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L'Associazione opera
prevalentemente a Venafro centro in prov. di Isernia, 25 km a SW del capol., a 222 m s.m. sul t. Rava, alla destra del f. Volturno. Comune di 41,11 km2 con 9473 ab.; produzione di cereali, olive, uva da vino, ortaggi efrutta; allevamento del bestiame. Dalla metà degli anni Settanta
Venafro è compresa nel nucleo di industrializzazione di Isernia e ne costituisce, con il vicino comune di Pozzilli (sede dell'agglomerato produttivo), il polo più dinamico, grazie anche alla vicinanza dell'Autostrada del Sole, che facilita i collegamenti con Roma, Napoli e l'intera rete nazionale. Maggiormente rappresentati sono i settori metalmeccanico, alimentare, dei materiali da costruzione e, soprattutto, dell'abbigliamento.
Abitata fin dall'età preistorica, venne occupata dai Romani e divenne prefettura nell'88 a. C.; fu quindi fiorente municipio, sede di una colonia di veterani e rinomato luogo di villeggiatura. Nel Medioevo dipese dal ducato di Benevento. Feudo di Ubertino Landi e poi della famiglia dei Pandina, passò col titolo di principato (1588) ai Peretti, ai Savelli e ai Caracciolo che la tennero sino al sec.
XVIII.
Dell'antica Venafro rimangono il teatro, l'anfiteatro, l'esterno alle mura, l'acquedotto augusteo e il complesso di terrazzamenti presso la chiesa della Madonna della Libera. La cattedrale di V. fu costruita in forme gotiche nel sec. XV su un preesistente edificio romanico; l'interno fu trasformato nel Settecento. Notevoli costruzioni quattrocentesche sono il massiccio palazzo Caracciolo e il castello, che conserva ancora la complessa struttura primitiva.
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