priscagif.gif (2354 byte)

     Manga Scans   Gallery    Fanficsneko-up.gif (2869 byte) Skins

Personalizza   Wallpapers   Sigle   Il Film  Aggiornamenti



 

 

L’ABITO DA SERA

parte terza episodio B (Versione "sliding Doors")

di Sonia    

"…Prendere a pugni un uomo solo perché è stato un po’ scortese, sapendo che quel che brucia non son le offeseeeee…."

Continua la canzone, continua l'ispirazione e inizia la parte fuori di testa…Qui c'è una mia personalissima visione di Andrè, più latino. D'altronde i francesi sono i nostri "cugini", coloro che ci hanno dato Asterix (e ci hanno preso due Coppe che preferisco non ricordare…) I commilitoni sono ben poco oxfordiani, quando parlano di donne. Ma nelle caserme la vita è così, quindi se a qualcuno i concetti espressi dai soldati possono dare fastidio, non legga. Nulla di tragico o di troppo greve, però …E ricordate che questa FF è un gioco, nasce come tale e tale vuol restare.

***

Il pomeriggio del ballo era trascorso in caserma tra l'euforia generale: in fondo quei ragazzoni non desideravano che qualcosa su cui scherzare pesantemente, per sentirsi più vivi, per ridere più forte e non pensare alla loro miseria. E poi la battuta pesante era nella loro natura di esuberanti soldati popolani, per loro era un modo per sfogare la vitalità in un crescendo, senza malizie né cattiverie ma con tanto, tanto rumore. Quale occasione migliore che sapere del ballo indetto in onore del loro comandante? Situazione ambigua che sembrava fatta apposta per essere fonte di grasse risate.

Tutto il giorno così, dalle prime luci.

Oh, ce la vedo il comandante …Si, si…con la sua camminata marziale deve essere uno spasso…-

Già, e sai chi ballerà con lei? Quel pupuetto chiaro chiaro che se la fa con la Regina!-

Hi hi, povero lui…Non vorrei essere la suo posto-

Ma con una persona ambigua come il comandante Oscar…La Regina avrà avuto un debole pure per lei e si troverà i suoi due amorucci danzare insieme!-

La Reginaaaa?!-

Mh-mh - il soldato annuì con aria vissuta e furba- io le ho lette le "Memorie di Jeanne Valois!"1-

Quindi, fammi capire…potrebbe essere che la regina sia un uomo e …-

Forse, ma se lei è un uomo Fersen è…-

Ah, e allora cos'è il comandante? Sa qual' è la differenza tra un uomo e una donna? -

Nessuno avrà mai il coraggio di farglielo capire, secondo me…-

Ore ed ore di discorsi del genere avevano saturato la soglia di sopportazione di Andrè , che tuttavia fingeva di non sentire. Erano solo scemenze dette da persone che di Oscar non conoscevano che l'uniforme. Certo, non gli facevano piacere e accrescevano il suo nervoso. Più la luce calava, più la sua tensione aumentava…

La sua Oscar avrebbe danzato tra le braccia di Fersen, come era successo mesi prima…Non sopportava quell'idea. Era strano, non si aspettava di scoprire in sé quella sensazione di possesso verso Oscar. .. da quando i loro rapporti erano bruscamente mutati, e lui era diventato soldato , da quando non condivideva più ogni istante delle vita con Oscar provava una sensazione di bisogno fisico, una carenza. Lui la desiderava con una chiarezza mai avuta prima. Possibile? Allora la mancanza, il vuoto creano i presupposti per la migliore comprensione?

Ricordava vagamente i discorsi che, da ragazzo, aveva studiato con il precettore di Oscar: ragionamenti filosofici, in cui il vuoto era la chiave del moto . Nel suo caso era un moto dell'animo, un moto dei sensi. Era una rivoluzione del cuore, un sommovimento violento che lo faceva star male. Doveva ammettere che di quelle teorie non ricordava un granché, che lui aveva sempre preferito la geometria mentre Oscar era bravissima nella letteratura. I suoi ragionamenti, i collegamenti che riusciva a fare con la massima naturalezza avevano sempre lasciato Andrè a bocca aperta. " Anche in questo, confermi le vecchie teorie: le donne sono più brave nella letteratura…Saresti stata più terribile di Voltaire se fossi…oh, no…fossi nata …uomo"

Pensiero amaro: ad una donna era negato anche questo…. A maggior ragione non voleva che Oscar danzasse con Fersen, perché chissà che effetto le avrebbe fatto…e Fersen…non poteva capire Oscar…Non poteva capire la vera Oscar...però poteva intuirla!! Non doveva cingere la sua vita con quelle braccia abituate a balli eleganti e stupidi!

 

Era ora, ormai…I soldati si accalcarono alla porta per vedere il comandante uscire.

Il suo accompagnatore era venuto a prenderla per andare con lei a palazzo Jarjayes, affinché non viaggiasse da sola. Poi si sarebbe cambiata e sarebbero andati al ballo.

Quella muraglia di uomini li fissava come si fissano gli animali rari. Lui era elegantissimo, aveva un cavallo di razza e una posa impeccabile. I capelli serici e ben pettinati, la pelle diafana e gli occhi cangianti, gli abiti raffinati...baciato dal sole pomeridiano, sembrava una forma di luce.

C'era silenzio.

Lasalle contemplava la scena con occhi sgranati, meravigliati …

Però, che tipo…mai visto nulla del genere…lui e il comandante donna…- sussurrò senza alcuna malizia, ma colmo di infantile stupore - Chissà se uno come lui riesce a darle una sfondata?2- pronunciò quelle parole senza perdere l'espressione estatica, come se per lui fosse la cosa più ingenua del mondo, come se nessuno lo sentisse.

Prima di rendersene conto si trovò a terra, sotto il peso di Andrè che lo aveva afferrato per la giacca e gli sbatteva la testa contro il pavimento

Eh?! Che hai detto ?! Prova a ripetere quello che hai detto, bastardo!! 3 -

Lasalle, tramortito e impaurito, non capiva e non reagiva. I compagni si aggiunsero in breve alla zuffa ma si accorsero che non era una delle tante

Ma Andrè, che diavolo ti ha preso? Che ti ha fatto Lasalle, poverino?- gli gridava uno cercando di separarli. Per tutta risposta, si trovò immischiato nella zuffa anche lui

Alain, ma che ha?! E' impazzito Andrè?!- chiese Joseph

Me lo dovevo aspettare…l'ho sottovalutato in quest'aspetto…- dopo questa meditazione seria e saggia, Alain sfoderò un gran sorriso felice e si gettò nella ressa. In fondo era una cosa che lo divertiva molto e lo scaricava. Ai problemi creati da Andrè avrebbe pensato dopo una sana scazzottata.

"Hanno fatto battutacce tutto il giorno, e lui zitto. Io lo guardavo, vedevo che ribolliva dentro…ora al povero Lasalle, che non fa mai male a nessuno, è sfuggito di bocca un pensiero comune e Andrè si è sfogato su lui. La goccia che fa traboccare il vaso. La considererei una serata memorabile, se ad andarci di mezzo non fosse stato il povero Gerard!"

 

Alain e Andrè erano vicino ad un bacile, a togliersi il sangue raggrumato dal viso

Bella però!! Potente!! Dovresti farlo più spesso!- scherzava Alain

Piantala.- lo seccava Andrè

Mh, una cosa devi dirmela, amico…hai sentito di tutto, tutto il giorno e sei stato un angioletto come al tuo solito. Poi Lasalle si fa sfuggire di bocca una parole sola, anche meno cattiva delle altre che hai sentito e tu tra un po' lo ammazzi…Si può sapere che t'ha preso?-

Andrè non rispose, fissandosi il viso triste riflesso nel bacile scuro

E andiamo! Mi dai questa prova di virilità e poi non vuoi dirmi cos'ha scatenato il mostro che cova in te!-

Ma la smetti di dire cretinate, Alain?! Io non sono affatto fiero di ciò che ho fatto. Ho fatto una scemenza, ecco cos'ho fatto! Non mi sono controllato quando Lasalle ha detto che Fersen avrebbe potuto…sfondarla…Non ci ho visto più…e pensare che Lasalle è un mio amico…Non finirò mai di chiedergli scusa…ma quella parola, quella parola….io non posso sopportarla…perché potrebbe anche succedere. Si, in fondo Oscar è libera…-

Uh-uh…sei …?-

Geloso? Si, da morire. E non me ne ero mai accorto. E la cosa non mi piace. Penserai di parlare con un perfetto idiota…E lo sono. Che diritto ho di essere geloso? Che diritto ho di privare della libertà, anche solo con il pensiero, una persona che non potrà mai…-

…Essere tua? E tu che ne sai?- Alain si stravaccò per terra, sorridendo - Che ne sai che Oscar non potrà mai essere tua? L'hai detto un attimo fa: lei è libera!…e quanto alla gelosia, ti capisco: fa diventare bestie, specie se è irragionevole. In questo , ti capisco a pieno. Io sono gelosissimo di una persona che, ovviamente, non è la mia donna…-

Parli di Diane?-

Ho spaccato una mascella, per lei4. E ne spaccherai anche un'altra…Ma non è una cosa di cui andar fieri…Comunque, ora che ti sei dato una pulita alla faccia, va a chiedere il tuo permesso e va da tua nonna. Lasalle capirà…Tu sei un signorino, Andrè, quello che tu chiami "far l'amore" tra la gente del popolo si chiama come ha detto lui…e come non ripeto, perché non vorrei fare la fine di Lasalle! Anche perché io reagisco, e non conviene nemmeno a te…!- rise sonoramente.

Grazie, Alain…- sussurrò Andrè , alzandosi. Parlare tra uomini dava sempre una sorta di conforto, di normalizzazione di eventi sconvolgenti. Cose che certo nobili come Fersen non potevano mai e poi mai capire.

E di che…figurati! Capisco che è brutto quando il tuo destino lo decidono gli altri . E poi ,sai che ti dico? A me quel Fersen sembra un po'…un po'…- Alain già luccicava, pronto a sparare una delle sue battute

No, ti prego Alain….Mi sono già "acculturato" abbastanza, per oggi. Vado a chiedere scusa a Lasalle e poi mi faccio fare il permesso…-

Andrè aveva già imboccato la porta, quando Alain, in vena di divertirsi, balzò in piedi come un gatto e lo chiamò

Andrè!! Ma lo sai cosa vuol dire questa tua forma di gelosiaaaa?!- già ghignava, con un sorrisone tagliente che pareva appeso all'estremità delle basette.

Lui si voltò piano, con aria abbacchiata - Che la amo troppo? -

Non solo! Vuol dire che tu ti ritieni unico detentore del diritto di darle una sfond…-

Sta zitto, scemo!!- lo mise a tacere con un urlaccio, arrossendo. Esattamente il risultato in cui Alain sperava…Gli faceva tenerezza, quell'uomo e il pudore per i propri sentimenti…Si divertiva a cacciagli fuori di bocca le cose che non avrebbe mai detto…

Quando Andrè entrò nella camerata ci fu il silenzio. Lo guardavano intimiditi, spaventati….E così anche il riflessivo, taciturno Andrè può spaccare una faccia, per amore... La voglia di fare battute era passata a tutti , il ballo non sembrava più un evento così divertente. Quella reazione così sconsiderata, ma tanto umana, potevano capirla meglio di tanti dolci e tristi gesti di Andrè verso il comandante Oscar.

Con Lasalle ci parlò un quarto d'ora. Finirono per ridere. D'altronde se Andrè era un pezzo di pane, Lasalle era una zolletta di zucchero…Gerard, con una pezza umida dietro la testa, recriminava di un bernoccolo che sarebbe costato ad Andrè due turni di guardia in sua sostituzione, Andrè non finiva di chiedere scusa, cercando, con parole smozzicate e sussurrate, di spiegargli cosa gli era passato per la testa.

Ma tra uomini semplici andava benissimo così…

Continua…

Sonia

 WB01569_.gif (983 byte)


Wallpapers   Manga scans   Gallery  Fanfics   Sigle     Il Film

Home    Guestbook   Link me   Links   E-mail   My Mars Page

(Pat web Gaphics)