Dal litofono al primo metallofono a tracolla

Uno dei più antichi strumenti musicali a suono determinato  è il “ litofono” costituito da un tronco scavato su cui poggiano delle pietre piatte sistemate su dei ciuffi di paglia.


Gli indigeni africani invece utilizzano delle lame di legno duro legate sopra dei risuonatori che consistono in zucche secche svuotate.

Da questo strumento derivano gli odierni xilofoni

Nell' Arcipelago malese si incontrano orchestre di “gomelang” strumento in cui le piastre sonore sono costituite da fusioni di metallo a forma di lingotto.

 


Metallofono Birmano

Nel secolo scorso Carl Orff ha ideato degli strumenti a percussione a lame intonate sui suoni  della scala occidentale di cui portano inciso il nome.

Questi strumenti sono largamente impiegati nella moderna didattica della musica.

Il primo metallofono è una versione molto ridotta di questi ultimi pur mantenendone alcune caratteristiche fondamentali.

Alcune lame sono mobili e si possono sostituire con altre, in particolare con alcune note “ alterate”[Per note alterate, in questo caso, si intendono il Fa diesis e il Si bemolle].

Con queste sostituzioni è possibile utilizzare una buona gamma di scale maggiori e minori [Do,Fa, Sol maggiore, la, re, mi minore con alcune limitazioni]

Il primo metallofono anche nella versione di “ metallofono da cartella” copre un’estensione di una nona [dal Do (centrale – trasportato d’ottava) al Re di quarta linea] che è l’ambito medio di estensione delle voci dei bimbi.