CRESCIMANNO
Sindaco di Palermo
10 mesi di gestione Commissariale
Alcuni esempi
 
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  INDICE

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  Funzionamento degli uffici
Oltre 90 trasferimenti e altri in gestazione e di imminente notifica, rendono da soli conto dell'attività di modifica degli organigrammi degli uffici che il Commissario ha scientificamente avviato dal Suo insediamento.
Tallarita, Cascio, Salfi, Amoroso, Di Mauro, Li Castri, Bustinto, sono solo alcuni dei nomi dei trasferiti, tutti con provvedimenti immotivati, privi della necessaria intesa con i dirigenti dei settori interessati.
Una sorta di spoil system a tutto campo.
La minaccia del trasferimento è divenuta l'arma con cui giornalmente funzionari e impiegati vengono consigliati ad avere comportamenti meno intransigenti.
Ancora il Commissario, malgrado il parere contrario delle OO.SS. si appresta ad approvare il regolamento dei settori e dei servizi, con cui ha ridisegnato la macchina comunale, senza avere avviato un serio accertamento dei carichi di lavoro.
La scomparsa di servizi essenziali, come quello dei Beni Culturali e la creazione di servizi inutili, ma che soddisfano le aspettative di qualche dirigente comunale, caratterizzano questo regolamento, da molti giustamente contestato.
Il Commissario si è inoltre distinto per negare ai dipendenti quanto dovuto.
  • 1. L'attivazione di istituti contrattuali, volti a responsabilizzare i funzionari e a snellire la macchina comunale: non è stata attivata l'area delle posizioni organizzative prevista dal nuovo C.C.N.L. degli EE.LL. portando al contenzioso numerosi dipendenti che per avere riconosciuto un loro diritto hanno dovuto avviare azioni legali.

  • 2. Gli strumenti necessari: giardinieri, operai, seppellitori, muratori sono costretti ad operare senza i dispositivi di protezione individuale, e quei pochi forniti sono di scarsa qualità e inefficaci.
Viceversa con atti singolari si sono assegnati compiti e mansioni a funzionari particolarmente vicini scavalcando i dirigenti titolari.
Si sono effettuati trasferimenti di favore, allontanando dipendenti e funzionari dagli uffici cui erano ordinariamente preposti, è il caso della Ragioneria Generale dove, sono stati trasferiti ad altri uffici, di natura non contabile, decine di impiegati e funzionari, riducendo al collasso quell'Ufficio, dove i dipendenti residui sono costretti a sobbarcarsi carichi di lavoro abnormi.
La logica del favore si è sostituita alla cultura della competenza, incarichi comportanti elevate specializzazioni sono affidati a funzionari segnalati dai partiti di riferimento del commissario e dirigenti e funzionari dotati di master e specializzazioni sono trasferiti ad uffici di natura diversa rispetto alle competenze possedute, poiché ritenuti non allineati.
Infine, 57 sono i consulenti nominati dal Commissario

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  Opere pubbliche
Blocco delle opere
La precedente amministrazione all'atto delle dimissioni ha consegnato alla città un'amministrazione particolarmente efficace nel settore delle opere pubbliche.
In una economia debole, gli investimenti in opere e lavori pubblici possono essere motore di sviluppo e forte elemento di contrasto alla disoccupazione. In sette anni di amministrazione sono stati fortemente incrementati i fondi destinati ad opere pubbliche, mettendo a punto una macchina tecnico-amministrativa che, in questo delicato settore, ha raggiunto traguardi esemplari, in quantità e qualità.
L'efficacia nella programmazione, appalto ed esecuzione di opere pubbliche, è stata, inoltre forte elemento di affermazione della legalità, in procedimenti da sempre oggetto d'attenzione da parte della criminalità organizzata.
In sette anni di amministrazione, nessuna inchiesta ha accertato reati di turbativa d'asta o fenomeni di corruzione e concussione.
I dati, anche semplicemente elencati danno conto di una realtà di investimenti eccezionale, volta anche al superamento del gap infrastrutturale della città. Se oggi la dotazione di infrastrutture è superiore al 75%, nel 1993, si denunciava una dotazione di poco superiore al 45%.
Dal Gennaio 2001, si è avuto invece un vero è proprio blocco delle opere pubbliche, un arresto della capacità di spesa che non può che essere addebitata ad una cattiva gestione amministrativa.

I dati generali di confronto sono i seguenti:

valori medi mensili di contratti di opere pubbliche
  importo
Giunta Orlando dic. 1993 - dic. 2000
Commissario Serio dic. 2000 - ott. 2001

E sono dati sconfortanti, specialmente se si tiene conto che nel dicembre 93 l'amministrazione si trovava priva di progetti esecutivi di opere pubbliche, per cui tutto il 94 veniva impiegato per progettare, potendo affidare in appalto per quell'anno solo pochissime opere.
Viceversa, il Commissario straordinario si è insediato con una disponibilità enorme di progetti immediatamente cantierabili, dotati di finanziamento.
Su questi temi l'Associazione Palermopalermo aveva già denunciato nello scorso mese di giugno il trend negativo che a quella data era già concretamente apprezzabile.
Il Commissario aveva replicato annunciando il potenziamento degli uffici e lamentando ritardi dovuti alla nuova legislazione in materia.
Il potenziamento degli uffici non vi è stato, anzi sono stati allontanati funzionari con esperienza pluriennale e sostituiti con altri privi di specifiche esperienze, i nuovi locali assegnati all'Ufficio contratti con deliberazione della giunta comunale del novembre 2000 non sono stati assegnati, malgrado già completati (nei locali del Palazzo Palagonia alla Gancia, anzi si è già da tempo insediata la libera università della politica di p. E. Pintacuda).
L'Associazione di p. Pintacuda, trova posto in locali per i quali c'era già per ovvi motivi un interesse e un'intesa con il Rettorato. I locali sono passati dall'Università libera, alla libera università.
Non si è potenziata la informatizzazione dell'Ufficio né si sono state implementate le commissioni di gara.

La giustificazione, sui ritardi legati alla nuova normativa, appare onestamente ridicola e pretestuosa.

L'albo nazionale costruttori è stato abolito dalla L. 415/98 a far data dal 31 dicembre 99 e non nel 2001.
A quella data effettivamente si ebbe un blocco delle OO.PP. in quanto non erano stati assunti dal governo nazionale le norme sostitutive.

Nel febbraio 2000 con il decreto 502/00 il governo approvò un regolamento provvisorio, e il Comune di Palermo fu tra i primi ad utilizzarlo, bandendo immediatamente tre appalti. Successivamente sulla G.U. n. 49 del 29 febbraio 2000, suppl. ordin. n. 35 veniva pubblicato il Decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio 2000, n. 34 recante il Regolamento per l'istituzione di un sistema di qualificazione unico dei soggetti esecutori di lavori pubblici.
Da tale data il nuovo sistema per l'affidamento delle opere pubbliche è a regime e grazie alla professionalità dei dirigenti e funzionari dell'Ufficio Contratti e della Ragioneria Generale del Comune, pienamente operativo.

Si ricorda che nel 2000 in appena 15 giorni furono di affidate in appalto tutte le opere strutturali per la conferenza mondiale dell'ONU sulla lotta alla criminalità organizzata, 50 opere per oltre 69 miliardi.
Inoltre per le opere di importo superiore ai 5.000 euro, il sistema di qualificazione è già a regime e non occorrono accertamenti tecnico – economici da parte delle stazioni appaltanti.

Rinviare a lungaggini operative o a ritardi normativi è una giustificazione improponibile, tenuto altresì conto che il Commissario non si è lasciato sfuggire nel frattempo l'occasione per nominare due consulenti esterni per le verifiche dei requisiti tecnico economici delle imprese aggiudicatrici di OO.PP..

Il risultato si commenta da solo.
In particolare ad attendere la stipula del contratto e quindi il loro concreto avvio, sono opere di straordinaria importanza per lo sviluppo della città, oltre che un concreto contributo per la riduzione della disoccupazione.

Elenco delle principali opere pubbliche con procedura di gara non conclusa
opera data di inizio importo
Lavori di allontanamento materiali di risulta ed eliminazione discariche abusive finalizzati al miglioramento ed alla fruizione di pubbliche vie e spazi aperti nel Centro Storico. 11-ott-00
Lavori per il completamento e l'aggiornamento del plesso scolastico elementare di n.20 aule in Via Pietro Merenda, angolo Via G. Adria. Ex programma 38 31-ott-00
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità dei plessi scolastici: Scuola elementare E. Basile; Scuola elementare Camastra; Scuola media statale G. Russo 14-nov-00
Lavori di pronto intervento per l'esecuzione di ordinanze sindacali di necessità ed urgenza, adottate ai sensi dell'art.38 della Legge 142/90 e dell'art. 69 dell'o.r.e.l. in immobili pericolanti. Mandamenti Tribunali Castellammare 22-nov-00
Lavori per la ristrutturazione del plesso scolastico elementare "G. VERDI" 28-nov-00
Lavori per il recupero di edilizia residenziale al Capo - Isolato C 29-nov-00
Lavori di ristrutturazione della scuola elementare "Rosolino Pilo" di via La Franca in Palermo 02-dic-00
Lavori occorrenti per il pronto intervento e la manutenzione degli immobili comunali destinati ad Uffici o ad uso pubblico 07-dic-00
Lavori di manutenzione straordinaria per la realizzazione di alloggi temporanei per extracomunitari in Via Chiappara al Carmine 15-dic-00
Lavori di restauro dell'Ex Convento di S. Anna alla Misericordia, sede della Civica Galleria d'Arte Moderna "Empedocle Restivo" – Completamento 18-dic-00
Lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento nelle ville e giardini di proprietà comunale 20-dic-00
Lavori di ristrutturazione della scuola elementare D.D. Arculeo - Via G. Marinuzzi 2/a - Palermo 09-gen-01
Lavori per il recupero dell'edificio denominato "ex Convento di San Biagio" da destinare ad uffici comunali 23-gen-01
Lavori di manutenzione e pronto intervento negli immobili di proprietà comunale di interesse storico, artistico e monumentale a sud dell'asse del Cassaro 06-feb-01
Lavori necessari per la pedonalizzazione della Via Generale Magliocco 22-feb-01
Lavori di manutenzione dei locali Parrocchiali della Parrocchia "Maria SS. Regina Pacis 03-apr-01
Lavori di realizzazione Oratorio, campo di bocce per anziani, parco bambini e sistemazione dell'esterno, sul terreno di pertinenza della Parrocchia Maria SS. Addolorata in Palermo, 1° stralcio 11-apr-01
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento ed il potenziamento degli impianti di pubblica illuminazione del Quartiere 17 (Uditore – Passo di Rigano) 19-giu-01
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento e il potenziamento degli impianti di pubblica illuminazione dei Quartieri 20 (Resuttana - S. Lorenzo) e 21 (Tommaso Natale - Sferracavallo) 28-giu-01
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità dei plessi scolastici: scuola elementare Crispi; scuola elementare Crispi fondo Petrazzi; scuola materna Paladini - Palermo 10-lug-01
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità dei plessi scolastici: S. E. "Carrabia", S. E. "Medaglie d'Oro", S. Materna "Sacco e Vanzetti" 1°, S. Materna "Sacco e Vanzetti" 2°, S. Materna "Industriale" 19-lug-01
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità del plesso scolastico "L. Sciascia" di via De Gobbis, 13 26-lug-01
Lavori per la ristrutturazione della scuola elementare "Collodi", in via Briuccia 11-set-01
Sommano  

Si evidenzia dai dati un quadro desolante, con procedura di gara in corso da oltre un anno, tempi aberranti, privi di qualunque giustificazione.
Al danno si aggiunge la beffa;
Infatti, l'art 57 della legge regionale 21/85, prevede, proprio per evitare ritardi patologici nelle procedure di gara, che qualora tra la data dell'offerta e quella della consegna dei lavori trascorra oltre un anno, l'appalto si trasformi automaticamente a prezzo chiuso.
Il prezzo chiuso è un meccanismo di legge che prevede la corresponsione all'impresa esecutrice un 5% di compenso ulteriore.
Nel merito, per stipula di contratto, convocazioni e consegna occorrono mediamente due mesi, ammesso che tutte le gare del superiore elenco siano pronte per la stipula, sicuramente quelle con inizio delle procedure prima del 31 dicembre 2000, e sono ben 12, sono certamente trasformate a prezzo chiuso.

Elenco delle principali opere pubbliche con procedura di gara non conclusa la cui mancata conclusione comporterà l'applicazione del prezzo chiuso ex art 57 della L.R. 21/85
opera data di inizio importo
Lavori di allontanamento materiali di risulta ed eliminazione discariche abusive finalizzati al miglioramento ed alla fruizione di pubbliche vie e spazi aperti nel Centro Storico. 11-ott-00
Lavori per il completamento e l'aggiornamento del plesso scolastico elementare di n.20 aule in Via Pietro Merenda, angolo Via G. Adria. Ex programma 38 31-ott-00
Lavori di manutenzione straordinaria per l'adeguamento alle norme di sicurezza, igiene ed agibilità dei plessi scolastici: Scuola elementare E. Basile; Scuola elementare Camastra; Scuola media statale G. Russo 14-nov-00
Lavori di pronto intervento per l'esecuzione di ordinanze sindacali di necessità ed urgenza, adottate ai sensi dell'art.38 della Legge 142/90 e dell'art. 69 dell'o.r.e.l. in immobili pericolanti. Mandamenti Tribunali Castellammare 22-nov-00
Lavori per la ristrutturazione del plesso scolastico elementare "G. VERDI" 28-nov-00
Lavori per il recupero di edilizia residenziale al Capo - Isolato C 29-nov-00
Lavori di ristrutturazione della scuola elementare "Rosolino Pilo" di via La Franca in Palermo 02-dic-00
Lavori occorrenti per il pronto intervento e la manutenzione degli immobili comunali destinati ad Uffici o ad uso pubblico 07-dic-00
Lavori di manutenzione straordinaria per la realizzazione di alloggi temporanei per extracomunitari in Via Chiappara al Carmine 15-dic-00
Lavori di restauro dell'Ex Convento di S. Anna alla Misericordia, sede della Civica Galleria d'Arte Moderna "Empedocle Restivo" – Completamento 18-dic-00
Lavori di manutenzione ordinaria e pronto intervento nelle ville e giardini di proprietà comunale 20-dic-00
Sommano  
5%  

Ci domandiamo chi pagherà questo danno erariale che la gestione commissariale ha procurato alla città?
Quante altre opere pubbliche a servizio della città di sarebbero potute fare con oltre 1.300 milioni!

Ritardo negli appalti 
Dal 19 dicembre 2000, sono state bandite solamente 10 gare d'appalto di opere pubbliche.
Già questo dato denuncia una autentica paralisi dell'attività dell'organo esecutivo dell'amministrazione, una mancanza di attività di indirizzo e propositiva nei confronti degli uffici che ha portato all'inefficienza di uno dei settori cardine dell'amministrazione comunale, la realizzazione di importanti e necessarie opere pubbliche.
Se non si è persa occasione per acquistare la ribalta della stampa locale sull'appalto per i lavori del sottopasso di via Leonardo da Vinci , il Commissario ha dimenticato nei cassetti decine di progetti di opere pubbliche immediatamente cantierabili, il cui appalto non è stato bandito.

Non vi è traccia all'Ufficio legale del Comune di ricorsi contro bandi di gara, negli ultimi cinque anni.
Comparando l'attività della precedente amministrazione con la gestione commissariale si evince chiaramente come le gare bandite siano mediamente un terzo di quelle bandite ordinariamente.

valori medi mensili di appalti di opere pubbliche
  mesi Media
Giunta Orlando dic.1993 - dic. 2000 282 84 3
Commissario Serio dic.2000 - ott. 2001 10 10 10

Più grave è quanto rappresentato se si vanno a rilevare le opere pubbliche immediatamente cantierabili e per le quali il Commissario non ha proceduto a bandire le relative gare d'appalto, importanti monumenti, piste ciclabili, asili nido e scuole rappresentano da sole l'inefficienza della gestione commissariale, e manifestano chiaramente una politica di ignavia, i cui costi sociali gravano sulla Città.

Elenco delle principali opere pubbliche appaltabili, non bandite dall'Amministrazione Comunale
opera importo
Restauro di Palazzo Galletti in Piazza Marina
Restauro di Palazzo Gulì in C.so Vittorio
Restauro di Palazzo Natale di Monterosato in via Garibaldi
Asilo Nido in via Barisano da Trani al CEP
Adeguamento norme CEE Mercato ittico
Asilo Nido in via Rallo e via Cimbali
Asilo Nido in via dell'Ermellino
Asilo nido in piazza S.Paolo
Verde pubblico in via Giafar
Lavori di Manutenzione delle pavimentazioni stradali e delle reti tecnologiche di sottosuolo nei mandamenti Castellamare e Monte di Pietà
Lavori di Manutenzione delle pavimentazioni stradali e delle reti tecnologiche di sottosuolo nei mandamenti Tribunali e Palazzo Reale
Restauro del Museo Pitrè
Lavori di Manutenzione degli immobili di interesse storico artistico e monumentale a nord dell'asse del Cassaro
Recupero dell'isolato 6C all'Albergheria da destinare ad Asilo Nido
Restauro di Palazzo Fiumetorto Giallongo
Restauro della chiesa di S. Euno e Giuliano
Asilo nido in via P.Alvise allo ZEN
Recupero dell'isolato L al Capo da destinare a residenza
Pista ciclabile Crispi
Pista ciclabile Dante
Pista ciclabile Lolli
Sistemazione a verde di Piazza Fonderia
Sommano


Risorse inutilizzate 
Il tema del ritardo negli appalti si collega direttamente alla problematica del mancato utilizzo delle risorse.
Molte delle opere precedentemente elencate, sono finanziate mediante l'assunzione di mutui, sulle quali l'amministrazione paga da decine di mesi, ed in alcuni casi anni, interessi, senza avere il ritorno della realizzazione delle opere.
Assumere un mutuo, pagare gli interessi e non realizzare l'obbiettivo per cui è stato richiesto il mutuo, non sono sicuramente comportamenti da buon amministratore.
Sono la palese denuncia di una inefficienza amministrativa in cui il Commissario Serio ha trascinato il Comune di Palermo.
Inoltre dalla data dell'insediamento del Commissario, il Comune di Palermo non ha avuto nessun finanziamento regionale, statale o comunitario per la realizzazione di opere pubbliche.
Non si sono attivati meccanismi di spesa di iniziativa comunale, come l'assunzione di mutui.
Risultano per gran parte non spese le risorse interne dell'Amministrazione destinate alla manutenzione e realizzazione di alloggi e opere di urbanizzazione, circa 12 miliardi.
Se si sommano i mutui contraibili - determinati attraverso un parametro del bilancio comunale che è la capacità di indebitamento- e le risorse interne, si ha una disponibilità di oltre duecento miliardi, cifra con cui il Commissario avrebbe potuto approvare, finanziare e assegnare in appalto i numerosi progetti già cantierabili di cui l'amministrazione si è dotata negli ultimi anni.
Duecento miliardi di risorse consentono di realizzare 900 alloggi di edilizia residenziale pubblica, 600 aule scolastiche, 130 asili nido, decine di chilometri di piste ciclabili, fognature per interi quartieri, restauri e manutenzioni per il patrimonio comunale.
Ma utilizzo delle risorse in materia di OO.PP. è anche lo sfruttamento pieno della capacità di progettazione delle strutture tecniche dell'amministrazione.
Già in precedenza sul funzionamento degli uffici, si è evidenziata la scriteriata politica del personale, per le OO.PP. ciò ha comportato il blocco di importanti progetti, se recentemente nella stampa cittadina i dirigenti dell'edilizia scolastica hanno rappresentato il sistematico svuotamento di competenze professionali, trasferite ad altri uffici, è di diversi mesi fa la denuncia di Italia nostra sul tentativo di eliminare l'Ufficio del Centro Storico.
Su quest'ultimo settore si denuncia un blocco di tutta l'attività progettuale.
Mentre lo IACP appalta nel centro storico gli interventi di recupero finanziati con i fondi ex gescal, i medesimi interventi progettati dall'Amministrazione che fine hanno fatto!
La ludoteca di palazzo Oppenzinga Cefalà, quando sarà progettata!
Quando sarà completato il progetto della grande ludoteca cittadina presso l'ex convento di S. Basilio!
La scuola Ugdulena quando sarà adeguata alle norme di legge!
Il progetto del museo della città, i progetti dei giardini della Flora di Caltanissetta e dell'Oratorio dei bianchi, il progetto del giardino al bastione dello Spasimo, il progetto del museo del mercato alla Vucciria, il progetto di restauro del monastero di S. Caterina in via Garibaldi e quello di S. Agata alla Guilla sono soltanto alcuni esempi emblematici di progettazioni già avviate alla data del dicembre 2000 che la gestione commissariale non ha saputo, o voluto, concludere.
Il tema delle risorse inutilizzate và esteso all'indotto che gli investimenti di OO.PP. comportano, pertanto se si considera che si può considerare congruo un indotto pari al 10% dell'investimento, possiamo elaborare i seguenti dati:

incidenza indotto su investimenti di OO.PP. attivabile
  importo % indotto
opere pubbliche con procedura di gara non conclusa 10%
opere pubbliche appaltabili, non bandite 10%
Sommano    

Quindi oltre un miliardo disponibile, travasabile nell'economia cittadina viene bloccato dalla inefficienza dell'amministrazione commissariale.
Ancora più grave è la situazione se si fa riferimento alla occupazione diretta che comportano le opere pubbliche non avviate.
Considerando una durata media di due anni per cantiere, una incidenza della mano d'opera pari al 30% ed uno stipendio medio lordo di 3.500.000 per occupato si possono ricavare gli occupati medi per i cantieri non avviati

occupazione diretta attivabile
opere pubbliche avviabili
importo
mano d'opera 30%
incidenza mensile (durata media 24 mesi)
numero medio di operai 394


 

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  Cultura
Fine Dicembre 2000: Il Commissario Straordinario, comportandosi come un "giudice di rinvio", chiede ai Dirigenti e ai Funzionari del settore Cultura di riesaminare i provvedimenti adottati dall'Amministrazione Comunale uscente (legittimi ed esecutivi) e di riscontrare, a qualsiasi costo, vizi di legittimità allo scopo di revocarli (azione in autotutela) per recuperare, a suo dire, somme necessarie da destinare, evidentemente, a un suo programma, cosa non prevista da alcuna norma giuridica (principio della continuità amministrativa).

Gennaio 2001: Il settore Cultura risponde che "tutti i provvedimenti adottati sono legittimi ed esecutivi, per cui il Commissario Straordinario, se vuole, può revocarli personalmente, per motivi di mera opportunità", assumendone, di conseguenza, ogni responsabilità politica di fronte alla Città.

I provvedimenti in questione, riguardavano la programmazione delle attività da gennaio a giugno 2001 ed in particolare una serie di progetti e "convenzioni" con musei, teatri privati cittadini, scuole di formazione (un progetto era mirato ai discinetici ospitati presso l'ospedale E. Albanese) e, inoltre, la proroga di sei mesi per i cinque consulenti della cultura.

Febbraio 2001: Il Commissario Straordinario, verificata la fermezza di dirigenti e funzionari del settore Cultura, desiste dalla richiesta di revoca adducendo come motivo che "l'eventuale revoca dei provvedimenti in questione non avrebbe poi comportato il recupero di ingenti quantità di somme".

Nello stesso periodo, il Commissario Straordinario, decide di non dare esecuzione alla determinazione sindacale di proroga dei consulenti della Cultura, provocando il ricorso al Tar di quest'ultimi i quali ottengono ragione con sentenza emessa a metà giugno del 2001.

A febbraio cominciano le epurazioni: il Funzionario Responsabile dei Cantieri Culturali alla Zisa, nonché responsabile del servizio Promozione Culturale viene allontanato, con argomentazioni varie, ma nella sostanza perché considerato "fiancheggiatore dell'amministrazione Orlando".

Marzo 2001: "Salta anche la testa del vertice del settore Cultura".

Il Dirigente Ermanno Cascio viene trasferito perché non in linea con i desiderata politici del commissario e del suo staff.

La macchina organizzativa della Cultura, che per anni ha permesso alla città di Palermo di esercitare un ruolo centrale nel circuito culturale internazionale (non dimentichiamo che negli anni '95-'99 è stata considerata la città che ha più promosso e prodotto cultura in Europa), si inceppa, provocando enormi falle e disservizi con la conseguenza che gli eventi promossi (malamente copiati dalle stagioni precedenti) sono risultati pressoché fallimentari.

"Palermo di Scena" è costato oltre sette miliardi a fronte del costo per l'anno 1999 e 2000 di cinque miliardi anno.

Il Festino della gestione commissariale costa oltre tre miliardi.


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  Centro Storico
Nel 1993 accadde a Palermo un fatto di notevole importanza culturale: l'approvazione del Piano Particolareggiato Esecutivo del Centro storico (P.P.E.). La città attraversava allora un momento di particolare crescita civile. La mafia che aveva avuto i suoi onnipotenti referenti in Lima e Ciancimino sembrava fiaccata. Orlando governava la città con equilibrio e generale soddisfazione ...
Fu un piano esemplare che accolse quanto di meglio e di positivo aveva maturato la cultura urbanistica dalla carta di Gubbio in poi sui centri storici. Un piano che fu accolto con particolare favore dagli specialisti in ambito nazionale ed internazionale. In esso veniva dato un taglio netto alla politica speculativa e distruttiva della città storica quale si era attuata nel corso dei decenni precedenti e si sanciva l'unità e l'organicità di tutte le componenti della città storica e della sua immagine. Veniva affermato il principio fondamentale che ogni intervento doveva svolgersi entro il percorso obbligato del restauro conservativo di ogni manufatto edilizio sia maggiore che minore. Il principio della conservazione fu anche esteso alle attività tradizionali e ai ceti residenti ivi operanti. …
Nel 1993, a livello politico e in sostegno del P.P.E., si mosse anche l'Assemblea regionale siciliana che votò una legge, la n. 25/1993, art. 124, che creò, secondo il suggerimento del piano stesso, l'Ufficio di piano per il Centro storico...
L'ufficio adeguò celermente le sue funzioni tanto nel settore burocratico amministrativo, quanto in quello operativo; creò un gruppo di operatori con competenze specialistiche …
Esso divenne il centro motore ineludibile del restauro e del recupero del Centro storico creando le necessarie competenze e gli specialisti. L'Ufficio del Centro storico, dalla sua costituzione nel gennaio del 1994, ha svolto una notevole e indispensabile attività di indirizzo e ha promosso una serie imponente di restauri nel Centro Storico ...
Sarebbe lungo enumerare tutti gli interventi che d'altro canto sono ben visibili e valutabili da chi oggi visiti il Centro storico. Questo è rinato anche se ancora molto è da fare data la sua vastissima estensione di ben 250 ettari.
Sotto il profilo qualitativo, e ciò è molto importante per un centro storico, i restauri dell'edilizia monumentale sono stati condotti con rigore scientifico nel rispetto dell'identità dei monumenti.
Balza evidente la differenza di ciò che nel centro storico era stato fatto prima del P.P.E. e ciò che invece è stato fatto per iniziativa e sotto il controllo dell'Ufficio del Centro storico...
Da qualche tempo, nell'ambito di un oscuro progetto di demolizione del P.P.E., si sono ripetuti gli attacchi all'Ufficio del Centro storico.
Attacchi che si sono moltiplicati nell'attuale periodo di commissaria mento del Comune di Palermo. Il Commissario straordinario nello scorso mese di giugno ha emanato due atti di indirizzo. Con il primo ha trasferito le competenze di esproprio nel Centro storico ad altri uffici comunali. Tali competenze erano state attribuite per legge. Col secondo atto ha trasferito ad altri uffici comunali l'assegnazione degli alloggi e la gestione del patrimonio nell'ambito del Centro storico ed ha vietato il ricorso a professionisti esterni. Questi atti sono stati giustificati con l'affermazione "per non avere raggiunto (l'Ufficio del Centro storico) i risultati sperati".
Ora si paventa la soppressione del servizio interventi urgenti nel Centro storico e del servizio beni artistici e monumentali, entrambi essenziali nei diversi campi della vita della città storica. Nel gennaio di quest'anno è stato nominato dal Commissario a presiedere il settore tecnico per gli edifici pubblici un ingegnere idraulico che non ha specifiche competenze nel settore attribuitogli.
Contemporaneamente è stato trasferito il dirigente amministrativo addetto alla parte contabile, privando l'Ufficio del Centro storico della sua preziosa competenza…
Qualsiasi discorso sul Centro storico palermitano risulta ostico a chi non ha familiarità con l'idea del suo valore figurativo storico culturale e ambientale. Purtroppo è stato quasi sempre destino di Palermo essere amministrata da chi non ha coscienza di tale valore. Un'eccezione è stato il momento del P.P.E. Un momento che ora si vuole cancellare e forse sarà definitivamente cancellato da chi sarà chiamato nel prossimo futuro ad amministrare la città, se persisterà, come è probabile, il trend politico oggi vigente.

Giuseppe Bellafiore
(Storico dell'Arte. Presidente di Italia Nostra - Sezione di Palermo)
Le parole del professore Bellafiore, già del luglio scorso, rendono conto di quanto sta accadendo.

Con metodo si sta procedendo allo svuotamento dell'Ufficio, sia allontanando funzionari, sia alienando competenze.
Non potendo sopprimere l'Ufficio, poiché costituito con legge regionale, si ridimensionano i suoi compiti mutilando l'azione.
Quanto sopra ha avuto una accelerazione dopo le recenti elezioni Nazionali e Regionali e al ritorno dalle recenti ferie estive l'operazione smantellamento dell'Ufficio del Centro Storico è proceduta, ad oggi sono 6 i funzionari (architetti e ingegneri) a vario titolo trasferiti, mentre altri hanno scelto di abbandonare l'amministrazione transitando ad altri enti o tentando la carriera universitaria.
Contemporaneamente si sono avviate consulenze esterne incongrue e immotivate.
Perché mentre si propone la soppressione del servizio addetto all'edilizia fortemente degradata, si nomina un consulente per lo stesso argomento.
A fronte di questa azione demolitrice e malgrado i nuovi consulenti, si è avuto il completo blocco degli interventi di recupero.
Nessuna nuova opera pubblica è stata appaltata per il centro storico nei dieci mesi di gestione commissariale.
Nessun progetto di opera pubblica è stato esitato per il centro storico nei dieci mesi di gestione commissariale.
Due esempi chiariscono bene l'approccio del Commissario alle tematiche del Centro Storico
  • 1. Al suo insediamento il Commissario, bloccò l'alienazione del palazzo Sammartino in via Lungarini all'Assindustria, annunciando che avrebbe riproposto il bando con procedure di evidenza pubblica. Con ciò censurava l'operato dell'Ufficio del Centro Storico che aveva posto in vendita un edificio fortemente degradato per oltre 1.700 milioni con l'impegno contestuale dell'Assindustria di recuperarlo secondo il progetto dell'Ufficio già approvato, spendendo oltre 7 miliardi. Aldilà del giudizio sull'operato, che ha interrotto il restauro e l'insediamento nel centro storico degli uffici dell'Assindustria, dopo dieci mesi siamo ancora in attesa del bando ad evidenza pubblica.

  • 2. l'alienazione con obbligo di restauro del palazzo Naselli Flores al giardino della Magione. Progetto approvato, edificio espropriato, procedure di gara approvate, non si comprende quale causa oscura osti alla effettuazione di questa straordinaria procedura che la precedente amministrazione aveva sperimentato, cogliendo diffusi consensi dal mondo dell'economia che aveva apprezzato l'innovazione dello strumento, ritenendolo forte motore per il risanamento del vasto patrimoni abbandonato e fortemente degradato del centro Storico.
Sempre tra le attività bloccate è l'alienazione, con il medesimo sistema di palazzo Naselli, di un gruppo di edifici in via Cassari.
Ancora sospesa, non si comprende per quale motivo è l'assegnazione di botteghe artigiane ad operatori, che volevano insediare le loro attività nel centro Storico.

Da anni l'Ufficio del Centro Storico in uno stretto rapporto con l'Università ha bandito borse di studio per neolaureati in architettura e ingegneria, il bilancio esitato dal Commissario ha cancellato la previsione di bilancio, negando lo svolgimento di questa attività di avvicinamento al mondo del lavoro di giovani laureati.

Nel Dicembre 2000 è stata approvata la graduatoria definitiva del 4° bando di contributi in conto capitale e interessi per il recupero di edilizia residenziale privata nel centro storico. Dopo 10 mesi non è stato erogato nessun contributo, mentre si sono rallentati i contributi del 3° bando.
Significa che oltre 200 interventi di iniziativa privata sono di fatto bloccati dalla mancata erogazione dei contributi.

Gravissima è la situazione dell'edilizia convenzionata, a fronte di istanze per assegnare aree ed edifici a cooperative edilizie per 783 alloggi, ad oggi le convenzioni stipulato sono solamente quelle della precedente amministrazione.
11 cooperative per 325 alloggi da assegnare sono in attesa da 10 mesi di avere una risposta.
Per le cooperative convenzionate, vi è uno inquietante blocco nelle procedure, i progetti non vengono esitati, le aree non vengono espropriate.
Il timore che tutto questo sia il frutto di una regia volta al trasferimento dal recupero alla nuova edilizia in verde agricolo è concreto, come abbiamo già denunciato a proposito del voto del Consiglio Comunale sul P.R.G..


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  Mobilità
Durante il periodo di gestione commissariale, varie sono le azioni intraprese nel settore della mobilità urbana.

Con riferimento alla revisione dell'assetto della circolazione lungo gli assi centrali della città si riportano di seguito, in estrema sintesi i passaggi, che si ritengono salienti, relativi alla rivisitazione del sistema di circolazione nell'area centrale:
  • - mantenimento dello schema, individuato dalla precedente A.C., di allontanare il traffico dagli assi centrali longitudinali (via Maqueda/via Roma), a favore del parallelo itinerario periferico (asse del mare: via Crispi/Foro Umberto I);

  • - restaurazione della circolazione a senso unico in via Roma (in direzione nord), per i flussi sia degli autoveicoli, sia del trasporto pubblico (al quale è stata riservata una corsia privilegiata non protetta da cordolatura;

  • - attivazione del senso unico in via Maqueda (in direzione sud) per i mezzi pubblici ed autorizzati, con contestuale riduzione della carreggiata utile ad una sola corsia (per mezzo di segnaletica orizzontale e dissuasori/fioriera mai collocati secondo l'intento progettuale) ed individuazione di due fasce laterali destinate all'allargamento degli spazi pedonali;

  • - riapertura al traffico veicolare della via Ruggero Settimo.
Il provvedimento è stato varato senza l'esame obiettivo delle condizioni pre e post provvedimento, in termini di monitoraggio dei flussi di traffico e dei livelli di inquinamento nell'intera area interessata, affidando il tutto ad argomentazioni e stime (?) di carattere del tutto soggettivo, prive di contenuti tecnico-scientifici misurati e misurabili, in assoluta controtendenza quindi con le caratteristiche metodologiche della pianificazione e del governo del traffico che la normativa nazionale vigente e la moderna disciplina tecnica di settore impongono nei settori della mobilità e dell'ambiente urbani, in correlazione alla necessità di qualificarne e controllarne l'evoluzione.

I provvedimenti cui si è fatto prima riferimento si sono posti palesemente in controtendenza, determinando un deciso ed accertato (nonché preannunciato dalla stessa AMAT) nocumento alla qualità del servizio pubblico, in termini di velocità media (abbassata dal fatto che i bus diretti verso nord non utilizzano più una strada riservata nei due sensi di marcia al trasporto collettivo (via Maqueda).

Non si può inoltre sorvolare su quanto il Commissario abbia determinato in corso Vittorio Emanuele, con una successione impressionante di colpi di scena e di ripensamenti che hanno inficiato l'unico provvedimento che appariva sensato, con il quale:
  • - si intendeva negare al Cassaro la funzione, non compatibile con le caratteristiche storico, ambientali e funzionali, di asse di attraversamento trasversale del centro storico;

  • - si rendeva possibile l'abolizione del semaforo all'incrocio via Roma/corso Vittorio Emanuele, determinando così le condizioni per una migliore fluidificazione in un punto critico dove i rilevamenti del benzene realizzati precedentemente alla gestione commissariale, indicavano degli elementi di criticità.
La decisione di attuare una limitazione della circolazione alle auto non catalizzate nella zona centrale della città, sia pure sofferta, ha raggiunto risultati che non sono quantificabili in nessuna maniera in quanto gli uffici non sono stati messi nelle condizioni di attuare quelle forme di monitoraggio (flussi di traffico e campagne di rilevamento del benzene), in ciò accentuando la gestione verticistica e politica dei provvedimenti sulla mobilità urbana.

Protagonisti di questo periodo in tal senso sono esclusivamente il Commissario ed il Consulente alla Mobilità, ing. Tesoriere, che, in una maniera che si commenta da sé, si sono defilati da una necessaria collaborazione con gli uffici, esautorandoli di ogni possibilità di dare un contributo oggettivo alle varie fasi dei provvedimenti.

In particolare va ricordata la macchinazione del tutto soggettiva, ossia priva ancor oggi di riscontri oggettivi, con la quale il Commissario ha di fatti esautorato dal monitoraggio dei dati sul benzene, la sezione tecnica che nell'ambito dell'AMIA si occupa, con una competenza riconosciuta in sede scientifica, del monitoraggio ambientale, ed in particolare del controllo dei dati sul benzene.

Le argomentazioni sul quale fonda il non riconoscimento da parte del Commissario Serio dei dati del benzene monitorati dall'AMIA, sono stai oggetto di un'attenta verifica, anche fuori della realtà cittadina, che non ha dato alcun risultato, confermando la sensazione che siano infondati e frutto di una volontà di mettersi in una condizione di mancanza di controlli oggettivi, non si è trovata traccia della sentenza del TAR che riduce in capo alla ASL la responsabilità del monitoraggio, una sentenza che conosce solo il commissario che si ben guardato da rendere pubblica.

La volontà di sminuire del tutto la figura e l'operato dell'ufficio tecnico comunale in questa materia si è inoltre concretizzata con l'allontanamento di figure professionali che funzionavano da collante tra le varie sezioni dell'amministrazione interessate, per competenza alla materia, con ciò ingenerando sugli altri colleghi timori che certo non possono essere sottovalutati in un quadro organico e d'insieme sulla tematica in questione.

Non può essere taciuta inoltre la caduta di tensione, in termini di approccio qualitativo e quantitativo alla partecipazione alla iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza per un uso più moderato del mezzo privato: In tal senso è sotto gli occhi di tutti lo scadimento che ha contraddistinto, da tutti i punti di vista, l'organizzazione e lo svolgimento delle "Domeniche senz'auto", rispetto alle edizioni del passato che sono state persino oggetto di studio da parte di numerose città straniere che hanno fatto visita alla nostra città per importarne l'esperienza.

Sul fronte dei provvedimenti per una mobilità sostenibile è del tutto emblematica l'esperienza che si è consumata nella nostra città, ove una petizione organizzata da Forza Italia ha dato luogo all'iniziativa del Commissario di eliminare una pista ciclabile realizzata utilizzando gli ampi marciapiedi di via Libertà. Il Commissario ha fondato l'ordinanza di revoca sulla presunta illegittimità della pista.

Il Ministero dei LL.PP. su un quesito sullo specifico argomento posto dall'Ufficio Tecnico Comunale ha chiarito testualmente che non esistono ostacoli normativi alla realizzazione di piste ciclabili su parti esterne alla carreggiata, anche se sopraelevate, usualmente denominate con il termine di marciapiede. Questi possono essere utilizzati in parte come pista ciclabile ed in parte come marciapiede secondo la definizione dell'articolo 3, comma 1, punto 33 del Codice della Strada.

Al margine di tale oscura vicenda occorre inoltre notare che i marciapiedi continuano ancora, come lo erano sempre stati, ad essere frequentati dai ciclisti.
Massimo è stato lo sforzo da parte del Commissario di frapporre ostacoli alla realizzazione delle prime linee, già progettate e finanziate, del sistema tranviario contenuto nella Variante Generale al P.R.G. adottata dal Consiglio Comunale con la delibera n. 45/97.
A tal riguardo interpretando in maniera restrittiva un rilievo espresso del Genio Civile, che si limitava a semplici prescrizioni e non a bocciare il progetto, si è indotto il fermo sulla realizzazione della linea tranviaria "Calatafimi".

Non v'è stato alcun intervento su assi stradali strategici per diminuire la congestione nell'area densa della città: corso Alberto Amedeo, corso Finocchiaro Aprile, corso Pisani, via dell'Artigliere, via Balsamo/corso dei Mille, via Leonardo da Vinci, via Lincoln, via Malaspina, via Marchese di Villabianca/via Marchese di Roccaforte, via Pisacane/viaPerez, via Re Federico, viale Strasburgo/Villa Adriana.
Il progetto del "Metrotram", con il quale si era progettata e finanziata un'infrastruttura di trasporto su rotaia, conforme alle previsioni del nuovo strumento urbanistico e sulla quale si è verificata la convergenza di tutti gli enti locali interessati, Comune, Provincia e Regione, e delle Ferrovie dello Stato nell'ambito di un documento concordato e siglato, è stato ad arte dimenticato dalla gestione commissariale.

La soluzione alternativa individuata dal consulente della mobilità, ing. Tesoriere, ed imposta agli uffici comporta una serie di variazioni allo schema generale del nuovo strumento urbanistico, senza che sia stata effettuata una seria approfondita ed oggettiva analisi della mobilità complessiva, in termini di studio della domanda, presente e futura, e dell'offerta.

In altri termini, si pretende di proporre allo stato per il finanziamento un sistema di opere per le quali la normativa nazionale ha indicato uno strumento innovativo, il Piano Urbano della Mobilità (PUM), le cui metodiche già individuate sono di una serietà e complessità, rispetto alla quale la sufficienza e la fretta sospetta con cui sono state individuate soluzioni apparentemente estemporanee dall'entourage del Commissario Serio si commentano da sole.


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  Piano parcheggi
Un argomento che il Commissario ha fin dall'inizio enfatizzato nelle sua esternazione è quello della realizzazione di attrezzature per la sosta, in relazione alle possibilità offerte dal Piano Urbano Parcheggi, approvato durante la precedente sindacatura.
In relazione a ciò va comunque evidenziata una decisione discutibile di rendere disponibili ai privati tutti i parcheggi del Programma Urbano Parcheggi. Quelli, che dovevano essere realizzati direttamente dal Comune, così come indicato nelle relazioni e nelle delibere di adozione e di approvazione del Piano Urbano Parcheggi, del Programma Urbano Parcheggi e del Programma Triennale delle OO.PP., sono stati scelti dall'ufficio in relazione alla strategicità della loro posizione, facendo espresso riferimento anche alle funzioni che sono chiamati progettualmente a svolgere.

Un esempio può essere a tal riguardo utile. Basta, infatti, osservare con la dovuta attenzione l'incongruenza di poter considerare la serie di parcheggi di interscambio, (luoghi nei quali la sosta va incoraggiata con una bassa o nulla tariffazione al fine di incrementare l'uso del trasporto pubblico, in alternativa al mezzo privato, per raggiungere la destinazione dello spostamento urbano) quali attrezzature nelle quali il privato possa ricavare utili con una tariffazione che potrebbe svilire la funzione che è stata assegnata ed al contempo rendere più debole la dotazione di offerta del trasporto pubblico che non può trascurare la presenza di luoghi dell'interscambio nodale.
Peraltro non sortirà alcun effetto la decisione di dirottare i 90 miliardi di finanziamento dagli investimenti pubblici al cofinanziamento degli interventi privati su questo.
Considerato che solo una piccola parte dei parcheggi previsti (oltre 300) è stata oggetto di proposte di promozione finanziaria, con quali risorse si realizzeranno i rimanenti.

Da sottolineare ancora che la maggior parte delle proposte progettuali pervenute dai privati sono in difformità con il piano parcheggi esitato dal Consiglio Comunale e, quindi, non cantierabili, necessitando di varianti al piano già approvato.


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  Consiglio Comunale  
Con la gestione Commissariale anche il Consiglio Comunale - dal maggio 2000 a maggioranza della casa delle libertà - non ha certo brillato né per speditezza, né per efficacia dei provvedimenti adottati, se si eccettua il varo del nuovo regolamento - votato e approvato dieci anni dopo la prima iscrizione all'ordine del giorno -, e per i contributi ai privati per il recupero del centro storico.

Per il resto, quando il Consiglio ha raggiunto il numero legale, ha deliberato su questioni importanti operando scelte contrarie all'interesse della collettività, come il caso del piano commerciale votato con la previsione di incremento di 50 ha delle aree destinate ad attività commerciali, a danno del verde storico ed agricolo della città.

Oppure quando ha cercato di sottrarre al Commissario ad acta per il PRG le sue prerogative, votando un atto nullo, dai contenuti comunque inquietanti, come la previsione di rilocalizzazione di nuovi programmi costruttivi ancora una volta a danno del verde agricolo, oppure, prevedendo - per la costituzione della Gesip (società mista per i Lavoratori Socialmente Utili) - di sollevare l'Amministratore Delegato dalle sue competenze.

 

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