L'attuale Villa Comunale, un ettaro di lussureggiante flora di varie forme e natura, fu impiantata nell'ultimo decennio dell'ottocento. Era un terreno acquitrinoso fino all'inizio del XIX secolo e costituiva nell'antichità, una difesa naturale del Castello. Ancora nel seicento, come racconta lo storico Diego Ferdinando, dalla parte di Via Manfredi Svevo vi era un grande canneto. Fin dall'inizio del novecento, la zona era denominata spianata Scarano, dal nome della famiglia che l'aveva posseduta nell'ottocento, e si estendeva oltre i confini attuali, al di là di Via Latiano e di via Boemondo Normanno.
La spianata Scarano fu acquistata dal Comune di Mesagne nel 1877. Dopo alcuni anni, una parte del terreno, in corrispondenza con via B. Normanno e via Ruggero Normanno, fu lottizzata. Sulla zona rimanente vennero iniziati i lavori per realizzarvi la villa comunale, conclusi nei primi anni del 1890.
Al centro della Villa agli inizi degli anni '30 fu posizionata l'attuale fontana e costruito lo chalet.
La colonna votiva, con la statua della Madonna del Carmine, fu qui collocata nel 1895. Era stata eretta nell'attuale piazza IV Novembre nel 1855 per ringraziare la Patrona della città di aver risparmiato Mesagne dai gravi effetti della peste.
Da: La Guida di Mesagne di D.Urgesi
Riportiamo due articoli apparsi sul periodico "Prima Pagina" e che raccontano della Villa Comunale e della Colonna Votiva.
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LA VILLA COMUNALE - LARGO SCARANO
"Al Re Umberto I che accorse immediatamente nei campi devastati da allagamento del Veneto e che, dopo importantissimi interventi in tutta la Nazione, diede onore e gloria all'Italia, si volle intitolare la Villetta Comunale che sorta da modeste origini, si sperò diventasse più ricca e più bella".
Sono queste la parole che abbiamo trovato su un vecchio manoscritto degli inizi del secolo.
La Villa Comunale fu ubicata nel "Largo Scarano", compreso tra Via Ten.Ugo Granafei, Via Boemondo Normanno, Via Marconi e Piazza Vitt.Emanuele II.
Nel passato, in Via Granafei, vi era una chiesetta dedicata a San Giuseppe, trasformata da anni in abitazione (attuale proprietà Rini-Murri).Di fronte a questa chiesetta esisteva già nel giardino
Scarano, una Cappella, della quale, dopo il 1837, era rimasto soltanto il muro a sud con l'immagine di San Giuseppe in affresco, che fu abbattuto quando vennero effettuati i lavori di sistemazione di Via Ten.Ugo
Granafei.
Sempre nelle vicinanze della Villa Comunale, si trovava il pozzo di San Sebastiano, che fu sostituito da una chiesetta dedicata al medesimo Santo, precisamente collocata tra la biforcazione delle due vie che portano una alla Stazione Ferroviaria e l'altra al Santuario del Carmine. Una recente pubblicazione afferma che il largo Scarano fu lasciato in eredità al Comune di Mesagne da un cittadino della famiglia Gioia; da altra pubblicazione del 1879 si rinviene una disputa tra ex consiglieri comunali ed il Sindaco del tempo, secondo la quale, tale terreno venne acquistato dal Comune.
Per spese contrattuali ed ipotecarie dipendenti dall'atto del Notaio Tiberini del 27 settembre 1877 furono pagate L.500.
Oggi la Villa Com
unale è considerata un luogo molto importante, in quanto è un punto di ritrovo per
le più svariate categorie di età, dai bambini, ai ragazzi, fino alla gente più anziana che sin dall'infanzia frequenta quotidianamente questo luogo.
Molto spesso si parla in modo negativo della "nostra" Villa, anche se credo che tutto ciò sia sbagliato perché si dovrebbe mettere in evidenza oltre alla funzione sociale e di aggregazione, lo sforzo per abbellirla e migliorarla e renderla sempre più "vivibile". Al posto del vecchio chalet, al centro della Villa, dopo opportuno restauro, è stato aperto l'ufficio comunale "Informagiovani" al servizio della cittadinanza.
Cinzia Poci
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LA COLONNA VOTIVA
Il 20 ottobre 1855, Sindaco di Mesagne Antonio Profilo fu Giovanni, il Decurionato deliberava di erigere in Piazza del Municipio (attuale Piazza IV Novembre), una colonna in onore della Madonna del Carmine, protettrice di Mesagne, che aveva risparmiato il paese dal colera.
Il 26 novembre 1894 il Consiglio Comunale deliberava la rimozione della colonna dalla piazza del Municipio e la sua ricollocazione su Largo del Carmine, "di recente sistemato": era Sindaco il dr. Emanuele Cavaliere.
Questa decisione scaturiva dalla necessità di rendere più agibile Piazza Municipio dove, a novembre, si svolgeva la "Fiera del Cappotto" e a luglio veniva montata "la cassarmonica" per i festeggiamenti della Protettrice.
Ma tale decisione non incontrò l'approvazione dei mesagnesi che vedevano in questo spostamento l'espressione di un pentimento gentile di riconoscenza del paese verso la propria Protettrice.
Furono fatte da parte dei cittadini delle rimostranze contenute e rispettose verso l'Amministrazione Comunale affinché la colonna, invece di essere riedificata su
Lar
go Carmine, troppo lontana dal Paese, venisse collocata su Largo Scarano (attuale Villa Comunale). La Giunta riconobbe legittima tale richiesta e ritenne doveroso accontentare la cittadinanza per un desiderio che senza ledere gli interessi di alcuno, affermava sempre più la bontà d'animo dei mesagnesi e la loro devozione verso la Protettrice.
Il 31 dicembre 1894 il Consiglio Comunale deliberava di spostare la colonna votiva dal Municipio su Largo Scarano dove fu materialmente collocata nel 1895.
"Il 1° Giugno 1951 un fulmine mutilava il venerato simulacro del braccio destro, proteso nel dono dell'abitino. I mesagnesi, implorando ancora la particolare protezione della Gloriosa Patrona, promettevano solennemente la costruzione di una nuova statua cui invece, con
spontanea e personale munificenza provvedeva l'Avv. Antonio Rosario de Francesco sindaco che la faceva scolpire e donava il 16 luglio 1954, Anno Mariano" (dall'epigrafe posta alla base della colonna).
La statua mutila venne sistemata, dopo opportune riparazioni, all'ingresso del Convento, dalla parte dell'abside.
Ma non tutti avevano accettato di buon grado quella sostituzione. Da più parti si chiedeva il restauro ed il ritorno sulla colonna dell'antico simulacro.
Nel 1994 in occasione dei lavori di sistemazione della colonna, che mostrava segni di instabilità, fu rimossa la statua donata nel 1954 insieme all'epigrafe posta alla sua base, e al suo posto, dopo circa 39 anni, fu ricollocata l'antica statua che nel frattempo era stata restaurata.
Antonio Nitti
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A
Cura del Centro Culturale
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