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Il
sogno della Sinistra di tornare prontamente
al
governo è già…svanito?
Non
è certamente l’attuale il miglior momento per Romano Prodi, discusso
Presidente della Commissione Europea, alla vigilia del Semestre italiano.
La Sinistra lo aveva avventatamente indicato virtuale nuovo premier
nazionale, convinta del reale secondo crack, in giugno, di
Silvio Berlusconi, condannato dal Tribunale milanese e punito
dagli Elettori nel test di primavera. Non solo ha sbagliato clamorosamente
i conti ma continua, imperterrita, ad arrampicarsi sugli… specchi di una
imminente deflagrazione azzurra per la richiesta di verifica,
avanzata da AN e UDC. Al ballottaggio la Casa delle libertà, pur
in evidente affanno politico-amministrativo, non subirà alcuna altra
clamorosa perdita, anzi rischia di… riguadagnare, mentre il Tribunale di
Milano ha dovuto necessariamente stralciare dal processo contro Cesare
Previti la posizione di Silvio Berlusconi, adattandosi alle sue
disponibilità e, forse, all’approvazione del "Lodo Maccanico"
da parte del Parlamento. A Romano Prodi, svegliato dal frastuono di
eventuali coinvolgimenti negli affari Sme e Telekom Serbia, stizzito dalla
violenta reazione di Valery Giscard d’Estaing alle sue incaute
esternazioni sulla "deludente bozza della nuova Costituzione
Europea", non è rimasto che…dissipare il sogno della
Sinistra, rinunciando formalmente alla "naturale" candidatura a
premier nazionale. Rimasto scoperto, Piero Fassino ha cercato di
mascherare il suo cocente smacco ripiegando sul Sindaco della Capitale
senza chiedere il parere alla delusa Margherita e al recalcitrante UDEUR.
Se Walter Veltroni è stato rilanciato proprio dal successo ottenuto dall’opposizione
nella… Provincia di Roma (favorito, anche, dalle accuse
"infamanti" del ciclotimico Umberto Bossi ?) lo deve soprattutto
ad una "illuminata" gestione dei tanti miliardi, elargiti a
piene mani dal Governo Berlusconi per il decoro della Caput mundi.
Come vice di Prodi non ottenne grossi successi carismatici, anzi fu
costretto ad…arrendersi frettolosamente, senza alcuna gloria personale,
alle pesanti "bordate" degli stessi compagni. Sarà capace di
rilanciare una Coalizione che rischia di…scoppiare di fronte ad ogni
emergenza internazionale?
Antonio
Bianco
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Brindisi, delusa dai
Protettori forestieri,
cerca di graziarsene Uno
D.O.C.?
Da un po’ di tempo un gruppo
consistente di intellettuali locali, che gravita attorno alla Curia
Arcivescovile, si sta "agitando" per riproporre all’attenzione
della Città e dell’intera Arcidiocesi il culto per San Lorenzo, meglio
conosciuto in tutta l’Europa, ai tempi della Controrifoma, come Padre
Brindisi. Giulio Cesare (De)Rossi (non Russo, come ha
"scoperto" recentemente uno "studioso" locale,
certamente interessato) è nato nella nostra città il 22 luglio 1559, da
Guglielmo ed Elisabetta Masella, nella casa materna, sulla quale è stata
costruita l’attuale Chiesa-Convento "S. Maria degli Angeli". E’
morto a Lisbona (per…avvelenamento?) il 22 luglio 1619, mentre svolgeva
un’importante quanto delicata missione diplomatica, nella sua funzione
di "nunzio apostolico della Lega Cattolica", creata dal
Concilio di Trento per combattere, in Europa, il Calvinismo ed il
Luteranesimo dilaganti. E’ stata, così, "riesumata"
una vecchia Associazione, fondata nel 1892 dall’Arcivescovo L. M.
Aguilar ma scarsamente considerata dai suoi successori, con lo scopo di…diffondere
la devozione e la conoscenza del grande Santo concittadino,
animando opportune iniziative culturali, promuovendo il decoro del tempio
ed il sostegno delle suore, indonesiane, ospiti. Mons. Rocco Talucci la ha
affidata, nell’estate scorsa, a Giuseppe Teodoro Andriani, un
appassionato studioso di storia locale che ha già pubblicato diverse
ricerche sui vissuti brindisini del secolo scorso, divenendo membro della
Società di Storia Patria della Puglia. A risvegliare l’attenzione dei
Brindisini verso il grande Concittadino (riconosciuto da Papa Giovanni
XXIII, il 19 marzo 1959, Dottore della Chiesa), cogliendo l’occasione
del degrado, in cui versa la Chiesa-Monastero, edificata, verso la fine
del 600, da Massimiliano, duca di Baviera, come dono a Padre Brindisi, suo
confessore e consigliere personale, sono scese in…campo anche La Sezione
provinciale di Italia Nostra e l’Archivio di Stato. Approfittando delle
disponibilità statali per la Settimana della cultura i due
sodalizi hanno lanciato una "provocatoria" proposta culturale
sul degrado, abilmente documentato, della Chiesa, ridotta a…masseria.
Relazionando sulla figura di S. Lorenzo, il frate cappuccino Roberto
Francavilla, noto studioso di storia medievale e moderna, ha
"strappato" il consenso unanime della qualificata
"platea" definendo Padre Brindisi "martire della
diplomazia, della cultura ma soprattutto missionario della pace".
Pur non potendo più ritornare alla sua città natale per assolvere, in
perfetta letizia, ai gravosi impegni, commissionatiGli da più Papi
per il suo riconosciuto carisma, intriso di cultura, diplomazia e grande
umanità, Padre Lorenzo, amò tanto Brindisi da donarle parte del suo
cuore e, soprattutto, quella Croce con la quale aveva conseguito
tanti successi personali. Unificati da un grande santo, consegnato alla
Storia ma sempre di grande attualità , galvanizzati dalla luce
emanata dai monasteri ristrutturati, i Brindisini devono rilanciare il
culto e la devozione per S. Lorenzo. Ci ha sorpreso la polemica
"chiusura" dell’Arcivescovo. Risentito dalle
"avventate" affermazioni della Stampa locale, sollecitata da
Italia Nostra, mons. Talucci ha confutato il disinteresse della Curia
(sono state eseguite opere di tamponamento alle infiltrazioni dell’acqua
piovana e salvate alcune tele) per il restauro di "S. Maria degli
Angeli" e di "S. Paolo" che, secondo accordi sottoscritti,
spetta al Comune. I contributi della CEI non bastano alla manutenzione
ordinaria delle Basiliche, Cattedrale e "S. Maria del Casale".
Antonio Bianco
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