ra dunque viva, malconcia, piena di ferite, ma
ancora viva! Per quello che le importava, cercò di girare lentamente la testa per capire
meglio dove si trovasse, ma non vi riuscì, era troppo debole anche per compiere un
movimento semplice come quello. "Oh mio Dio! Ma sono desta o sto sognando?"
Pensò Oscar tra sé e sé "Dove mi trovo?" Appena formulò quella domanda
sentì una porta chiudersi, non poteva vedere chi era entrato in quella minuscola
stanzetta perché non riusciva a muoversi e fu con stupore che sentì la voce di Rosalie:
"Finalmente vi siete svegliata? Che bello, Dio ha ascoltato le mie preghiere!"
"Allora sei morta anche tu?" Chiese flebilmente la giovane "No, siete voi
che siete viva per fortuna!" Esclamò Rosalie mentre si sedeva al capezzale della sua
amica. "Cosa è successo? Dove sono?" domandò Oscar a Rosalie che stava
iniziando a piangere sommessamente "Siete in casa mia e di Bernard. Vedete
Madamigella, quel giorno che vi hanno sparato, vi abbiamo portato qui, perché io e
Bernard volevamo fare a casa nostra la veglia funebre, volevamo essere noi a seppellirvi
ma, ad un certo punto
mentre vi componevo, sentii con incredulità che voi
respiravate ancora, eravate in coma, ma ancora viva, così corsi da Bernard che era
rimasto fuori della stanza, quando lo informai dellaccaduto, andò immediatamente a
chiamare un medico, che vi ha curato come meglio non si poteva fare
.".
"E così sono sopravvissuta, per quello che minteressa ora
..". Il pensiero di Oscar volò ad Andrè, che era morto tra le sue
braccia un giorno prima della presa della Bastiglia, mormorandole ancora una volta il suo
amore infinito. "Sarebbe stato molto meglio morire con lui, e poi, tanto quanto mi
rimane, sei
sette mesi? perché Dio mi hai messo anche questa prova
davanti!" La voce di Oscar ora era solo un debole sussurro che, non sfuggì però
alle orecchie attente di Rosalie, la quale le rispose dolcemente: "So a cosa state
pensando
. per quanto riguarda la Vostra malattia, il dottore se
nè accorto subito e ci ha informati immediatamente: posso assicurarvi che state
meglio, anche perché il riposo forzato cui siete stata involontariamente sottoposta ha
compiuto quasi un miracolo, ora spetta a Voi fare il resto". "Che strano scherzo
del destino: io desidero ancora adesso morire per raggiungere Andrè, e tu e Bernard
invece mi avete salvato
. ; a proposito, per quanto tempo sono stata in
coma?" Domandò lei, riuscendo questa volta a girare la testa verso Rosalie:
"siete stata in coma per tre mesi, per fortuna era un coma vigile, in effetti, alle
volte vi svegliavate, anche se per pochissimi minuti, e io ne approfittavo per darvi da
mangiare" sospirò pesantemente poi aggiunse "Volevo anche dirvi che dovete
vivere, ne avete il dovere
..
ve ne prego!".
"Il dovere? E perché? Perché, secondo te, dovrei avere il dovere
di vivere
rispondimi Rosalie!" Questa volta la voce di Rosalie fu
più calma e più tranquilla che mai, mentre, con tutto il tatto possibile, le comunicava
la più bella delle notizie "perché
vedete Madamigella,
.. voi siete
siete incinta! Il
medico, mentre vi visitava, ha fatto questincredibile scoperta, siete al terzo mese
di gravidanza
.. il Vostro bambino sta bene, nonostante tutto
" questa notizia colse Oscar con la stessa
velocità di un fulmine "incinta
.incinta
.." non faceva altro
che mormorare tra se e se come per capire meglio quello che le era stato appena
comunicato, il suo volto sembrava di colpo trasfigurato, "Andrè amore mio! Anche
questo regalo mi hai fatto! Un figlio, un figlio, un figlio nostro! Ora sì che ho un
motivo valido per vivere, grazie amore mio, ovunque tu sia".
Passarono così due settimane, Oscar si stava riprendendo abbastanza
velocemente, anche se, ovviamente, ancora non aveva la forza di alzarsi dal letto. Le
ferite erano quasi completamente guarite, ed era contentissima per quella gravidanza, le
dava una forza tremenda e le infondeva tanto coraggio il pensiero di quel bambino che di
lì a pochi mesi avrebbe tenuto tra le braccia, sentiva il suo ventre aumentare di volume
giorno per giorno e ne era orgogliosa: avere concepito il loro bambino in quellunica
stupenda occasione era per lei una fonte di orgoglio inestimabile, oramai il Dottore
veniva solo tre volte la settimana per vedere come stava e si complimentava in
continuazione con Rosalie per comera trattata la loro malata speciale.
"Senti Rosalie
. " le chiese Oscar un giorno
mentre la giovane laiutava a cambiarsi dabito "cosa è successo poi quel
giorno? Raccontami, vorrei sapere proprio tutto
". "Bene, dopo il
Vostro ferimento, Alain prese il comando e, con lui in testa, i Vostri uomini hanno
finalmente preso la Bastiglia, che fino a quel momento sembrava inespugnabile
.. ma tutto questo è successo solo grazie a voi!" La voce di
Rosalie si fece improvvisamente molto triste "quel giorno sono morte tantissime
persone
.. fu un vero e proprio bagno di
sangue" Oscar annuì silenziosamente con la testa, mentre Rosalie, dopo averla
aiutata a vestirsi le porgeva una tazza di cioccolata calda "la famiglia reale, dopo
quel fatto, è caduta in disgrazia ancora di più ed ora il futuro della Francia è più
incerto di prima
.. a proposito volevo anche dirvi una cosa
. " Rosalie abbassò gli occhi titubante "dimmi", la
esortò Oscar: "nessuno sa che Voi siete viva, tranne me e Bernard che è sempre
fuori per lavoro
. ", "infatti, non lho ancora
visto" pensò Oscar. "Sapete comè
. il lavoro lo tiene fuori
molto tempo e riesce a venire da noi solo una volta alla settimana! Alle volte dorme
addirittura in redazione
In ogni modo, volevo dirvi che, proprio per
tutelare al meglio la Vostra sicurezza, dovremo chiamarvi con un altro nome dora in
poi". "Va bene" le rispose Oscar gentilmente mentre le porgeva la tazza di
cioccolata vuota "Come ben sai io ho un secondo nome che è Francoise, se va bene,
dora in poi mi potrete chiamare così. A proposito, volevo chiederti anche
unaltra cosa: di chi è quella vocina che sento sempre provenire dal piano di
sotto?" Chiese Oscar vagamente incuriosita "è di mia figlia. Io e Bernard
abbiamo avuto una bambina, si chiama Nicole, come la mia mamma adottiva ed ha un
anno". "Una figlia! Tu hai avuto una figlia? Mi sembrava ieri che eri piccola tu
.. ed ora hai una figlia!" Esclamò Oscar sorridendo, poi il
sorriso così come le era venuto svanì: "loro hanno una figlia, la loro figlia ha un
padre ed una madre
.. il mio bambino avrà soltanto la mamma con sé,
Andrè perché mi hai lasciato da sola?" Rosalie intuendo il
suo pensiero, chiuse gli occhi, non sapeva se dirglielo oppure no, poi, dopo una breve
esitazione, si decise per il si, forse quello che stava per dirle era una sciocchezza, ma
era quello che sapeva, ed Oscar aveva il diritto di esserne informata: "poiché siamo
in vena di confidenze, debbo dirvi una cosa, ma vi prego di restare tranquilla!"
Oscar, a quel punto, era veramente preoccupata: cosa aveva da dirle la sua giovane amica?
Aveva un tono di voce molto strano, in ogni caso non la interruppe. "Quando quel
giorno abbiamo cercato il Vostro corpo, prima di trovare voi, ci siamo accorti con stupore
che il corpo di Andrè non cera più". "Cosa! Ma che diavolo vai dicendo!
Non cera più! E dove è stato messo? Lho vegliato io in Chiesa!"
"Calmatevi, ve ne prego! Vedete
. lo abbiamo cercato in mezzo A
TUTTI I CORPI, abbiamo passato delle ore intere a cercarlo, qualcuno lo deve aver portato
via in segreto. Io, alle volte, penso che sia vivo anche lui: guardate il miracolo che Dio
ha compiuto con Voi
." Oscar era sconvolta, "Vivo! Vivo!
VIVO!" Non faceva altro che ripetere, aveva gli occhi fuori dalle orbite "ma sei
sicura di quello che dici?" Chiese a Rosalie "Beh" rispose la ragazza
"il corpo non è stato mai trovato, tanto è vero che le due tombe che sono ad Arras
sono vuote
.
..
.. abbiamo dovuto crearne una anche per voi,
per proteggervi". Ad un certo punto Oscar, guardando in faccia lespressione
seria e compunta di Rosalie, quasi si vergognasse di aver detto una cosa simile, esplose
in una fragorosa risata. "Che strano scherzo del destino! Per il mondo siamo entrambi
morti, ma forse siamo entrambi vivi e vegeti, e io sono anche incinta di un figlio suo!
Tutto questo è veramente buffo!" Rosalie vedendo Oscar ridere in quel modo si sentì
trascinata da quelleuforia e, in breve, scoppiò a ridere anche lei "Mamma
. Mamma pappa
" "Questa è tua figlia
Rosalie?" Chiese Oscar guardando teneramente la bambina che si era affacciata
gattonando alla porta della sua stanza "Si, questa è
Nicole
..Nicole Francoise, come secondo nome le abbiamo voluto mettere il
Vostro!" "E un onore, vieni avanti Nicole, sai che sei veramente
carina?" Ed era, in effetti, quello che pensava: la bimba era veramente un amore,
bionda come la mamma, con due occhi bellissimi, celesti ed una marea di lentiggini sul
naso "Mamma
etta ì è?
.." Provò a dire la
bimba facendosi avanti, mentre Oscar le accarezzava la testolina bionda "E
unamica di mamma, e si chiama Francoise, come il tuo secondo nome". La bimba le
tese le braccine sorridendo e Lei la prese in braccio contenta.
Passò così un altro mese, Oscar era entrata al quarto mese di
gravidanza, oramai stava abbastanza bene, anche la tisi era molto migliorata, tossiva
ancora ma con meno frequenza, il medico era molto ottimista, in breve tempo si sarebbe
ripresa del tutto, quel bimbo le dava una forza! Alle volte scendeva in cucina dove di
solito trovava Rosalie, osservava con attenzione tutto quello che la giovane faceva e si
rammaricava di non essere capace neanche di cucinarsi una frittata da sola. Un giorno,
mentre erano a tavola e Rosalie stava sparecchiando, gliene parlò. "Volete imparare
a cucinare? Ero abituata a vedervi armeggiare con le spade e con le pistole, non con le
forchette!" "Si è vero ma ora mi pento molto di non avere imparato. Un tempo la
pensavo in maniera diversa, dicevo che era roba per femminucce ed io, allepoca, ero
proprio un maschiaccio. Ora vorrei imparare tutto, anche perché tra poco avrò un bambino
e dovrò essere capace di badare a lui:
.
. io sono sola
". In quel momento Oscar pensò ad Andrè:
chissà se era veramente ancora vivo? Non vedeva lora di guarire completamente per
andarlo a cercare; chissà come sarebbe stato contento di sapere che cera un bambino
loro in viaggio. Quando pensava a queste cose si sentiva veramente triste, ma poi, le
bastava guardare la sua pancia, che era diventata abbastanza grande, per sentirsi di nuovo
contenta dessere ancora al mondo; quel bambino era davvero tutto per lei. "So a
chi state pensando, lo comprendo bene, ma non preoccupatevi se è vivo io e Bernard lo
ritroveremo e lo porteremo qui davanti a voi. Comunque
.." fece Rosalie
per cambiare discorso "vi insegnerò a cucinare: da domani faremo lezione per
unora al giorno, vi metterò anche i voti". A quella frase Oscar rise di gusto
"come sei severa
.. " le rispose, "ti ricordo che quando abitavi a
casa mia, nella scherma allinizio eri un vero e proprio disastro" le disse tra
il serio e il faceto "è vero" rispose Rosalie "ma poi ho imparato, dopo
tutte le volte che sono caduta in acqua
per colpa dei Vostri tremendi
attacchi" non potè più continuare a parlare perché iniziò a ridere a crepapelle,
trascinando Oscar in una risata argentina.
"Buongiorno a tutti!" Bernard era finalmente ritornato a
casa, dopo una settimana di assenza e, la prima cosa che vide, fu Rosalie che rideva come
una pazza con Oscar che la seguiva "Perché ridete in quel modo? State parlando male
di me vero? Ciao Oscar, Come stai? Mi sembra che tu stia meglio rispetto alla settimana
scorsa", chiese lui guardando in faccia Oscar che lo salutò cordialmente. Rosalie
gli venne incontro abbracciandolo amorevolmente "Ciao amore mio, non preoccuparti non
stavamo parlando male di te, figurati
.. dai vieni a tavola che la cena è
pronta". Detto questo, Rosalie iniziò a servire, ed Oscar attaccò discorso con
Bernard: "Che notizie mi porti della città?" "Non buone, ci sono disordini
dappertutto, la famiglia reale cade in disgrazia ogni giorni di più, gli scontri oramai
sono allordine del giorno, la situazione della Francia è
veramente grave
a proposito
laltro giorno sono
andata a casa Vostra Oscar
. " disse Bernard congiungendo le mani
nervosamente."Francoise
. vorrei essere chiamata così dora in poi,
ma dimmi sei andato a casa mia e perché?" "Volevo solo avere notizie della
Vostra famiglia, loro non cerano e, così, ho parlato con la nonna di
" Bernard si interruppe bruscamente, non voleva
farla soffrire nominando Andrè in quel momento, ma Oscar gli lesse nel pensiero
"state tranquillo
.mi fa bene sentirlo nominare, avete parlato con la
nonna di Andrè, cosa vi ha detto? Come stanno i miei?" Domandò impensierita:
"Ora stanno un po meglio, anche se ancora non si sono ripresi dal dolore della Vostra
dipartita, Marie invece non lho trovata affatto bene, era molto dimagrita".
"Mi dispiace" commentò Oscar laconicamente: la vecchia governante laveva
sempre difesa e laveva sempre trattata come un figlia non meritava un dolore del
genere, avrebbe voluto andare a trovarla, dirle che nonostante tutto era viva, che forse
anche Andrè era vivo e che tra breve sarebbe diventata bisnonna, poi riscuotendosi dai
suoi pensieri, gli chiese finalmente quello che più le stava a cuore "Rosalie mi ha
raccontato
. beh vorrei sapere se ci sono
novità". Bernard la guardò attentamente prima di risponderle placido: "una
piccola novità si
. cè ma, non so se è vera
. pare
che quella sera, prima che foste portata via voi, sia stata vista un'altra carretta per le
strade di Parigi. Chi lha vista, ha notato che sopra cera il corpo di un uomo
dallapparente età di 34 o 35 anni. Questuomo aveva luniforme sporca di
sangue, ma si capiva chiaramente che era uno degli uomini della Guardia Nazionale
Francese". Oscar ora tremava come una foglia: quello che diceva Bernard era assurdo,
ma lui intanto continuava a parlare. "La cosa che mi ha incuriosito molto, è stata
che, la persona che lha visto, ha notato che questo ragazzo aveva un solo occhio
aperto, laltro era ricoperto dai capelli". Rosalie continuava nervosamente a
servire la cena in tavola, prestando comunque attenzione a quello che i due si dicevano,
la piccola Nicole intanto mangiava voracemente come al solito. "Ma allora forse si è
salvato! Eppure
. io lho visto morire davanti ai miei occhi
." su quellultima parola Oscar iniziò a piangere
sommessamente, mentre Rosalie e Bernard la abbracciavano per consolarla. "Non volevo
farti piangere" le disse Bernard mentre Rosalie lo guardava scura in volto "ma
dovevo parlartene. Comunque, io continuerò le ricerche e, se è vivo, ti giuro che te lo
riporterò". A quella rassicurazione la giovane si calmò un poco: "Dovrei
essere io cercarlo. Appena mi sarò rimessa, girerò tutte le strade di Parigi, se è
necessario, ma devo trovarlo!" Esclamò Oscar ritrovando in sé tutta quella
caparbietà che solamente lei aveva, ma Bernard la bloccò immediatamente: "Ricordati
che è un pericolo per te girare per la strada e poi sei incinta! Non vorrai rischiare di
nuovo la vita? Stai tranquilla quando starai bene, ti faremo partecipare senza farti
rischiare la pelle".
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Passò finalmente Novembre e venne Dicembre. Con lapprossimarsi
del Natale Oscar si sentiva più agitata che mai: era passato un altro mese, era
finalmente entrata nel quinto mese di gravidanza, la sua salute non destava più
preoccupazioni, il medico, dopo lultima visita, aveva sentenziato che la tisi non
cera quasi più: i polmoni e la sua stessa vita erano oramai praticamente in salvo.
Nel ricevere la splendida notizia, Oscar pianse di gioia insieme a Rosalie che, come al
solito lassisteva, ma che non la faceva ancora uscire di casa: "Non se ne parla
nemmeno!" Borbottò più furibonda che mai dinanzi alla sua ennesima richiesta
"non siete in condizioni di uscire! E poi le strade non sono sicure!" Esclamò
la ragazza perdendo letteralmente il controllo "Ma io oramai sto bene,
ascoltami!" La implorò Oscar, o meglio Francoise, come oramai la chiamavano tutti
"ho un piano e sicuramente funzionerà
" "Non voglio starvi a
sentire! Non se ne parla nemmeno!" Ma poi, la curiosità si fece più forte e si
trovò suo malgrado a chiederle: "Quale sarebbe il Vostro piano?" "Mi
vestirò da donna
.." la voce era leggermente titubante, anche perché
per lei era veramente strano vestirsi come una donna, ma, se questo piccolo trucco le
avesse permesso di uscire finalmente di casa per andare a cercare notizie di Andrè,
allora andava bene così. "Da donna!" Esclamò Rosalie veramente incuriosita.
"Vedi Rosalie, una volta lho fatto
è stato tanto di quel
tempo fa
.." e la mente di Oscar andò indietro nel tempo, a quando
le piaceva il Conte di Fersen: sembrava passato un secolo ed invece erano solo pochi anni.
"Mi ero innamorata del Conte di Fersen, così, quando lui tornò dallAmerica,
presi una decisione veramente incredibile: per lui, io mi vestii per la prima volta da
donna, sotto gli occhi sbalorditi di Andrè che sicuramente ne ha sofferto in maniera
incredibile, e conciata in quel modo, andai a ballare a Versailles. Tu pensa solamente una
cosa: Gente che mi ha vista tutti i giorni, per anni e anni, non mi ha riconosciuta; hanno
tutti creduto che io fossi una contessa venuta da un Paese straniero, quindi
.". "Sì, sapevo che il Conte di
Fersen vi piaceva, cioè
. lo avevo intuito
. e va bene, mi
avete convinto
ora vi aiuto a prepararvi. Dovrei avere un vestito
mio che usavo quando aspettavo Nicole, allungandolo un po, dovrebbe andarvi
bene".
Così fu, finalmente poteva uscire, che bello! Rosalie laveva
aiutata ad indossare un abito di lana verde scuro lungo che la copriva fino ai piedi e,
con un mantello sopra ed un cappello in testa, con Nicole che la teneva per mano, uscirono
per fare un giro. Era bello vedere di nuovo le strade di Parigi; quel giorno non
cerano stati spari, né incidenti per cui, anche se la Francia era in piena
rivoluzione, in quel momento si poteva camminare tranquillamente. Ad un certo punto
Rosalie si fermò improvvisamente, facendo cenno ad Oscar che era dietro di lei di
fermarsi a sua volta. "Perché?" Le domandò incuriosita la giovane. "Devo
semplicemente entrare in questo negozio, vorrei iniziare a comperare della stoffa per fare
degli abiti
vostro figlio ne avrà bisogno quando nascerà".
Detto e fatto, entrò nella merceria e comprò una serie di stoffe, della lana e tutto
quello che poteva servire a cucire abiti e completini per neonato. Oscar ne fu commossa
fino alle lacrime e si profuse in mille ringraziamenti "Francoise", le rispose
Rosalie, "Voi mi avete salvato dalla strada, avete fatto veramente tanto per me,
quello che faccio ora io è veramente una cosa da poco" "ma tu ti stai svenando,
io purtroppo non posso più fare il lavoro di prima e non so proprio come aiutarti"
rispose Oscar timidamente, dopo averla lungamente abbracciata. "Sorridete di
più" la esortò la giovane "questo è tutto laiuto che vi chiedo".
Ad un certo punto Oscar sentì un qualcosa di strano nel suo ventre, come un movimento,
Rosalie se ne accorse dallespressione che fece "Ho sentito un qualcosa dentro
al ventre, cosa può essere successo al mio bambino?" Le chiese preoccupata, Rosalie
la aiutò a sedersi per terra, anche perché erano ancora in strada e lì non cerano
di certo panchine trattandosi di un quartiere molto povero. "State tranquilla, non è
niente; ma non lo avete capito? Siete al quinto mese di gravidanza è questo è il regalo
che Vostro figlio vi sta facendo per Natale, si sta muovendo dentro di voi, vi sta facendo
capire che lui cè". A quella spiegazione Oscar sgranò gli occhi dalla gioia
"come è bella quando sorride, la vorrei sempre vedere così, so che soffre molto
quando pensa ad Andrè. Se io potessi fare dellaltro per aiutarla
.." pensò Rosalie, quasi sentendosi in colpa; sentiva che quello
che faceva per lei era ancora poco, veramente troppo poco.
Intanto allaltro capo della città un giovane allincirca
delletà di 35 anni stava entrando nella falegnameria dove lavorava da poco: era un
ragazzo alto di bellaspetto, con un fisico atletico, doveva aver fatto molta
attività fisica in passato, peccato che del suo passato lui non ricordasse proprio nulla:
sapeva solo di aver fatto parte dei Soldati della Guardia, visto, che chi lo aveva salvato
gli aveva trovato addosso luniforme blu appartenente a quel ramo dellEsercito,
non si ricordava nulla, nemmeno il suo nome. Era stato trovato da un uomo, un certo Jean
Luc, la mattina del 14 luglio. Era entrato in Chiesa per vedere se tra quei cadaveri ci
fosse anche quello di suo fratello quando, ad un certo punto, avvicinandosi alla bara
"che non era stata chiusa" di questo ragazzo, si accorse con sgomento che
respirava ancora, anche se molto flebilmente: era ancora vivo! Lo caricò immediatamente
sulla sua carretta e lo portò a casa sua che era poco distante da lì, chiamò un medico
che lo operò durgenza: il proiettile che lo aveva colpito al petto si era fermato
giusto a pochi millimetri dal cuore, sembrava uno scherzo del destino, invece era proprio
un miracolo. Quando il ragazzo si svegliò diverse ore dopo, il medico che era rimasto a
vegliarlo e luomo che lo aveva salvato, gli raccontarono brevemente quello che era
successo, ma quando si accorsero che non ricordava più nulla e che era diventato quasi
completamente cieco, decisero che avrebbe continuato a vivere là, "Alex",
decisero di chiamarlo così perché non sapevano quale fosse il suo vero nome, che invece
era Andrè, si riprese abbastanza in fretta e Jean Luc, vedendo che il giovane aveva una
buona dimestichezza con il legno, decise che lo avrebbe assunto nella sua falegnameria.
"Ciao Alex come ti butta questa mattina? Togliti la giacca e vieni
a darmi una mano, cè un sacco di lavoro da fare oggi!" "Ciao Jean Luc,
ora arrivo" rispose Alex guardando in faccia il suo salvatore, Jean Luc aveva una
cinquantina danni, lavorava come falegname da quando era piccolo, scuro di capelli,
di statura media e molto grasso, alle volte Alex lo paragonava ad un maialino "anche
oggi si lavora? Ma hanno deciso tutti di rinnovarsi i mobili per Natale?"Chiese Alex
incuriosito, mentre dopo essersi tolto la giacca di dosso, la appendeva ad un gancio che
era dietro la porta della falegnameria "Non solo i mobili ma anche le carrozze
. cè né una nel retrobottega che è veramente da rifare: ha le ruote
completamente scassate. Vai a dargli unocchiata tu, so che te ne intendi!" Ci
andò subito e iniziò a lavorarci di buona lena: certo! Era veramente messa male, ma lui
lavrebbe aggiustata, toccando quella carrozza che, di certo, era di una famiglia
nobile, lo assalì uno strano presentimento: sentì dimpulso che lui aveva avuto a
che fare con queste cose. La stessa cosa gli capitava quando vedeva un cavallo: sentiva
che sapeva cavalcare, ma, ovviamente, dato che la sua salute ancora non era completamente
ristabilita, non poteva provarlo! Ringraziò mentalmente Dio per avergli mandato Jean Luc
sulla sua strada, senza di lui sarebbe certamente morto. Aveva fatto veramente molto per
lui: non solo lo aveva curato come meglio non si poteva, ma quando lui e il medico si
accorsero che era quasi completamente cieco, decisero di tentare il tutto per tutto.
Locchio sinistro era oramai completamente andato, ma il destro lo si poteva ancora
salvare, anche se solo in parte. Ovviamente, non era operabile, ma con degli impacchi
continui e con un paio di occhiali, la situazione si era ristabilita quasi del tutto ed
oramai vedeva quasi bene. Il suo cruccio era che non ricordava niente di sé, tranne un
particolare: ogni tanto sognava una donna, una donna bellissima, bionda, angelica, quasi
eterea, bella come una rosa, ma non ricordava altro che il suo viso e, quando si
svegliava, piangeva sempre lacrime amare, perché aveva limpressione che quella
donna ovunque fosse ora, stesse soffrendo molto per lui. Probabilmente si erano molto
amati; quando Alex usciva di casa, cercava sempre di guardarsi attorno quasi volesse
cercarla, vederla, per capire se il suo fosse soltanto un sogno oppure no.
Il breve giro fatto con Rosalie e con Nicole fece molto bene ad Oscar
che, quando rientrò a casa, aveva una fame da lupi. "Cosa prepariamo da mangiare
oggi?" Domandò Oscar con lo stomaco che le brontolava "Digiuno" rispose
Rosalie tra il serio e il faceto, "Ma io ho fame e sono incinta! Vuoi forse farmi
morire Rosalie?" Domandò Oscar piccata. "Scherzavo. Siccome viene anche Bernard
a casa per pranzo, faremo un piatto speciale, brodo di gallina
.".
"A me piace molto" rispose Oscar iniziando subito ad armeggiare con i vari
ingredienti; Rosalie fu contenta di vederla così felice, luscita le aveva giovato
molto.
Bernard tornò a casa carico di pacchi, una camicia da notte per la
moglie, che non vedeva da tempo, una sciarpa di lana per Oscar, un giocattolo per Nicole
ed una camiciola verde acqua per il bimbo che stava arrivando. "Ma tu mi vizi!"
Esclamò Oscar guardando la piccola camiciola che Bernard aveva comperato. "Non è
per te, ma per tuo figlio. A proposito che nome gli metterai?" Le domandò
incuriosito. "Ci sto ancora pensando, ma sono quasi convinta che se è un maschio lo
chiamerò Alain, come il migliore amico di Andrè e, se è femmina
. " lo sguardo di Oscar si spostò su Rosalie,
che, seduta accanto a lei, la osservava incuriosita "Charlotte, come tua sorella, se
tu me lo permetti", finì la frase guardandola timidamente in faccia. "Ne sono
pienamente felice, è il più bel regalo che mi poteste fare Francoise" e commossa
labbracciò.
Dopo pranzo Oscar fece a Bernard una richiesta veramente curiosa
"senti Bernard, ho una cosa da chiederti
". "Dimmi
pure
..". "Volevo sapere come sta la mia Regina? So che tu non sei la
persona più adatta a cui chiederlo, ma non conosco nessunaltro a cui possa
rivolgermi" disse Oscar guardandolo diritto negli occhi. "Non sta molto bene: a
settembre ha dovuto chinare il capo, dopo la rivolta del pane e non ne è stata felice.
Perché me lo chiedi?" Domandò lui, mentre Rosalie si alzava dalla sedia per andare
a coccolare la sua piccola che reclamava la sua giusta dose di attenzioni. "E
ancora alla Reggia di Versailles?". "No, ora è al Palazzo delle Tuileries"
"Cosa! Ma quel palazzo è disabitato da un pezzo ed è in completa rovina!"
"Si lo so, ma hanno voluto così, non so cosa dirti!" Le rispose lui facendosi
improvvisamente serio in volto. "Ascoltami, oggi sono uscita con tua moglie e nessuno
mi ha riconosciuta, anche perché come vedi anche tu, sono vestita da donna e questo
cambia di molto il mio aspetto esteriore. Ho una richiesta da farti Bernard vorrei andare
alle Tuileries, devo rivederla, siamo state amiche per venti anni, le debbo molte cose e
poi vorrei tentare di parlarle. Forse se mi stesse ad ascoltare
..
possiamo ancora salvare la situazione, sai bene che io so come prenderla". Prima che
Bernard potesse risponderle, Rosalie saltò su come una furia, depositò Nicole in terra
sopra una copertina ed esplose: "Non se ne parla nemmeno! La Tuileries è presidiata
dalle Guardie, se veniste riconosciuta
. cosa succederebbe? Non vi permetto di
fare una cosa come questa!" Oscar non fu minimamente turbata dallo scoppio dira
della sua amica e placidamente le rispose: "Ti ricordo che vestita in questo modo e
in stato interessante come sono io ora, non sono per niente riconoscibile e poi
. scusami Bernard" chiese rivolgendosi di nuovo a lui "quali sono le
Guardie che presidiano il Palazzo delle Tuileries?" Domandò Oscar incuriosita:
"Le tue" fu la pronta risposta di Bernard. A quella affermazione gli occhi di
Oscar si ravvivarono di quella luce interiore che avevano avuto un tempo. "E allora
. andiamoci!" Esclamò lei.
-------
Passarono le feste natalizie, durante le quali Bernard rimase a casa
con la famiglia, Oscar continuava a tessere il suo piano per incontare la Regina ed Alex
continuava a non ricordare assolutamente nulla, tranne quel volto di donna.
Cerano dei momenti bellissimi, in cui Oscar era veramente felice,
perchè sentiva il suo bambino scalciare dentro di lei, oramai il suo ventre era gonfio
come un pan di spagna, ma questo non le pesava minimamente, sentiva che per la prima volta
in vita sua, aveva un posto, sentiva che era nata per fare la mamma, strano! Fino ad un
anno prima, aveva la convinzione che era nata per fare il soldato e per essere quel figlio
maschio che il padre non aveva avuto. Solo Andrè laveva sempre trattata come una
donna e questo, alle volte, la faceva irritare moltissimo. Ricordava perfettamente quando,
anni addietro, entrambi adolescenti fecero a botte in quella radura, solo perché lui
voleva che lei vivesse come una donna e non come un uomo. Forse era stato in quel momento
che Andrè si accorse di essersi innamorato di lei, quando, dopo averla picchiata, le
aveva preso la mano. Cerano invece dei momenti in cui Oscar si sentiva veramente
triste ed infelice, malgrado le attenzioni di Rosalie, di Bernard ed anche di Nicole, che
le voleva un bene matto e che non vedeva lora che il suo bimbo nascesse in modo da
avere un fratellino o una sorellina con cui giocare. Pensava sempre ad Andrè, sentiva che
anche lui era vivo, ma non sapeva come e dove cercarlo! "Amore mio, mi manchi tanto,
se tu mi vedessi ora
. con il nostro bimbo nel mio ventre, saresti
orgoglioso! Dolce come sei tu, gli daresti il cuore e lanima" pensava
tristemente Oscar tra se e se. Rosalie capiva al volo il suo umore, la conosceva fin
troppo bene oramai, ed in quei momenti preferiva lasciarla da sola, "alle volte fa
bene rimanere un po soli con se stessi" pensava la giovane, e fu così che passò un
altro mese, Oscar era entrata al sesto mese di gravidanza e lanno vecchio era
passato, lasciandosi dietro una scia incredibile di ricordi e di avvenimenti.
--------
Gennaio portò, oltre allanno nuovo, una bella novità: Bernard
accettò di accompagnare Oscar alle Tuileries per andare a trovare la Regina e così, un
bel giorno sotto i raggi di un timido Sole, i due uscirono: lui aveva indosso il solito
pastrano scuro e lei invece era ovviamente vestita da donna, con sopra un lungo mantello
nero ed un cappello verde che le copriva i capelli biondi. Alla porta del vecchio palazzo
che, dallesterno, denotava un decadimento totale, Oscar trovò una autentica
sorpresa: la Guardia che quel giorno stazionava davanti alla porta del Palazzo era stato
in passato uno dei suoi uomini, che per sua fortuna non la riconobbe. "Chi siete?
Documenti!" Domandò il giovane bloccando con un fucile lentrata dei due
"Bernard Chatelet, sono un giornalista e lei è la mia assistente" Oscar alzò
lo sguardo: i suoi occhi incontrarono quelli del soldato, ma quelluomo, seppure un
tempo lavesse conosciuta bene, continuò a non riconoscerla e questo, per lei, fu
una ulteriore prova di come un abito da donna potesse cambiare radicalmente il suo aspetto
esteriore. "Va bene passate!" rispose il gendarme dopo aver dato
unocchiata al documento di lui e i due entrarono.
Il palazzo era non solo in completo abbandono, ma anche presidiato da
una marea di guardie. Alcuni di quegli uomini erano stati al comando di Oscar, ma nessuno
la riconobbe così, finalmente dopo un lungo tragitto, che per fortuna non stancò la
giovane, Oscar e Bernard arrivarono finalmente nelle vicinanze della stanza della Regina.
"Chi è?" Domandò una voce di donna dallinterno della
stanza, mentre Oscar e Bernard attendevano di fuori "Bernard Chatelet, sono stato
chiamato dalla Regina Maria Antonietta in persona". Ed era vero: Maria Antonietta,
avendo saputo dellesistenza di questo giovane uomo idealista, e, per fortuna non
corrotto, lo aveva voluto chiamare per una udienza privata. La ragazza che era dentro,
"una cameriera" pensò Oscar attese un attimo prima di rispondere: "Venite,
entrate pure". Detto questo, le porte della grande sala vennero aperte e i due
finalmente poterono entrare: Maria Antonietta era lì seduta, che dava le spalle a
Bernard. Si stava facendo pettinare i capelli, divenuti quasi bianchi per le
preoccupazioni che aveva in quel momento; come sentì Bernard entrare si girò, aveva un
vestito verde molto largo ed al collo portava una semplice collana dargento, ma,
nonostante tutto quello che aveva passato era comunque rimasta una bella donna, porse la
mano a Bernard che cavallerescamente gliela baciò, poi volse lo sguardo alle sue spalle e
fissò incuriosita la donna che stava dietro a Bernard "Monsieur Bernard, chi è
questa giovane? Forse una vostra assistente?" Gli domandò con fare scherzoso
"Che buffo!" Pensò Oscar "nemmeno lei mi ha riconosciuta
e
pensare che ci conosciamo da una ventina danni
..", Bernard
allora si girò verso Oscar, la prese per mano e la portò davanti a Maria Antonietta:
"No Maestà, questa donna non è la mia assistente, ma una Vostra amica" e,
finito di pronunciare quelle parole, le tolse il cappello dalla testa, facendo così
ricadere i lunghi capelli biondi sulle spalle, Maria Antonietta riconoscendola ebbe un
singulto di sopresa: "Mio Dio un miracolo! Madamigella Oscar siete viva!"
Esclamò gettandosi dimpulso tra le braccia della sua amica, "Si Vostra Maestà
sono viva, sono sopravvissuta grazie alle cure tempestive di Bernard e di sua moglie
Rosalie, ma ora non mi chiamo più Oscar , per ragioni di sicurezza
. mi
chiamo e mi faccio chiamare Francoise", solo allora la Regina si accorse, guardandola
meglio, dello stato in cui si trovava e felicemente esclamò: "E veramente
bello sapere che siete viva, e che ora siete una donna come me, ma ditemi
chi è il fortunato padre della creatura che portate in grembo?"
La domanda fu fatta in maniera innocente ma Oscar si rabbugliò improvvisamente,
mettendosi a sedere su una sedia che era lì davanti, pensò che lei e la Regina avevano
molte cose di cui parlare. Maria Antonietta non sapeva niente di lei in fondo, quale
migliore occasione di questa? "Il fortunato papà è Andrè, il mio amico e compagno
di sempre". Lespressione tranquilla e, per niente scandalizzata, con cui Maria
Antonietta accolse questa ammissione fece capire ad Oscar che la Regina, forse, se lo
aspettava. "Lo immaginavo, vedevo con quanto affetto vi seguiva, ho saputo della sua
morte e la cosa mi ha addolorato molto, Oscar
ho molti rimpianti;
se solo vi avessi dato retta
. a questora non sarei qui, se
solo
." Ma Oscar non la fece continuare, la interruppe
bruscamente dicendole senza mezzi termini "Io vi ho tradito Maestà, sicuramente lo
avrete saputo, ma preferisco dirvelo lo stesso: sono stata io a comandare i Soldati della
Guardia il 14 luglio, quando la Bastiglia venne presa e non ho rimpianti". A quella
spontanea ammissione di colpa Maria Antonietta rimase tranquilla: "Lo sapevo già da
un pezzo Madamigella ma vi ringrazio dellonestà che mi avete dimostrato nel venire
a dirmelo di persona", le rispose aggiustandosi alcune pieghe della gonna
"vedete
.. in fondo me lo sono meritato
no! Non
ce lho con voi, Oscar, Ops! Scusate Francoise, state dunque tranquilla"
"Ve ne ringrazio infinitamente Vostra Maestà", rispose lei guardandola diritta
negli occhi "ora posso vivere più tranquilla con la mia coscienza. "Ma ora vi
prego
ascoltatemi
. lo accettereste un consiglio da
me?" Maria Antonietta sospirò leggermente mettendosi seduta su una poltrona vicino
alla sua amica "Vediamo
" "Cambiate il Vostro
atteggiamento Vostra Maestà, ve ne prego, accettate la Costituzione Francese, so che
siete molto restia a farlo ma se volete ancora salvare questo Paese dalla rovina
lunica cosa che potete fare è questa! Ve lo dice una persona che, anche se vi ha
tradito, vi vuole ancora veramente bene, collaborate con il popolo e con i loro
rappresentanti, loro potrebbero ancora amarvi", a questa frase Maria Antonietta
scattò nervosamente in piedi: "No Madamigella! Proprio non posso, oramai la
situazione si è fatta veramente calda, e io non sono di certo il tipo che si tira
indietro, se vogliono la Guerra lavranno! In questo momento devo solo pensare a
salvare il trono di mio figlio Louis Charles
.." Oscar a quella veemenza,
abbassò lo sguardo sconfitta e Bernard capì dolorosamente che la Regina e la Famiglia
Reale si stavano dando, per troppa superbia, la zappa sui piedi. Oscar e Bernard rimasero
comunque nella stanza della Regina per una buona mezzora, cercando di farla
ragionare in ogni modo, ma alla fine, vinti, se ne andarono, uscendo dal Palazzo delle
Tuileries. Oscar confidò allamico il suo parere: "Secondo me oramai è
completamente persa. Io ho provato in tutti i modi, ed anche tu, a farle cambiare idea ma
non cè proprio stato verso. Ha sempre avuto un caratterino
..
..
" e, mentre Bernard ed Oscar continuavano a parlare della Regina e del futuro della
Francia, Alex, ovvero "Andrè" in quel momento stava uscendo dalla casa del suo
amico Jean Luc per andare a fare una passeggiata. Quel giorno voleva camminare, stare un
po da solo e, chiuso nella sua giacca blu, iniziò a girare per le strade di Parigi,
vagabondando qua e la, senza una meta. Poi, all'improvviso, sentendosi molto stanco,
decise di sedersi accanto ad una fontana pensoso e meditabondo. "Perché non mi
ricordo chi sono? Perché ho soltanto il volto di questa donna come unico ricordo, chi
era? Una fata dei sogni,? Chi sei mia adorata?" Si chiese come al solito il ragazzo
e, come al solito, non potè darsi una risposta. Più i giorni passavano, più lui
sprofondava nel buio della disperazione: era lacerante non ricordarsi di nulla, non
ricordarsi chi era, come si chiamava, quando era nato e dove. Si ricordava solo del volto
di questa donna che sapeva con certezza aver amato con tutto se stesso. Alle volte
sembrava che un ricordo o un piccolo flash stesse lì lì per coglierlo, ma erano solo
attimi, attimi troppo brevi per essere ricordati. "Forse se uscissi un po di più,
come mi ha consigliato Jean Luc, potrei ritrovarla e con lei ritrovare la memoria
.. e il mio passato, Mio Dio dammi un segno! Guidami tu, Dimmi tu
cosa devo fare!" Esclamò Alex alzando lo sguardo al cielo "dammi un segno o io
morrò!".
Intanto Oscar e Bernard raggiunsero Rosalie a casa, e, quando
entrarono, trovarono una piccola sorpresa: Rosalie aveva finito il primo vestitino per il
bimbo di Oscar. "Ma tu sei un genio!" Esclamò la giovane sgranando gli occhi
estasiata davanti a quel piccolo capolavoro, Rosalie aveva cucito una bellissima camiciola
color giallino ocra, "No non sono un genio
. è che non sapevo cosa fare;
Nicole stava giocando tranquilla ed io ho pensato di approfittare un po, ma
.. ditemi come è andato lincontro?" Domandò
incuriosita Rosalie. "Male" rispose Bernard sedendosi sulla sedia della cucina
stanco morto, mentre Oscar invece si sedette su una comoda poltroncina, che Rosalie aveva
comperato appositamente per lei "Ma
. le avete parlato?"
Domandò ancora più incuriosita sedendosi sulle ginocchia del marito. "Si Rosalie
siamo riusciti a parlarle" rispose Oscar togliendosi di dosso il mantello e
mettendoselo sulle gambe che le facevano male per il lungo camminare. "Ma non
cè stato niente da fare, ho paura che le cose da ora in poi andranno sempre peggio;
a proposito Bernard
.. vorrei chiederti un altro piacere" "Oh
no!" Pensò Rosalie tra se e se "un'altra trovata geniale delle sue, ora la
strozzo!
.
.." "Dimmi Francoise, ti
ascolto" rispose Bernard abbracciando fortemente la moglie che era ancora seduta
sopra di lui. "Tu una volta mi dicesti che cera bisogno di un cervello come il
mio per servire la Rivoluzione, ebbene io ti volevo proporre di farmi entrare a lavorare
nel Giornale dove lavori tu. In fondo
so scrivere abbastanza
bene". Questa volta Bernard però non si lasciò convincere tanto presto: "Ma
sei incinta! No Oscar, hai rischiato anche troppo! Mi dispiace proprio, ma non posso
fartelo fare!" Esclamò perdendo la pazienza. "Va bene, se la metti così
..
.., ma posso sempre scrivere rimanendo a casa
.."
poi, prevedendo la reazione negativa di Rosalie, continuò: "
.. così mi
riposerei ugualmente, posso farlo no?" Bernard stette in silenzio un attimo prima di
risponderle: "Va bene
.. in fondo mi serve una collaboratrice in
gamba come come te" sentenziò, incontrando lo sguardo favorevole della moglie e
così fu.
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In capo ad una settimana, Oscar si trovò impegnatissima con il suo
nuovo lavoro, scrivere le era sempre piaciuto; anche prima lo faceva, ma aveva dovuto
compiere una scelta e, si sa, ad un soldato servono di più imparare le nozioni di
balistica che non i carmi di Catullo.
Ora però scopriva, e con immenso piacere, che le ingiustizie del mondo
non solo si potevano sconfiggere con la spada, ma anche con la penna. Aveva capito che, se
la spada ferisce in modo fisico, la penna uccide, e lo fa in modo forse più inesorabile
della spada stessa. Il suo era uno stile molto scarno, crudo, privo di quelle frivolezze e
di quella retorica che erano andate tanto di moda ai tempi di Re Luigi XV, ma lei stessa
era così, scarna, cruda, alle volte addirittura spietata quando scriveva. Quindi il suo
modo di scrivere rispecchiava fedelmente la sua personalità. Che strano scherzo del
destino: lei, Oscar Francois De Jarjayes, che era nata in una famiglia appartenente alla
nobiltà, che aveva comandato per lungo tempo la Guardia Reale di sua Maestà la Regina,
che era stata amica fedele e devota servitrice della Sovrana Maria Antonietta di Francia,
ora scriveva contro la sua stessa classe sociale. Allultimo momento aveva scelto di
rinunciare al suo titolo nobiliare per lottare a fianco del popolo, aveva deciso di
schierarsi dalla parte degli oppressi al Grido di Libertà, Uguaglianza e Fraternità,
ideali in cui lei aveva sempre creduto. E poi, laveva fatto anche perché
lunico uomo che avesse mai veramente amato proveniva dal popolo.
Certamente, non faceva di tutta lerba un fascio: con i suoi
articoli spesso graffianti e leggermente ironici, attaccava semplicemente coloro che si
approfittavano della Rivoluzione per il proprio vantaggio personale. E lei sapeva bene chi
fossero: attaccava specialmente persone come il Duca DOrléans, che era stato
soprannominato "Philippe lEgalité" perché pubblicamente bollato come
nemico della Monarchia e andava in giro sbandierando sentimenti patriottici che, in
realtà, era ben lungi dal provare. Oscar sapeva benissimo che il suo unico intento era
quello di servirsi della Rivoluzione per i suoi scopi personali. Sapeva molto bene che
lantico sogno del Duca DOrléans era sempre stato quello di far fuori Re Luigi
XVI per impossessarsi del Trono di Francia.
Ovviamente, per motivi di sicurezza, non poteva firmare i suoi pezzi
neanche con il nome di Francoise, sarebbe stato pericoloso. Comunque, non si rammaricava
del fatto che fosse Bernard a prendersi le lodi sperticate degli altri colleghi, in fondo,
era un piccolo grazie per quello che lui e Rosalie stavano facendo per lei e per il suo
bambino.
Una sera, dopo che Oscar se ne fu andata a letto, Rosalie, rimasta da
sola con il marito, gli domandò quasi a bruciapelo: "Come vanno le ricerche di
Andrè? Sei riuscito a sapere qualcosa?" Chiese la giovane sedendosi al tavolo della
cucina, accanto al marito. "Ancora non sono riuscito a sapere nulla, ma ho sparso un
po la voce, ho descritto a tutti quelli che conosco il suo aspetto, pregando e supplicando
di farmi sapere subito qualcosa in caso che qualcuno lo veda, ma ancora niente. A volte
penso che sia sparito nel nulla
.
." Bernard sospirò
stancamente. "Io invece
.
." disse Rosalie "sento che lui
è qui vicino, non so perché, ma ho sempre avuto questa sensazione. Sai Bernard, il
momento del parto per Oscar si avvicina sempre di più e, alle volte penso a come sarebbe
bello quel momento se lei lo vivesse con lui accanto; in fondo quei due hanno condiviso
ogni istante della loro vita per più di venti anni!" Bernard sospirò ancora:
"Ho lo stesso desiderio anche io sai
. farò veramente di tutto per
aiutarla a trovarlo, ho un conto in sospeso con lui, gli devo dire mille volte grazie.
Quando, per colpa mia, lui ha perso locchio sinistro, fu lui a convincere
Madamigella Oscar a perdonarmi ed a lasciarmi andare
. senza
contare che, grazie a questo, io ho avuto la fortuna di conoscere te" le rispose lui
guardandola teneramente negli occhi. Quei due, era chiaro, si volevano veramente un bene
dellanima.
Il mattino dopo, i quattro uscirono di buonora. Rosalie doveva
andare al mercato per fare rifornimenti di generi alimentari così, dopo aver segnato
attentamente quello che mancava dalla dispensa, tutti e quattro varcarono la soglia di
casa, il tempo era veramente bello quel giorno, camminarono allegramente per un po, fino a
quando non sentirono degli spari provenire dallaltro capo della strada, Oscar, il
cui udito era fino come una volta, li sentì per prima, ebbe un sussulto e si fermò:
"Presto andiamo a nasconderci sotto il ponte che abbiamo appena passato" e così
fecero. Rosalie prese in braccio la bimba e tutti e quattro si andarono a nascondere
immediatamente sotto il Ponte che era vicino alla Concergerie. La piccola Nicole,
spaventata da tutto quel trambusto si mise improvvisamente a piangere, attirando così
lattenzione di uno degli uomini che stavano sparando. Luomo, che era alto e
grosso, iniziò ad avvicinarsi a loro minacciosamente: "Chi cè lì? Venite
fuori!" Ringhiò con voce minacciosa. Oscar nel sentire quella voce sussultò:
"Rosalie!" Disse a voce bassa, voltandosi verso la giovane che era dietro di
lei, "Ma quella non è la voce di Alain?" Le chiese. "Sembra anche a
me" rispose lamica. Oscar allora uscì da sotto il ponte, facendo segno agli
altri di rimanere nascosti e si diresse lentamente verso luomo, il quale, quando la
vide rimase di sasso "non è possibile!" Esclamò il giovane che ora era davanti
a lei, credendo di aver avuto una visione, "E invece è possibile, ciao Alain come
stai?" Gli chiese Oscar con voce calmissima "Tu come stai? E un miracolo
sei viva, ed in cinta per di più! Vedo che il nostro comune
amico ha fatto appieno il suo dovere se non mi sbaglio!" Esclamò lui gioiosamente
mentre gli stringeva calorosamente la mano che lei gli porgeva."E vero",
ammise tranquillamente Oscar "Andrè mi ha fatto un regalo incredibilmente bello! Ma
perché state sparando cosa è successo?" Gli chiese lei preoccupata, mentre Rosalie
e Bernard increduli si stavando avvicinando a lui per salutarlo. Rosalie aveva in braccio
la piccola Nicole, che ora si era calmata e guardava con curiosità quellomone
grande e grosso che si stagliava contro il cielo come fosse un Dio. "I soliti
scontri, tu dovresti conoscerli bene, se non vado errato
",
"è vero" fece lei di rimando, tenendosi con la mano destra il ventre che era
diventato veramente grosso. "Ciao Bernard! Ciao Rosalie! Che bello rivedervi,
scusatemi veramente tanto per lo spavento che vi ho fatto prendere
... ". "Salute a te amico della Patria" gli
risposero in coro i due coniugi. "Che succede, perché state sparando?" Chiese
Bernard, stringendo la mano che Alain gli porgeva: "I soliti problemi con
lEsercito della Fiandra, ci stanno veramente esasperando, ma voi perché siete
qui?" "Beh! Vedi, noi stavamo andando al mercato a fare provviste" rispose
Rosalie stringendo di più a se la bambina. "Allora, datemi retta, fate una cosa, non
passate di qui
. oggi è pericoloso, tornate indietro e prendete
la prima strada alla vostra destra. Felice di avervi rivisto sani e salvi, quel che si
suol dire un vero miracolo! Ora devo andare il dovere mi chiama!
.. A
proposito vi vengo a trovare un giorno di questi, così mi racconterete tutto" disse
Alain guardando Oscar in faccia. "Va bene, vieni quando vuoi, ho da chiederti un
sacco di cose. Io comunque abito con Rosalie e con Bernard, ti saluto
.. ora dobbiamo andare via anche noi, mi raccomando Alain, non
devi dire a nessuno che mi hai vista, la Polizia borbonica, anche se la Regina mi ha
perdonato personalmente, non è molto tenera con i traditori come me, ora io non mi chiamo
più Oscar Francoise, ma solo Francoise" rispose Oscar salutandolo cordialmente. Dopo
che luomo se ne fu andato, i quattro ripresero a camminare prendendo la strada che
Alain aveva loro indicato e, in breve, giunsero al mercato dove, seppure con difficoltà,
visto che allepoca i generi alimentari scarseggiavano e quel poco che si riusciva a
trovare costava il doppio di prima a causa dellinflazione galoppante, riuscirono a
prendere tutto quello che Rosalie aveva segnato. Oscar quel giorno si rese conto, ancora
di più di quanto i Francesi soffrissero per quella situazione, il popolo aveva fame, le
derrate alimentari scarseggiavano e i prezzi salivano: lumore della gente che aveva
visto al mercato, era decisamente nero. Se la situazione non si fosse sbloccata in breve
tempo, la Francia avrebbe conosciuto presto tempi molto più duri di quelli di adesso e
questo la fece sentire veramente impotente. Comunque lincontro casuale avuto con
Alain, fece tornare il sorriso sulle labbra di Bernard, il quale, iniziò finalmente ad
avere una idea più precisa su come cercare Andrè.
Continua
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