Le ragioni
contro il nuovo stadio a Bergamo
La persistente volontà
espressa da questa Amministrazione di voler procedere rapidamente alla costruzione
del nuovo stadio nei confini cittadini e in particolare nella nostra
circoscrizione (sulla stampa locale è stato fatto più volte il nome di
Colognola prima, e di Grumello al Piano poi) è davvero preoccupante.
Le ragioni che ci spingono a dire no alla
localizzazione dello stadio sul nostro territorio sono molteplici ed oggettive,
non si basano su un puro e semplice scontro politico con la maggioranza di
destra che governa il Comune, tant’è vero che il 2 dicembre 1999 anche il
Consiglio della Circoscrizione n.7 (retto da Polo e Lega) con voto espresso
all’unanimità ha avanzato il proprio dissenso rispetto a questa nuova
edificazione.
Ricordiamo inoltre che in primavera si è svolta una
raccolta di firme tra gli abitanti della Circoscrizione, promossa da
Rifondazione Comunista insieme ai partiti del Centrosinistra, che ha avuto un’
adesione massiccia, sottolineando così la giustezza della nostra posizione.
Cercherò
di ribadire le ragioni del no allo stadio nel modo più conciso e chiaro
possibile partendo innanzitutto dal sottolineare la necessità della
salvaguardia delle aree verdi presenti nella nostra Circoscrizione: eliminare o
sacrificare le ultime rimaste vorrebbe dire aggravare pesantemente una
situazione già ampiamente compromessa da grosse vie di comunicazione (Via
Moroni, Via S.Bernardino, la statale 42, l’Asse Interurbano, ecc.), dalla
presenza dell’inceneritore e dal traffico aeroportuale. Inoltre, è bene
ricordare che il Piano Regolatore Generale (PRG) della città, prevede il
mantenimento di queste zone verdi, non solo perché esse risultano un polmone
verde a vantaggio di tutti i cittadini di Bergamo, ma anche perché vuole
salvaguardare una periferia che già ha dato il proprio contributo in termini di
infrastrutture, di cui l’ospedale in zona Trucca è solo l’ultimo esempio.
Secondariamente è necessario rilevare come i 350.000
metri quadri di superficie edificabile prospettati nel progetto stadio,
ipotizzato e poi fallito nel comune di Treviolo, prevedono oltre allo stadio
anche strutture commerciali, una piscina, un grande maxi parcheggio, una
multisala cinematografica e un albergo. Se così fosse anche per il nostro
territorio, lascio all’immaginazione di chiunque cosa potrebbe accadere nei
nostri quartieri in termini di traffico e inquinamento atmosferico ed acustico.
L’aeroporto e l’Oriocenter hanno dimostrato, in questi anni, che nuove
infrastrutture di massa di questa tipologia, oltre all’appesantimento
viabilistico, creano un indotto di ulteriori attività e servizi che generano
nuovi bisogni di sviluppo non più controllabili perché obbligati, ma
sicuramente portatori di impatti ambientali e umani devastanti sotto il profilo
della qualità della vita.
Da ultimo, considerando che un nuovo stadio, nella
sciagurata eventualità che venga costruito, è una struttura di interesse
prevalentemente provinciale, è indispensabile e necessario il coinvolgimento
della Provincia per trovare la soluzione più idonea alla sua localizzazione al
di fuori del territorio cittadino.
Nella penultima seduta del Consiglio della Circoscrizione n.7, noi di Rifondazione
Comunista, unitamente ai consiglieri DS e PPI, abbiamo chiesto semplicemente di
ribadire la posizione contraria già espressa all’unanimità l’anno scorso dallo
stesso consiglio in merito alla localizzazione dello stadio nel nostro
territorio. Il Polo e la Lega hanno però
rifiutato, votando il rinvio del problema, e quindi rifiutando di
pronunciarsi sull’argomento.
Che abbiano cambiato idea?
Lo sapremo nelle prossime puntate.