Per non essere cavie, anche a Triggiano, dell'elettrosmog!

 

Ogni volta che c’è stata una rivoluzione industriale si sono "scoperti", presto o a distanza di anni, i danni sanitari ed ambientali che si producevano in forme spesso devastanti e drammatiche. Mai, o quasi, si è operato perché prima si considerassero i rischi e si agisse di conseguenza. Questo perché ha prevalso la logica del profitto, degli interessi, mascherata dietro l’idea dei progressi. E’ incredibile come, all’inizio del terzo millennio, si continui ancora così.

Il Consiglio Comunale di Triggiano, nella seduta del 7 Dicembre u.s., ha approvato il Regolamento per il rilascio di autorizzazioni ad installare nuove antenne e ripetitori radiotelevisivi e per telefonia cellulare sul territorio comunale, con i voti favorevoli della "nuova" maggioranza trasformista e nonostante una forte presa di posizione del consigliere di Rifondazione Comunista che chiedeva la sospensione di tale approvazione finchè non si fossero rivisti i criteri contenuti nel Regolamento alla luce delle valutazioni dell’Istituto Superiore della Sanità e dell’Ispels sui possibili danni derivanti dall’esposizione a campi elettrici ed elettromagnetici e finchè non si fosse indagato sulle cause effettive di decesso di alcuni cittadini triggianesi residenti in prossimità di installazioni siffatte.

Lo sviluppo delle tecnologie nel mondo della telecomunicazione prevede sempre più l’utilizzo di campi elettromagnetici. Invece di porre prima ed in modo vincolante l’esigenza di sapere le conseguenze per la salute e l’ambiente e di prevenirle, questa Amministrazione ha proceduto secondo l’ideologia della liberalizzazione e della privatizzazione, autorizzando una moltiplicazione di installazioni che producono uno sviluppo impressionante di radiazioni nell’ambiente, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle case senza che vi siano regole certe e rispettate. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che, in assenza di certezza sulla nocività e sui rischi, occorre agire secondo il principio di cautela e in modo conservativo. Occorre, cioè, usare con prudenza e cautela quelle tecnologie che non risultino completamente e sicuramente innocue.

QUESTO SINDACO E QUESTA AMMINISTRAZIONE CI ESPONGONO AD UN GROSSO RISCHIO, CALPESTANDO IL NOSTRO DIRITTO ALLA SALUTE ED ALL’AMBIENTE, SOLO IN NOME DEL PROGRESSO E DELLO SVILUPPO?

Cittadini, fermiamo lo scempio di Triggiano e dei suoi abitanti ad opera di amministratori sensibili solo ai propri interessi e firmiamo la petizione popolare del Partito della Rifondazione Comunista per la moratoria di nuovi impianti fino all’individuazione di norme sicure di garanzia per la salute e per l’ambiente.




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