunciato dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi». Niente manifestazioni separate, quindi, ma manifesti separati col Comitato antifascista: «Sì, abbiamo fatto alcune modifiche al nostro. Se il presidente della Provincia lo firmerà? Dovreste chiederlo a lui, ma io penso proprio di sì», commenta Cesare Veneziani, che dà appuntamento a tutti per il 2 giugno, Festa della Repubblica, «ma anche occasione di pacificazione e riconciliazione nazionale». Palafrizzoni non firmerà però il manifesto del Comitato antifascista, a differenza della Provincia: «Sì, io firmerò quello con il Comune e anche quello del Comitato, del quale facciamo parte insieme a Palazzo Frizzoni», spiega il presidente della Provincia, Valerio Bettoni. «Perché lo faccio? Ma perché non sono assolutamente in contraddizione fra loro». E Bettoni tesse le lodi di Veneziani: «Ha fatto un grande gesto, un'apertura al dialogo e alla distensione della quale mi auguro tutti tengano conto». Già oggi dovrebbe essere reso noto il testo del manifesto predisposto dal Comune e dalla Provincia: l'intelaiatura dovrebbe essere quella già resa nota giovedì scorso da Palazzo Frizzoni, «ma abbiamo limato qualcosa qua e là», spiega il capo di gabinetto del sindaco, Ambrogio Amati. Quindi niente manifestazione del 24 aprile, tutti si incontreranno giovedì 25 per le celebrazioni ufficiali della festa della Liberazione. La partita per quest'anno sembra chiusa, anche se sembra che An abbia qualche perplessità in materia sull'adesione della Provincia al manifesto del Comitato antifascista. Dino Nikpalj