Documento politico per il Consiglio Comunale del 5 Luglio 2001.


Il Consiglio Comunale di oggi, fortemente sollecitato dall’opposizione all’attuale governo cittadino nella scorsa assise, per via della mancata presentazione, da parte di Sindaco e Giunta, del documento programmatico della nuova amministrazione, non aggiungerà nulla di nuovo alla discussione sul futuro di Triggiano.

Il documento, dal promettente titolo LINEE PROGRAMMATICHE, ha finalmente visto la luce. Ed è stato presentato, dall’esecutivo cittadino, sindaco in testa, anche alla delegazione di Rifondazione Comunista, partito non rappresentato, purtroppo, in Consiglio, per inaugurare una condotta di governo cittadino all’insegna della trasparenza e della partecipazione di tutti.

L’invito rivoltoci dall’attuale maggioranza ci ha, indubbiamente, fatto piacere ed ha contribuito a dare motivo e responsabilità al ruolo di difensore civico che il nostro partito ha scelto in seguito ai risultati della scorsa tornata elettorale.

E’ in ragione di questo ruolo che portiamo all’attenzione dell’intero Consiglio Comunale e di tutta la cittadinanza di Triggiano le nostre considerazioni su quel documento.

Come abbiamo già rappresentato al Sindaco DeNicolò ed alla sua Giunta, trattasi di linee programmatiche molto generali seppure non generiche, che non lasciano intravedere alcunchè di come questa maggioranza immagini Triggiano e su come intenda cambiarla. Il documento è la esatta, sterile, riproduzione degli impegni assunti dall’attuale governo in campagna elettorale, ai quali manca il "foglietto delle istruzioni", quelle modalità di impiego che ogni ricetta deve contenere per poter pretendere di essere efficace. Non c’è traccia di progetto politico su Triggiano, e questo era prevedibile, e, nonostante dall’insediamento di questo esecutivo sia trascorso ben più di qualche giorno, non c’è traccia di soluzioni amministrative credibili e fattibili ai problemi più volte evidenziati.

Tutto ciò, a dire dell’attuale maggioranza, per colpa della passata amministrazione che ha "ripulito le casse del comune" lasciando in eredità troppe "pizze pronte" da dover assolutamente digerire (si intendano così le concessioni edilizie dell’ultim’ora firmate da Dattoli alla società che intende realizzare l’ipermercato con annesso multisala, i progetti relativi ai piani di riqualificazione della 167 per i quali la giunta attuale ha dovuto "solo" predisporre i regolamenti operativi, con qualche successo, aggiungiamo noi). E per colpa dell’apparato burocratico del Palazzo, che, dopo aver pesantemente osteggiato la presa del potere da parte del Sindaco DeNicolò e dei suoi uomini, adesso mantiene un atteggiamento di ostile boicottaggio nei loro confronti.

Ma queste giustificazioni non possono sollevare dalle responsabilità di amministrare una città come Triggiano ed i suoi abitanti, da troppo tempo desiderosi di equità sociale e vivibilità. Né può essere considerato titolo di merito l’aver intascato i miliardi dei PRU se si deve rafforzare il connotato di Triggiano "quartiere dormitorio dell’area metropolitana". E i prevedibili e incombenti tagli (loro li hanno chiamate compressioni!) ai servizi sociali e alla cultura dovremmo forse considerarli meritori?

E’ apparso evidente alla delegazione di Rifondazione Comunista, nell’incontro con la giunta DeNicolò, che in seno a quella coalizione ci sono ancora troppi nodi da sciogliere. Nodi che al momento impediscono ogni intervento decisivo per le sorti della nostra città. Nodi che arrivano addirittura a far considerare irrecuperabili alcuni "pezzi" della Lama San Giorgio, per cui si può quindi procedere con i cantieri e con il cemento dell’ipermercato.

Non è una buona partenza, Sindaco DeNicolò, e, al di là dell’apprezzamento per il bel gesto di invitarci a discutere, noi di Rifondazione Comunista abbiamo il dovere di dirlo, a Lei, alla Sua giunta, all’intero Consiglio Comunale ed alla cittadinanza.

Né, ammesso che si riesca a farle funzionare, appaiono risolutive le Consulte e gli Osservatori, ancorchè strumento imprescindibile della partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa.

La aspettiamo, Signor Sindaco, sulla tutela dell’ambiente e del territorio, sulle soluzioni urbanistiche, sul rilancio dell’economia, sulla sicurezza e sui servizi ai cittadini, sull’Ospedale e sul centro storico, sulla gestione dell’Amministrazione. Su quelle cose, insomma, che dovranno cambiare Triggiano. In meglio.

E’ questo il nostro compito. Quel compito che ci è stato affidato dai cittadini di Triggiano ed al quale non intendiamo venir meno e per il quale facciamo sentire e continueremo a far sentire la nostra voce.