L'ECO DI BERGAMO 07 aprile 2002CittàPagina 13 Grumello del PianoDue terzi dei soci pronti ad accettare l'offerta di 36,151 euro al metro quadrato Nuovo stadio, si riapre la trattativa I proprietari dei terreni ancora disponibili a negoziare con la cordata Radici Si riapre la partita del nuovo stadio. Due terzi dei soci della Gross Center, la società proprietaria dei terreni di Grumello del Piano, hanno dato mandato al proprio legale di riaprire le trattative per la cessione delle quote a Bergamo Stadio al prezzo di 36,151 euro (70 mila lire) al metro quadro. Al terzo rimanente, la famiglia Cividini, è stato chiesto se intenda o meno far valere il diritto di prelazione stabilito per legge. Termine per la risposta: una decina di giorni. A questo punto si aprono diversi scenari, due favorevoli e il terzo decisamente complesso. Il primo: la famiglia Cividini acquista tutte le quote e si propone come interlocutore diretto nella trattativa con Bergamo Stadio - cordata composta al 60 per cento dal Gruppo Radici, al 30 dall'Atalanta e per il rimanente 10 dal Credito Bergamasco - puntando anche sulla propria professionalità nel campo delle costruzioni edili. Una prospettiva che potrebbe significare l'ingresso in Bergamo Stadio degli stessi (nuovi) proprietari dei terreni. La seconda: la Gross Center, nel complesso (quindi le famiglie Bucci, Cividini e Migliorini, più altri piccoli proprietari), vende i terreni a Bergamo Stadio, rispondendo positivamente, seppure in forte ritardo, all'ultimatum ricevuto un mese e mezzo fa. Ed eccoci alla terza, la più rischiosa: i due terzi vendono, il terzo rimanente (Cividini) no. E a questo punto la partita si complica terribilmente, anche perché il terreno non risulterebbe completamente disponibile. Palazzo Frizzoni per ora sta alla finestra, ma non è un mistero che la riapertura delle trattative sia una vera e propria boccata d'ossigeno. Altre aree disponibili per costruire il nuovo stadio, in città, non ci sono, e l'ipotesi di un project financing affidato a un privato con conseguente esproprio delle aree di Grumello del Piano è teoricamente possibile ma altamente rischiosa per almeno tre motivi. Il primo: una prevedibile e lunga battaglia giudiziaria con i proprietari delle aree. Il secondo: in questo modo si realizzerebbe solo lo stadio e non la cittadella dello sport, che comporterebbe ben altri investimenti. Il terzo: il Piano delle opere pubbliche è già bello che saturo e Palazzo Frizzoni non intende né ritoccarlo né tanto meno aumentare di conseguenza la pressione tributaria. Ma ci sono anche due altri aspetti. Il primo: la cessione a prezzi di esproprio farebbe incassare ai proprietari un valore nettamente inferiore ai 36,151 euro al metro quadro. Il secondo sta nel fatto che la Finanziaria 2002 prevede una tassazione estremamente ridotta per la cessione di quote societarie. Una chance in più per convincere i privati a cercare l'accordo con Bergamo Stadio, dopo il brusco stop di due settimane fa, quando il termine per la risposta all'offerta della cordata Radici era scaduto senza comunicazione alcuna. Il Comune intende portare a casa lo stadio, i privati pure, a questo punto la palla torna nel campo di Grumello del Piano. Tra qualche giorno la risposta e la fine dei tempi supplementari. Poi resterebbero solo i rigori, la più classica delle lotterie, dal finale imprevedibile.