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      Giuseppe Verdi (1813 - 1901)


Il genio del melodramma, il compositore “che pianse e amò per tutti” non venne ammesso al Conservatorio di Milano, ma cominciò comunque a lavorare come musicista nel 1836 dopo aver preso lezioni private da Vincenzo Lavigna.  Il suo primo grande successo fu il Nabucco, nel 1842, seguito da I Lombardi, due opere dagli accenti patriottici appassionati, che fecero breccia nel cuore degli italiani che, proprio in quegli anni, si battevano per la libertà e l´unità politica del paese. Seguirono Ernani, Macbeth e altre opere in cui la forza drammatica e musicale di Verdi si sviluppo con un crescendo regolare fino a raggiungere il vertice all´inizio del 1850 con la grande trilogia Rigoletto, Il Trovatore e la Traviata.  Dopo La Traviata , Verdi rallentò un pò la sua produzione, ma continuò a scrivere opere di una potenza e di una raffinatezza musicale sempre crescenti e, nel 1871, compose Aida, opera spettacolare e monumentale. Aida sembrava dover concludere la parabola di Verdi.  In seguito egli compose invece altri due grandi capolavori, l´Otello (1887) e il Falstaff (1893).

 

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STORIA DI UN ITALIANO:GIUSEPPE VERDI NEL CENTENARIO DELLA MORTE

 

Noi, chi più chi meno, che abbiamo vissuto nel novecento sentivamo ancora addosso il fiato del grande musicista "padano" che se n'era andato nel 1901. 

Ora che siamo entrati nel nuovo secolo e, ahimè, nel nuovo millennio, quel musicista appare tanto lontano. Allora ci affanniamo a celebrarlo, come se ce ne fosse qualche bisogno, nella ricorrenza dei cento anni dalla sua morte.

Comunque l'occasione è buona per rinfrescare ai più giovani, agli amanti della musica "forte" (di decibel, s'intende) e agli immancabili snob le sue immortali melodie.

    VERDI NELLA STORIA

Raccolse e completò lo sviluppo dell'opera italiana già avviato da Rossini, Bellini e Donizetti. Il Nabucco con il famoso coro del "Va pensiero" e "Lombardi alla prima crociata" rappresentano le aspirazioni all'indipendenza e alla libertà che animavano il popolo italiano. Il suo cognome si prestò magicamente, in pieno Risorgimento, alla curiosa interpretazione V (ittorio) E (manuele) R (e) D (i) I (talia).

        VERDI NEL MONDO

Padano ma senz'altro fra i più famosi patrioti. Contadino nella nebbia della provincia di Parma, dai critici contrapposto all'intento filosofico di Richard Wagner, operista come lui, nato nel 1812 come lui, romantico come lui. Adottato fin da giovanissimo dal Tempio della Lirica, il Teatro alal Scala di Milano, ma acclamato a Napoli, Venezia, Roma, Parigi,ovunque.

        VERDI POPOLARE

Con Rigoletto, Trovatore e Traviata, la trilogia popolare composta tra il 1851 e il 1853, il musicista seppe parlare al cuore degli uomini, seppe tessere il dramma con un linguaggio  sonoro efficace, inebriante, immortale! La sua fama lo portò a "confezionare" l'Aida per l'inaugurazione del Canale di Suez del 1871.

            VERDI GENIALE

Proprio per l'opera egiziana Verdi pregò un suo amico costruttore di strumenti musicali di preparare una tromba particolare che potesse dare un senso di antico. Nacque la tromba verdiana o egiziana, ancora oggi adoperata dalle Bande Musicali Pugliesi nell'esecuzione della Fantasie dell'Aida.

        VERDI: IL RITORNO

A 70 anni, con la tenacia di un ventenne, coltivava i campi  e mangiava con appetito ma non scriveva più una nota. Anche l'editore Ricordi se ne rammaricava. Ma la morte di Alessandro Manzoni fece risvegliare la vena musicale e poetica del vegliardo: nacque il Requiem, scritto nel 1874 per il primo anniversario della morte del poeta, anche se non è dato sapere se questa composizione sia stata ispirata da vero animo religioso...!

E ancor più tardi arrivarono le opere della maturità: L'Otello e il Falstaff (entrambi su libretto di A.Boito da Shakespeare) dove sembra placarsi finalmente la polemica tra la sua opera e quella dell'ormai appagato Wagner.

        VERDI NEL MISTERO

Come può essere successo che un suo affascinante valzer in stile viennese possa essere rimasto ignoto fino agli anni '50? E allora Luchino Visconti decise di adoperare quella musica nel suo film "Il gattopardo". Il Coro "Va pensiero" viene considerato da molti il vero Inno Nazionale degli italiani ma, date le difficoltà vocali che presenta, si potrà mai sentirlo intonare allo stadio o a scuola? Per il momento accontentiamoci delle versioni forse un pò "irriverenti" di AlBano, Zucchero (addirittura in inglese) e pop di Keith Emerson nella Colonna Sonora del film "Inferno" di Dario Argento.                                        Rino Carparelli

 

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TUTTE LE OPERE DI GIUSEPPE VERDI


IN ORDINE CRONOLOGICO

1839 - OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO
1840 - UN GIIORNO DI REGNO
1842 - NABUCODONASOR
1843 - I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA
1844 - ERNANI
1844 - I DUE FOSCARI
1845 - GIOVANNA D'ARCO
1845 - ALZIRA
1846 - ATTILA
1847 - MACBETH
1847 - I MASNADIERI
1847 - JERUSALEM
1848 - IL CORSARO
1849 - LA BATTAGLIA DI LEGNANO
1849 - LUISA MILLER
1850 - STIFFELIO
1851 - RIGOLETTO
1853 - IL TROVATORE
1853 - LA TRAVIATA
1855 - I VESPRI SICILIANI
1857 - SIMON BOCCANEGRA
1857 - AROLDO
1859 - IL BALLO IN MASCHERA
1862 - LA FORZA DEL DESTINO
1867 - DON CARLOS
1871 - AIDA
1874 - MESSA DA REQUIEM
1887 - OTELLO
1893 - FALSTAFF
1898 - QUATTRO PEZZI SACRI

 

 

 

 

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Aggiornato il: 28 dicembre 2001