Bergamo 8/02/01                                                                              Articolo per Pungiglione

 

 

Nuovo Ospedale di Bergamo,

quali conseguenze per i quartieri?

 

 

Siamo già intervenuti sulla questione, abbiamo iniziato ad occuparci della faccenda allorché verso la fine dell’amministrazione Vicentini e l’approvazione del nuovo piano regolatore, la dislocazione dell’ospedale era improvvisamente cambiata dalla zona della Martinella prevista dal Prof. Sechi per spostare l’opera pubblica nell’area della Trucca.

Le ragioni e la convenienza di questo trasferimento non ci avevano convinto per vari motivi: la zona è sempre stata considerata una delle ultime grandi aree a verde della nostra circoscrizione da mantenere tale, parte essenziale della sbandierata e intoccabile cintura verde tra la prima e la seconda periferia.

L’altro motivo di critica è che, in questa zona le caratteristiche del suolo non sono adatte ad una costruzione importante perché ricche d’affioramenti d’acqua come sanno bene gli abitanti di via M.L.King, e tanto che persino il PRG ha previsto di realizzarvi grandi vasche di raccolta per la prima pioggia e l’arresto d’eventuali ondate in caso di forti precipitazioni.

Una perizia idrogeologica, commissionata successivamente ai nostri rilievi, stabilì che non c’erano problemi né rischi e quindi si è andati avanti per quella strada, quanto sarebbe costato in più non era un problema.

La scorsa primavera Rosy Bindi, Roberto Formigoni, Carlo Borsani assessore regionale alla Sanità, Cesare Veneziani, Valerio Bettoni e Antonio Leoni direttore generale dell’azienda ospedaliera Ospedali Riuniti hanno sottoscritto l’Accordo di Programma per la costruzione del nuovo ospedale di Bergamo in località Trucca e per la realizzazione degli interventi connessi.

L’Accordo di Programma serve a stabilire le caratteristiche del nuovo ospedale, le modo di realizzazione, i tempi, le suddivisioni dei compiti e degli oneri per la realizzazione.

Nel concorso internazionale che si è svolto l’anno scorso sono stati selezionati cinque progetti ed il 16 maggio verrà deciso quale di questi sarà quello definivo.

Ricapitolando i dati fondamentali che caratterizzeranno quest’ospedale così come prevede l’accordo di programma troviamo che: avrà maggiore connotazione specialistica rispetto al vecchio, ci sarà un aumento dell’assistenza alternativa, day ospital, day surgery etc..

Si vuole un aumento forte della diagnostica strumentale, oltre ovviamente ad una forte razionalizzazione rispetto all’attuale, la capacità in posti letto verrà diminuita rispetto ad ora e diverrà di 1200 posti letto (anche se recenti articoli parlano di soli 670), di cui 80 in regime di libera professione.

Per quanto riguarda le estensioni e la suddivisione delle aree queste saranno: 329.000 mq di superficie territoriale, 220.000 mq di superficie edificabile, 600.000 mc volumetria massima realizzabile fuori terra (due volte l’attuale Magrini), 200.000 mc volumetria per eventuali ampliamenti, 24 mt l’altezza massima in gronda delle costruzioni (l’equivalente di circa otto piani), 1,5 mt di profondità massima, niente scantinati o sotterranei? Inoltre il 40% della superficie lorda di pavimento sarà destinata ai parcheggi dipendenti ed il 20% della superficie lorda di pavimento destinata ad area verde interna.

 

 

 

 

Sul piano urbanistico ambientale il piano di programma prevede: raccordi con la viabilità esistente previsti su V.M.L.King e circonvallazione Leuceriano, sottopasso della barriera ferroviaria e conseguente sistemazione della V.M.L.King.

Serve ancora: la sistemazione a verde fuori del sedime ospedaliero, fatta con alberi d’alto fusto per creare una barriera verde tra ospedale e traffico esterno, occorre realizzare la vasca di “prima pioggia” e maggiorazione del dimensionamento della vasca a cielo aperto, in pratica un laghetto polmone per eventuali ondate, ci vogliono barriere antirumore lungo il tratto della ferrovia tra Polaresco e V.M.L.King.

Parliamo anche dei soldi? La realizzazione costerà: 415 miliardi al finanziamento statale, 135 m.di a Regione Lombardia ed Azienda Ospedaliera, 25,2 m.di al Comune di Bergamo, 18 m.di dalla Provincia di Bergamo

L’azienda ospedaliera troverà parte dei fondi con l’alienazione delle aree del “Matteo Rota” e della sede attuale, destinata dal PRG ad edilizia privata

Resta priva d’indicazioni la connessione dell’area con il resto della città per mezzo dei trasporti pubblici, sono ancora indefiniti i tempi di realizzazione, rimane da fare la valutazione d’impatto ambientale prevista dall’accordo di programma, e per la spesa? Ci fidiamo? Staremo a vedere quando Sara finita!                                 

                                                                                              G.Marcandelli & R.Suardi