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Programma amministrativo de L’Unione

 

 

 “ Le città sono un insieme di tante cose:

  di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio;

  le città sono luoghi di scambio… ma questi scambi

  non sono soltanto scambi di merci

 sono scambi di parole, di desideri, di ricordi.”

                                                                                   Italo Calvino

 

Per la “nuova” Triggiano

 

Le parole chiave:

 

città orizzontale

metodo partecipativo

assemblee di quartiere

comune come istituzione dialogante

servizi al cittadino

cultura identitaria

casa multimediale della cultura

giovani

donne

qualità della vita

area metropolitana

sinergie

vocazione

terziario

piano regolatore generale

ospedale “fallacara”

                                                  risorse logistiche                                                  

regione e provincia

programmi operativi a finanziamento comunitario

ici ridotta

 

Il quinquennio 2006-2011 sarà decisivo per ridefinire il ruolo e le capacità di crescita di Triggiano.

 

1) Il primo compito della nuova Amministrazione de l’Unione sarà quello di restituire ai triggianesi la dignità di “cittadinanza”.

Un cittadino libero mantiene vivo il senso di identità e di appartenenza a quella comunità che gli ha dato i natali o lo ha accolto. Per far questo occorre investire in democrazia e in un nuovo rapporto tra governo locale, territorio e collettività. Investire in democrazia significa riformare nel profondo le istituzioni e il loro modo di funzionare, orientandole primariamente ad essere strumenti di una democrazia attiva. Ciò significa investire risorse finanziarie, intelligenze e passione politica nel costruire i luoghi (anche fisici) in cui la partecipazione si possa esprimere; concepire le conoscenze e le risorse della pubblica amministrazione come patrimonio dei cittadini e non degli esecutivi; assumere la trasparenza e la valorizzazione delle competenze dell'organizzazione amministrativa come valori fondanti del rapporto con i cittadini. Il processo non può essere episodico e affidato alla sensibilità o alla convenienza dell'amministrazione, ma deve avere cadenze e modalità regolari e conosciute. Coloro che partecipano al processo devono avere le stesse possibilità di conoscenza degli amministratori e devono poter ottenere il supporto degli strumenti tecnico scientifici a disposizione dell'Amministrazione.

Punto prioritario nella realizzazione di questo processo appare la

 §         Istituzione delle Assemblee di Quartiere (Casalino, Ponte, San Giuseppe, 167-San Lorenzo, Lame, zona v.le Virgilio) come momento propedeutico alla istituzione dei Consigli di quartiere veri e propri.

Naturalmente quando parliamo di processo partecipativo ci riferiamo certo al bilancio, come momento nel quale si definiscono in modo sintetico le politiche complessive di un'Amministrazione, ma riteniamo che le stesse modalità vadano assunte in ogni decisione fondamentale per una collettività, come i piani urbanistici, i piani del traffico, il piano dei servizi, i piani sociali e sanitari etc. 

2) Conseguentemente, e non secondariamente, questa nuova Amministrazione deve farsi promotrice e interprete del riconoscimento e della valorizzazione del patrimonio territoriale e sociale (risorse ambientali, del paesaggio, del territorio storico, della cultura locale) facendone la leva per la produzione di nuova ricchezza durevole e riaffermando la centralità del territorio come bene pubblico e collettivo, o meglio come "bene comune".

Mettere al centro il bene comune "territorio" ci consente di considerare la dimensione qualitativa, non soltanto quantitativa, dei singoli beni che lo sostanziano.

Alla vigilia della istituzione dell’area metropolitana di Bari, occorre costruire le condizioni di ingresso nella stessa Area, operando lungo direttrici programmatiche capaci di definire strategicamente se Triggiano dovrà essere protagonista dei processi che la coinvolgeranno (e in parte già la coinvolgono) ovvero diventare un soggetto marginale e periferico di un’Area che vedrà altrove gli snodi decisivi di tali processi.

 

Prioritario quindi sarà:

 

  1. definire una vocazione per Triggiano, idonea a definirne l’identità civica e territoriale;
  2. individuare linee di intervento atte a consolidare e sostenere tale vocazione;
  3. tradurre tali linee in azioni da scadenzare, parallelamente alla ricerca delle risorse, sul breve, medio e lungo termine.

 

La ricerca della vocazione va senza dubbio collegata alla realtà territoriale del nostro Comune, ma in qualche modo potrà anche superarla, non solo sul piano della “cura” dei valori di valorizzazione  dell’identità culturale, ma anche nel ricorso a tutta la strumentazione operativa oggi disponibile per la messa in essere di sinergie tra Comuni viciniori per la realizzazione di progetti di comune e reciproco interesse.

Da sempre penalizzata dalle ridotte dimensioni del territorio agricolo, chiusa nell’accesso al mare dallo sviluppo fascista della “grande Bari”, che le ha sottratto lo sbocco naturale di San Giorgio, Triggiano ha marcato tradizionalmente la sua vocazione nel senso della terziarizzazione, senza peraltro cogliere le novità di dimensionamento organizzativo e tecnologico che nel corso degli anni il terziario andava sviluppando. Così il nostro comune è sembrato negli ultimi anni chiudersi in una sorta di autarchia economica, incentrata sulla priorità dell’edilizia, pagando tuttavia anche in questo campo il prezzo di una visione limitata e autarchica a causa della mancata adozione dello strumento edilizio fondamentale: il Piano Regolatore generale.

Occorre oggi chiedersi se il terziario possa ancora rappresentare, sul piano economico, l’elemento capace di dare corpo alla vocazione primaria di Triggiano.

Così come non ci si può non interrogare e dare risposte esaurienti su quello che è il ruolo ed il destino della nostra agricoltura che, ancorché stretta dagli angusti confini del territorio e compressa da logiche di mercato che, per quanto non condivisibili, di fatto ne precludono lo sviluppo, potrà essere sostenuta e potenziata dalla ritrovata vocazione della nostra cittadina nel più ampio e complesso sistema che l’istituzione dell’area metropolitana viene a disegnare.

Una risposta positiva deve nascere dall’esame dell’esistente, ma anche da quello dei processi in corso, anche al fine di trasformare alcuni potenziali fattori di rischio in occasioni per lo sviluppo.

 

Da questo punto di vista, vanno considerati alcuni fattori:

 

  1. la vicinanza del nostro comune a centri particolarmente significativi di grande distribuzione commerciale (Bariblu, IKEA, piattaforma ortofrutticola Camera di Commercio);
  2. presenza dell’Ospedale “Fallacara”, che rappresenta oggi più che mai la “maggiore” azienda triggianese di servizi;
  3. unicità della collocazione mediana di Triggiano rispetto ai due grandi assi di comunicazione tra la città-regione, centro dell’area metropolitana, e il sud della Puglia (l’asse Bari-Taranto e l’asse Bari-Brindisi-Lecce).

 

Da un’attenta considerazione degli elementi sopra indicati, appare possibile innescare utili progetti per una terziarizzazione strategica fondata sulla innovazione che faccia di Triggiano lo snodo cruciale di tutti i processi urbanistici, economici e logistici che saranno attivati nel contesto dell’area metropolitana nel rapporto tra Bari e il “sud barese”.

 Il “controllo” di tali processi naturalmente presuppone, sui tempi brevi, alcune assolute priorità programmatiche e strategiche: 

  • l’urgente approvazione del Piano Regolatore generale: obiettivo da realizzare entro i primi cento giorni dall’insediamento della nuova Amministrazione dell’Unione, che contribuisca, anche, alla riqualificazione di zone a forte degrado urbano e sociale (immobili IACP, centro storico, etc.);
  • potenziamento dell’Ospedale “Fallacara” come rilevante presidio sanitario del sud barese;

§    una nuova circonvallazione esterna che colleghi la statale 100 con la provinciale 60, al fine di “centralizzare” Triggiano rispetto ai nodi di grande distribuzione commerciale (IKEA, Bariblu, piattaforma ortofrutticola della Camera di Commercio), anche in previsione dello sviluppo dell’indotto;

  • favorire lo sviluppo della Ferrovia Sud-Est come “linea metropolitana” in direzione sud.

 Si tratta, come si vede, di processi che da un lato mirano ad assicurare una soggettività vocazionale e strategica al nostro paese, dall’altra sono strettamente funzionali alla integrazione di Triggiano nel contesto dell’area metropolitana.

Non si deve dimenticare che proprio gestendo, con intelligenza e fantasia, questo duplice meccanismo di individualizzazione/integrazione, da riportare da potenziale conflitto a risorsa, dovrà inevitabilmente muoversi il processo realizzativo dell’area metropolitana.

 3) Naturalmente non potrà perdersi di vista il tema della individualità civica e sociale, inteso come somma di vocazioni e motivazioni culturali da vivere, sempre nella logica dell’area metropolitana, non come chiusura autoghettizzante, ma come rivendicazione di ruolo protagonista dei processi.

Qui dovrà avere priorità la cultura identitaria, non nel senso chiuso della “piccola patria” delle tradizioni, ma in quello di valorizzare tutti i possibili processi di crescita culturale della comunità triggianese  e soprattutto di quelli che, in direzione del cambiamento, potranno vedere protagonisti, sul piano delle idee e delle proposte, le nuove generazioni.

 Occorre passare da una visione degli interventi culturali ludici e occasionali a quella della prestazione di “occasioni” perché la cultura locale, territoriale quanto basta e globalizzante per quanto basta, possa emergere e farsi cultura/produzione, fornendo a Triggiano una occasione di caratterizzarsi anche nel più ampio riferimento territoriale.

 Primo e essenziale passo rimane la realizzazione di

 §         una Casa delle culture e della multimedialità destinata ad essere laboratorio di idee e iniziative e dove soprattutto le nuove generazioni possano ritrovarsi per offrire il loro contributo per la  nascita della “nuova Triggiano”.

 D’altra parte, è necessario che la nuova Amministrazione de l’Unione ponga al centro della vita civica proprio i giovani, coinvolgendoli in un grande disegno di cambiamento, a partire dalla costruzione di una “città orizzontale”, dove la comunicazione sia generalizzata e fortemente incentivata: una città dove tutti comunicano con tutti per far nascere un processo costante di cambiamento.

 A tale proposito sembra opportuno proporre

 §         l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi mediante il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche cittadine (scuole elementari e medie inferiori). Le pratiche di coinvolgimento dei bambini nella costruzione delle politiche urbane costituiscono un buon esempio dell'efficacia del dar voce a punti di vista sottorappresentati nel migliorare la qualità di vita urbana.

§         percorsi operativi di collaborazione con le scuole e le Università in merito, per esempio, a progetti e attività di educazione sessuale e affettiva e prevenzione delle malattie infettive e sessualmente trasmissibili (dati che non possono non preoccupare in tal senso ci pervengono dagli istituti che sul territorio si occupano di assistenza) e di educazione ambientale, mediante la realizzazione di punti di rilevamento dell’inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico, da effettuarsi con la collaborazione degli Istituti scolastici secondari e universitari che vedono tra i loro studenti i nostri giovani che così potranno essere incentivati ed aiutati nel loro percorso di studi. E ancora esperienze come quella del presidio del libro che può essere considerata esemplare nel senso di comunità educante centrale nella più vasta comunità civica.

Il consolidamento della cultura identitaria vedrà anche la proiezione di Triggiano sul piano sovranazionale, anche attraverso lo strumento di una politica di gemellaggi, a cominciare con quello già effettuato con Addison (USA), da arricchire di contenuti non meramente protocollari, ma con un occhio altrettanto attento all’area mediterranea, in conformità alla vocazione della nostra terra e alle scelte della Regione Puglia, e per una reale costruzione dei valori propri di una comunità costruttrice di pace.

4) Centro e snodo vitale di questo processo dovrà essere il Municipio, inteso come luogo della istituzione dialogante e come casa della trasparenza. Appare pertanto prioritaria la semplificazione dei processi burocratici, elemento indispensabile per una maggiore efficienza attraverso l’individuazione di percorsi di formazione e riqualificazione del personale dell’Amministrazione Comunale, utilizzando apposite misure dei Fondi Strutturali Europei e dei Programmi Operativi Nazionali, per il miglioramento delle  competenze e del rapporto con i cittadini-utenti.

Sullo stesso livello e con la medesima tempistica, occorre che l’Amministrazione de l’Unione persegua una politica di redistribuzione del reddito a favore delle fasce meno abbienti attraverso sia una forte progressività delle imposte e dei tributi, sia lo sviluppo del sistema dei servizi sociali, per i quali l’esempio recente della legge regionale può essere di stimolo e fungere da guida.

Aspetti qualificanti di questa politica appaiono

  • la realizzazione

 

      di un centro-donna, tappa fondamentale per un processo di apertura di

          nuovi spazi ed occasioni di incontro, ascolto, confronto, partecipazione

          che, tra le altre cose, sia il luogo fisico di verifica della delega e di  

          confronto costante con le elette e gli eletti;

 

      di un centro sociale per anziani più dignitoso di quello attuale e più adeguato alla realtà cittadina di questa importante fascia sociale;

 

      dell’asilo nido comunale

 

§        la rimodulazione dell’ICI – con progressivo abbattimento dell’imposta sulla prima casa, che nel primo anno potrà essere ridotta di un punto, come base di partenza di un piano-casa che permetta una redistribuzione di questo bene, anche mediante una politica degli affitti che protegga e sostenga le fasce deboli e sconfigga l’evasione fiscale.

 

5) Al fondo resta l’impegno per la vivibilità, che richiederà certamente interventi mirati tendenti al miglioramento quali-quantitativo dei servizi al cittadino (sociali, culturali, burocratici, logistici, aggregativi e partecipativi in genere), del verde, delle attrezzature sportive e per il tempo libero e dell’arredo urbano.

Specifici programmi in tal senso saranno via via approntati utilizzando il metodo partecipativo e potranno prevedere

 

«     la realizzazione del Parco Cittadino Attrezzato che dovrà essere, oltre che polmone verde di Triggiano, luogo di incontro e di confronto;

 

«     l’Istituzione del Servizio di Trasporto Urbano  per mitigare i disagi di quanti, specialmente anziani, devono spostarsi da un capo all’altro di Triggiano per accedere ai servizi fondamentali (posta, uffici ASL, ospedale, uffici comunali, mercati, etc);

 

«     in accordo con Poste Italiane, l’apertura di un altro ufficio postale in modo da poter servire quartieri cittadini oltremodo distanti dall’ufficio esistente;

 

«     la ristrutturazione del Campo Sportivo Comunale;

 

«     il nuovo contratto d’appalto per il Servizio di Nettezza Urbana che dovrà prevedere l’individuazione e la promozione di percorsi alternativi di conferimento e smaltimento dei rifiuti con un piano rigoroso di avvio, incentivazione e potenziamento della raccolta differenziata porta a porta;

 

«     un piano di bonifica, recupero e valorizzazione della Lama San Giorgio e l’interazione con gli Enti provinciale e regionale e i Comuni interessati affinché vengano accelerati i tempi di istituzione e avvio del relativo Parco.

 

Naturalmente per la realizzazione di tali programmi dovrà essere messa massima cura al reperimento delle risorse, valorizzando quelle professionali reperibili e ricercando stretti collegamenti con tutti i soggetti istituzionali, a cominciare dalla Regione e dalla Provincia, i cui Governi sono solida espressione dell’Unione, per una congrua messa a disposizione di risorse finanziarie.

 

Sarà cura della nuova Amministrazione dell’Unione esercitare il massimo impegno progettuale e tecnico-amministrativo perché Triggiano finalmente “arrivi” in Europa, accedendo ai Programmi Operativi a finanziamento comunitario.

  

Michele Cassano candidato Sindaco

I partiti de l’Unione e le liste civiche di Triggiano che sostengono questo programma:

Democratici di Sinistra - Federazione dei Verdi - I Socialisti - Italia dei Valori/Lista DiPietro - Lavoro & Società - La Margherita - La Rosa nel Pugno - Movimento dei Repubblicani Europei - Partito della Rifondazione Comunista - Partito Socialdemocratico Italiano PSDI - Rinnovamento Puglia - UDEUR .