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I
castelli |
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Testimonianza, dell' intenso passato storico e culturale della
Valle di Non,
soprattutto in epoca feudale, sono i numerosi castelli.
Castel Thun, Castello di Cles, Castel Nanno, Castel Valèr, Castel
Bragher, Castel Malgolo, Castelfondo, Castel Coredo, sono otto dei
tredici castelli della Valle di Non che da soli potrebbero
raccontare la storia di una vallata abitata da gente povera
e contadina, vezzeggiata da una natura sempre verde e avvolta da
montagne spesso imbiancate sulle cime.
Gli
antichi manieri sono stati risparmiati dal tempo e grazie alle
cure delle nobili famiglie proprietarie, oggi possono testimoniare
un passato che ha riempito le pagine degli storici, in riferimento
soprattutto al potentato dei Principi Vescovi.
La relativa tranquillità delle vicende storiche e la permanenza
nel tempo di alcune antiche famiglie nobili, hanno permesso la
conservazione di un considerevole numero di castelli e residenze
di prestigio. La maggior parte dei castelli, che formano una
costante paesaggistica inserita nelle celebrate estensioni di
frutteti, sono di proprietà privata, quindi interdetti alla
visita, se non dietro specifica richiesta ai proprietari.
Fa eccezione il prestigioso Castel Thun, che sovrasta l’abitato
di Vigo di Ton.
Infatti, esso è stato recentemente acquistato dalla Provincia
Autonoma di Trento, che ha avviato una completa opera di restauro
rendendolo già ora parzialmente agibile ai visitatori.
Riassumere
per vie architettoniche questo vasto complesso fortificato non è
assolutamente facile, tante sono le sfaccettature stilistiche
cronologiche e funzionali che lo caratterizzano. Torrette angolari
e torri massicce, bastioni e camminamenti, il fossato delle
prigioni ed il ponte levatoio, gli spalti e infine il vero ed
imponente palazzo …
All’interno
preziose collezioni di arredamenti, quadri, affreschi,
arricchiscono l’insieme ed incantano il visitatore.
Tutt’intorno
al maniero fertili campagne ed un fitto bosco fanno emergere di
prepotenza quello che è giudicato il più prestigioso maniero del
Trentino.
Pietro
Vigilio Thun fu l’ultimo vero principe vescovo a cui seguì
Emanuele Maria Thun, il quale non ottenne però l’investitura
imperiale.
E'
il più importante di tutti i castelli, una meta ideale per una visita nel corso di una
vacanza, ma anche per un fine settimana in ogni stagione
dell'anno.
A
caratterizzare il castello sono i signori di Cles con l’insigne
figura del principe vescovo Bernardo Clesio. Suggestione ed
emozione aleggiano sulle sue mura. La costruzione si trova
isolata su un dosso
circondato da frutteti che si specchiano sul lago artificiale di
Santa Giustina. Con quasi assoluta certezza si può dire che
Castel Cles è stato realizzato per controllare la via romana che
tramite un ponte di legno congiungeva le sponde opposte del
torrente Noce.
Il
nucleo originario era costituito dalla torre antica circondata
nella corte interna da edifici padronali e di servizio protetti da
una imponente cinta muraria.
Castel
Nanno
Idealmente
realizzato come residenza estiva dalla famiglia dei principi
vescovi Madruzzo, si erge in tutta la sua austera bellezza in
mezzo a pregiati meleti che in primavera, durante la fioritura,
danno un tocco di originalità e signorilità.
Significativi
gli affreschi protetti da ambienti signorili ed esaltati da
originali soffitti lignei.
È
la più alta torre del Trentino, 40 metri, a contraddistinguere
questo castello la cui parte più antica risale al XIV secolo.
Panoramico ed imperioso sulla Valle di Non è stato eretto lungo
un’antica strada romana.
Sono
un centinaio le stanze protette dalle possenti mura
.
L’accesso
originale avviene tramite un ponte coperto in legno caratteristico
dell’area nordica.
Particolarmente
apprezzati gli affreschi ad opera di Giovanni e Battista Baschenis
de Averaria risalenti alla fine del 1400.
Inizialmente
era soltanto una torre quadrata con lo scopo di proteggere la
strada per Coredo, poi via via nei secoli le varie famiglie che si
sono succedute, lo hanno ampliato con alcuni edifici residenziali,
particolare la torre della “pece” eretta per bloccare i
tentativi di assalto da parte dei nemici.
All’interno
sono conservati prestigiosi mobili antichi e preziose collezioni
d’arte che aggiungono splendore ad uno dei castelli meglio
conservati del Trentino.
Castel Malgolo
Realizzato
nel 400 Castel Malgolo è stato poi rifatto secondo lo spirito
romantico dell’800. È appartenuto ai deConcini di Casez,
successivamente ai Betta, mentre dal 1922 la proprietà è dei
conti Premoli. Restauri, continue opere di consolidamento ed una
manutenzione minuziosa lo rendono impagabile alla vista.
La
costruzione si erge su di un dosso roccioso tra i burroni della
Rabiola e della Novella. La sua origine è discussa fra il periodo
romano ed il 1100 quando era proprietà dei Signori di Castelfondo,
prima di passare a Mainardo, il conte del Tirolo che lo concesse
ai Rottenburgo. A fine 400 fu ricostruito dai Thun che affidarono
i lavori a Lorenzo di Como. Negli anni a seguire è stato oggetto
di saccheggi ed incendi e ancora una volta fu ricostruito dai Thun.
Interessanti opere d’arte sono custodite gelosamente dai saloni
affrescati.
Castel
Coredo
In
vetta ad una collina ecco Castel Coredo, culla della famiglia
omonima che fu anche ministeriale del Principe Vescovo di Trento.
Antichissimo,
il maniero fu ricostruito nel 1500 da Giorgio II di Hack. Ma
precedentemente nel 1419 il castello fu occupato da Pietro di
Sporo ed a metà secolo diventò sede dell’amministrazione
giudiziaria e per questo chiamato anche Castel San Vigilio. Nel
1600 fu distrutto da un incendio e quindi abbandonato;
successivamente fu ricostruito interamente verso il 1726 dalla
famiglia Còredo, perdendo il suo aspetto feudale e diventando, in
pratica, un palazzo a due piani. È stato abbandonato nel corso
del secolo passato ma la sua mole che si stacca dal parco che lo
circonda lo eleva ancora a costruzione di prestigio.
Da
non dimenticare il castello d'Altaguardia, sebbene lo stato
attuale lo classifichi tra i ruderi, che si trova a ben 1.280
metri di quota, ed è il castello più alto di tutto il Trentino.
Oltre
i castelli ci sono le residenze fortificate come il castello di Casez e
i palazzi
dell'amministrazione vescovile: quello di Cles, sede oggi del
Consiglio comunale, e quello cosiddetto Nero di Coredo, in ricordo
dell'incendio appiccato dai rivoltosi del 1407.
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