Storia del Palio

 

La “Corsa degli Asini”, come veniva chiamata un tempo, ebbe inizio nell’immediato dopoguerra, quando un gruppo di amici, per burla, si mise a correre per le vie del paese in groppa agli asini all'inizio non vi era nessuna pretesa sportiva, i fantini correvano solo per ridere oppure per scommetterci una bevuta, senza un percorso fisso come adesso.

Presto la burla diventò una tradizione, tanto che nel 1981 la vecchia “Corsa”, ispirandosi al più famoso Palio di Siena, si trasformò in Palio degli Asini, cui partecipano ogni anno i rioni premosellesi o “cantoni” e le frazioni di Colloro e Cuzzago.

 Il Palio si “corre” durante la festa patronale dell’Assunta, il 15 agosto. Per l’occasione, il paese viene addobbato con striscioni e bandiere con i colori, abbinati al bianco, dei vari “cantoni”: giallo per Cuzzago, verde chiaro per Colloro, rosso per Vagna, blu per Casascia-Arbocelli-Flecc, viola per Sant’Anna, fucsia per la Crusèta, granata per il Gabbio, verde scuro per il Centro, arancione per la Gesa, turchese per Copia.

La manifestazione, accompagnata da esibizioni di gruppi folkloristici, si articola in due momenti: la corsa a cronometro, in cui si fanno correre uno alla volta i partecipanti, e la corsa in linea, con la partecipazione contemporanea di tutti i concorrenti.

Un severo regolamento impedisce di picchiare gli asini e vieta al pubblico di toccarli durante la corsa, sotto pena di squalifica; solo i fantini possono incitare i loro quadrupedi, avvalendosi al massimo del frustino regolamentare.

Al Cantone vincitore oltre al trofeo per il fantino, viene consegnato il Palio, che fino al 1997 era rappresentato da un quadro, opera del pittore Aldo Primatesta di Colloro,  raffigurante un asino davanti al caratteristico campanile premosellese, a partire dal 2000 è stato sostituito da una scultura dell'artista premosellese Ernesto Gobetti .


Testo a cura di Silvano Ragozza

Bibliografia:

Erminio Ragozza, Aria di Casa Nostra, Premosello Chiovenda 1969