L'ECO DI BERGAMO 10 aprile 2002CittàPagina 13 L'intervento per l'impianto di Borgo Palazzo dovrebbe terminare a fine anno o nei primi mesi del 2003 Palatenda, il Comune pronto al via Domani il progetto esecutivo in giunta. L'assessore Puppi: «I lavori a luglio» A volte ritornano, sperando magari in tempi ed epilogo migliori. Domani sul tavolo della giunta fa la sua ricomparsa messer Palatenda, del quale si sono perse notizie dal 5 novembre 2001, termine per la presentazione delle offerte del primo bando di Palafrizzoni. Come è andata è noto: la sola - e unica - ditta che aveva risposto ha fatto scadere il termine senza dare notizie di sé. La Sacaim di Marghera ha difatti vinto nel frattempo un appalto di quello con la «a» maiuscola, quello per la Fenice di Venezia e ha deciso che non era il caso di impegnarsi anche sul fronte bergamasco. Palafrizzoni ha incassato il colpo e dopo qualche attimo di smarrimento si è rimesso all'opera quatto quatto per cercare una strada alternativa, che ora sembrerebbe tracciata. «Già, domani presento in giunta il progetto esecutivo del Palatenda», annuncia l'assessore ai Lavori Pubblici Marcello Puppi. Ma c'è la sorpresa: «L'appalto avrà per oggetto le opere di urbanizzazione: la viabilità d'accesso, le fognature e la platea». Già, e il tendone? «Sarà oggetto di un contratto di fornitura apposito e non di costruzione», spiega Puppi. E con questa procedura Palafrizzoni spera di riuscire a chiudere la partita in fretta, molto in fretta: «Appalto a luglio, e poi via ai lavori. Per fine anno potrebbe essere tutto finito, al massimo nei primi mesi del 2003». Capitolo soldi: 3 milioni e mezzo di euro, già inseriti nel Piano delle opere pubbliche. Se nell'ipotesi precedente gli oneri erano divisi a metà tra le casse comunali e quelle dell'impresa che avrebbe costruito prima e gestito poi il Palatenda, ora tornano tutti sul groppone di Palafrizzoni, e Puppi azzarda un'ipotesi: «Per il periodo necessario alla sistemazione del Teatro Donizetti lo gestiremo noi, dopo potremmo anche affittarlo». Il Palatenda sarà realizzato alle spalle dell'ex Onp di via Borgo Palazzo, nell'area verso via Gleno: la tangenziale est passerà nelle sue vicinanze. In prima battuta sarà utilizzato per sostituire il Teatro Donizetti nel periodo necessario ai suoi lavori di sistemazione: tre-quattro anni nel caso si seguisse l'iter tradizionale della legge Merloni (quella che regola gli appalti pubblici), due se si facesse ricorso al comitato promotore di privati che possa gestire anche finanziamenti pubblici (in misura comunque non preminente) per il recupero. Un'ipotesi, quest'ultima, che piace parecchio all'assessore alla Cultura, Valerio Marabini. In entrambi i casi non cambia comunque l'importo dei lavori: 9 milioni e 300 mila euro. Il sogno nel cassetto di Palafrizzoni è ripetere l'exploit del Liceu di Barcellona, devastato da un incendio e ricostruito nel tempo record di sei anni grazie a un'incredibile sottoscrizione della gente catalana capace di abbracciare pubblico, privato e aziende. Ma prima di decidere il «come» c'è il «dove», nella fattispecie dove traslocare gli spettacoli del Donizetti per un periodo che, bene che vada, non sarà comunque inferiore ai due anni? Il Palatenda è sembrata subito la soluzione più praticabile, sull'esempio di quanto fatto a Saint Vincent, in Valle d'Aosta: 5000 metri quadri di struttura, 1500 posti, adatto sia a spettacoli teatrali che a concerti rock o iniziative giovanili. E quest'ultima sembra la sua naturale destinazione una volta terminati i lavori al Donizetti. Ma Palafrizzoni ha cercato anche qualche altra strada, come quella del Cinema San Marco: nelle scorse settimane l'assessore Marabini aveva fatto un sopralluogo e concluso che la struttura non era adatta ad ospitare spettacoli particolarmente complessi come quelli messi in scena al Donizetti. E a quel punto la strada maestra è tornata ad essere quella del Palatenda, sperando che dopo la beffa Sacaim il tendone non si sgonfi anche questa volta. D. N.