Nel turno di ballottaggio la coalizione di destra, che non ha fatto apparentamenti, conferma sostanzialmente il risultato del 1° turno (7616 voti contro i 7535 di due settimane fa). Oronzo Pannarale, invece, ottiene 5071 voti (il 40%), cioè la somma dei consensi riportati al primo turno da lui (3839) e Cacucciolo (1242). Con l'apparentamento al centrosinistra e a Rifondazione avrebbe potuto vincere con circa 1000 voti di vantaggio. La politica non è una scienza esatta ma l'errore di strategia elettorale appare evidente.

In ultima analisi si rivela distruttiva, per gli equilibri tra le forze politiche, la presenza della lista civetta civica di centrodestra di Cacucciolo. Presentatasi da sola al primo turno, in modo da essere ago della bilancia in vista del ballottaggio, si apparenta con il centro, impedendo praticamente l'accordo di Pannarale con il centrosinistra e contribuendo alla sua sconfitta. In mancanza del CdT, infatti, la coalizione di Pannarale, visti i numeri del primo turno, non si sarebbe probabilmente presentata da sola al ballottaggio ed avrebbe cercato l'apparentamento con il centrosinistra. In questo modo, invece, il PPI e Rifondazione Comunista rimangono esclusi dal Consiglio comunale e i resti del centrosinistra sono costretti ad un ruolo di opposizione (speriamo reale e costruttiva). Lo stesso CdT ottiene molto meno di quello che avrebbe potuto sperare, con il solo Cacucciolo eletto in Consiglio comunale, a fare l'opposizione, almeno in teoria, al proprio partito (Forza Italia) ed il più suffragato in assoluto dei candidati consiglieri - Quaranta, 330 voti - fuori dal Consiglio comunale.

Per De Nicolò si tratta di un ritorno a Palazzo Pontrelli, essendo già stato sindaco negli anni 1989-90. Questa volta durerà di più?