Antenne e
ripetitori Tv a ridosso delle abitazioni: ora basta!
Tutti o quasi abbiamo notato, negli ultimi anni, il proliferare, nella nostra città e a ridosso delle abitazioni, di elettrodotti ad alta tensione, tralicci per telefonia cellulare e ripetitori televisivi, inestetici e che deturpano, anche in zone centrali, l’immagine della città (in Lombardia si contano ben 5.500 ripetitori radio-tv, la metà di quelli presenti sull’intero territorio degli Stati Uniti, e 1000-1100 stazioni di telefonia cellulare).
Quello che non tutti sanno è che questi impianti
sono sorgente di campi elettromagnetici, che costituiscono una grave fonte
d’inquinamento per l’ambiente e di pericolo per la salute della popolazione che
risiede o lavora nelle loro vicinanze.
Recenti e autorevoli studi di organismi ufficiali,
nazionali ed internazionali, hanno messo in guardia contro tali pericoli,
evidenziando un’associazione tra esposizione prolungata a campi
elettromagnetici anche di bassa intensità e alcune forme tumorali, come la leucemia
infantile, pur non essendo ancora provato lo specifico meccanismo di produzione
di tali forme tumorali.
Ricorderete tutti la vicenda dell’amianto e come
solo a distanza di decine di anni vennero prese concrete misure, anche di tipo
legislativo, per prevenire i gravi rischi alla salute connessi all’utilizzo di
tale materiale nell’edilizia civile ed industriale. Ciò avvenne dopo numerosi
decessi di lavoratori causati dall’utilizzo dell’amianto e solo quando venne
scientificamente provata la relazione tra amianto e danni alla salute,
nonostante la rilevante probabilità di tali danni fosse nota da tempo.
Non vogliamo che ciò si ripeta con l’inquinamento
elettromagnetico e quindi sollecitiamo una rapida approvazione della legge
quadro giacente in Parlamento, che fissa dei limiti massimi di emissione e per
la quale Rifondazione Comunista ha presentato una serie di emendamenti
migliorativi, anche per garantire una regolamentazione uniforme su tutto il
territorio nazionale.
Nel territorio della Circoscrizione n.7, più precisamente in via Spino (quartiere
Carnovali), alcuni abitanti del quartiere hanno pacificamente impedito la
continuazione dei lavori di costruzione di un traliccio di telefonia mobile
dell’Italtel, oggetto di concessione edilizia da parte del Comune senza il
preventivo parere obbligatorio della Circoscrizione, mentre un’altra domanda di
concessione edilizia giace presso gli uffici comunali, per un traliccio Italtel
da posizionare in via Leopardi.
Ci opponiamo fermamente all’installazione di questi
tralicci ed auspichiamo ed incoraggiamo decise forme di protesta da parte della
popolazione del quartiere, manifestando la nostra adesione alla raccolta firme
iniziata dal Comitato di quartiere Carnovali.