A Cura del Centro Culturale Prima Pagina                                                        

   Via Roma,70  - 72023  Mesagne  (BR)                                                                          E-Mail: primapagina@aruba.it

 

                                                                                                                                                    

HOME PAGE

Sommario:             

La Redazione

Editoriale

 

Cronaca Politica

 

Amministrativa

Lettera aperta

Pillole... di salute 

Una cartolina da...

Convento Cappuccini

In libreria

La chiesa di S.Antonio

Non sentite il profumo del fumo!

Libri vari

 

Speciale su ...

Teatro Comunale

Genova G8

Personaggi illustri di Mesagne

Avvenimenti cittadini

Notizie utili

Museo

Biblioteca

Alberghi

Ristoranti

Cinema e Teatro

Notizie flash

Mesagne e... dintorni

L'oasi di Torre Guaceto

 

Giuseppe Verdi

Celebrazioni Verdiane

 

Link consigliati:

www.radiostudio95.com  

www.madonnadellagrazia.com

www.calciosalento.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In libreria

 

LA CHIESA DI S. ANTONIO DI PADOVA E LA FAMIGLIA FALCES
PRESENTATO IL LIBRO EDITO DAL CENTRO CULTURALE PRIMA PAGINA

 

IL Centro Culturale Prima Pagina, con la collaborazione dell'Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione e della Comunità Parrocchiale, ha stampato e distribuito gratuitamente un interessante volume "La chiesa di Sant'Antonio di Padova e la Famiglia Falces", scritto a più mani. La cerimonia di presentazione si è svolta nell'auditorium del castello normanno-svevo, ancora in fase di ristrutturazione ed eliminazione delle infrastrutture posticce, ma già in grado di manifestare chiaramente lo splendore architettonico dei...tempi. La chiesa, costruita extra moenia, ad un quarto di miglio dalle mura fortificate della cittadella, sulla via per Torre S. Susanna, a cavallo tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600 (la data non ha riferimenti certi), costituiva, secondo Giacomo Carito, uno degli estensori delle note che corredano le tante "figure" (testimonianze visive di una "storia" scritta dagli uomini, specialmente dalla famiglia Falces, sicuramente ispirata da Dio che ha "disegnato il destino" a uomini e cose), un polo culturale per quei mesagnesi che preferivano vivere, isolati ma felici, nei giardini di proprietà, vere e proprie delizie naturali, che nel borgo delimitato dalle possenti mura fortificate, a stretto contatto con la realtà caotica del tempo, costretti a...subire le angherie dei potenti. Primi beneficiari furono i padri agostiniani. Non potendosi costruire nelle strette adiacenze della chiesa un confortevole convento, anche per l'insufficienza delle rendite, rinunciarono al beneficio rimettendolo alla Mensa Arcivescovile. Questa, a sua volta, la diede in uso alla confraternita di S. Antonio, una delle più organizzate e ricche del tempo, con l'obbligo ad "risarcire a proprie spese eventuali furti di arredi sacri ed effettuare le eventuali riparazioni alle strutture immobiliari in caso di danni per i continui fortunali". Nella chiesa, dalle strutture essenziali, più rurali che monumentali, vi erano due altari, uno dedicato al santo patrono e l'altro alla Madonna degli Angeli. Sopra l'ingresso principale un talamo per l'organo ed appese ai muri laterali due tele; una con l'immagine di San Francesco d'Assisi, l'altra della Madonna del Rosario. Adiacenti la chiesa un giardino con alberi comuni ed arnie, un pozzo d'acqua sorgiva, due pile in pietra leccese per lavare i panni, la sacrestia, una camera ad uso del cappellano ed un'altra per la perpetua. Negli anni successivi la chiesa venne arricchita con un pulpito (utilizzato per la prima volta dall'arcivescovo Lorenzo Rajnos nella ricorrenza del Santo del 1655). L'aura di Sant'Antonio, "scandita da numerosi ex voto d'argento, determina il sorgere di lasciti rassicuranti rendite annue". Le elemosine in denaro venivano disposte in una cassetta in noce, quelle in natura in un "cistone" se grano, in "capase" di creta l'olio. Nel 1725 i...soliti ignoti "spogliarono" l'altare maggiore e la profanazione costrinse l'arcivescovo Andrea Maddalena alla sua interdizione e alla muratura della porta secondaria, nonostante che la festa del santo avesse "acquisito rilevanza cittadina" con sacre rappresentazioni, fuochi d'artificio, giochi di lotta libera con premiazione del vincitore. Invariato l'assetto della chiesa fino al 1780, quando donna Ilaria Falces, con suo testamento del 20 maggio consentì un ricco svolgimento della festa con messa cantata (ai due altari era stata ridata la piena funzionalità), panegirico, e sparo di mortaretti. Nel 1802 venne aggiunto un terzo altare e, grazie alle cospicue rendite, vennero permessi l'esposizione del Santissimo, durante la "tredicina", e la presenza continua di un custode" in modo che il luogo non fosse esposto ad altre profanazioni". A metà del XIX secolo la chiesa di S. Antonio cambia titolazione, in Addolorata per la presenza nelle vicinanze di un "Osanna" e viene ancora dotata di tele e statue. Con l'espandersi dell'abitato di Mesagne, oltre le mura, lungo gli assi di comunicazione con gli altri centri vicini, dopo il secondo dopoguerra, muta continuamente il contesto di riferimento della chiesa tanto da indurre l'arcivescovo ad elevarla, il primo novembre 1978, a parrocchia, dando mandato all'architetto Franco Cutrì di disegnare e costruire le infrastrutture, necessarie al nuovo ruolo, adeguate alle nuove funzioni. La devozione della famiglia Falces per il Santo di Padova può essere stata determinante per la "fisicità" della chiesa, ma la sua "anima" resta legata alla Confraternita, ai rettori, ai mesagnesi devoti e generosi, soprattutto al dinamismo del parroco, padre Angelo Muri.

                                                                        Antonio Bianco

 

 

                --------------------------------------------------------------------

NON SENTITE L’ODORE DEL FUMO!

Il libro edito dal Centro Culturale Prima Pagina, è             distribuito gratuitamente

 

Nel salone delle feste del Centro Polivalente Anziani intestato al compianto Ciccio Bardicchia, il nostro centro Culturale ha voluto dare lustro alla presentazione del libro di poesie e satire in vernacolo "Non sentite l’odore del fumo!" scritto dal Poeta -Contadino, Umberto Malvindi.

"Dopo il libro su "Sant’Antonio da Padova e la famiglia Falces" ha dichiarato il Presidente del Centro Franco Prettico, (nella foto con U.Malvindi ndr.) abbiamo voluto recuperare un pò di memoria storica attraverso i versi di Umberto Malvindi".

Un visibilmente emozionato Poeta-Contadino, alla presenza della sua famiglia, Moglie,figli e nipoti, ha recitato, illustrato, parlato e sciorinato le sue liriche in vernacolo frizzante ed accattivante suscitando l’ilarità dei numerosi presenti che lo hanno gratificato con significativi e scroscianti applausi di apprezzamento.

Gli interventi del Presidente Franco Prettico e del responsabile del CRSEC-Regione Puglia Enrico Turrisi avevano aperto la serata ricordando l’impegno delle due organizzazioni verso gli eventi culturali della città e la soddisfazione di aver aiutato la diffusione di versi che formano l’essenza stessa della nostra avventura terrena. "Il libro - ha dichiarato Prettico - testimonia la verve e la freschezza dell’intuizione di Malvindi oltre alla naturalezza dell’esposizione che riscattano l’approssimato entroterra culturale". Il libro è stato presentato dal Prof. Roberto Alfonsetti, vero cultore della materia, e, nell’apprezzato intervento introduttivo, ha richiamato i precedenti scritti di Malvindi "Fiori nell’anima" e "Il Poeta-Contadino" e la continuità ideale tra i manufatti e, soprattutto, ha spiegato il perchè del titolo dove "per "fumo" viene inteso il "profumo" di tempi, persone, arredi svaniti, quando non rimossi dalla memoria individuale e collettiva".

Nel libro, oltre a tante satire e poesie, spiccano quelle dedicate a vari personaggi mesagnesi del passato come Papa ntunucciu Epicoco, Avocatu de Francescu, Dot.Annibale Cavaliere, Nunnu Gigliu Rigghianu, Don Ameteo Derricu, Curratu lu futocrfu, Tonna Gina, Zarafina, Cazzillu, Peppe Simoni, La signorina Vita D’Ancona, Ciccio Bardicchia, Don Saverio Martucci, ed altri.

L.M.

 

                                                                                                                                                      

 

Apparso su: Prima Pagina n. 2 Luglio 2001

2 Luglio 2001

 

             --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 

 

LIBRI IN LIBRERIA

 

 

Storia di Mesagne in età barocca - i Sindaci, l'Università, i Feudatari - Vol. I - Schena Editore - L.35.000

Di Luigi Greco

Uno studio approfondito sul centro mesagnese in età barocca, dal cinquecento ai primi dell'ottocento. I feudatari, l'Università e il dominio "napoletano" da parte di uno scrittore puntiglioso ed attento che dopo aver fatto ricerca e scritto molto per la sua città, Ostuni, si cimenta su Mesagne, dopo averla già trattata ne "La collegiata di Mesagne" all'interno de "La chiesa Matrice di Mesagne fra storia e restauri" - 1996.

                                                                ----------------------------------------------------------

 

Agenda Mesagnese - a cura del Centro Studi "G.Antonucci" - L. 10.000

Un visual-book, un libro-immagini, che ripropone molte foto e notizie già note ed alcune inedite in maniera casuale o collegate alle varie date che scorrono nell'agenda dell'anno 2001 in modo abbastanza leggero e gradevole. Nelle varie rappresentazioni oltre ad immagini di paesaggi o di quadri, vi sono anche quelle di manifestazioni sportive, culturali, inaugurazioni ed eventi che hanno segnato la cronaca di Mesagne nel tempo.

Uno sforzo editoriale interessante del Centro "Studi Antonucci" che si conferma come una delle associazioni più vivaci del territorio.

 

                                                                  -----------------------------------------------------

 

 

Cenni Storici

 

Ospedale S.Camillo de L.

 

              
Luoghi di Mesagne

Villa Comunale

La Porta Grande

Chiesa S. Giuseppe

La Chiesa Madre

Il Calvario  e la Chiesa SS.Crocifisso

Un Palazzo...una Chiesa

clicca sugli articoli

 

Mesagne

in the

  world

Collegati con i mesagnesi nel mondo

    

Il CastelloSvevo 

 

Archivio

Trova vecchi articoli di Prima Pagina on line

 

 

foto di Mesagne

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Aggiornato il: 15 luglio 2001