L'ECO DI BERGAMO 06 aprile 2002CittàPagina 14 Partenza dalla stazione per il corteo che chiede la fine del conflitto in Medio Oriente Ore 16: Bergamo sfila per la pace «Per la pace, due popoli due stati»: è questo lo slogan all'insegna del quale oggi sfileranno i pacifisti bergamaschi per chiedere la fine della guerra in corso tra israeliani e palestinesi. Alla manifestazione, che prenderà il via alle 16 dal piazzale della stazione ferroviaria per poi concludersi in piazza Vittorio Veneto, hanno aderito partiti, sindacati, movimenti e associazioni: Acli, Cisl, Cgil e Uil, Ulivo, La Margherita, Ds, Sinistra giovanile, Verdi, Socialisti democratici, Italia dei valori, Partito dei comunisti italiani, Federazione giovanile dei comunisti italiani, Rifondazione Comunista e Arci. In piazza ci sarà anche il Bergamo social forum, che insieme alla comunità islamica ha promosso una manifestazione «per una pace giusta in Palestina» (con partenza dalla stazione e arrivo a Porta Nuova). Tregua immediata, ritiro dell'esercito israeliano dalle città palestinesi, invio di osservatori internazionali e convocazione di nuovi negoziati: sono queste le richieste dei promotori della manifestazione, che ieri hanno spiegato alla stampa le ragioni dell'iniziativa. «La manifestazione, aperta a tutti, vuole esprimere il no alla guerra e a qualsiasi atto di terrorismo e di odio - ha spiegato il coordinatore provinciale dell'Ulivo Giancarlo Zilio - siamo preoccupati che la situazione possa degenerare in un conflitto più esteso e che qualcuno ne approfitti per creare anche da noi una cultura della divisione». Sarà un corteo unitario: «Bisogna restare uniti per arrivare all'obiettivo della pace - questo il commento di Pia Locatelli dei Socialisti democratici - per fermare la guerra è necessaria una coalizione internazionale il più possibile ampia». Come ha spiegato il segretario provinciale dei Democratici di sinistra, Antonio Misiani, «la comunità internazionale deve far sentire la propria influenza sulle parti in causa per scongiurare il rischio di una guerra in tutto il Medio Oriente». La pace deve essere al di sopra di tutto, anche delle differenti posizioni politiche: «È importante capire che i morti sono tutti uguali e la guerra danneggia tutti allo stesso modo», ha evidenziato Sergio Manzoni della Cisl. Anche la politica deve fare la sua parte: «I sindacati hanno deciso di aderire alla manifestazione - ha precisato il segretario della Cgil bergamasca Maurizio Laini - ma è la politica che deve farsi carico dei problemi e dare delle risposte». M. G.