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Noi di Rifondazione Comunista abbiamo avuto oltre cinquecento voti di lista alle scorse elezioni, e circa settecentocinquanta di voi hanno votato chi vi parla come candidato sindaco.

Sono risultati lusinghieri, che ci inorgogliscono e ci responsabilizzano, ma che, purtroppo, per il meccanismo elettorale attuale, non consentono una nostra rappresentanza in Consiglio comunale. Stasera siamo qui a dirvi che, nonostante questo, continueremo nel nostro impegno di sensibilizzazione, di denuncia e di lotta anche da fuori del palazzo.

Perciò vi ringraziamo. Perché i vostri voti ci impongono di continuare, anche se sarà più difficile; anche se, come già succede, ci ostacoleranno arrogantemente ed ossessivamente l’accesso agli atti amministrativi; anche se, come già è successo, ci minacceranno o ci blandiranno per tapparci la bocca e farci abbassare la testa.

Non ci arrenderemo, perché i vostri voti non lo permettono!

Anzi, per quei voti ci sentiamo ancora più forti e motivati.

Perché in quei voti ritroviamo il nostro stesso bisogno di giustizia, di equità sociale, di rispetto della persona e della personalità, di sviluppo sostenibile, di lavoro dignitoso, di salvaguardia dell’ambiente e della salute, di servizi efficaci ed efficienti uguali per tutti, di spazi ed occasioni in cui poter esprimere il proprio pensiero in ogni sua forma rispettosa della dignità dell’altro.

Perché quei voti ci confermano urlando che il bisogno di sinistra non è venuto meno.

Non è venuta meno l’idea, che altri hanno tentato di annacquare, che una forza di sinistra possa presentare una proposta di governo cittadino senza i pesanti condizionamenti dei vari comitati d’affari di ogni colore e di tutti i colori.

Non è venuta meno la necessità di una politica che parta dai bisogni di tutti e dia le risposte a quei bisogni, sopportabili da tutti secondo le capacità di ciascuno. Di una politica che faccia del confronto tra tutti i protagonisti il solo terreno fertile per le innovazioni e lo sviluppo, sociale ed economico, culturale e ambientale.

E’ questa la politica che vogliamo.

E’ questa la politica che vogliono i triggianesi che ci hanno votato e, siamo convinti, anche tanti tra quelli che non ci hanno votato, perché volutamente tenuti sotto anestesia da ordini di scuderia, minacce di ritorsioni, informazioni alterate.

A Triggiano, sotto elezioni, è successo anche questo.

E noi siamo qui, stasera, perché non succeda più.

Chiediamo a tutti un confronto leale, senza le astiose mistificazioni che ci vogliono come gli affossatori di un centrosinistra che si è dimostrato tale solo di nome e non nei fatti.

Rifondazione Comunista ha dimostrato a tutti, anche se non ci fa certo inorgoglire il fatto che tale pubblico riconoscimento sia venuto solo dal buon Sebastiano Carbonara, che le sue scelte non erano fregole d’isolazionismo, ma avevano un fondamento di coerenza, di verità, di responsabilità.

Le cassandre che ci davano a qualche decina di voti adesso dovranno ricredersi e dovranno farlo umilmente e responsabilmente.

Ma non nei nostri confronti. Nei confronti della nostra città, che si è sentita trascurata e tradita.

Ci sono sia il tempo che le occasioni per fare ammenda di quella trascuratezza e di quel tradimento, dettato forse da un esasperato pragmatismo amministrativo che ha fatto perdere di vista i valori e le scelte che devono contraddistinguere forze politiche progressiste ed innovatrici.

Valori e scelte che dovranno diventare progetto di resistenza ed opposizione ad un Consiglio comunale e ad un’amministrazione che si preannuncia monocolore, se non negli schieramenti salvo trasmigrazioni che molti danno già in atto, sicuramente negli intenti che rappresentano quanto di più arrogante, antidemocratico e biecamente affaristico Triggiano abbia mai dovuto sopportare.

Per dare valore e vigore a questo progetto di resistenza e di opposizione, chiediamo un confronto leale e reale a quelle forze politiche ed a quei cittadini che hanno a cuore le sorti di Triggiano e della sua gente, così concretamente minacciate da una affermazione, quella delle destre, studiata a tavolino e pesantemente supportata da un clima politico nazionale che non rende giustizia agli ideali di democrazia, libertà, antifascismo che hanno costituito la nostra società e sempre la costituiranno.

Per questo confronto il nostro circolo, i suoi iscritti e simpatizzanti, il nostro sito internet sono a disposizione di quanti ritengono, come noi riteniamo, che anche a Triggiano non devono diventare tollerabili i soprusi e le ingiustizie, le furbate e le bugie che, avendo contrassegnato la campagna elettorale che ha sancito quei risultati, contrassegneranno anche le vicende amministrative di chi di quei risultati ha usufruito.

Rifondazione Comunista si oppone a questi scenari, senza ombre e senza tentennamenti, e chiama a raccolta la parte sana di Triggiano per attivare ogni forma di resistenza e di opposizione a chi di Triggiano vuole fare terra di conquista e quindi terra bruciata, senza libertà, senza democrazia, senza tutela e riconoscimento dei diritti.

Il Partito della Rifondazione Comunista si oppone a questo disegno sciagurato anche se non sarà presente in Consiglio comunale. Lo farà dalla piazza, in mezzo alla gente, come sempre. E, come sempre, non saremo soli.