(Andrea da Pontedera o Andrea di Ugolino), scultore e architetto italiano
(nato a Pontedera, attivo tra il 1330 e il 1348). Formatosi probabilmente come
orafo, lavora dal 1330 alla porta sud del battistero di Firenze e la termina nel
1336. Alla morte di Giotto (1337) è nominato capomastro dell'opera del duomo
fiorentino, apportando alcune modifiche all'originario progetto arnolfiano
(ampliamento della campata e sviluppo della chiesa in altezza) e lavorando al
campanile iniziato da Giotto, senza concludere però l'opera, che sarà
terminata da Francesco Talenti, succeduto ad Andrea Pisano, caduto in disgrazia
dopo la cacciata da Firenze del duca d'Atene (1343). Per questi Pisano si era
occupato dell'allargamento della piazza davanti a Palazzo Vecchio e aveva
eseguito opere di fortificazione per le mura della città. Trasferitosi a Pisa,
vi ebbe una fiorente bottega da cui uscirono sculture lignee ( Annunciata, Pisa,
Museo Nazionale) e in pietra. Stabilitosi a Orvieto nel 1347, vi è nominato
nello stesso anno capomastro dell'opera del duomo, carica nella quale gli
succederà nel 1349 il figlio Nino. Fin dalla sua prima opera scultorea, la
porta bronzea del battistero fiorentino (28 formelle a cornice quadriloba, con
Storie del Battista e le Virtù), Pisano si dimostra lontano dagli
influssi della scuola pisana, mentre anche in seguito risultano evidenti i
riferimenti alle sculture francesi della fine del Duecento e del primo Trecento,
oltre ai richiami di origine classica e all'influenza fondamentale
dell'insegnamento di Giotto, avvertibile soprattutto nella ricerca spaziale . La
distinzione tra i tardi lavori di Andrea Pisano e quelli giovanili di suo figlio
Nino Pisano è assai ardua e ha fatto sorgere problemi attributivi su varie
opere, fra cui la Madonna col Bambino del Museo dell'Opera del Duomo di Orvieto.
A Pisano si attribuiscono sicuramente le statuette del
Redentore e di S.
Reparata(ca. 1336, Firenze, Museo dell'Opera del Duomo), di un'eleganza quasi
accademica; alcuni rilievi del basamento del campanile di S. Maria del Fiore,
dove sono raffigurate Storie della Genesi, le
Arti e le Attività dell'uomo; un gruppo di statue ancora del campanile
(due Sibille, David e Salomone, ora al Museo dell'Opera del Duomo). Non è
facile definire compiutamente le componenti dello stile di Pisano, che conferì
alla scultura gotica un particolare carattere "classicista", tuttavia
è indubbio che la sua opera costituisce un punto fermo per la scultura
fiorentina fino all'Umanesimo.