Hai vinto
di Aria tradotta da Prisca
Potevo fare affidamento sul mio migliore amico per rigirare il coltello nelle piaga.
Le sue parole risuonavano nella mia mente:
Una rosa resta una rosa.
Una rosa resta una rosa.
Una rosa resta una rosa!
Non potevo sopportarlo ancora a lungo. Scrollai la testa e mi misi a gridare
"Non capisco cosa vuoi dirmi!!"
In un eccesso di follia alzai la mano per schiaffeggiarlo, ma invece di far questo mi
avvicinai a lui e la cosa di cui fui cosciente solo un istante dopo fu che le sue labbra
erano contro le mie, il suo corpo pressato contro il mio. Lo respinsi brutalmente:
" Cosè successo?" domandai stordita.
" Mi hai abbracciato
" mormorò un Andrè arrossito.
Sospirai e chiusi gli occhi tentando di digerire questinformazione senza
precedenti.
"Sono desolata", dissi.
Sentii il riso di André e aprii gli occhi, " Cosa?"
Lui sorrise e disse " Non è il genere di cose per cui ci si scusa, di
solito.."
E mio amico, è il mio miglior amico, pensai, no avrei dovuto essere imbarazzata per la
piega che avevano preso i fatti. Alzai le spalle, " Non so cosa mi sia preso",
mi sforzai di guardarlo cercando di non vederlo.
Ad ogni modo", continuai, " hai torto". Mi diressi verso il letto per
voltargli le spalle. Potevo sentire il suo sguardo.
" A proposito..?"
" A proposito di
ehm
della
della rosa
" dissi
sedendomi e girandomi verso di lui. Distolse lo sguardo e un silenzio saturo di una
pesantezza difficile da sopportare cadde tra noi.
" Non voglio che tu parta"
" Ho bisogno di sapere cosa succede veramente fuori, la Guardia Reale è troppo
ritirata, ho bisogno di stare un po con me stessa"
" Menti.." disse dolcemente.
Fui scioccata dalla sua accusa:
" André, io.."
" Tu vuoi solo dimostrare a te stessa di non essere una donna", disse
bruscamente. Mi fissò con aria accusatrice e mi resi conto di essere un po
intimorita da una strana scintilla che scorgevo nei suoi occhi. Non lavevo mai vista
prima.
Si avvicinò, gli occhi brillanti di questa favilla sconosciuta. Non lo guardavo,
fissavo semplicemente il pavimento.
André si inginocchiò e mise la mano sulla mia nuca. Ero in allerta
Inclinò la testa in modo che i nostri occhi fossero allo stesso livello. Mi
sentivo
strana.
" E quello che volevo dire.." disse " una rosa resta una rosa, una
donna resta una donna. Non è una cosa che tu possa cambiare a tuo piacimento, Oscar"
" Cambiare non ha niente a che vedere con questo, io non sono una donna
non
lo sono, è tutto" risposi brutalmente.
Le sue mani erano ancora sulla mia nuca, ma le spostò per passarle trai miei capelli e
scoprire il mio viso da una ciocca ribelle. Mi ero già sentita una volta
così
danzando
No, era questo il mio problema. Era proprio questo che stavo cercando di risolvere.
Risposi "Se fossi una donna, avrei sentito qualcosa mentre facevi questo"
André mi guardò, il viso impassibile e mi sentii arrossire un poco. Sorrisi
debolmente " e no.."
"No cosa?"
" Non ho sentito nulla"
Si allontanò e mi senti stranamente delusa, ma pese teneramente la mia mano. La
guardò e cominciò a seguire dolcemente collindice le linee della mia mano come se
volesse imprimersele nella memoria. Il suo dito seguì la mia linea della vita, che era
molto incerta con un taglio a metà. Mi ricordai delle predizioni dello zingaro e fui
contenta di non essere superstiziosa.
I suoi occhi incontrarono i miei quando levò lo sguardo e disse: "Ti ricordi
dello zingaro?"
Sorrisi, " Si, ma non credo a quelle cose".
Mi sorrise teneramente in risposta; disse "Neanchio ci credo" e tornò
a percorrere il mio palmo.
Mi sentivo ad ogni secondo un po più a disagio, ma non potevo respingerlo, se
lavessi fatto avrebbe significato che aveva ragione. Stranamente, non
volevo particolarmente respingerlo
non era così spiacevole
Il silenzio minvadeva e potevo immaginare che André potesse quasi sentire il
battito del mio cuore. Dovevo dire qualcosa:
" Non sento assolutamente niente", mentii.
André mi lanciò di nuovo uno di quegli sguardi vuoti e sentii le mie guance brucianti
tradirmi. Il mio corpo intero era un fiamme. Ero tesa come una corda tirata al suo
massimo.
Avrei voluto schiaffeggiarlo.
Ma che significava mai tutto questo?
André sorrise.
Sorrisi anchio, ma potrei dire che somigliava più a un ghigno.
" Niente?" domandò dolcemente.
Avevo voglia di piangere. Mi sentivo così
la sola parola che mi venne in mente
era
frustrata.
Spero che non fosse la parola giusta.
Le sue labbra sfiorarono il centro della mia mano, non ne potevo più.
Mio Dio!
Poi, mi guardò molto semplicemente. Mi stavo innervosendo e il silenzio minacciò
ancora una volta di tradirmi.
"Avevo ragione, niente, niente del tutto. Questo significa, André, che avevi
torto. Vuol dire, André, che non capisco come tu possa affermare di conoscermi meglio di
me ste
"
Le mie risposte menzognere furono bruscamente interrotte quando mi abbracciò.
Questo non fece altro che peggiorare la tensione che divenne come una sfera
dacciaio bruciante che rimbalzava dentro di me. Questo bacio poi non somigliava
affatto al precedente. Dopo tutto, sebbene fossi più o meno fuori di me, in questo ero
certamente
presente. Molto presente, infatti avevo limpressione che tutto il
mio corpo mi tradisse. Dovevo smetterla, ma se lavessi respinto avrebbe vinto. E se
non lavessi fatto, probabilmente avrebbe vinto comunque, non cera scampo.
MA
Non volevo respingerlo.
Grazie a Dio ero seduta.
Uneternità fin troppo breve più tardi si allontanò.
Ero pronta a diventare la Madre di tutti i Bugiardi " Niente", ma realizzai
che si era allontanato solo per posare dei baci delicati lungo la mia guancia e il mio
mento. Non se nera veramente andato e non dava alcun segno di volersi fermare
Quando raggiunse il mio collo, il mio corpo intero reagì e lo respinsi violentemente.
Chiusi gli occhi, non volevo vedere la sua reazione, né il suo sguardo.
Averi voluto dire con una voce fredda, forte " Basta", ma tutto quello che
uscì fu un debole " Hai vinto".
Bene, Oscar, mi dissi maledicendomi. Molto bene.
Fine
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