A cosa serve il nuovo inceneritore della Bas?

 

La Provincia di Bergamo ha pubblicato i dati relativi alla raccolta dei rifiuti per l’anno 2000, da questi dati risulta che la quantità di rifiuti solidi urbani (RSU) da smaltire non è cresciuta, stabilizzandosi intorno ai 450 grammi giornalieri per abitante, per un totale di circa 400 tonnellate giornaliere.

Ora se gli RSU prodotti sono fermi a 400 tonnellate giornaliere perché la nostra Provincia continua a voler costruire inceneritori?

Da qualche tempo sono iniziati in via Goltara a Bergamo i lavori per la realizzazione dell’impianto di termodistruzione rifiuti, di proprietà della BAS. Contemporaneamente nel Comune di Dalmine sono iniziate le prove su una delle due linee del termodistruttore di proprietà della REA che è ormai pronto ad entrare in funzione.

Le REA per provare il suo inceneritore utilizza rifiuti provenienti dalla piazzola ecologica della BAS.

I due inceneritori a regime dovrebbero incenerire circa 1000 tonnellate al giorno di RSU, quindi se i rifiuti della provincia di Bergamo da smaltire sono solo 400 tonnellate come faranno a funzionare?

L’accordo della REA con il comune di Dalmine tra l’altro prevede che l’inceneritore deve bruciare esclusivamente rifiuti provenienti dalla provincia di Bergamo, quindi quello della BAS cosa brucerà?

La risposta è semplice: rifiuti prodotti da altre parti. Infatti la Provincia di Bergamo ha fatto un accordo con la Regine Campania per 100.000 tonnellate di rifiuti da smaltire. Si capisce da ciò la tranquillità delle due società, che da irriducibili concorrenti e nemiche, ora pensano solo ad abbassare i prezzi dello smaltimento cosicché non sia più conveniente fare la raccolta differenziata.

Dobbiamo anche questa volta dire che avevamo ragione quando sostenevamo che per fare funzionare i due inceneritori si dovevano bruciare rifiuti di altri.

Giorgio Marcandelli