L'ECO DI BERGAMO 08 aprile 2002Prima_cronacaPagina 7 Prima_pagina Il_fatto_del_giorno Italia Prima_cronaca Città Agenda Provincia Rubriche Spettacoli Sport Classifiche Motori Pagine SPM Supplementi Scrivi alla redazione Per la pubblicità: Cerca in Eco: Il futuro è incerto: per alcuni si inseguono voci di vendita, per altri ci sono lavori in vista. Parlano i gestori, ma i proprietari tengono le bocche cucite L'incasso di primavera decide il destino dei cinema Nelle pause estive i gestori faranno il bilancio della stagione e valuteranno eventuali chiusure «La città è di fronte ad una sfida importante, quella della crisi dei cinema del centro. Occorre evitare che altre sale chiudano, come pare ormai certo. I cinema garantiscono una città frequentata fino a tarda ora: se chiudessero sarebbe veramente il deserto». Così, un paio di settimane fa, si esprimeva sulle pagine della cronaca cittadina de «L'Eco di Bergamo», l'assessore all'Urbanistica Luigi Nappo. Sì, altre sale del centro chiuderanno, questo sembra ormai certo. E rimediare non sarà facile, a questo punto. Resta da capire per quali sale il destino è segnato. Cosa, allo stato attuale, difficilissima da sapere data l'estrema discrezione che circonda questo tipo di operazioni. Spiegabile ovviamente anche con la necessaria riservatezza in fase di trattative non certo semplici come sono queste. Allora non resta, per il momento - sulla base di alcune dichiarazioni raccolte (i proprietari, impegnati all'estero per lavoro, non hanno risposto alle nostre numerose chiamate: speriamo di sentirli al più presto) - che formulare alcune ipotesi e delineare alcuni degli scenari possibili. Intanto, non ci saranno chiusure di sale nell'immediato: il punto di svolta potrebbe essere l'estate, quando, con le chiusure estive, verranno tirate le somme della stagione appena trascorsa. Addirittura, anche chi pensa di chiudere, potrebbe resistere almeno fino alle prossime festività natalizie, quando usciranno due o tre grossi film - tra cui «Pinocchio» di Benigni - che si candidano ad essere campioni d'incasso, prima di chiudere definitivamente i battenti. Un allungamento dei tempi o un vivacchiare di mesi (ma anche di anni) che servirebbe anche alle sale che volessero chiudere, per dimostrare di star lavorando in perdita e chiedere così di poter cessare l'attività. Ma veniamo ai fatti concreti. La ridda di voci più insistenti di possibili chiusure riguarda i cinema San Marco e Arlecchino. Da tempo si parla di una loro cessione o a un istituto di credito già esistente o anche a uno nuovo, vista la frequenza con cui si aprono sportelli bancari nella nostra città, oppure a una loro cessione all'attiguo Hotel San Marco, in cerca di spazi per espandersi. Le voci sono confutate dal responsabile del personale del cinema, Luca Manfredotti, che invece ci ha confermato che «l'attività prosegue e che, dopo la recente, drastica ristrutturazione le cose sono migliorate». L'affermazione viene rafforzata dalla recente assunzione di un ragazzo come maschera e dalla prossima assunzione di un nuovo proiezionista per sostituire quello che andrà in pensione. Più ingarbugliata, invece, la questione per quanto riguarda il cinema Nuovo di largo Belotti. «L'ipotesi di trasformare anche il Nuovo in sala Bingo sembra essere definitivamente tramontata - ci dice Piercarlo Nolli, il gestore - la sala, cioè, per il momento continua nella normale attività cinematografica, ma è comunque in cerca di una sua nuova fisionomia che non potrà più essere quella attuale - continua Nolli -: o qualcuno trova i soldi necessari per una ristrutturazione che potrebbe sfociare nella trasformazione in multisala, oppure potrebbe intervenire l'amministrazione comunale trasformando la sala in uno spazio polivalente dove trasferire anche spettacoli teatrali o musicali che non trovano spazio al Donizetti». Proprio sulla sala di largo Belotti esiste un ambizioso progetto realizzato come studio per una tesi di laurea da uno studente che prevederebbe proprio una soluzione simile con in più un ristorante, negozi e una libreria: un progetto che potrebbe essere molto interessante. La prima sorpresa potrebbe arrivare invece dal Capitol. Salvatesi dalla débacle generale successiva all'apertura della multisala Uci di Curno, le due sale di via Tasso avrebbero comunque bisogno di interventi di ristrutturazione che, finora rimandati, potrebbero concretizzarsi nel corso della prossima estate: lo conferma ancora Piercarlo Nolli, storico gestore anche delle sale di via Tasso: «Sì, è da tempo che sto pensando a una ristrutturazione delle due sale, la prossima estate potrebbe essere quella buona anche per ripensare al loro utilizzo». Comunque non sono per ora due sale a rischio chiusura. Oscuro il destino dell'Apollo, altra sala che è ormai al limite della fatiscenza e che necessiterebbe di radicali interventi di restauro. Strana invece la vicenda del cinema Astra di via Sant'Orsola. La sala ha chiuso i battenti ormai da parecchi mesi, avviata a diventare una sala per il gioco del Bingo. Fin qui la cronaca del suo destino. La prolungata chiusura, però, ha insospettito più d'uno soprattutto quando sono iniziate le proteste dei residenti contro quella soluzione che in altre zone della città, come in via Fantoni, ha creato non pochi disagi. Tanto che, e questo sarebbe veramente un colpo di scena, qualcuno sostiene che la sala potrebbe riaprire ancora come cinema, dopo una ristrutturazione dalla quale verrebbero ricavate almeno tre sale. C'è poi, non a rischio chiusura, ma bisognosa di interventi incisivi, la sala dell'Auditorium di piazza della Libertà, che nonostante un piccolo recente maquillage da anni prosegue la sua attività in un stato di precarietà. Insomma, come si vede, c'è grande confusione sotto il cielo dei cinema bergamaschi. Chiudendo alcune sale potrebbe anche darsi il caso che se ne aprano altre, mantenendo così inalterato il loro (ormai scarso) numero in un paradosso tutto bergamasco. In conclusione, una sottolineatura: i lavori di ristrutturazione all'interno della biblioteca Caversazzi sono iniziati a metà marzo scorso, e non termineranno certamente prima dell'inizio dell'attività del cinema all'aperto (che tiene vivo il centro cittadino nelle serate estive), la prossima estate. Vuoi vedere che l'unica che chiuderà veramente sarà una sala che non c'è: l'arena estiva? Andrea Frambrosi